giovedì 26 ottobre 2017

BANCA DELLE MARCHE VECCHIA E NUOVA - AGGIORNAMENTI

Sto scrivendo poco su Banca delle Marche  perché in effetti non ci sono state nelle ultime settimane grosse novità. Facciamo il punto.
NUOVA BANCA DELLE MARCHE
La Nuova Banca delle Marche, che è stata chiamata all'atto della sua costituzione BANCA ADRIATICA e la sua controllata CARILO (Cassa di Risparmio di Loreto) sono state acquisite lo scorso mese di Maggio dal Gruppo UBI. Nei giorni scorsi sono avvenute le"migrazioni" delle procedure informatiche delle due banche in quella UBI. Le migrazioni sono un momento delicato perchè possono facilmente verificarsi intoppi, difficoltà di dialogo tra sistemi informatici, incidenti di percorso Sembra sia andato tutto liscio e questo non può che fare piacere.
Le migrazioni hanno riguardato 285 filiali, 2.673.213 anagrafiche di clientela, 579.224 conti correnti, 137.257 depositi titoli ed hanno coinvolto 2.600 dipendenti.
Entrata a pieno titolo nel Gruppo UBI il suo futuro va visto nell'ambito delle strategie  del Gruppo di controllo. Dovrebbe esserci una riduzione di sportelli e di personale (si verificano sempre duplicazioni e sovrapposizioni di costi in operazioni della specie) ma senza alcun trauma. Per il personale verrà attivato il fondo di solidarietà finanziato esclusivamente dalle banche e dal loro personale che consentirà un accompagnamento senza traumi al pensionamento per  il personale meno giovane.
Ora ci sono tutte le condizioni perchè l'Istituto torni a svolgere con pienezza il suo ruolo di banca del territorio. Si può affermare che la banca, da questo punto di vista, è stata salvata.
VECCHIA BANCA DELLE MARCHE
La vecchia Banca delle marche, lo ricordo, è stata sottoposta al meccanismo di risoluzione( cioè è stata dichiarata fallita) con il decreto di fine Novembre 2015 unitamente a Banca Popolare dell'Etruria, Cariferrara e Carichieti.
La procedura prevedeva che i depositi in conto corrente non fossero sottoposti a "bail-in"(i correntisti non hanno perduto niente). Gli azionisti per contro hanno perduto tutto, come logico visto che avevano sottoscritto capitale di rischio. Resta aperta la questione di verificare se le informazioni date dalla banca in occasione degli aumenti di capitale fossero corrette e verificare l'operato della Consob. Complessa la procedura di rimborso dei sottoscrittori di obbligazioni subordinate; mi riservo di fare il punto sui rimborsi in un post a parte.
Complesso è altresì lo sviluppo della vicenda sotto il profilo penale. Il Direttore Generale Massimo Bianconi ed altri dirigenti di vertice sono stati rinviati a giudizio per vari reati riscontrati nel loro operato. Il processo comincerà  in primavera. Si arriverà ad una sentenza di primo grado, poi ci sarà l'appello ed il ricorso in Cassazione. Il tutto andrà avanti per anni. Intanto il Direttore Generale sembra sia riparato all'estero e finora non ha"pagato" niente sul piano delle restrizioni alla libertà personale ed anche sul piano patrimoniale modesti sono stati i beni personali sottoposti a sequestro in relazione al patrimonio complessivo di Bianconi e della sua famiglia. Sta sempre più emergendo, ed io rivendico l'orgoglio di aver denunciato per primo le malversazioni, che in Banca delle Marche da anni era stato messo in piedi un meccanismo in forza del quale l'attività di erogazione del credito era quasi sempre accompagnata da "mazzette"che gli imprenditori e i soggetti economici che richiedevano affidamenti "dovevano" versare a chi aveva i poteri per concedere i fidi richiesti. Questo anche a livello di responsabili di Agenzia ma soprattutto e per cifre estremamente rilevanti a livello di vertici aziendali, in particolare del direttore generale Massimo Bianconi. Affidamenti dati senza una reale valutazione del rischio e del merito del credito e andati in contenzioso in percentuali anomale.
Banca delle Marche è fallita, sia chiaro una volta per tutte, non tanto per le conseguenze della crisi, nè per responsabilità del destino cinico e baro, ma perchè rubavano in tanti, i vertici aziendali sistematicamente.
Ricordo le "perle" più luminose del Direttore Generale:
-  i due assegni da 160.000 e 99.000 euro intestati a Banca Marche poi cambiati in 52 assegni da 5.000 e versati sul conto di Bianconi presso la Cassa di Risparmio di Teramo
- lo yacht che Bianconi ebbe in uso dal Gruppo Filippetti in cambio di una erogazione di 2,2 milioni di euro su un bene che ne valeva poche migliaia
- il "capolavoro", l'acquisizione dal Gruppo Casale, operante nel settore immobiliare, in cambio di larghissimi affidamenti alle varie iniziative del Gruppo,     di un immobile in Via Veneto pagato 7 milioni contro un valore di mercato almeno triplo, immobile riaffittato al Gruppo venditore che con il pagamento del canone consentiva il rimborso del mutuo che una società riconducibile alla moglie dii Bianconi aveva acceso con la Cassa di Risparmio di Teramo (amici per la pelle Bianconi e il direttore generale della banca teramana, anch'essa - guarda caso - andata poi in default) per pagare la cifra pattuita.
La Banca d'Italia fece tutto quello che doveva fare alla luce delle risultanze delle varie ispezioni, segnalando al Consiglio di Amministrazione tutte le anomalie emerse impose la convocazione di un CDA per esaminare e sanzionare i comportamenti del direttore generale, informò il Ministero dell'economia. Ma, ribadisco, la Banca d'Italia non ha mai avuto il potere di sciogliere lei stessa con un suo provvedimento un organo amministrativo o licenziare un amministratore delegato o un direttore generale. Gli interventi conseguenti alle anomalie riscontrate nel corso delle ispezioni competevano ai consigli di amministrazione, dominati dalla personalità di Bianconi e collusi in alcuni loro componenti, al Ministero dell'Economia, alla Magistratura per quanto di sua competenza.
Alla CONSOB competeva il ruolo di verificare se in occasione dei vari aumenti di capitale fossero state nascosti elementi di valutazione di centrale importanza o esposte cifre false. 
Questo il quadro, piuttosto complesso e dal quale emerge una realtà caratterizzata da diffusi comportamenti moralmente indegni. E mi ferisce profondamente il fatto che tutto questo sia accaduto nella mia regione che in passato aveva dato di sè tuttaltra immagine

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