lunedì 5 marzo 2018

IL VOTO DI IERI


Ho votato malgrado alcuni contrattempi sembrassero avere la funzione di scoraggiarmi dall'andare a votare. L'ultimo: scendo dall'auto per entrare dal cancello principale delle scuole Morelli dove voto e mi accorgo che la mia scheda elettorale non ha più caselle vuote. Rimando il voto al pomeriggio, mi reco a Palazzo Gilardoni , sede del Comune, dove in cinque minuti mi rilasciano la nuova scheda.
Voto nel pomeriggio, piccola coda per entrare al seggio 18 e voto.....................5 stelle su tutta la linea: camera, senato, regionali. Sulla base di un ragionamento un po' contorto ma che in fondo è semplice.
Il quadro che si delinea è quello di tre forze (centro destra, centrosinistra e 5Stelle) che si contendono la vittoria senza avere i numeri per governare. Siccome ritengo che nessuno abbia voglia di tornare subito alle urne, si fa minaccioso all'orizzonte lo spettro di un nuovo patto del Nazzareno con la prosecuzione sine die di una politica opaca, poco trasparente e senza spinta morale, che ha caratterizzato gli ultimi anni e che ha visto il Paese doversi affidare più volte a governi tecnici non essendo in grado la "politica" di governare. Unica forza in grado di contrastare l'ennesima fase di stallo e, se sconfitta, avere la forza e i numeri per fare una opposizione efficace................i cinque stelle.
Una scelta temeraria, un salto nel buio? Può darsi ma non ci sono più tempi per continuare ad affrontare i problemi senza afforntarli, ricorrendo ad una melina di fake news circa lo stato di salute della nostra economia (anche se alcuni segnali confortanti ci sono) continuando a promettere cose mirabolanti da Paese dei balocchi, cercando il consenso attraverso misure di breve periodo per convincere i meno attrezzati dei cittadini a considerare come la pioggia di  piccole elargizioni che ha caratterizzato questi ultimi tempi. Se poi avesse "vinto" Berlusconi chi ci avrebbe salvato dalla raffica di imbecillità, di cifre sparate a caso, di misure annunciate senza tener conto delle compatibilità, dei vincoli, delle coperture che ha sempre caratterizzato la sua attività? Basta, Silvio, basta.
Certo c'era e c'è il PD ma il PD ha talmente tradito tutte le aspettative che non era difficile, da un lato, prevedere il disastro cui sarebbe andato intorno e, dall'altro, ritenerlo capace di attuare quella inversione di tendenza  sotto il profilo morale e di visione globale, di cui il Paese ha assolutamente bisogno per non precipitare nel baratro.
Una scelta che ho fatto, discutendo lungamente con mia moglie che è arrivata alle stesse conclusioni, pensando alle nuove e alle future generazioni che debbono prendere in mano il loro destino e non possono tergiversare accontentandosi di fare piccolo cabotaggio. E tempo di scendere in mare aperto, con il rischio di affogare certo, ma senza il rimpianto ed il rimorso di non averci provato. Se la generazione dei settantenni riesce a trovare ancora le forze per rischiare ed invitare al rischio, i ventenni e i trentenni ne hanno il dovere morale

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