Il nostro Beneamato prosegue imperterrito nella sua serie di gaffes, battute di cattivo gusto, esempi di umorismo di bassa lega.
Ultimo episodio: nel corso della conferenza stampa congiunta con il Presidente Sarkozy durante la quale veniva annunciato l'accordo italo-francese per la costruzione di 4 centrali nucleari, ad un certo punto il Beneamato ha interrotto il Presidente francese e, a bassa voce, avvicisinandogli, gli ha sussurato: "Moi je t'ai donné la tua donna" mescolando francese e italiano. Sarkozy ha accennato e si è limitato ad un moto di disgusto, ma sono stati i media francesi che hanno ripreso il labiale ed ora tutte le trasmissioni francesi parlano dell'episodio che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, il fine umorismo del premier (humour déplacé, lo definiscono i francesi), l'alta considerazione per le donne, l'assoluta mancanza di stile, di tatto, il sospetto che il Beneamato sia uno non tanto a posto con il cervello.
Mi aspetto reazioni dalla signora Carla Bruni che di solito è molto snob, tagliente e con opinioni ben precise sul Beneamato tanto che recentemente ha dichiarato di essere contenta di avere la cittadinaza francese
Il mio non è antiberlusconismo pregiudiziale; il fatto è che mi vergogno proprio di essere rappresentato da uno così. Il carnevale sta finendo ma le carnevalate, ho l'impressione, no
BLOG DI UN CITTADINO DELL'UNIONE EUROPEA, DELLA REPUBBLICA ITALIANA, DELLA REGIONE LOMBARDIA, DELLA PROVINCIA DI VARESE, DEL COMUNE DI BUSTO ARSIZIO
sabato 28 febbraio 2009
sabato 21 febbraio 2009
PARTITO DEMOCRATICO
Stamattina concludevo il mio intervento sulla assemblea del PD che si sarebbe tenuta poche ore più tardi auspicando che prevalessero equilibrio, saggezza ed amore per il Paese. Mi sembra si possa affermare, a fine giornata, che ciò è avvenuto.Il progetto va avanti, e il PD può ripartire accelerando anzi i tempi per definire gli aspetti organizzativi, la linea politica, i rapporti tra le varie sensibilità che lo caratterizzano e ne costituiscono l'humus.
Se errori ci sono stati, se fratture si sono manifestate, se malintesi si sono creati, da essi bisogna solo trarre insegnamenti per il futuro, senza recriminazioni e in spirito di coesione, per migliorare la proposta politica da sottoporre al giudizio dei cittadini e, soprattutto, per comunicare meglio e con più efficacia il modello di società che il PD propone: una società ispirata a principi di efficienza, solidarietà, laicità, di inclusione sociale, tolleranza nell'accezione illuminista del termine, eticità, rispetto assoluto per i valori di democrazia che trovano nella COSTITUZIONE la loro più alta espressione. Un modello non utopico ma realizzabile qui ed ora nel nostro paese, altrimenti destinato ad una pericolosa deriva economica, sociale, ed a una progressiva perdita di valori e di identità. Siamo la terra di Dante, di Leonardo, di Galileo, di Leopardi, di Verdi, di Croce, di Rubbia, di Dulbecco , della Levi Montalcini, di De Gasperi, di Berlinguer, di Einaudi. Meritiamo di più e di meglio di quanto non proponga chi, in questo momento, sembra avere un consenso più ampio.Le cose cambiano ed il tempo, molto spesso anche se non sempre, è galantuomo.
Se errori ci sono stati, se fratture si sono manifestate, se malintesi si sono creati, da essi bisogna solo trarre insegnamenti per il futuro, senza recriminazioni e in spirito di coesione, per migliorare la proposta politica da sottoporre al giudizio dei cittadini e, soprattutto, per comunicare meglio e con più efficacia il modello di società che il PD propone: una società ispirata a principi di efficienza, solidarietà, laicità, di inclusione sociale, tolleranza nell'accezione illuminista del termine, eticità, rispetto assoluto per i valori di democrazia che trovano nella COSTITUZIONE la loro più alta espressione. Un modello non utopico ma realizzabile qui ed ora nel nostro paese, altrimenti destinato ad una pericolosa deriva economica, sociale, ed a una progressiva perdita di valori e di identità. Siamo la terra di Dante, di Leonardo, di Galileo, di Leopardi, di Verdi, di Croce, di Rubbia, di Dulbecco , della Levi Montalcini, di De Gasperi, di Berlinguer, di Einaudi. Meritiamo di più e di meglio di quanto non proponga chi, in questo momento, sembra avere un consenso più ampio.Le cose cambiano ed il tempo, molto spesso anche se non sempre, è galantuomo.
IL PARTITO DEMOCRATICO E IL FUTURO DEL PAESE
Io ho creduto e credo fermamente nel progetto del Partito Democratico come luogo di incontro e di sintesi fra forze cattoliche progressiste e non integraliste, forze della tradizione socialista, forze laiche, società civile, e di tutti coloro che si riconoscono in un progetto di società che coniughi economia di mercato e tutela dei diritti, solidarietà sociale e difesa delle persone e dei ceti più deboli in una logica non meramente assistenzialista, difesa delle istituzioni democratiche da ogni tentazione di "scorciatoie" populiste e bonapartiste, affermazione della "laicità" come asse portante dei valori cui la Repubblica si ispira.
Oggi a Roma l'assemblea dei delegati è chiamata a scelte fondamentali per il futuro del partito; non importa tanto se prevarrà la scelta di andare ad un congresso in tempi brevi, prima delle elezioni europee di giugno e della tornata di elezioni amministrative locali, o nominare un segretario che traghetti il partito fino al congresso previsto per l'autunno. Quello che importa è verificare se c'è la volontà di portare avanti il progetto o se invece prevarranno tendenze centrifughe che porterebbero al dissolvimento del progetto stesso.
