mercoledì 22 gennaio 2014

BANCA DELLE MARCHE - AGGIORNAMENTO

Marco Ricci nel suo ormai quasi giornaliero articolo su Cronache Maceratesi appena pubblicato, riferisce di una conferenza stampa del Presidente dell'associazione "Dipendiamo Banca Marche" Sandro Forlani (è un errore di battitura - dipendiamo per difendiamo - o una associazione dei dipendenti?) tenutasi a Jesi davanti ad una ventina di giovani precari di BDM (in verità mi sembrano pochini) nella quale ha affrontato la situazione dell'Istituto. Vedo che Marco Ricci non ha commentato, ha solo riportato la notizia. Cercherò di farlo io. Qui, a pochissimi chilometri dalla Svizzera, forse è più facile.
Il Presidente Forlani ha focalizzato la sua attenzione sui seguenti punti:
a) ha stigmatizzato la mancanza di impegno per preservare la territorialità della banca.
b) ha bonariamente rilevato il troppo silenzio dei commissari Feliziani e Terrinoni
c) ha lamentato che la cordata degli imprenditori marchigiani si sia liquefatta come neve al sole
d) ha accolto con divertito scetticismo la notizia del ventilato ingresso di capitali russi. Mancano solo i cinesi............ha detto
e) ha proposto come fattibile la trasformazione di Banca Marche in "public company", amministrata non più da persone designate dalle fondazioni bensì da rappresentanti del territorio, delle associazioni di categoria ecc ecc. e la ricapitalizzazione della banca ad opera dei clienti ai quali potrebbe essere data la possibilità di accendere dei depositi remunerati da utilizzare per sottoscrivere l'aumento di capitale  Così io l'ho capita.
Cercherò di fare le mie osservazioni con garbo, in punta di penna, con l'unico intento di fare il bene della banca e dei marchigiani.
a) forse il Presidente non ha ben chiaro che c'è poco da difendere, della banca e della sua territorialità
b) i commissari nominati da Bankitalia tacciono forse perché sono ancora intenti a far emergere dai sottofondi tutto il marcio che c'è ancora da far emergere, soprattutto nella società di leasing. E così tace la magistratura che ha un immenso lavoro da fare.
C) la cordata di imprenditori si è subito sciolta perché, forse, ha capito subito la gravità della situazione.
d) quanto ai capitali russi c'è poco da ironizzare. I russi hanno fatto consistenti investimenti lungo la costa. Che siano tutti capitali puliti, ho dei dubbi, ma che lo possano fare, se vogliono, no
e) quanto all'ultimo punto, ho l'impressione che il Presidente non abbia ben chiare le cifre in gioco e non capisco come possa pensare che tanti piccoli investitori, già scottati dai precedenti aumenti abbiano la voglia e soprattutto la forza di ricapitalizzare una banca il cui "buco"si avvicina, a mio avviso, tra perdite accertate(esercizi 2012 e 2013) da accertare (sia sul bilancio della banca che, soprattutto, della società di leasing), da contenzioso "nuovo" conseguente allo stato ormai comatoso di gran parte delle aziende marchigiane dopo sei anni di crisi pesante, al miliardo e mezzo e forse è una valutazione prudenziale.
Piuttosto è la Banca d'Italia che deve intervenire con urgenza. Il "credit crunch", inevitabile senza interventi, azzererebbe l'economia di una intera regione che negli ultimi decenni ha dato ampie dimostrazioni di dinamicità ed efficienza produttiva. Con le ovvie conseguenze in termini di "macelleria sociale". Io sono forse troppo pessimista ma............finora..............

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