martedì 25 aprile 2017

TEMPO DI 730

Si sta avvicinando il tempo della presentazione del mod. 730. Ritengo utile fare il punto sulle possibili destinazioni dell'8-5-2 per mille previste dalle leggi in vigore.
Faccio una premessa: sono completamente favorevole in linea di principio a che il cittadino contribuente possa scegliere i soggetti da sostenere. Non c'è nessun aggravio per il contribuente e le risorse arrivano direttamente al soggetto scelto.
OTTO PER MILLE
L'otto per mille è la quota della propria imposta IRPEF che il contribuente può devolvere o allo Stato per scopi di utilità sociale,per finalità umanitarie o a organizzazioni religiose per le loro finalità. Si può sciegliere quindi tra lo Stato stesso, la Chiesa Cattolica, le Chiese valdese e metodista, la Chiesa evangelica luterana, l'Unione delle comunità ebraiche, l'Unione delle chiese cristiane avventizie del settimo giorno, le Assemblee di Dio,l'Unione Buddista, l'Unione induista, l'UAAR (Unione atei agnostici razionalisti). In caso di non scelta - circa il 50% dei contribuenti non esercita il diritto - l'otto per mille viene distribuito tra i soggetti sopracitati in proporzione alle scelte espresse. La parte del leone la fa ovviamente la chiesa cattolica che prende l'80% circa del totale.
Personalmente devolverò il mio otto per mille all'UAAR
CINQUE PER MILLE
E' la quota di IRPEF che il contribuente può devolvere ad associazioni no profit, enti di ricerca scientifica e universitaria L'ente deve essere ovviamente accreditato. In rete si trovano gli elenchi. Personalmente devolverò il mio 5 per mille alla FONDAZIONE GRIGIONI PER IL MORBO DI PARKINSON
DUE PER MILLE
C'erano due "due per mille": erano giovani e forti; uno è morto
a) un due per mille da devolvere ad un partito politico di propria scelta.(è rimasto) Personalmete non farò questa scelta
b) un due per mille da devolvere ad "associazioni culturali". Era stato introdotto dal governo Renzi con la legge di stabilità del 2016. Erano state 1.300 le associazioni accreditate; c'era di tutto. E c'è un giallo: il due per mille in favore di "associazioni culturali" è stato dimenticato nel redigere la legge di stabiltà 2017? O è stato fatto uno sgarbo a Renzi? E chi lo sa; resta il fatto che non c'è più.  Io lo avrei devoluto, se del caso, alla Banda Musicale di Ostra Vetere visto che non ho visto quella di Ostra tra quelle accreditate.
Mi auguro di aver fatto cosa utile


sabato 22 aprile 2017

LA NOSTRA IDENTITA NAZIONALE LA NOSTRA STORIA

Proseguendo nelle riflessioni sulla nostra identità nazionale e sul nostro passato, recente e meno recente, per meglio vedere il futuro, vi sottopongo due video che potremmo titolare: "La perla" - "La collana di perle"

