mercoledì 28 marzo 2018

UN ABBRACCIO LUNGO COME L'INFINITO

Ostra sta cadendo a pezzi ed io con lei.
Nelle ultime settimane sono stati tre i cari amici di infanzia e prima giovinezza che ci hanno lasciato. Ha cominciato Gilberto, passato da sonno a sonno una notte dello scorso Dicembre; poi Ubaldo, stroncato da un cancro: Ubaldo dopo il diploma si era trasferito a Jesi dove si era affermato come fotografo di grande qualità. Ora Cesare, scomparso in mare a Senigallia nelle acque del portocanale e ritrovato dopo giorni e giorni e giorni di infruttuose ricerche nelle acque di Rodi Garganico
Ho voluto e voglio bene a tutti e tre, ma è chiaro che il rapporto più intenso  è stato quello con Cesare. In primis perchè più coetanei non si può: io Settembre, lui Dicembre 47. Siamo stati compagni di classe e di banco alle elementari con la maestra Borroni e il maestro Paganucci, abbiamo fatto tante recite scolastiche insieme; rimarrà irrisolto il dubbio se fu lui ad "attaccarmi" il morbillo quell'inverno del 54 o io a lui. Da adolescenti eravamo nello stesso giro di feste in casa e gite. Poi ci siamo persi un po' di vista ma il legame è rimasto sempre vivo e forte. Aveva sposato la donna della sua vita, Marinella, senigalliese doc, sempre sorridente, forte e grintosa. Una figlia, Sara, che si è affermata nel settore della critica cinematografica. Era rientrato a Senigallia dopo aver vissuto per tanti anni a Biassono, lavorava per la SNAM; bastava attraversare la strada e si era nel bellissimo parco di Monza. la sua tragica fine ha colpito e commosso tutti noi che siamo cresciuti con lui e tutti coloro che lo hanno conosciuto- Ora lui non c'è più, come non ci sono più gli altri e a parte l'ovvia riflessione che,  per l'età e le non buone condizioni di salute in cui sono, non è difficile prevedere che il mio turno non sarà lontano, resta un senso di vuoto, di stanze che si chiudono, di conti che si fanno e che non si sa se tornano o non tornano, di bilanci, di rimpianti e di rimorsi. Panta rei, questo l'ho sempre saputo, ma come è dura. Vi faccio una richiesta, a tutti e tre. Fatemi sapere dove siete e................tenetemi un posto. A pranzo, il giorno in cui arriverò, gradirei vincisgrassi accompagnati da "Lacrima di Morro D'Alba" e poter respirare quell'aria pulita e profumata degli anni 50 che in primavera era impregnata di profumo di rose e di lillà Vi voglio bene. 

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