sabato 14 aprile 2018

LE POLITICHE FISCALI

Il precedente articolo ha destato un certo interesse in chi mi legge. Ritengo pertanto utile fare un confronto tra le aliquote in vigore e quelle da me ipotizzate mantenendo ferme le detrazioni:
a) reddito di 15.000 euro: con le attuali aliquote imposta di Euro 1.570 con la mia ipotesi euro 600
b) reddito di 20.000 euro attualmente 2.920 - mia ipotesi 1.600
c) reddito di 30.000 euro attualmente 5.840 - mia ipotesi 4.300
d) reddito di 50.000 euro attualmente 13.440 mia ipotesi 11.100
e) reddito di 100.000 euro attaualmente 34.290 mia ipotesi 32.400
f) reddito di 200.000 euro attualmente 77.290 mia ipotesi 77.400 
Come si può rilevare la curva alleggerisce i redditi più bassi e i redditi medi, diventa neutra intorno ai 200.000 euro e penalizza i redditi superiori. A qualcuno sembrerà non sufficientemente "di sinistra". A me pare equa  considerando che oggi un reddito di 50.000 euro non è un reddito "da ricchi" (non dimentico che le aliquote sono state fissate in un periodo di forte inflazione.) e che non si può andare oltre una aliquota del 45% anche per redditi molto alti perchè lo Stato non può essere nè dare l'impressione di essere una "sanguisuga" delle risorse dei cittadini e, a mio avviso, una aliquota marginale del 45% realizza pienamente il principio di progressività. Inoltre pongo come pregiudiziale che rimodulazione debba essere accompagnata da  una lotta strenua all'evasione. 
Mi limito a far notare che con la flat tax al 23% un reddito di 200.000 euro sconterebbe una imposta di 46.000 contro i 77.000  a conferma che la flat tax nell'attuale contesto produrrebbe grossi vantaggi solamente ai redditi alti e molto alti. Per contro un reddito di 30.000 euro lordi, nella cui fascia si ritrovano gran parte della classe impiegatizia, insegnanti, forze dell'ordine, impiegati dell'industria e del commercio, con la flat pagherebbe 6.900 euro di imposta contro i 5.840 delle attuali aliquote.

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