Domani, Domenica 3 Marzo, si svolgeranno le elezioni primarie per la scelta del Segretario nazionale del Partito Democratico. Tre i candidati (in ordine alfabetico): Roberto Giachetti, Maurizio Martina, Nicola Zingaretti.
Andrai a votare? mi è stato chiesto da alcuni amici.
Risponderò motivando.
Da quando ho maturato una coscenza politica, mi sono sempre riconosciuto in valori che latu sensu definirei "laico progressisti". Ho sempre privilegiato un modello di società nella quale fossero centrali democrazia formale e democrazia sostanziale, Modello di società mirabilmente delineato dalla nostra Carta Costituzionale. Lo sbocco logico di tale impostazione: per anni ho sostenuto e votato o il PSI (Partito Socialista Italiano) o il PRI (Partito Repubblicano Italiano).
Esaurita l'esperienza della prima Repubbica e mutato il quadro, quando fu avviato il progetto dell'ULIVO prima e del PD poi, mi riconobbi senza riserve in esso e aderii al nuovo Partito iscrivendomi al circolo di Busto Arsizio. Trovava fondamento la mia scelta nella convinzione che:
- il PD rappresentasse il contenitore politico ottimale per una azione di governo in linea con il modello sopra delineato
- i partiti che formavano il nocciolo dl PD assicurassero al Paese una classe politica dirigente "formata", "sperimentata" e di buon livello in grado di affrontare da subito. le sfide dei tempi (globalizzazione, affermazione di nuovi processi di produzione e di distribuzione, cambiamenti negli equilibri economi e politici mondiali, pressione crescente dei popoli poveri della terra, in particolare il Continente "africano", su una Europa in rallentamento)
- mi dava fiducia il fatto che l'ldea fosse maturata nell'ambiente accademico e politico di Bologna e che tra i promotori ci fossero Prodi, Parisi ed altri personaggi di peso
Purtroppo quando si è andati alla realizzazione pratica sono emerse difficoltà enormi. Le varie componenti non si sono mai fuse, il Partito non è mai nato, sono prevalse logiche da "guerra per bande", le ambizioni personali di alcuni hanno prevalso sulla ricerca del bene comune e del bene del Paese. il culmine di tutto ciò il"siluramento" di Romano Prodi indicato dal Partito a coprire il ruolo di Presidente della Repubblica(Aprile2015); reputai l'episodio particolarmente grave e emblematico di lacerazioni troppo profonde e tali da ritenere non più possibile per me rimanere in quel PD e con una mail al Segretario di circolo uscii dal Partito che rimaneva comunque - scrivevo - la ma unica casa possibile.
Nel periodo successivo le cose non sono andate certo meglio, le lacerazioni sono continuate malgrado i segnali che in tanti abbiamo lanciato perchè si invertisse la tendenza; il Partito ha continuato aperdere voti elezione dopo elezione e corre rischi sempre più forti di irrilevanza. Per mandare un segnale forte e inequivocabile, in tanti alle ultime elezioni politiche del Marzo scorso, abbiamo dato sostegno al movimento 5 stelle, affinchè il PD reagisse e ritrovasse le ragioni della sua esistenza. (Nessuno per la verità aveva pensato che dal tutto sarebbe emersa l'alleanza Lega/5stelle) Non mi sembra che in questo ultimo anno si siano fatti molti progressi.
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Se questo è il contesto, logica e coerenza vorrebbero che io non andassi a votare alle primarie di domani.
ED INVECE ANDRO?
Il Paese sta correndo a velocità elevata come un treno alla Stazione (direbbe Vasco) e non è tempo di fare gli schizzinosi. Il panorama politico nostrano è avvilente. Il feeling tra l'elettorato e i 5 stelle è evaporato come neve al sole per un motivo soltanto: i 5 stelle - in primis il loro leader - si sono dimostrati non all'altezza di governare un Paese importante, articolato e con una economia complessa come il nostro. Forza Italia è un partito di fantasmi dietro un leader con notevoli problemi di approccio equilibrato con la realtà. La Lega sta assumendo sempre più connotazioni di destra estrema che potrebbero essere pericolose. Liberi e uguali un gruppo di zombies I partitini minori sono appunto "minori". Il compito storico di "salvare" il Paese spetta al PD. Chiunque dei tre venga eletto segretario avrà il dovere morale di proporre al Paese un programma politico - in vista delle prossime elezioni politiche, che non sono lontane - che non nasconda la gravità della situazione economica e sociale, che affronti i problemi senza demagogia e con concretezza estrema. E' tempo di lacrime e sangue; il 2019 non sarà bellissimo e bisogna che qualcuno lo dica. L'elettorato capirà e darà fiducia. Che non dovrà più essere tradita.
Caro Alberto, andrò anch’io domani convinto che se alternativa deve esserci non può che nascere da quel che resta del partito che ha incarnato il progetto di cui tu dici; tuttavia non ti nascondo un notevole senso di disagio nel votare lo stesso partito che ha fatto scempio dell’esperienza dell’amministrazione Marino a Roma che dopo anni stava mettendo su un sentiero virtuoso una città che invece è stata sciaugatamente consegnata al giovanile entusiasmo dell’incompetenza.
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