domenica 8 dicembre 2013

LA PRIMA ALLA SCALA - LA TRAVIATA

SECONDO ATTO - PRIMA PARTE

Violetta e Alfredo si sono messi insieme, vivono in campagna, non lontano da Parigi, e sono tanto felici.
Il sipario si apre su un vasto ambiente, una grande cucina di una casa di campagna. Infatti è arredata con i classici mobili in legno scuro delle cucine anteguerra. Ci sono anche le padelle in rame appese. Mi ricorda la cucina  di Fratta delle "Memorie di un ottuagenario" di Ippolito Nievo. Da sempre sostengo che chi è sopravvissuto a Ippolito Nievo non deve aver paura di niente. In un angolo c'è una bambola come abbandonata vestita come Violetta nel primo atto. Come a dire che Violetta può tornare a fare la "Traviata"(ma come ragionavano quelli dell'Ottocento?) in ogni momento perché il passato è lì. Lui è appena tornato dal mercato dove ha fatto la spesa (non è chiaro se in un mercatino rionale o in un "Iper")
Sono tanto felici dicevo tanto che Alfredo, toltasi la giacca prende in mano un mattarello e comincia a tirare la sfoglia. Lei invece....non la vedo. Però vedo la  Litizzetto. Non è la Litizzetto, è proprio Violetta alla quale il regista russo, nel frattempo arrivato agli Urali, ha fatto indossare un vestito color "cacchetta" con passamaneria bianca e baveri bianchi di pizzo fatto a macchina comperato per 6 euro e cinquanta dai cinesi della AUMAI. Del resto bisogna pur far capire che lei ha scelto di vivere modestamente per amore di Alfredo che continua a tirar la pasta mentre lei mette la farina per la polenta nei barattoli Di sexy e di qualcosa che faccia pensare alla precedente attività di Violetta, non c'è traccia.
Tra un po' c'è la scena dell'arrivo di Germont, il babbo di Alfredo che verrà a chiedere a Violetta di rinunciare ad Alfredo.  Attendo con una certa ansia perché ho sempre pensato che l'unico ruolo che mai avrei potuto sostenere in una ipotetica rappresentazione della Traviata è quello di Germont (non ho niente di Alfredo, neanche a vent'anni, adesso poi............va bene Germont).
Arriva Germont, un omone alto con un'aria severa e quasi corrucciata. Indossa un doppiopetto chiaro(forse perché la scena è di pomeriggio) comperato nello stesso negozio dei cinesi  per 12 euro e settatancinque con una nota di colore: una sciarpa in tinta di misto cachemire (6 euro) annodata con nonchalance intorno al collo. Del resto nella campagna francese intorno a Parigi in febbraio (è tempo di carnevale) c'è molta umidità. Duetto Violetta/Germont; le voci sono belle, lei continua a non avere le phisyque du role ma la scena regge. Germont la ricatta, di fatto, per convincerla dicendole che lui ha anche una figlia pura siccome un angelo che se Alfredo non torna in famiglia il fidanzato non la sposa e rimane sputtanata. 
Convinta lei il babbo adesso deve farla digerire a lui. Come? (video sopra)
L'atto prosegue con altre schermaglie ma il risultato è che lei lo lascia

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