Rientrato a casa dopo due brevi blocchi di vacanze (8 giorni al mare e 8 giorni in montagna a Briancon) riprendo il mio personale colloquio con chi mi legge. Il blog sta sempre più allontanandosi dai temi economici, sui quali è nato, per diventare sempre di più uno spazio di riflessione sulla vita, sul suo senso e sui diversi modi di approccio a questa unica ed irripetibile avventura che ci è stato dato (Dio, il caso, la necessità?) di correre. Chi mi ha visto di recente sa che le cose non vanno bene sotto il profilo della salute; questo favorisce almeno la riflessione. Soprattutto la riflessione sulla caducità delle cose.
I personaggi di cui al titolo sono caratterizzati da un approccio ciascuno diverso dall'altro ai temi di cui stiamo parlando, come le sfaccettature di un diamante attraverso le quali la luce si rifrange uguale e diversa
L'ECCLESIASTE (o QOELET)
Scommetto che la maggior parte dei "credenti" stenta ad inquadrare il personaggio che occupa di sè un breve ma denso libro della "Bibbia".
L'Ecclesiaste è un pessimista di natura. Tutto è vanità per Qoelet, non val la pena dannarsi l'anima, porsi degli obbiettivi, lottare per qualcosa o per qualcuno perchè.............tutto è vano. Suggerisce, come regola di comportamento: "Abbi fiducia nel Padre e segui le sue indicazioni"Un po' poco Mi è simpatico ma non mi piace
ADRIANO IMPERATORE DAL 117 AL 138
Per chi non lo avesse capito, Adriano imperatore come ci è giunto attraverso Marguerite Yourcenar, è il personaggio nel quale meglio mi rispecchio. Riporto due passaggi che a mio avviso ci trasmettono con chiarezza l'approccio di Adriano.
"Come il viaggiatore che naviga tra le isole dell'Arcipelago vede levarsi a sera i vapori luminosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte".
Vi sono già zone della mia vita simili alle sale spoglie d'un palazzo troppo vasto, che un proprietario decaduto rinuncia ad occupare per intero. Non vado più a caccia.................
"..............sono giunto a quell'età in cui la vita è, per ogni uomo, una sconfitta accettata"
La Yourcenar immagina che Adriano faccia il bilancio della sua vita attraverso una lettera indirizzata al nipote Marco, il futuro imperatore Marco Aurelio. Un bilancio fatto da un uomo solido, disincantato ma non per questo insensibile o rinunciatario a "sentire" il flusso della vita che ancora scorre dentro e fuori di sè, curioso e saggio.
Gran personaggio l'Adriano della Yourcenar.
GUIDO DA MONTEFELTRO
Dante incontra Guido nel canto XXVII dell'Inferno. tra i consiglieri fraudolenti. Guido, signore di Urbino, è uno dei personaggi di maggior spessore del suo tempo. Uomo d'arme, ghibellino, ascese attraverso successi militari e diplomatici ad un ruolo molto importante negli equilibri politici del tempo che ruotavano intorno alla contrapposizione di potere tra papi e imperatori, con alterni successi.
"Quando mi vidi giunto in quella parte/
di mia etade ove ciascun dovrebbe/
calar le vele e raccoglier le sarte/
ciò che pria mi piacea, allor m'increbbe/
e pentuto e confesso mi rendei/
ahi miser lasso e giovato sarebbe
Guido si pente di aver voluto fare ammenda delle sue passate colpe mettendosi nelle mani di Bonifacio VIII.
Sono d'accordo con Guido. Arriva per tutti il tempo in cui si deve cominciare a calar le vele e raccogliere le sartie. E' segno di grande maturità e saggezza accorgersi dell'arrivo di quel tempo, come molti non riescono a fare, ma occorre essere coerenti con se stessi. Bruschi cambiamenti di rotta, conversioni dell'ultima ora, rinuncia ad essere quello che si è sempre stati sono segni di debolezza e non portano a bene
VASCO
Sono un profondo estimatore di Vasco che negli ultimi album riflette con profondità sulla sua personale avventura e sulla vita. L'ultimo Vasco è un uomo che ha visto da vicino la morte, che si meraviglia di essere ancora tra di noi, e su questo riflette, costruisce, lancia messaggi. E' vivo e cambia.Dall'ultimo albm DANNATE NUVOLE
La considerazione generale che mi sento di fare è questa: ci è dato un tempo limitato. Non dimenticiamolo e non sprechiamolo. Poi ognuno cerchi di vivere come vuole e come può
ADRIANO IMPERATORE DAL 117 AL 138
Per chi non lo avesse capito, Adriano imperatore come ci è giunto attraverso Marguerite Yourcenar, è il personaggio nel quale meglio mi rispecchio. Riporto due passaggi che a mio avviso ci trasmettono con chiarezza l'approccio di Adriano.
"Come il viaggiatore che naviga tra le isole dell'Arcipelago vede levarsi a sera i vapori luminosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte".
Vi sono già zone della mia vita simili alle sale spoglie d'un palazzo troppo vasto, che un proprietario decaduto rinuncia ad occupare per intero. Non vado più a caccia.................
"..............sono giunto a quell'età in cui la vita è, per ogni uomo, una sconfitta accettata"
La Yourcenar immagina che Adriano faccia il bilancio della sua vita attraverso una lettera indirizzata al nipote Marco, il futuro imperatore Marco Aurelio. Un bilancio fatto da un uomo solido, disincantato ma non per questo insensibile o rinunciatario a "sentire" il flusso della vita che ancora scorre dentro e fuori di sè, curioso e saggio.
Gran personaggio l'Adriano della Yourcenar.
GUIDO DA MONTEFELTRO
Dante incontra Guido nel canto XXVII dell'Inferno. tra i consiglieri fraudolenti. Guido, signore di Urbino, è uno dei personaggi di maggior spessore del suo tempo. Uomo d'arme, ghibellino, ascese attraverso successi militari e diplomatici ad un ruolo molto importante negli equilibri politici del tempo che ruotavano intorno alla contrapposizione di potere tra papi e imperatori, con alterni successi.
"Quando mi vidi giunto in quella parte/
di mia etade ove ciascun dovrebbe/
calar le vele e raccoglier le sarte/
ciò che pria mi piacea, allor m'increbbe/
e pentuto e confesso mi rendei/
ahi miser lasso e giovato sarebbe
Guido si pente di aver voluto fare ammenda delle sue passate colpe mettendosi nelle mani di Bonifacio VIII.
Sono d'accordo con Guido. Arriva per tutti il tempo in cui si deve cominciare a calar le vele e raccogliere le sartie. E' segno di grande maturità e saggezza accorgersi dell'arrivo di quel tempo, come molti non riescono a fare, ma occorre essere coerenti con se stessi. Bruschi cambiamenti di rotta, conversioni dell'ultima ora, rinuncia ad essere quello che si è sempre stati sono segni di debolezza e non portano a bene
VASCO
La considerazione generale che mi sento di fare è questa: ci è dato un tempo limitato. Non dimenticiamolo e non sprechiamolo. Poi ognuno cerchi di vivere come vuole e come può
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