mercoledì 18 aprile 2018

ILGOVERNO CHE VERRA'

Si farà questo governo o non si farà? Si farà, si farà. Oggi la Presidente del senato ha esplorato, esplorato, ma non ha cavato un ragno dal buco. Domani o dopodomani salirà al Colle - come si suol dire - e riferirà che non ci sono passi avanti. Il suo era un ruolo sacrificale e sacrificale è stato. A questo punto il Presidente inizierà un nuovo giro di consultazioni con le forze politiche dal quale apprenderà che:
- il movimento 5Stelle, dopo aver chiuso un forno, ha concentrato la sua attenzione sull'altro forno ed ha raggiunto un accordo di programma con il Partito Democratico per formare il nuovo governo
- il Partito Democratico per senso dello Stato e per il bene comune ritiene di avere il dovere morale di non far mancare il proprio appoggio ad una soluzione che ha i numeri in parlamento e che evita di dover andare ulteriormente alle urne in tempi brevi.
- Liberi e Uguali - se sarà necessario il loro apporto - non si tireranno indietro
- la LEGA di Salvini si dichiarerà sempre disposta a formare un governo con i 5 Stelle ma non le si può chiedere di spaccare l'alleanza con Forza Italia
- FORZA ITALIA protesterà con forza per la "conventio ad escludendum" che si è palesata e farà notare al Presidente, con la massima deferenza formale, che è la coalizione di centro destra ad aver "vinto le elezioni" per cui qualsiasi soluzione non rifletta questo stato di fatto rischia di essere un vulnus alla Costituzione.
- FLLI D'ITALIA  esprimerà gli stessi concetti di Forza Italia ma con molto minor vigore.
Al punto il Presidente della Repubblica si interrogherà e interrogherà la Costituzione che gli impone di fare tutti gli accertamenti necessari per verificare se ci sono i numeri in Parlamento per la costituzione del nuovo governo e non potrà che rispondere affermativamente. Farà però presente che vista la situazione internazionale e i problemi che ci sono a livello Unione europea, l'Italia deve dare una immagine di se ispirata alla continuità e a una convinta adesione ai principi dell'Unione. Pertanto in questa fase, suggerirà, la figura di Paolo Gentiloni appare come quella che meglio si adatta a questa esigenza in questa fase storica.
A questo punto Di Maio capirà - lo ha già capito - che può stare fermo un giro (il tempo gioca a suo favore). Il Partito Democratico non potrà che essere favorevole, sia quello di scuola e di rito renziano che la minoranza. Anche perchè non riesco immaginarmi un PD all'opposizione per tutta la legislatura. Liberi e uguali non potrà non starci.
Forza Italia griderà all'attentato alla Costituzione, al golpe occulto ma Forza Italia non conta niente e il suo leader (si fa per dire) è bollito come uno stracotto piemontese.
La Lega, dopo aver assaporato la mela del giardino dell'Eden, dovrà prendere atto che ancora è un partito del 17% e che deve ancora scontare i debiti di riconoscenza che il Partito e molti dei suoi esponenti di vertice degli anni passati debbono al Cavaliere (ex). Salvini è giovane anche lui e si convincerà che anche per lui il minore dei mali è stare fermo un giro.
L'Italia avrà un governo, il Presidente Mattarella troverà conferma che per l'Italia non c'è di meglio che un approccio "democristiano", il PD uscirà dall'angolo ma non credo che trarrà insegnamento da ciò che è accaduto, Gentiloni sarà ovviamente contento, a Bruxelles tireranno un respiro di sollievo.
Così mi pare. I prossimi giorni diranno se "mi pareva bene"

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