IL XXV APRILE, L'ANPI, LE RADICI, LA STORIA

 Quest'anno ci stiamo avvicinando al XXV Aprile in un clima di sfilacciamento e di frizione anche tra le componenti che hanno sempre riconosciuta come "centrale" la resistenza e individuato in essa i valori fondanti della nostra Repubblica e che necessita a mio avviso di ribadire alcuni punti fermi.
Tramontata, penso per sempre, l'era di quel personaggio che, avendo poca nozione e poca percezione della storia nazionale, ha sempre evitato di adempiere ai doveri istituzionali che la Costituzione impone ad un Presidente del Consiglio di questa Repubblica, va ribadito con forza che:
a) la nostra Repubblica e la nostra Costituzione trovano fondamento nei valori che il XXV Aprile tramanda
b) la resistenza e la lotta di liberazione sono patrimonio del Paese e non solo dei discendenti di coloro che combatterono nelle brigate Garibaldi. E' patrimonio dei "cattolici", degli "azionisti", dei "liberali", di tutti coloro che si misero in gioco per affermare i valori della "democrazia"
c) l'ANPI deve avere ben chiaro che sua "mission" è quella di tramandare questi valori alle future generazioni. Tentazioni di utilizzare l'ANPI come palestra per trovare personali spazi politici debbono essere contrastate e spente sul nascere
d) il PARTITO DEMOCRATICO, che sul piano ideologico è la sintesi di quanto sopra enunciato, deve avere chiaro che - soprattutto in questo campo - suo compito è tenere vive identità e valori. Mi auguro pertanto che i problemi che sono emersi a Roma sulla partecipazione del PD alle manifestazioni dell'ANPI vengano superati in questa ottica.
Viviamo in un momento storico pieno di dubbi, di incognite, di sentieri che non si sa dove portino, un momento le cui difficoltà maggiori sono costituite dalla indubbia crisi della costruzione europea, da un ridimensionamento delle aspettative di qualità di vita e benessere di tutto il mondo occidentale causato essenzialmente ma non solo dalla"globalizzazione", dalla pressione del mondo islamico e delle immigrazioni. Bisogna tenere la barra dritta e i nervi saldi e ribadire e richiarire i valori. Ideologia in questa accezione ed etica nel governare: questi i due punti fermi













lunedì 17 aprile 2017

PER FORTUNA CHE ERA PASQUA


Ieri, Pasqua di Resurrezione, di riconciliazione, di rinnovato patto tra il genere umano e il divino, che sia quello di Spinoza o qualsiasi altro, le cronache registrano:
- nuovo attentato in Siria con 186 morti di cui 68 bambini 
- sbarchi di migliaia di profughi migranti in Sicilia e in Calabria. 20 morti secondo le prime stime
- negli Stati Uniti un tizio uccide a sangue freddo una persona mai vista e conosciuta scelta a caso per strada. E' il suo quindicesimo omicidio con le stesse caratteristiche, posta su Facebook
- a Serravallle Scrivia l'OUTLET rimane aperto anche il giorno di Pasqua
- in Romagna stanno ancora dando la caccia (questo il termine gionalistico) al serbo omicida. Lo cercano in migliaia tra esercito, polizia, protezione civile, guardia forestale, carabinieri, volontari vari, ma non lo trovano
- papa Francesco lancia appelli disperati affinchè l'umanità riprenda ad usare minimamente cervello e misericordia
- dalla Corea del Nord gli rispondono con un lancio di missili fallito sul piano tecnico ma che fa dire ai vertici politici e militari di quel Paese che ciò li stimola a costruire armi migliori
- in Turchia Erdogan vince di poco ma vince. Il popolo turco sceglie, ma probabilmente ci sono brogli, di suicidarsi rinunciando a qualsiasi tutela democratica.
E per fortuna che era Pasqua, viene da commentare

