martedì 4 agosto 2015

LA CRISI - IL PUNTO AD AGOSTO 2015 - POST N. 2

LA QUESTIONE MORALE(prima parte)
Da sempre sostengo che la questione morale è centrale e pregiudiziale se si vuole veramente affrontare per iniziare a risolverli i tanti problemi che il Paese ha accumulato nell'ultimo trentennio. La questione  morale ha secondo  me più facce e non solo quella alla quale tutti pensiamo quando ci si pone di fronte al problema.
Innanzitutto si sostanzia nel dare ai  cittadini informazioni corrette. I governi un po' in tutto il mondo hanno la tendenza, comprensibile, a inviare messaggi ottimstici altrimenti "perdono il consenso" e " la gente si deprime e non consuma" Noi abbiamo avuto per venti anni il re degli ottimisti, il Vanna Marchi della politica e dell'economia servite con stile da imbonitore da fiera paesana. E il discepolo di Macchiavelli non è da meno: altro stile, più moderno, più articolato, ma la sostanza è  la stessa, Il bello è che la maggir parte della gente è questo che vuole: fateci star tranquilli, non fateci pensare, fate quello che vi pare ma non angosciateci. Essere sudditi è in effetti più semplice e meno faticoso che essere cittadini e ci sono due modi per mantenere la maggior parte della popolazione nella condizione di suddito: o "la valle di lacrime" o "il paese dei balocchi"Io sinceramente preferisco essere governato da un Churchil che agli inglesi promise lacrime e sangue e non "cheesecake" per tutti. L'informazione deve essere seria, chiara, completa e intellettualmente onesta. Utopia, mi si dirà. Forse, ma quotidiani come Libero o "Il Giornale"sono stati la fonte surrettizia della comunicazione dei governi di centro destra che si sono succeduti negli anni e anche a sinistra si è avuta poca fiducia nelle capacità intelletive dell'elettorato. Il risultato è che oggi la gente non sa più se le cose vanno bene o vanno male, se stiamo uscendo dal tunnel o ci siamo dentro fino al collo. se il futuro del Paese può essere visto con occhio sereno o su un orizzonte cupo.
Nè ottimisti nè pessimisti, dico io  SERI

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