Avevo titolato "Risvegli" l'ultimo post su Banca Marche perchè l'impressione era che i marchigiani non si fossero per niente resi conto di ciò che era accaduto negli anni precedenti alla loro banca e nella loro banca. Il risveglio è stato duro al di là delle più pessimistiche previsioni ed ora la regione mi sembra frastornata, confusa, incapace di razionalizzare l'accaduto. E tanto fragile. Noi marchigiani siamo brava gente, ma non siamo molto furbi, tendiamo a dare fiducia, non diffidiamo perchè crediamo ancora che chi abbia un ruolo istituzionale lo occupi per il bene di tutti. E tendiamo ad avere memoria corta Di qui le reazioni scomposte di questi giorni, i giudizi emotivi, i ragionamenti schematici, la mancanza di comprensione della scala di responsabilità e la difficolta ad inquadrare i problemi e le possibili soluzioni entro il quadro normativo. Analizziamo i singoli aspetti:
LUCIANO GOFFI: il direttore generale della BDM è stato coperto da insulti e contumelie varie per la soluzione trovata come se fosse lui il responsabile del disastro. Ma Goffi non ha responsabilità particolari. Arrivato che il disastro era già avvenuto, la banca commissariata poco dopo e amministrata, come previsto dalla legge, dai commissari nominati dalla Banca d'Italia, di fatto è stato "il ventriloquo"dei commissari. Probabilmente era la miglior scelta al momento in cui sono volati gli stracci(conoscenza del territorio e dell'andamento dell'economia marchigiana, fitta rete di relazioni). Non mi sembra abbia lo skill adatto per fare l'amministratore delegato della nuova banca. Se poi nel corso della conferenza stampa nella quale ha illustrato i termini dell'epilogo esce con espressioni del tipo "la banca si sente vicina a tutti quanti hanno perso qualcosa, una vicinanza che possiamo offrire attraverso un'attenzione particolare, servizi specifici, magari un tasso maggiore applicato ai depositi o migliori condizioni di prestito" ci vedo una persona incapace di volare alto. Anche quando ha affermato che la soluzione è stata pesante ma se si fosse arrivati al "bail-in" - coinvolgimento dei depositi superiori a 100.000 euro - sarebbe stato ben peggio, ha detto il vero ma andava spiegato. L'ha fatto molto bene e con la solita chiarezza Marco Ricci rispondendo al commento di un lettore.
LUCIANO GOFFI: il direttore generale della BDM è stato coperto da insulti e contumelie varie per la soluzione trovata come se fosse lui il responsabile del disastro. Ma Goffi non ha responsabilità particolari. Arrivato che il disastro era già avvenuto, la banca commissariata poco dopo e amministrata, come previsto dalla legge, dai commissari nominati dalla Banca d'Italia, di fatto è stato "il ventriloquo"dei commissari. Probabilmente era la miglior scelta al momento in cui sono volati gli stracci(conoscenza del territorio e dell'andamento dell'economia marchigiana, fitta rete di relazioni). Non mi sembra abbia lo skill adatto per fare l'amministratore delegato della nuova banca. Se poi nel corso della conferenza stampa nella quale ha illustrato i termini dell'epilogo esce con espressioni del tipo "la banca si sente vicina a tutti quanti hanno perso qualcosa, una vicinanza che possiamo offrire attraverso un'attenzione particolare, servizi specifici, magari un tasso maggiore applicato ai depositi o migliori condizioni di prestito" ci vedo una persona incapace di volare alto. Anche quando ha affermato che la soluzione è stata pesante ma se si fosse arrivati al "bail-in" - coinvolgimento dei depositi superiori a 100.000 euro - sarebbe stato ben peggio, ha detto il vero ma andava spiegato. L'ha fatto molto bene e con la solita chiarezza Marco Ricci rispondendo al commento di un lettore.