Se si affermerà la prima ipotesi, come mi auguro, è comunque necessario che il partito recuperi davanti a coloro che vi si riconoscono , ai tanti che si sono allontanati e che si sono rifugiati nell'astensionismo, a tutta quella larghissima fascia di società che vuole serietà di governo, nessuna demagogia, e concretezza amministrativa, recuperi, ripeto, l'immagine di un partito coeso che crede fermamente nel progetto e dove le diverse sensibilità trovano una sintesi nel partito stesso e in una linea politica chiara e immediatamente identificabile.
Se invece prevarrà la tendenza alla "diaspora"(per andare dove, mi chiedo) si sarà persa un' altra occasione per condurre il Paese verso modelli di democrazia, formale e sostanziale, più vicini a quelli dei grandi paesi di democrazia occidentale. Domani molte cose saranno più chiare in relazione a quanto emergerà oggi dai lavori dell'assemblea.
Il mio blog è quello di un "cittadino" e come cittadino mi auguro che prevalgano saggezza, equilibrio e amore per il Paese
Oggi a Roma l'assemblea dei delegati è chiamata a scelte fondamentali per il futuro del partito; non importa tanto se prevarrà la scelta di andare ad un congresso in tempi brevi, prima delle elezioni europee di giugno e della tornata di elezioni amministrative locali, o nominare un segretario che traghetti il partito fino al congresso previsto per l'autunno. Quello che importa è verificare se c'è la volontà di portare avanti il progetto o se invece prevarranno tendenze centrifughe che porterebbero al dissolvimento del progetto stesso.
Se si affermerà la prima ipotesi, come mi auguro, è comunque necessario che il partito recuperi davanti a coloro che vi si riconoscono , ai tanti che si sono allontanati e che si sono rifugiati nell'astensionismo, a tutta quella larghissima fascia di società che vuole serietà di governo, nessuna demagogia, e concretezza amministrativa, recuperi, ripeto, l'immagine di un partito coeso che crede fermamente nel progetto e dove le diverse sensibilità trovano una sintesi nel partito stesso e in una linea politica chiara e immediatamente identificabile.
Se invece prevarrà la tendenza alla "diaspora"(per andare dove, mi chiedo) si sarà persa un' altra occasione per condurre il Paese verso modelli di democrazia, formale e sostanziale, più vicini a quelli dei grandi paesi di democrazia occidentale. Domani molte cose saranno più chiare in relazione a quanto emergerà oggi dai lavori dell'assemblea.
Il mio blog è quello di un "cittadino" e come cittadino mi auguro che prevalgano saggezza, equilibrio e amore per il Paese
giovedì 19 febbraio 2009
YOU TUBE - SILVIO BERLUSCONI FUNNY -AGGIORNAMENTO
Faccio seguito e riferimento al mio post dei giorni scorsi per informare che, dopo la brillante battuta sui desaparecidos argentini, YOU TUBE ha fatto registrare ulteriori aggiornamenti della voce in oggetto. Nel frattempo anche la Sardegna è stata conquistata; gli italiani sono sempre più entusiasti del loro Premier e ne apprezzano sempre di più il fine umorismo.Il piccolo incidente diplomatico con l'Argentina è stato ricomposto.
martedì 17 febbraio 2009
GIORDANO BRUNO 17 FEBBRAIO 1600 - 17 FEBBRAIO 2009
Oggi 17 febbraio ricorre il 409 anniversario della morte di Giordano Bruno, mandato al rogo per eresia su sentenza dell 'Inquisizione. Sul luogo del rogo, in campo dei fiori a Roma, sorge ora una accigliata statua che ricorda ai posteri il personaggio e l'evento.
Giordano Bruno, lo ricordo, fu un frate domenicano, filosofo, scrittore che in effetti sostenne teorie che mal si conciliavano con la dottrina ufficiale della chiesa. In estrema sintesi sosteneva che l'uomo nasce libero dal peccato originale, che Dio in sostanza è Natura stessa divinizzata in una inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, che l'inferno non esiste, negava anche la transustansazione e riconduceva in sostanza l'avventura umana nei binari dell'aldiquà piuttosto che in in quelli dell' aldilà. Un visione non dissimile per certi versi da quella elaborata pochi decenni più tardi da Benedetto Spinoza, ebreo e protestante. Non meraviglia pertanto che la gerarchia ecclesiastica ne contrastasse il pensiero. Del resto pochi anni dopo, Galileo Galilei, che proprio nel 1609 - 4 secoli fa esatti - avveva iniziato le sue osservazioni, fu posto di fronte allo stesso dilemma: abiurare o fare la fine di Giordano Bruno; Galileo abiurò sopraffatto dalla lacerazione tra il suo essere credente e il suo esere scienziato. Quello che fa orrore, pertanto, non è il contrasto che la chiesa fece alle teorie del Bruno ma il "metodo"adottato, metodo che qui in Occidente, fortunatamente, sembrerebbe essere stato abbandonato da tempo. Il Bruno fu torturato, era prassi, e accompagnato con "la lingua in giova", cioè serrata da una morsa perchè non potesse lanciare maledizioni, al rogo e qui affidato al fuoco purificatore che tutto cancella e tutto purifica
E' il metodo che la chiesa ha adottato per secoli contro tutti " i non allineati": gli albigesi, i seguaci di frà Dolcino, le "streghe"latu sensu individuate, gli "eretici", le schiene dritte, tutti coloro che hanno cercato di ragionare con la propria testa e rendersi conto delle cose per credere o non credere a qualcosa o a qualcuno.
Il metodo è stato abbandonato ma io ho la sensazione che, sotto sotto, non si può dire, la tentazione di ricorrere, come dire, alle maniere forti, di tanto in tanto riaffiori
Quest'anno, tra l'altro, ricorre il bicentenario della nascita di Darwin ed il 150° della pubblicazione dell' "Origine della specie". Darwin ha aperto una strada luminosa ed oggi chi contesterebbe le conoscenze acquisite sulla sua scia da biologi evoluzionisti (Richard Dawkins, Luca e Francesco Cavalli Sforza e tanti altri) da James Watson, lo scopritore della doppia elica del DNA, da Renato Dulbecco ecc.ecc.ecc..? Eppure nel 1950, mica tanto tempo fa, papa Pio XII nella sua enciclica "Humani generis" "bollava" con parole che suonano ridicole ad ogni persona di medio sentire l'evoluzionismo e tutte le "moderne teorie" che minano l'autorità del magistero
Consiglio a tutti una lettura integrale del documento; ciascuno è poi libero di darle il peso che ritiene.
