E così anche il Dottor Giulio Riboldazzi ci ha lasciati, per una emorrargia cerebrale, la settimana scorsa. Il Dr Riboldazzi è stato il mio neurologo per un periodo di tempo piuttosto lungo. Quando si manifestarono i primi sintomi fel Parkinson, intorno al 2005, fui indirizzato dal mio fisiatra al Prof. Cornelio, ditrettore scientifico del Besta, neurologo di vaglia ma non concentrato sul Parkinson per cui dopo un periodo e d'accordo con il Prof Cornelio contattai il Centro Parkinson di via bignami a Milano diretto dal Prof. Pezzoli che iniziò aseguirmivpersonalmente. Ma il professore aveva una vita di relazioni scientifiche molto variegata che lo portava spesso lontano da Milano. Si decise quindi di individuare un neurologo che potesse offrirmi un'assistenza anche sul "day by day" e fu scelto il Dr. Riboldazzi il quale aveva caratteristiche che si integravano con le mie esigenze. Innanzitutto aveva fama di essere un ottimo neurologo, specialmente per il Parkinson, abitava a Busto Arsizio semplificando le esigenze logistiche ed era parecchio più giovane di me il che, secondo logica, non avrebbe rese necessarie ulteriori ricerche. Poi la situazione subì una evoluzione; si determinò la necessità di impiantare una "macchinetta!, una pompa che eroga Duodopa direttamente nel duodeno per cui fui ripreso in carico da Centro Parkinson e con il Dr Riboldazzi continuai con un rapporto di stima, amicizia e con il confronto su alcune fasi della malattia.
Nei giorni scorsi una amica mi ha informato dell'improvvisa scomparsa del medico. Sono rimasto allibito, perchè la scomparsa di una persona giovane è sempre vista come una ingiustizia e una violazione della natura ma soprattutto perchè nelle malattie neurologiche si crea un rapporto tutto particolare tra medico e paziente non paragonabile a nessun altro. Un altro pezzo di vita che se ne va
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