sabato 15 aprile 2017

ECCELLENZE OSTRENSI

Quando sento al telefono Luciana Frattesi, ex direttrice del settimanale "Visto", ex vicedirettrice del settimanale "Oggi",giornalista di vaglia , ostrense doc(veramene è nata incidentalmente in Romagna ma è ostrense al 100%) e dobbiamo riferirci ad OSTRA, lo chiamiamo THE LITTLE APPLE, il borgo natio. Pienamente consapevoli del diverso peso della BIG APPLE, se non altro per la immediatamente visibile maggior imponenza del fiume Hudson rispetto al nostro MISA pur arricchito delle acque del suo affluente NEVOLA, ci sembra però che anche il nostro "patelin" abbia delle eccellenze rimarchevoli. Come Emanuele Birarelli, colonna della nazionale di pallavolo, come tanti membri della famiglia Bedini, pittori e restauratori di eccellente livello. O come mio fratello Carlo, tennista di livello, arrivato ad occupare la posizione n.18 nella classifica mondiale  della categoria "over 65", campione italiano ed europeo a squadre. O come Gabriele Rocca, psichiatra conosciuto a livello internazionale, nato ad Ostra nel 1952, attualmente direttore del Centro psichiatrico di Limbiate e vicesegretario dell'associazione mondiale di riabilitazione psicosociale. Figlio del Preside Giuseppe Rocca, conosciutissimo e stimatissimo dirigente scolastico, che mi onorò nei miei anni giovanili di attestazioni di stima ed apprezzamento. Quando a 18 anni "presi" la patente, il percorso Ostra/Senigallia (14 km) non lo feci più in "corriera" ma con la seicento di mio padre. Partivamo in cinque: io alla guida, mio fratello Carlo, tre anni più giovane di me, che frequentava "ragioneria", Gabriele al primo anno di liceo classico (quarta ginnasio) al Perticari, sua sorella Maria Vittoria e la comune amica Roberta Staccioli entrambe all'ultimo anno di magistrali. Questo la dice lunga sull'apertura mentale dei nostri genitori, che ne avranno parlato, penso, se io meritassi fiducia innanzitutto come pilota, se il contesto di un piccolo paese di provincia a metà degli anni 60 consentisse una tale "esposizione", se una tale "autonomia"fosse "giusta".
Di Gabriele ho scaricato dalla rete un contributo scientifico che penso farà piacere vedere soprattutto agli ostrensi che lo hanno conosciuto in tempi lontani e che lo hanno perso di vista. Da parte mia c'è da sempre una grande stima ed un grande affetto accompagnati da qualche riflessione sulle tappe della mia vita
 

venerdì 14 aprile 2017

LA SETTIMANA SANTA, LA RELIGIONE CRISTIANO/CATTOLICA - LE ALTRE RELIGIONI - QUESTIONS ANDANSWERS

I riti della settimana santa più che altri periodi dell'anno sollecitano in tutti noi che siamo nati e ci  siamo formati qui in occidente una più approfondita riflessione in ordine ai nostri rapporti con la religione nella quale siamo stati cresciuti, a quelli con altre religioni, e il nostro modo di approcciare i grandi temi dell'esistenza. Per quanto mi concerne, considero da tempo le religioni, tutte, la risposta mitica che l'umanità si è data nel corso della sua storia in ordine ai grandi quesiti dell'esistenza. Quindi:
a) risposta ad una domanda, risposta che l'umanità si è data da sola, nessun intervento esterno
b) risposta mitica. Mitos in greco significa parola, discorso MITO pertanto è "come se la sono raccontata" Come se la sono raccontata in in merito all'origine dell'umanità e ecco i miti di Deucalione e Pirra, di Adamo ed Eva, Nun Nunet dell'antico Egitto. Come se la sono raccontata in merito al  nostro destino dopo la morte ed ecco il mito del Paradiso e dell'Inferno, del viaggio nel Regno dei Morti accompagnato dal libro dei Morti nell'antico Egitto, come se la sono raccontata in ordine al giudizio dell'operato di ciascuno di noi ed ecco il mito del giudizio universale da noi e del giudizio da parte di Osiride nell'antico Egitto. Come se ...........in ordine ad un luogo di mezzo dove espiare le proprie colpe( non gravi - veniali) in attesa di essere accolti nella luce eterna ed ecco il  mito del Purgatorio (cfr LA NASCITA DEL PURGATORIO di LeGoff).
Il mito che caratterizza sopra ogni altro il cristianesimo è il mito della RESURREZIONE, mito che del resto aveva attraversato tutta l'antichità. E già al tempo di Gesù non tutti credevano nella Resurrezione: i SADDUCEI - ad esempio - non ci credevano. 
Posso credere al giudizio universale? No, non posso.
Posso credere alla resurrezione dei corpi? No, non posso
Posso credere ad un Dio creatore del cielo e della Terra? No, non posso.
Posso credere ad una trinità  anch'essa mutuata dal mondo antico e "incollata"alla meno peggio sul nuovo impianto? No non posso
E su molte altre cose. Per cui sarei falso ed ipocrita se mi dicessi cristiano e buon cristiano.
Mi riconosco  e riconosco come valori comuni fratellanza ed  uguaglianza ma ci arrivo attraverso "les principes" di fine settecento. Non c'è bisogno di una religione per questo.
E allora?
Allora rispetto per tutti, apertura a tutti ma se un islamico pretende di farmi tornare indietro di secoli e di farmi dimenticare i sacrifici di Giordano Bruno, degli albigesi e delle innumerevoli vitime dell'intolleranza religiosa, nessun cedimento, nessun buonismo, nessuna giustificazione. 