In sintesi, non dimentichiamo nè oggi nè mai Giordano Bruno e tutti coloro che hanno pagato unn duro prezzo alla loro libertà di pensiero e indipendenza di giudizio. Dobbiamo loro molto, senz'altro molto di più di quanto noi stessi non crediamo.
Giordano Bruno, lo ricordo, fu un frate domenicano, filosofo, scrittore che in effetti sostenne teorie che mal si conciliavano con la dottrina ufficiale della chiesa. In estrema sintesi sosteneva che l'uomo nasce libero dal peccato originale, che Dio in sostanza è Natura stessa divinizzata in una inscindibile unità panteistica di pensiero e materia, che l'inferno non esiste, negava anche la transustansazione e riconduceva in sostanza l'avventura umana nei binari dell'aldiquà piuttosto che in in quelli dell' aldilà. Un visione non dissimile per certi versi da quella elaborata pochi decenni più tardi da Benedetto Spinoza, ebreo e protestante. Non meraviglia pertanto che la gerarchia ecclesiastica ne contrastasse il pensiero. Del resto pochi anni dopo, Galileo Galilei, che proprio nel 1609 - 4 secoli fa esatti - avveva iniziato le sue osservazioni, fu posto di fronte allo stesso dilemma: abiurare o fare la fine di Giordano Bruno; Galileo abiurò sopraffatto dalla lacerazione tra il suo essere credente e il suo esere scienziato. Quello che fa orrore, pertanto, non è il contrasto che la chiesa fece alle teorie del Bruno ma il "metodo"adottato, metodo che qui in Occidente, fortunatamente, sembrerebbe essere stato abbandonato da tempo. Il Bruno fu torturato, era prassi, e accompagnato con "la lingua in giova", cioè serrata da una morsa perchè non potesse lanciare maledizioni, al rogo e qui affidato al fuoco purificatore che tutto cancella e tutto purifica
E' il metodo che la chiesa ha adottato per secoli contro tutti " i non allineati": gli albigesi, i seguaci di frà Dolcino, le "streghe"latu sensu individuate, gli "eretici", le schiene dritte, tutti coloro che hanno cercato di ragionare con la propria testa e rendersi conto delle cose per credere o non credere a qualcosa o a qualcuno.
Il metodo è stato abbandonato ma io ho la sensazione che, sotto sotto, non si può dire, la tentazione di ricorrere, come dire, alle maniere forti, di tanto in tanto riaffiori
Quest'anno, tra l'altro, ricorre il bicentenario della nascita di Darwin ed il 150° della pubblicazione dell' "Origine della specie". Darwin ha aperto una strada luminosa ed oggi chi contesterebbe le conoscenze acquisite sulla sua scia da biologi evoluzionisti (Richard Dawkins, Luca e Francesco Cavalli Sforza e tanti altri) da James Watson, lo scopritore della doppia elica del DNA, da Renato Dulbecco ecc.ecc.ecc..? Eppure nel 1950, mica tanto tempo fa, papa Pio XII nella sua enciclica "Humani generis" "bollava" con parole che suonano ridicole ad ogni persona di medio sentire l'evoluzionismo e tutte le "moderne teorie" che minano l'autorità del magistero
Consiglio a tutti una lettura integrale del documento; ciascuno è poi libero di darle il peso che ritiene.
In sintesi, non dimentichiamo nè oggi nè mai Giordano Bruno e tutti coloro che hanno pagato unn duro prezzo alla loro libertà di pensiero e indipendenza di giudizio. Dobbiamo loro molto, senz'altro molto di più di quanto noi stessi non crediamo.
sabato 14 febbraio 2009
YOU TUBE - SILVIO BERLUSCONI FUNNY
Ho sempre considerato Silvio Berlusconi una tragica macchietta che lede il nostro prestigio all'estero e rappresenta un reale pericolo per le Istituzioni viste le idee piuttosto confuse che ha sui principi della democrazia quale la conosciamo nel mondo occidentale, sulla separazione dei poteri dello stato, sui vari ruoli istituzionali, e quindi anche il suo, e sui limiti che ciascun ruolo deve necessariamente trovare. Lo stesso Luigi XIV riconosceva un certo ruolo agli stati generali, lui invece soffre le "limitazioni"
Ma la tragica conferma di ciò la si trova andando su You Tube e cliccando alla voce "Silvio Berlusconi funny". Ci sono 241 video di gaffes, affermazioni esilaranti, strafalcioni, citazioni " a spanne", ridicolaggini varie, battute da quattro soldi che troverebbero il loro naturale contesto in qualche bar sport della Brianza ma non certo in consessi internazionali. Ultima la batttuta sul ministro dei trasporti giapponese "FUR- GON- CIN"(Tremonti ha correttamente osservato che tuttalpiù era cinese) fatta recentemente in occasione della conferenza stampa durante la quale il ministro Scajola illustrava le misure in favore del settore auto e moto. Battuta che era già vecchia 40 anni fa e che è offensiva nei confronti di tutti coloro che in queste settimane perdono il lavoro, vanno in cassa integrazione, vedono addensarsi nere nubi sul loro futuro. Ieri il premier si è dichiarato "preoccupato" per lo stato dell'economia e per il prossimo futuro. Visto il personaggio sono certo che non c'è niente di cui preoccuparsi e che sia una delle tante fesserie sparate nel corso degli anni. Purtroppo non è così e stavolta il Beneamato ha ragione.
Chi mi legge vada su You Tube; se non ci si va, non ci si crede. Ma che paese siamo diventati?
