mercoledì 10 febbraio 2016

PARLIAMO DI SOLDI - CHE FARE POST N.3

LE NUOVE NORME ENTRATE IN VIGORE IL 1 GENNAIO 2016
Prima di addentrarci nel cuore del problema, come investire, ritengo opportuno dedicare la giusta attenzione alle norme entrate in vigore il primo Gennaio, delle quali si è parlato molto ma in maniera talmente confusa che ritengo sia necessario fare il punto per chiarirci tutti quanti le idee.
Il principio informatore, che io condivido, che ispira la normativa è che il costo dei salvataggi bancari non deve gravare sui contribuenti;di conseguenza  le crisi degli Istituti di credito vanno gestite con fondi privati. ("Bail in" significa "salvataggio interno") e non più utilizzando fondi pubblici. Mi si obbietterà: ma la Germania  ha utilizzato fondi pubblici per salvare alcune banche nel recente passato. Perché alla Germania sì e a noi no? Risposta: anche noi avremmo potuto farlo, ma avendo le casse vuote non l'abbiamo fatto. Di tutto ciò gii unici responsabili siamo noi. E' responsabilità esclusivamente nostra se i fondi europei per Pompei sono stati utilizzati per un concerto di Elton John o se per fare la Salerno Reggio Calabria stiamo spendendo cifre assurde e non se ne vede la fine. Siamo noi che abbiamo accumulato nei decenni un debito pubblico di 2.211 miliardl pari al  133,1 del PIL.
l nuovo meccanismo prevede  che le crisi siano gestite sotto il controllo delle autorità di risoluzione, BCE e Banca d'Italia, e senza utilizzo i fondi publici,  fino ad arrivare nei casi più gravi alla "risoluzione" della Banca, cioè al fallimento.
 In questo caso i primi a pagare saranno gli azionisti, come ovvio, che hanno investito in capitale di rischio.Ma se, come nel caso di Banca Marche, è stato chiesto un aumento di capitale nascondendo le reali situazine della banca, si configura il reato di truffa a carico degli organi sociali.
A seguire  toccherà ai detentori di "obbligazioni subordinate". Ma anche qui se sono state vendute suboridinate senza che sia stato spiegato bene ai sottoscritttori la natura del rischio, emergono margini per chiedere idonei risarcimenti.
A seguire, e qui sta la novità potranno essere aggrediti i conti correnti superiori ai 100,000 euro(per la parte eccedente i 100.000) delle persone fisiche e delle piccole e medie  imprese.  Fino a 100.000 euro i conti sono garantiti dal fondo internbancario di garanzia
Ricapitolando, perchè i correntisti siano chiamati a rispondere è necessario che:
- la banca sia fallita (risolta). In Italia gli unici precedenti sono le quattro banche e il vecchio Banco Ambrosiano, a quanto mi risulta
- sia stato consumato il patrimonio degli azionisti e dei detentori di obbligazioni subordinate 
- che il conto abbia più di 100.000 euro di giacenze.
Come vedete prima di arrivarci ce ne vuole e bastano pochi accorgimenti per evitare ogni rischio (avere il conto su banche che svolgano prevalentemente attività di erogazione di servizi e non di erogazione del credito, tenere in conto non più di 100.000 euro.
Gia vedo il sospiro di sollievo di 95 italiani su 100 che questi problemi non li hanno e il tranquillizzarsi dei più benestanti. Il fatto è che queste problematiche sono sorte in concomitanza con la crisi delle quattro banche e il coinvolgimento, inatteso, delle subordinate. E pochi sono stati gli organi mediatici che hanno  dato una informazione corretta

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