Fin dagli albori della civiltà i popoli hanno affidato tra l'altro ai proverbi il compito di tramandare alle future generazioni il sapere maturato nel corso del tempo. Nella BIBBIA un intero libro è dedicato all'argomento. Il libro dei Proverbi si colloca tra i libri sapienzali dopo il libro dei Salmi e prima del libro di Qoelet altrimenti conosciuto come l'Ecclesiaste. In epoche più vicine a noi nei proverbi si sono sintetizzate, per essere tramandate, conoscenze in materia di agricoltura, coltivazione dei campi, rimedi empirici per la cura di malattie ecc.
Il mondo dei proverbi mi ha sempre affascinato per gli elementi di saggezza che in essi sono contenuti e per gli insegnamenti che da essi possiamo trarre.
Ne citerò alcuni che più di altri amo:
Rosso di sera, bel tempo si spera
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino
Chi la fa, la aspetti
Una rondine non fa primavera(la saggezza popolare ha sempre convenuto che una sola non basta)
Tanto tuonò che piovve
Tutto scorre
L'oro non compra tutto
Chi semina vento raccoglie tempesta
Questo mondo è un peso; quello che è fatto è reso
Se è notte farà giorno
e, per finire,
Fai come Baglioni che prese e si levò dai coglioni (quest'ultimo è un proverbio toscano, anzi delle province di montagna della Toscana, che meglio di ogni altro esprime il sapido e caustico spirito degli abitanti di quella Regione alla quale dobbiamo Dante, Boccaccio, Leonardo, Michelangelo, Macchiavelli, Galileo ecc.ecc.ecc.ecc.ecc. e che, non fosse altro che per questo, gode della mia incodizionata stima e simpatia)
Nessun commento:
Posta un commento