Ma la tragica conferma di ciò la si trova andando su You Tube e cliccando alla voce "Silvio Berlusconi funny". Ci sono 241 video di gaffes, affermazioni esilaranti, strafalcioni, citazioni " a spanne", ridicolaggini varie, battute da quattro soldi che troverebbero il loro naturale contesto in qualche bar sport della Brianza ma non certo in consessi internazionali. Ultima la batttuta sul ministro dei trasporti giapponese "FUR- GON- CIN"(Tremonti ha correttamente osservato che tuttalpiù era cinese) fatta recentemente in occasione della conferenza stampa durante la quale il ministro Scajola illustrava le misure in favore del settore auto e moto. Battuta che era già vecchia 40 anni fa e che è offensiva nei confronti di tutti coloro che in queste settimane perdono il lavoro, vanno in cassa integrazione, vedono addensarsi nere nubi sul loro futuro. Ieri il premier si è dichiarato "preoccupato" per lo stato dell'economia e per il prossimo futuro. Visto il personaggio sono certo che non c'è niente di cui preoccuparsi e che sia una delle tante fesserie sparate nel corso degli anni. Purtroppo non è così e stavolta il Beneamato ha ragione.
Chi mi legge vada su You Tube; se non ci si va, non ci si crede. Ma che paese siamo diventati?
venerdì 13 febbraio 2009
EZIO CARTOTTO -"Operazione Botticelli" BERLUSCONI e la terza marcia su Roma
Oggi vi segnalo un libro, quello in oggetto, Angelo Ruggieri editore, costo euro 12,90 -
Ezio Cartotto, nato nel 1943, ha sempre militato nella Democrazia Cristiana, corrente della BASE, e nel 1993 è stato tra i principali artefici di Forza Italia, collaborando strettamente con Berlusconi e con Dell'Utri al progetto. Ora il rapporto con il Premier e con Forza Italia si è deteriorato e può darsi che Cartotto abbia voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe ma il libro è interessante e ricostruisce con dovizia di particolari una certa fase storica. Chi volesse approfondire trova nel libro largo materiale d riflessione.
Ezio Cartotto, nato nel 1943, ha sempre militato nella Democrazia Cristiana, corrente della BASE, e nel 1993 è stato tra i principali artefici di Forza Italia, collaborando strettamente con Berlusconi e con Dell'Utri al progetto. Ora il rapporto con il Premier e con Forza Italia si è deteriorato e può darsi che Cartotto abbia voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe ma il libro è interessante e ricostruisce con dovizia di particolari una certa fase storica. Chi volesse approfondire trova nel libro largo materiale d riflessione.
lunedì 9 febbraio 2009
ELUANA SE NE E' ANDATA
La vicenda di Eluana si è conclusa. E' tornata alla natura dalla quale tutti veniamo ed alla quale tutti torniamo in un ciclo perenne di trasformazioni che ha in se il suo senso. Adesso tacciano le polemiche, le volgari strumentalizzazioni e limitiamoci, oltre a circondare del dovuto rispetto Eluana e suo padre, a meditare sulla nostra essenza di creature inserite in un ciclo tanto più grande di ciascuno di noi che, proprio per la sua immensità, da senso divino alle nostre singole storie individuali. DEUS SIVE NATURA, come Spinoza aveva acutamente colto oltre tre secoli fa. Ed in questa ottica sento Eluana sorella, compagna di viaggio, partecipe del mio stesso destino, meritevole come tutti di "compassione". Silenzio, silenzio, silenzio, rispetto, rispetto, rispetto. Altro non si chiede, altro non si tollera
sabato 7 febbraio 2009
ELUANA E IL CINISMO DELLA POLITICA
La vicenda di Eluana è l'esempio più agghiacciante di come il premier è disposto a tutto pur di perseguire il suo scopo che è quello di mortificare ed asservire la magistratura ed accelerare l'opera di instaurazione di un regime autoritario che persegue da tempo. Non esita ad utilizzare cinicamente una vicenda dolorossissima (è arrivato a dire che Eluana "potrebbe avere un figlio" senza sapere minimamente in che condizioni è la ragazza, anzi fregandosene) per raggiungere i suoi scopi: la creazione di un stato autoritario fondato sul controllo dei mezzi di comunicazione, lo svilimento del parlamento, ridotto per quanto riguarda i parlamentari della maggioranza a mera cinghia di trasmissione delle volontà del capo, l'asservimento della magistratura, disarticolata e privata della sua autonomia,l'umiliazione del ruolo del Capo dello Stato. E' il vecchio progetto P 2 che viene portato avanti con decisione e con l'approvazione ed il beneplacito di Licio Gelli. Il principio di separazione dei poteri dello stato, teorizzato a metà settecento dal MONTESQUIEU e sul quale si basano e poggiano le moderne democrazie occidentali, calpestato e vilipeso.
In questo contesto è vergognoso l'atteggiamento della gerarchia cattolica che avalla l'operazione conscendone benissimo le conseguenze e che dovrebbe difendere con più coerenza i suoi principi (non si può scatenare la bagarre su Eluana e nel contempo riammettere nel seno della chiesa i lefevriani negazionisti, glissare sulle migliaia di casi di predi pedofili -oltre 4.500 solo negli Stati Uniti - appoggiare le frange più reazionarie in campo politico e sociale). Io mi sono sforzato di mantenere sempre un atteggiamento laico e non anticlericale; ora ritengo sia giunto il momento di ricordare al Prof. Ratzinger e alla gerarchia che lo stato del vaticano è uno stato extracomunitario e che le continue ingerenze nei fatti interni dello stato italiano sono intollerabili.
In tutta questa vicenda meritano rispetto Eluana, innanzitutto, il cui corpo e il cui spirito vengono "offesi" non dalla malattia o dalle decisioni che lei stessa e suo padre hanno preso ma dallo sciacallaggio che ne fa scempio, le suore che l'hanno assistita con amore per tanti anni, il Presidente Napolitano, il Presidente Fini, che da ex fascista si sta rendendo benissimo conto della deriva incorso, e tutti coloro che si indignano per la strumentalizzazione in atto.
