sabato 24 settembre 2016

IL QUESITO REFERENDARIO

Tra poche settimane verremo chiamati a pronunciarci sul quesito referendario al cui esito il premier Matteo Renzi aveva legato all'inizio del suo governo la propria sopravvivenza politica. Ora, a dire il vero, mi sembra molto più cauto e ambiguo al riguardo.
Riproduco il testo:

Il quesito del referendum costituzionale

È stato confermato da Renzi: sintetizza il lungo testo della riforma in una domanda relativamente semplice

refe
 Il quesito così come posto(approvato da Renzi) è una squallida conferma della "furbizia" da quattro soldi che caratterizza il modo e lo stile di governo, non solo di Renzi, del nostro Paese.
E' un quesito, mutuando dal linguaggio enigmistico, a risposta sollecitata.
APPROVATE IL TESTO DELLA LEGGE COSTITUZIONALE CONCERNENTE:(?!?!)
- disposizioni concernenti il superamento del bicameralismo paritario ( e certo che sì)
- la riduzione del numero dei parlamentari  (ma ci mancherebbe; assolutamente sì)
- il contenimento dei costi di funzionamento delle Istituzioni ( ma certo, non ho dubbi) 
- la soppressione del CNEL (ovvio; è un organo costituzionale che non è mai servito a niente)
- la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione  ( questo è più complicato, ma se ho votato sì finora!)
 SI                           NO
Il sì viene prima, mi viene d'istinto.
Tutto questo furbame a buon mercato fa cadere le braccia. Non cambiamo mai, siamo sempre il paese di Pulcinella.
Io voterò no e ne spiegherò le ragioni motivando nel prosieguo.
La prima di queste ragioni la anticipo qui :
Non faccio cambiare dalla Boschi una costituzione frutto del lavoro intenso meditato e competente dei componenti della Costituente.   

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