mercoledì 11 gennaio 2012

DOPO SARKOZY LA MERKEL

Che cosa è andato a fare il Presidente del Consiglio prima da Sarkozy e oggi dalla Merkel?
A lanciare messaggi, forti e chiari che più chiari non si può.
Innanzitutto fa sincero piacere osservare che nelle conferenze stampa congiunte al termine degli incontri, Monti appaia dotato di pari se non di  maggior carisma rispetto agli altri leaders. Fino a due mesi fa quando chi ci rappresentava si presentava in una sala riunioni c'era un fuggi fuggi generale. Oggi è tutto uno scambio di complimenti, quasi di salamelecchi:: ma come siamo contenti di averla nostro ospite, ma come ha ragione, lei che ha tanta esperienza. Lui gigioneggia un po', con quel suo humour di stampo "british" così diverso da altri.  recenti approcci. Ma non esageriamo.
Il messaggio a Sarkozy era chiaro: diamoci una mano, presentiamoci uniti noi due grandi paesi latini per ammorbidire le intransigenze della Merkel, la quale ha le sue ragioni ma che se ci costringe ad una politica economica  di eccessivo rigore in tempi stretti, ci impedisce ogni azione di sostegno alla attività produttiva  con ovvi riflessi su occupazione, mancata crescita, tensioni sociali. Ne abbiamo bisogno entrambi.
Il messaggio per la Merkel è altrettanto chiaro. Ringraziamo sentitamente la Germania di aver riconosciuto che in  tempi brevissimi abbiamo rovesciato la situazione e presi provvedimenti efficaci sia di carattere congiunturale che strutturale, ma adesso, cari tedeschi, cercate di guardare lontano perché sono sempre ' in agguato pronte a "staccare la spina" forze populiste che metterebbero in difficoltà anche voi se prevalessero. E qui il riferimento al "progetto Europa" come la più importante costruzione della storia del nostro Continente Detto con maggiore chiarezza: "se lo spread rimane sopra i 500 basis points, si fa presto a scrivere e a dire che con Monti non è cambiato niente. Quindi, visto che già domani c'è un'asta di BTP, sarebbe oltremodo gratificante se l'asta andasse molto bene a tassi significativamente ridimensionati. Io, Monti, otterrei due risultati: mi finanzio a tassi più contenuti - e ne ho bisogno - e metto la museruola ai cani da azzanno che aspettano al varco. (tra i più  feroci quelli di razza Sallusti, quelli di razza Santanchè, i Ferrara bulldogs e i Belpietro rottveiler.)
Intelligenti pauca - dicevano i latini.
Vedrete che domani l'asta andrà benissimo: non c'è bisogno che "comperi" la BCE sul secondario: Basta che "sottoscrivano" mani amiche sul primario. Conseguenza, un bel sospiro di sollievo, la borsa italiana che sale e il Professor Monti che si rafforza in vista dei prossimi non facili impegni.
Per ora godiamoci la sensazione di venir rappresentati da persone apprezzate e stimate per le loro competenze e le loro capacità operative. E non si dica che i tedeschi sono pregiudizialmente prevenuti nei confronti del nostro Paese: Monti lo riempiono di complimenti, hanno dato il loro convinto sostegno alla nomina di Draghi al vertice della BCE, vanno pazzi per gli sfogliavelo di Giovanni Rana.
Convinciamoci una volta per tutte che il monaco non lo fa l'abito, ma il monaco.

1 commento:

  1. Grazie Alberto! Se tu riesci a vedere un po' di luce dopo tanto buio, vuol dire che una lampada si è accesa nel nostro Paese. Sarà una piccola lampadina, sarà una piccola torcia che un soffio di vento potrebbe spegnere da un momento all'altro ma, perbacco, c'è almeno un po' di speranza. Era brutto, triste e tremendamente depressivo vedere lo stato di abulia cui si era giunti; gli italiani sembrava non avessero più la forza di reagire e si fossero adattati a vivacchiare in qualche modo. Adesso si sente un certo risveglio, una certa voglia di fare e di cambiare la situazione, una quasi certezza che l'Italia (finalmente con la I maiuscola) voglia risorgere. Speriamo tutti con tutte le forze che questo governo riesca a non deluderci. Certo che al livello di prima non sarà troppo facile ricadere...

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