E' necessario quanto prima arrivare ad una legge seria ed equilibrata sul testamento biologico perchè casi come questi non si ripetano più. Ad Eluana auguro di potersene andare in pace, circondata da chi le vuole bene. Come disse Socrate il giorno della sua morte "...è giunto il momento, per me di morire e per voi di vivere; quale delle due sorti sia la migliore solo il Dio può sapere. Il Dio di Socrate lo preferisco a quello di Ratzinger, che mi è sempre più estraneo
In questo contesto è vergognoso l'atteggiamento della gerarchia cattolica che avalla l'operazione conscendone benissimo le conseguenze e che dovrebbe difendere con più coerenza i suoi principi (non si può scatenare la bagarre su Eluana e nel contempo riammettere nel seno della chiesa i lefevriani negazionisti, glissare sulle migliaia di casi di predi pedofili -oltre 4.500 solo negli Stati Uniti - appoggiare le frange più reazionarie in campo politico e sociale). Io mi sono sforzato di mantenere sempre un atteggiamento laico e non anticlericale; ora ritengo sia giunto il momento di ricordare al Prof. Ratzinger e alla gerarchia che lo stato del vaticano è uno stato extracomunitario e che le continue ingerenze nei fatti interni dello stato italiano sono intollerabili.
In tutta questa vicenda meritano rispetto Eluana, innanzitutto, il cui corpo e il cui spirito vengono "offesi" non dalla malattia o dalle decisioni che lei stessa e suo padre hanno preso ma dallo sciacallaggio che ne fa scempio, le suore che l'hanno assistita con amore per tanti anni, il Presidente Napolitano, il Presidente Fini, che da ex fascista si sta rendendo benissimo conto della deriva incorso, e tutti coloro che si indignano per la strumentalizzazione in atto.
E' necessario quanto prima arrivare ad una legge seria ed equilibrata sul testamento biologico perchè casi come questi non si ripetano più. Ad Eluana auguro di potersene andare in pace, circondata da chi le vuole bene. Come disse Socrate il giorno della sua morte "...è giunto il momento, per me di morire e per voi di vivere; quale delle due sorti sia la migliore solo il Dio può sapere. Il Dio di Socrate lo preferisco a quello di Ratzinger, che mi è sempre più estraneo
giovedì 5 febbraio 2009
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Il servizio sanitario nazionale è stato istituito con legge 23/12/78 n.833, ha quindi oltre trenta anni,ed è un servizio ormai collaudato che offre a tutti i cittadini e alle persone presenti sul territorio una assistenza sanitaria pubblica a tutto tondo che non molti paesi al mondo hanno. Il livello di assistenza varia da regione a regione, da struttura a struttura, con differenze qualitative anche notevoli che finora è stato difficile ridurre e con notevoli differenze nella gestione economica con alcune regioni, quali il Lazio,la Sicilia, la Liguria in deficit anche di notevole entità ed altre più virtuose. Il servizio costa alla collettività circa 100 miliardi di euro l'anno. Allora tutto bene, seppur tra luci ed ombre? No,purtroppo no perchè il settore, insieme a quello degli appalti pubblici, è quello più esposto a corruzione, sprechi, cattiva gestione delle risorse.
La cronaca di oggi ci riporta che al Galeazzi di Milano sono stati inviati 30 avvisi di garanzia per truffa ai danni del SSN, nel Lazio è stato arrestato Gianpaolo Angelucci del Gruppo Tosinvest per una truffa quantificata in 170 milioni di euro(il capostipite della dinastia per ora è a piede libero essendo parlamentare del PDL e quindi in attesa delle previste autorizzazioni), in Abruzzo recentemente la giunta Del Turco è stata costretta alle dimissioni per analoghi fatti(in quel caso l'imprenditore si chiamava Angelini), in Puglia si sono verificati casi analoghi, ma comunque dovunque si volga lo sguardo è una mortificante visione di ruberie, furbizie, inefficienze, immoralità diffusa che condizionano il livello delle prestazioni erogate e sono tra i principali responsabili dell'enorme debito pubblico del paese che ha raggiunto a fine ottobre 2008(ultimi dati ufficiali Bankitalia) i 1.670 miliardi di euro pari al 106% circa del Pil ed è in rapido ed esponenziale incremento(solo il tanto vituperato Padoa Schioppa era riuscito, nel più recente passato, ad abbassarlo)
Di chi la responsabilità di una tale mortificante situazione? In primis della politica, che ha invaso tutti gli spazi, ha fatto delle nomine di Direttori Generali, di primari ecc. uno strumento di potere e non la selezione dei migliori, ed ha individuato nel settore un centro di spesa da occupare, sfruttare, manipolare. Ma il tutto si inserisce e trova ragione nell'essere venuto meno ogni principio etico nei comportamenti e nello smodato desiderio di "fare soldi" non importa come, non importa con chi e non importa a scapito di chi.Io mi auguro che dalla crisi finanziaria/economica in corso, che è planetaria e che ha le stesse cause e motivazioni in tutto il mondo, il sistema Italia, che è quello che direttamente ci interessa, ne esca ripulito, rigenerato, riportato su corretti binari. Nessuno è così ingenuo da pensare che si possa vivere nel regno di UTOPIA teorizzato da Tommaso Moro, ma così abbiamo oltrepassato tutti i limiti della decenza e del fattibile anche perchè, a forza di raschiare, risorse non ce ne sono più , lo vediamo giorno dopo giorno. Ed è da ringraziare sentitamente la Magistratura che, con tutti i suoi limiti e ritardi, è il principale baluardo contro un sistema di cose che, come un cancro, sta divorando le risorse del Paese e la "libera" stampa e i "liberi" mezzi di informazione che danno conto all'opinione pubblica di quanto accade.