domenica 9 aprile 2017

Alberto Pirani: 9 APRILE

Alberto Pirani: 9 APRILE: 9 Aprile, l'anno lo lascio dire a lei. Stiamo insieme da trentaquattro anni, trentaquattro anni di confronto dialettico e paritario tra...

Alberto Pirani: 9 APRILE

Alberto Pirani: 9 APRILE: 9 Aprile,Un altro 9 Aprile è arrivato, un altro anno è passato. Duro, difficile: il più duro, il più difficile. Mi interrogo spesso su come tu possa farcela, con un peso così. Mi chiedo come possa farcela io, con un peso così. Di una cosa siamo certi: che io senza di te non saprei cosa e come fare; che tu senza di me non sapresti dove  e come andare. Ma non è solo questo; il legame è forte di suo e ha dato anche tanti buoni frutti. Muri che sembravano invalicabili hanno cominciato a sgretolarsi, amici sinceri ci stanno vicini. Le radici hanno ripreso forza e se da settori dai quali ci saremmo aspettati di più è venuto solo silenzio, pazienza. E' un problema loro, di loro coerenza, non nostro. Buon compleanno con l'auspicio che l'anno appena inziato sia migliore dell'ultimo. Non dovrebbe essere difficile.

A mentre.............

mercoledì 5 aprile 2017

Alberto Pirani: QUEL GRAN FIGACCIONE DEL DR. STAFFAN DE MISTURA D...

Alberto Pirani: QUEL GRAN FIGACCIONE DEL DR. STAFFAN DE MISTURA D...: Delle vicende dei nostri due " marò", detenuti in India ed in attesa di giudizio dall'accusa di aver ucciso due pescatori, sa...

L'UTILIZZO DI GAS NERVINO NEL RAID SIRIANO, IL RUOLO DELL'ONU E QUELLO DEL NOSTRO DIPLOMATICO STAFFAN DE MISTURA

L'utilizzo di gas nervino durante il raid siriano è uno degli episodi bellici più vergognosi dell'intera storia dell'umanità. Chi ha ordinato il raid e comunque siano andate le cose, sapeva benissimo che sarebbero stati colpiti bambini e civili inermi e tutti quanti sappiamo che l'utilizzo del gas nervino è stato vietato da tutte le convenzioni internazionali per la particolare crudeltà con la quale la morte viene inferta alle vittime. Fu utilizzato, lo ricordo, per la prima volta durante la prima guerra mondiale sul fronte franco-tedesco; IlMaresciallo(d'Italia) Graziani ne fece largo uso durante l'occupazione dell'Etiopia, inglesi e spagnoli non disdegnarono di usarlo.
E allora ci si chiede: se l'ONU non è nemmeno in grado di impedire simili atrocità, sulla carta stigmatizzate da tutti, che senso ha fingere che esista un organismo internazionale di salvaguardia? L'ONU è nato nel contesto di blocchi ormai contrapposti; il diritto di veto attribuito a ciascuno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza ne ha reso l'azione di fatto inconcludente; non è il caso di ripensarne il ruolo e l'organizzazione? Non lo farà nessuno, statene certi. Ne avremo conferma tra poche ore visto che il Consiglio si riunisce oggi pomeriggio.
Infine Staffan De Mistura, il diplomatico di origine svedese naturalizzato italiano da tempo immemorabile inviato dell'ONU per i fatti di maggiore rilevanza. Si è sempre agitato molto, ma ha sempre combinato poco. Ve lo ricordate? Se no, pubblico nuovamente il post che gli dedicai a suo tempo