il 27
novembre 2015 alle 21:14
Gentile
Antonio,
l’applicazione del bail-in – che disciplinano gli interventi nelle crisi bancarie (direttiva 2014/59/UE) – prevedono che in un salvataggio in primo luogo vengano coinvolte le azioni azzerandole. In caso non bastasse anche le obbligazioni subordinate, poi le obbligazioni non subordinate, giù giù fino ai depositi superiori ai 100mila euro, dunque e a quel punto potrebbe intervenire il Fondo unico di risoluzione. Se in una procedura si arriva a intaccare i depositi, ciò significa che prima sono stati colpiti tutti gli altri della catena. Per BM è un po’ come se avessimo assistito a un bail-in a metà.
l’applicazione del bail-in – che disciplinano gli interventi nelle crisi bancarie (direttiva 2014/59/UE) – prevedono che in un salvataggio in primo luogo vengano coinvolte le azioni azzerandole. In caso non bastasse anche le obbligazioni subordinate, poi le obbligazioni non subordinate, giù giù fino ai depositi superiori ai 100mila euro, dunque e a quel punto potrebbe intervenire il Fondo unico di risoluzione. Se in una procedura si arriva a intaccare i depositi, ciò significa che prima sono stati colpiti tutti gli altri della catena. Per BM è un po’ come se avessimo assistito a un bail-in a metà.
Spero di
esserle stato utile,
Marco.
Marco.
Roberto Nicastro
Presidente di Nuova Banca Marche e delle altre tre nuove banche è stato nominato Roberto Nicastro, un banchiere di livello il quale, perduta la battaglia con ghizzoni per la leadership in Unicredito, era in attesa di collocazione.
Nicastro ha illustrato ai microfoni di Cronache Maceratesi quali saranno gli ulteriori steps: le quattro banche, senza sofferenze, verranno collocate sul mercato. Le "vecchie" andranno in liquidazione coatta amministrativa. Ha precisato che la situazione stava precipitando, visti i paletti messi dalla UE, per cui l'operazione si è resa necessaria con urgenza per salvare posti di lavoro e i depositi nonchè la capacità di erogare credito. Le casse erano vuote, si rischiava di non pagare gli stipendi, il 27, e si temeva di dover cessare bruscamente l'attività
BUONA FORTUNA AL LAVORO DI ENTRAMBI
LE FONDAZIONI
Le fondazioni hanno dichiarato che si opporranno a quanto deciso e promuoveranno azione legale a difesa dei loro interessi. Qua siamo all'assurdo totale. Considerato che loro rappresentanti facevano parte del Consiglio di Amministarzione, se la prendano con loro che hanno partecipato ai consigli di amministrazione, hanno preso decisioni, hanno fatto dichiarazioni, verbalizzate
I CLIENTI
Azionisti e obbligazionisti hanno annunciato azioni legali collettive. Hanno tutto il diritto di intraprenderle ma non hanno alcuna speranza di recuperare nemmeno un euro
Ripeto fino alla noia: si erano mangiato tutto, il patrimonio era azzerato
Gli azionisti sapevano che il loro era un investimento di rischio; gli obbligazionisti non lo sapevano ma "ignorantia legis non excusat"
Il sindaco di Jesi ha dichiarato che il comune si costituirà parte civile nell'eventuale processo penale
I DIPENDENTI
I dipendenti per ora non hanno subito contraccolpi ma è chiaro che oggi l'organico è sovradimensionato rispetto ai volumi di attività attuali ed attesi per cui debbono attendersi che verrà presentata richiesta per un piano esuberi. Così i sindacati: non si sono accorti di niente prima, che gestiscano con serietà ed al meglio la fase successiva.
I POLITICI
I poltici dovrebbero smettere di "fare i politici" prendere una pausa di riflessione e recuperare il "senso" della politica: agire per il bene della polis. Non ho grandi speranze che ciò possa avvenire
Per ora mi fermo qui. Il dramma si è consumato, le Marche sono in ginocchio ma si "ritireranno su". Gente forte, i marchigiani. Spero che quanto accaduto insegni loro ad adottare tutti quei comportamenti atti ad evitare che si ripeta.
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