Magistratura e mezzi di informazione sono estremamente importanti nei regimi democratici. Solamente nei regimi autoritari si cerca di mortificare la prima ed imbavagliare i secondi. Il popolo italiano, nella sua millenaria saggezza, se ne sta accorgendo,.........ma quanta fatica
La cronaca di oggi ci riporta che al Galeazzi di Milano sono stati inviati 30 avvisi di garanzia per truffa ai danni del SSN, nel Lazio è stato arrestato Gianpaolo Angelucci del Gruppo Tosinvest per una truffa quantificata in 170 milioni di euro(il capostipite della dinastia per ora è a piede libero essendo parlamentare del PDL e quindi in attesa delle previste autorizzazioni), in Abruzzo recentemente la giunta Del Turco è stata costretta alle dimissioni per analoghi fatti(in quel caso l'imprenditore si chiamava Angelini), in Puglia si sono verificati casi analoghi, ma comunque dovunque si volga lo sguardo è una mortificante visione di ruberie, furbizie, inefficienze, immoralità diffusa che condizionano il livello delle prestazioni erogate e sono tra i principali responsabili dell'enorme debito pubblico del paese che ha raggiunto a fine ottobre 2008(ultimi dati ufficiali Bankitalia) i 1.670 miliardi di euro pari al 106% circa del Pil ed è in rapido ed esponenziale incremento(solo il tanto vituperato Padoa Schioppa era riuscito, nel più recente passato, ad abbassarlo)
Di chi la responsabilità di una tale mortificante situazione? In primis della politica, che ha invaso tutti gli spazi, ha fatto delle nomine di Direttori Generali, di primari ecc. uno strumento di potere e non la selezione dei migliori, ed ha individuato nel settore un centro di spesa da occupare, sfruttare, manipolare. Ma il tutto si inserisce e trova ragione nell'essere venuto meno ogni principio etico nei comportamenti e nello smodato desiderio di "fare soldi" non importa come, non importa con chi e non importa a scapito di chi.Io mi auguro che dalla crisi finanziaria/economica in corso, che è planetaria e che ha le stesse cause e motivazioni in tutto il mondo, il sistema Italia, che è quello che direttamente ci interessa, ne esca ripulito, rigenerato, riportato su corretti binari. Nessuno è così ingenuo da pensare che si possa vivere nel regno di UTOPIA teorizzato da Tommaso Moro, ma così abbiamo oltrepassato tutti i limiti della decenza e del fattibile anche perchè, a forza di raschiare, risorse non ce ne sono più , lo vediamo giorno dopo giorno. Ed è da ringraziare sentitamente la Magistratura che, con tutti i suoi limiti e ritardi, è il principale baluardo contro un sistema di cose che, come un cancro, sta divorando le risorse del Paese e la "libera" stampa e i "liberi" mezzi di informazione che danno conto all'opinione pubblica di quanto accade.
Magistratura e mezzi di informazione sono estremamente importanti nei regimi democratici. Solamente nei regimi autoritari si cerca di mortificare la prima ed imbavagliare i secondi. Il popolo italiano, nella sua millenaria saggezza, se ne sta accorgendo,.........ma quanta fatica
martedì 3 febbraio 2009
PAOLO GUZZANTI LASCIA FORZA ITALIA
La notizia del giorno è che Paolo Guzzanti con una lettera aperta a Silvio Berlusconi lascia Forza Italia e si iscrive al gruppo misto, nell'area del glorioso partito liberale.
Debbo confessare che non ho mai provato particolare stima ed apprezzamento nei confronti del senatore Guzzanti, che trovo arrogante, presuntuoso, con un livello di autostima eccessivo, malmostoso e facile all'ira. Ma due meriti glieli riconosco:
1) è il padre di tre eccellenti attori satirici, Corrado, Sabina e Caterina(dei tre io preferisco quest'ultima ma sono tutti e tre bravissimi)
2) ha sempre avuto una certa indipendenza di giudizio che talvolta lo ha portato ad essere fuori dalle righe ma che non l'ha fatto mai annoverare tra le anime morte del partito.
Interessantissime sono le motivazioni che hanno portato il senatore a prendere la decisione:
a) l'intima amicizia ed il totale appoggio del Premier a Vladimir Putin, visto come la peggiore e più cinica espressione del comunismo russo
b) il fatto che con l'andare del tempo il cavaliere è divenuto come Kim II Sung, lo spietato dittatore comunista della Corea del Nord, circondandosi, come lui, di una corte osannante di corifei che siedono in parlamento scelti con criteri che in alcuni casi "provocano imbarazzo e rossore" (testuali parole) ( Osservo, al riguardo, che c'è un precedente, seppur lontano, dell'imperatore Caligola che fece senatore il suo cavallo)
La conclusione, stupefacente, è che Guzzanti lascia il partito perchè ...... Berlusconi ... è comunista.
Chi avrebbe mai pensato che l'uomo che è sceso in politica oltre 15 anni fa per difendere l'Italia dai comunisti, che ha sempre minacciato il pericolo comunista, che ha continuato a dire che con i comunisti non si può dialogare, anche perchè, è provato, continuano a mangiare i bambini beh, proprio lui, ma chi l'avrebbe mai detto, si, proprio lui, è comunista
La notizia ha già fatto il giro del mondo, le principali agenzie internazionali l'hanno subito ripresa, lo stupore è grande, ma solo perchè in pochi avevano colto i segnali che pure erano evidenti; ne cito alcuni:
1) uno dei principali collaboratori del premier, il poeta Bondi è stato in passato iscritto al PCI e sindaco in lunigiana
2) l'altra colonna, Cicchitto, ha fatto parte per lunghissimo tempo della sinistra lombardiana del Psi, notoriamente più a sinistra dei comunisti,
3) una nutrita serie di transfughi, troppo lunga da elencare, è approdata negli anni alla corte di Arcore
4) Il mausoleo fatto costruire ad Arcore assomiglia in maniera evidente a quello di Mao in Piazza Tien An Men e a quello di Lenin sulla Piazza Rossa
5) Il definirsi unto del signore ha posto di fatto il cavaliere sullo stesso piano del Cristo , noto agitatore di masse e, quindi, comunista.
6) Lo stile di governo del partito assomiglia in maniera evidente a quello di Stalin soprattutto negli annni 30
7) Apicella non sarà SOSTACOVIC ma anche lui da il suo contributo
8) Fonti autorevoli affermano che di notte il cavaliere, dopo aver discusso dei destini del mondo fino a mezzanotte, dopo le due ore in discoteca fino alle due, dopo un'ora, un'ora e mezza di attività psicomotoria dalle due alle tre e mezza con qualcuna delle sue fans(ma è da crederci?), in attesa di farsi la doccia per poter affrontare fresco la giornata............. legge GRAMSCI.