FEMMINICIDI - QUALCHE RIFLESSIONE AL RIGUARDO

Provo a riprendere a scrivere. Non è che le cose vadano benissimo(ho,specie di sera, dei blocchi motori improvvisi e "random",accompagnati da dolori osteoarticolari e nevralgie, che mi limitano soprattutto psicologicamente, ma tant'è. L'ultimo post lo avevo dedicato a Luchino Visconti e  alla cultura mitteleuropea, riprendo con un post dedicato al problema dei femminicidi. La conferma che questo è un blog assolutamente "generalista" - così almeno è diventato - e forse questo è un pregio più che un difetto.  Mi piace così interpretare l'elevato numero di visualizzazioni - ovviamente in relazione agli standard del blog - anche durante i giorni nei quali non ho pubblicato alcunchè: 348 visualizzazioni il 29 Marzo, 286 il 30, 306 il 31 e così via.
Femminicidi, appunto. Un fenomeno che sembra in crescita esponenziale nel nostro Paese. Vediamo se è vero, lasciamo parlare le cifre dopo aver fatto la premessa che per femminicidio si intende, nell'accezione moderna della parola, un omicidio volontario o preterintenzionale di una donna da parte di un uomo per motivi basati sul genere. E' un neologismo utilizzato per la prima volta con questo significato nel 1990.
Nel periodo 2006-2016 i femminicidi in Italia sono stati 1.740 di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia, 846(67,6%) all'interno della coppia, 224(il 26,5%) per mano di un ex marito, compagno, fidanzato. Negli ultimi due anni i femminicidi sono stati 128 nel 2015 e 120 nel 2016.
Prime considerazioni:
a) i femminicidi avvengono prevalentemente all'interno del nucleo familiare e ad opera di uomini che avevano avuto con le vittime una relazione affettiva
b) negli ultimi anni c'è stato un lento ma costante calo
c) un femminicidio ogni tre giorni è il quadro attuale di riferimento
Il problema resta gravissimo ma trova conferma l'enorme potere che hanno i "media" nella determinazione della percezione dei fenomeni sociali da parte del pubblico, soprattutto da quando televisioni e altri media hanno dato ampi spazi a trasmissioni che pretendono presentare "in diretta" la vita quotidiana del Paese e dove imperversano "opinionisti" dalle più svariate origini che "sparano" a braccio giudizi e valutazioni.
Trovo altrettanto grave la mancata sottolineatura delle motivazioni che inducono molti, troppi uomini ad arrivare a gesti estremi e, soprattutto, ad avvelenare il clima all'interno della coppia e della famiglia con comportamenti diffusissimi residuo di categorie mentali che dovrebbero essere superate ma che, non dimentichiamolo, erano vivissime e vitali fino a pochissimi anni fa.
La condizione oggettiva di "sudditanza" della donna ha storicamente trovato alimento nella sua mancata autonomia economica (il lavoro "fuori casa"di massa delle donne è fenomeno abbastanza recente), in una organizzazione sociale che proponeva come nucleo base della società la famiglia, vero, ma non paritaria, nell'influsso dei valori e dei principi propugnati dalla gerarchia cattolica, nel minor livello di istruzione della componente femminile, nel "sentiment"prevalente nei maschi per cui occorreva essere "duri" per suscitare attenzione ed avere successo.
Era la fase rappresentata benissimo dalla pubblicità di quel prodotto "per l'uomo che non deve chiedere mai".
Oggi dovremmo essere in una fase successiva, che definirei "evangelica":"chiedete e vi sarà dato, ..............forse".
Perchè - ammettiamolo - nei rapporti uomo donna è - non solo ovviamente ma in parte del tutto rilevante - "questione di feeling". E se feeling non c'è, o non c'è più, nessuno è autorizzato a uccidere o perseguitare nessuno.
Nota: stamattina mi sono svegliato - meglio, sono sceso dal letto visto che ho dormito venti minuti - sentendomi come Kundera nell'"insostenibile leggerezza(o pesantezza) dell'essere." Buona giornata a chi mi legge, e anche a chi non lo fa.