sabato 16 novembre 2019

ILVA TUTTO COME PREVEDIBILE E PREVISTO

Come prevedibile e previsto, ARCELORMITTAL va diritta per la sua strada e sta attuando tutti i passi necessari per il suo disimpegno.
Nei giorni scorsi aveva comunicato ufficialmente il recesso dal contrattto d'affitto dell'acciaieria; ieri ha comunicato ai sindacati che l'area a caldo verrà chiusa entro le prossime settimane, più precisamente l'altoforno 2 entro il 13 Dicembre, l'altoforno 4 entro il 31 Dicembre, l'altoforno 1 entro metà Gennaio, Alcuni impianti, come le cokerie, chiuderanno subito. 
Ai sindacalisti l'AD di ArcelorMitall ha motivato la chiusura con l'eliminazione dello scudo penale considerato pregiudiziale e questo conferma due cose: che la loro linea a difesa della loro decisione poggerà sul fatto che l'eliminazione dello scudo ha snaturato il contratto e che la maggioranza al governo, in particolare i 5 stelle, hanno servito su un piatto d'argento alla jointventure una validissima motivazione per ritirarsi. E con la comunicazione di ieri Arcelor ha voluto anche smentire le voci secondo le quali avrebbe gestito l'acciaieria fino a Giugno. No vogliono uscire e uscire subito da un accordo che per loro si stava rivelando una trappola  ed un cattivo affare viste le mutate prospettive del mercato.
E non hanno paura, francesi e indiani, dell'esito del giudizio del tribunale che verrà chiamato a giudicare sulla controversia. I loro uffici legali li hanno evidentemente rassicurati al riguardo. Ma, secondo me, hano commesso anche loro un errore grave, di presunzione. Comunicando che spegneranno gli altoforni hanno fatto qualcosa che non è nei loro poteri facendo crescere il sospetto che tutto sia stato messo in opera per eliminare un concorrente Possono riconsegnare l'acciaieria  e non pagare più l'affitto ,ma non possono di iniziativa spegnere l'impianto che non è loro. Questo ultimo passaggio raffforza la posizione "Italia". Ed infatti è stato subito fatto ricorso contro la decisione di spegnere gli altoforni.
Quindi sgombriamo subito il campo: la jointventure francoindiana, al punto al quale sono arrivate le cose, non rientrerà più . La controversia rimane esclusivamernte civilistica.
Cosa succederà?! Va innazitutto osservato che i tempi sono strettissimi e che la chiusura dell'acciaieria avrebbe ripercussioni pesantissime su tutto il sistema industriale del nostro Paese. Inoltre il problema della bonifica ambientale è centrale e prioritario; non si può continuare a mettere a rischio la salute dei tarantini. Se la bonifica non la fa Arcelor, qualcuno dovrà farla Chi?: ma lo Stato evidentemente, perchè è chiaro che nessuno vorrà impelagarsi in un affaire così complicato in un momento in cui il mercato dell'acciaio presenta molteplici peroblematiche. La nazionalizzazione o l'intervento comunque prevalente dello Stato rimane l'unica opzione realistica. E forse tra qualche mese arriveremo a concludere che, non volendo, sarà stata realizzata la soluzione migliore.
Complimenti a tutti gli esponenti politici che nelle settimane scorse hanno creato le condizioni per un tal pateracchio. Al riguardo vorrei fare una valutazione di carattere generale: il personale politico di ultima generazione è convinto che occorra sempre mostrare  la faccia dura nei confronti degli interlocutori e delle controparti. Senza pensare troppo al fatto che una cosa si possa o non si possa fare, senza valutare minimamente quali reazioni susciterà un provvedimento amministrativo o legislativo, senza alcuno sforzo di cercar di capire le varie implicazioni di ciascun dossier.
Cari leghisti, 5 stelle, flli d'Italia, nostalgici di Benito Mussolini o di Lenin, non è così che si governa   Così si distrugge il presente e si distruggono le possibilità  di riscatto delle future generazioni. Troppi dilettanti e troppi immaturi. GOD SAVE ITALY

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