Non c'era bisogno di conferme, senatore Guzzanti; che Berlusconi fosse comunista lo sapevamo già. Grazie comunque per avercelo ricordato
Debbo confessare che non ho mai provato particolare stima ed apprezzamento nei confronti del senatore Guzzanti, che trovo arrogante, presuntuoso, con un livello di autostima eccessivo, malmostoso e facile all'ira. Ma due meriti glieli riconosco:
1) è il padre di tre eccellenti attori satirici, Corrado, Sabina e Caterina(dei tre io preferisco quest'ultima ma sono tutti e tre bravissimi)
2) ha sempre avuto una certa indipendenza di giudizio che talvolta lo ha portato ad essere fuori dalle righe ma che non l'ha fatto mai annoverare tra le anime morte del partito.
Interessantissime sono le motivazioni che hanno portato il senatore a prendere la decisione:
a) l'intima amicizia ed il totale appoggio del Premier a Vladimir Putin, visto come la peggiore e più cinica espressione del comunismo russo
b) il fatto che con l'andare del tempo il cavaliere è divenuto come Kim II Sung, lo spietato dittatore comunista della Corea del Nord, circondandosi, come lui, di una corte osannante di corifei che siedono in parlamento scelti con criteri che in alcuni casi "provocano imbarazzo e rossore" (testuali parole) ( Osservo, al riguardo, che c'è un precedente, seppur lontano, dell'imperatore Caligola che fece senatore il suo cavallo)
La conclusione, stupefacente, è che Guzzanti lascia il partito perchè ...... Berlusconi ... è comunista.
Chi avrebbe mai pensato che l'uomo che è sceso in politica oltre 15 anni fa per difendere l'Italia dai comunisti, che ha sempre minacciato il pericolo comunista, che ha continuato a dire che con i comunisti non si può dialogare, anche perchè, è provato, continuano a mangiare i bambini beh, proprio lui, ma chi l'avrebbe mai detto, si, proprio lui, è comunista
La notizia ha già fatto il giro del mondo, le principali agenzie internazionali l'hanno subito ripresa, lo stupore è grande, ma solo perchè in pochi avevano colto i segnali che pure erano evidenti; ne cito alcuni:
1) uno dei principali collaboratori del premier, il poeta Bondi è stato in passato iscritto al PCI e sindaco in lunigiana
2) l'altra colonna, Cicchitto, ha fatto parte per lunghissimo tempo della sinistra lombardiana del Psi, notoriamente più a sinistra dei comunisti,
3) una nutrita serie di transfughi, troppo lunga da elencare, è approdata negli anni alla corte di Arcore
4) Il mausoleo fatto costruire ad Arcore assomiglia in maniera evidente a quello di Mao in Piazza Tien An Men e a quello di Lenin sulla Piazza Rossa
5) Il definirsi unto del signore ha posto di fatto il cavaliere sullo stesso piano del Cristo , noto agitatore di masse e, quindi, comunista.
6) Lo stile di governo del partito assomiglia in maniera evidente a quello di Stalin soprattutto negli annni 30
7) Apicella non sarà SOSTACOVIC ma anche lui da il suo contributo
8) Fonti autorevoli affermano che di notte il cavaliere, dopo aver discusso dei destini del mondo fino a mezzanotte, dopo le due ore in discoteca fino alle due, dopo un'ora, un'ora e mezza di attività psicomotoria dalle due alle tre e mezza con qualcuna delle sue fans(ma è da crederci?), in attesa di farsi la doccia per poter affrontare fresco la giornata............. legge GRAMSCI.
Non c'era bisogno di conferme, senatore Guzzanti; che Berlusconi fosse comunista lo sapevamo già. Grazie comunque per avercelo ricordato
lunedì 2 febbraio 2009
NEVICATA IN CORSO
Scrivo mentre la nevicata è in corso. Sebbene sia stata ampiamente annunciata e prevista, ha di nuovo bloccato la città. Via Fagnano, dove abito, è un lungo serpentone di auto praticamente ferme, i cinque ponti un ostacolo quasi insormontabile, le vie periferiche abbandonate a se stesse, le strade ghiacciate dalla notte perchè l'azione dei mezzi spargi-sale è stata insufficiente. Considerato che Busto Arsizio non è ai tropici, che nevicate anche di notevole intensità come quella odierna o quella del 6 gennaio non sono rare, appare non condivisibile l'affermazione dell'assessore Girola secondo il quale il Comune sta profondendo il massimo impegno(ci mancherebbe!) e che non può certo acquistare mille mezzi spargi-sale( 1.000 no, ma qualcuno in più si) Quanto ai 15 mezzi dotati di lame che il Comune ha in dotazione, visto lo stato delle strade, piene di buche, di rappezzi, ed in genere in condizioni pietose, si corre il rischio di fare danni, ai tombini, alle strade nonchè alle lame, senza risolvere il problema. Per una città di oltre 80.000 abitanti, fiore all'occhiello dell'imprenditoria dell'alto milanese, la città dell'hub Malpensa, ammettiamolo, non è il massimo. Appare pertanto ogni giorno di più insufficiente e carente l'azione di governo della giunta che, forte dei numeri che la sostengono, si muove con sicumera che talvolta sfiora l'arroganza, ma con risultati che i cittadini giudicano sempre di più non all'altezza della città e delle sue aspettative.
domenica 1 febbraio 2009
CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 GENNAIO 2009
Venerdì sera si è tenuto un importante consiglio comunale che aveva ad oggetto l'approvazione o meno della variante alle norme tecniche del piano attuativo relativo all'area del cosiddetto "Centro Direzionale"(Stazione Nord).La variante è stata approvata con i voti della maggioranza(Forza Italia, An, Lega) - 14 voti . Hanno votato contro il PD - 5 voti - altri esponenti della minoranza - 4 voti - mentre un consigliere di minoranza si è astenuto. La delibera dà in pratica via libera ad un progetto portato avanti dal gruppo bergamasco Tecnocovering che ha già acquisito aree per circa 43.000 mq sui circa 99.000 complessivi del piano d'area sui quali sorgeranno, in pieno centro città, circa 1.800 posti auto coperti, spazi commerciali,una multisala e quant'altro. La minoranza, in particolare il PD,aveva correttamente richiesto, vista l'importanza dell'insediamento per la città,di approfondire i termini della questione per poter decidere nel corso del prossimo consiglio comunale. La proposta è stata respinta; evidentemente la maggioranza...........aveva fretta.
Le conseguenze:
1) verrà costruita in pieno centro una struttura di enormi dimensioni che in genere, nelle altre città, viene costruita in zone periferiche
2) La struttura occuperà poco meno della metà dell'area complessiva ed avrà caratteristiche estetiche e di impatto che dovrebbero essere conciliate con ciò che sorgerà nella area restante e con la struttura urbanistica del centro storico(via Milano, Piazza San Giovanni, Piazza Santa Maria ecc.) in una visione "unitaria" del centro città. Il problema sembra interessare poco alla giunta alla quale bisognerebbe ricordare che se Parigi è probabilmente la più bella città del mondo è perchè i re di Francia commissionarono ai loro architetti un "progetto" di città; lo stesso vale per la molto più recente "LA DEFENSE". PORTO ANTICO a Genova è bello perchè Renzo Piano l'ha concepito e realizzato in una visione unitaria. Mille altri esempi potrebbero essere fatti. All'amministrazione di Busto evidentemente questo appare un problema marginale
3) Sembra sia stato del tutto sottovalutato l'impatto che la realizzazione avrà sul traffico della zona( 1.800 posti auto, una multisala, strutture commerciali e quant'altro; vorrei sapere cosa ne pensano i residenti come vorrei sapere cosa ne pensano i commercianti dell' "attuale" centro storico, in genere attenti alla difesa dei loro interessi ed in genere non ostili alla attuale maggioranza)
4) Ha ragione la maggioranza a dire che se non agisce viene criticata e se agisce anche, ma qui non si trattta di agire o di non agire, qui si tratta di una scelta che influenzerà l'assetto urbanistico del centro storico per parecchi decenni per cui la scelta avrebbe dovuto essere fatta con ponderazione e valutando con estrema attenzione tutte le variabili
5) La "fretta" che l'Amministrazione ha dimostrato nel dare il via libera al progetto non ha apparente giustificazione. La città è ferma da decenni, si poteva e si doveva approfondire
6) la pianificazione della città la sta facendo il privato che ha già comperato le aree ed ha fretta di costruire. Esilarante è pertanto l'affermazione del Primo Cittadino che è superato il concetto di pianificazione dall'alto anni settanta con il comune che, invece, deve guidare ed indirizzare l'iniziativa privata. Qui è l'iniziativa privata che detta l'agenda ed il comune guida ed indirizza poco
7) Agghiacciante infine è stata l'affermazione del vicesindaco Reguzzoni il quale si è rimproverato una sola cosa, di aver fatto un solo errore: di essere stato troppo trasparente. Bisognerebbe ricordargli che per un amministratore pubblico la trasparenza è un "dovere" non un "errore"
8) In sintesi la città avrà a breve ( i bergamaschi sono notoriamente grandi lavoratori) una megastruttura in centro, inserita non si sa come nel contesto urbanistico ed i cittadini nella loro quasi totalità nemmeno lo sanno. Di una "idea" di città, nemmeno l'ombra
Le conseguenze:
1) verrà costruita in pieno centro una struttura di enormi dimensioni che in genere, nelle altre città, viene costruita in zone periferiche
2) La struttura occuperà poco meno della metà dell'area complessiva ed avrà caratteristiche estetiche e di impatto che dovrebbero essere conciliate con ciò che sorgerà nella area restante e con la struttura urbanistica del centro storico(via Milano, Piazza San Giovanni, Piazza Santa Maria ecc.) in una visione "unitaria" del centro città. Il problema sembra interessare poco alla giunta alla quale bisognerebbe ricordare che se Parigi è probabilmente la più bella città del mondo è perchè i re di Francia commissionarono ai loro architetti un "progetto" di città; lo stesso vale per la molto più recente "LA DEFENSE". PORTO ANTICO a Genova è bello perchè Renzo Piano l'ha concepito e realizzato in una visione unitaria. Mille altri esempi potrebbero essere fatti. All'amministrazione di Busto evidentemente questo appare un problema marginale
3) Sembra sia stato del tutto sottovalutato l'impatto che la realizzazione avrà sul traffico della zona( 1.800 posti auto, una multisala, strutture commerciali e quant'altro; vorrei sapere cosa ne pensano i residenti come vorrei sapere cosa ne pensano i commercianti dell' "attuale" centro storico, in genere attenti alla difesa dei loro interessi ed in genere non ostili alla attuale maggioranza)
4) Ha ragione la maggioranza a dire che se non agisce viene criticata e se agisce anche, ma qui non si trattta di agire o di non agire, qui si tratta di una scelta che influenzerà l'assetto urbanistico del centro storico per parecchi decenni per cui la scelta avrebbe dovuto essere fatta con ponderazione e valutando con estrema attenzione tutte le variabili
5) La "fretta" che l'Amministrazione ha dimostrato nel dare il via libera al progetto non ha apparente giustificazione. La città è ferma da decenni, si poteva e si doveva approfondire
6) la pianificazione della città la sta facendo il privato che ha già comperato le aree ed ha fretta di costruire. Esilarante è pertanto l'affermazione del Primo Cittadino che è superato il concetto di pianificazione dall'alto anni settanta con il comune che, invece, deve guidare ed indirizzare l'iniziativa privata. Qui è l'iniziativa privata che detta l'agenda ed il comune guida ed indirizza poco
7) Agghiacciante infine è stata l'affermazione del vicesindaco Reguzzoni il quale si è rimproverato una sola cosa, di aver fatto un solo errore: di essere stato troppo trasparente. Bisognerebbe ricordargli che per un amministratore pubblico la trasparenza è un "dovere" non un "errore"
8) In sintesi la città avrà a breve ( i bergamaschi sono notoriamente grandi lavoratori) una megastruttura in centro, inserita non si sa come nel contesto urbanistico ed i cittadini nella loro quasi totalità nemmeno lo sanno. Di una "idea" di città, nemmeno l'ombra