sabato 20 ottobre 2018

IL DEF LA LEGGE DI BILANCIO 2019

Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi  i due sottoscrittori del contratto hanno stipulato una tregua. Dimenticati, ma solo da loro, i toni dello scontro e il livello mortificante di attacchi, difese, diatribe, il leader dei 5 stelle rivendica con orgoglio di aver evitato che fossero introdotte in materia fiscale norme di favore per evasori e similari, la Lega "porta a casa" una norma in materia fiscale che, eliminate le misure più eclatanti, di fatto è un condono.
Intanto Moody's ha ridotto il rating, Standard e Poor's si appresta a farlo, la Banca d'italia ha confermato una consistente riduzione di debito pubblico in mano a non residenti nelle ultime settimane, e l'ultimo "bollettino" dell'Istituto di emssione,pubblicato il 15 Ottobre con dati a fine Agosto, evidenzia un debito pubblico di 2.326 miliardi - in calo rispetto ai 2.342 di Luglio - dei quali 722 in possesso di non residenti (dato a fine Luglio ma ad Agosto c'è stata - è sempre Bankitalia a dirlo - una riduzione di 17 mld.)
Tutte le persone di buon senso vedono avvicinarsi uno scontro frontale con un iceberg in grado di affondare la nave Italia con tutti noi che siamo a bordo, ma chi ha responsabilità di governo va dritto per la sua strada isolando sempre di più il Paese, sfidando il mondo intero, dimenticando che ogni anno dobbiamo andare sui mercati a reperire risorse per cifre enormi(400 mld nel 2019), che l'aumento dello spread comporterà un sensibile maggior costo di approvvigionamento sulle future emissioni. Tutto ciò è sconfortante. E non è problema di questa o quella misura, del 2,4 di deficit sul pil invece che l'1,6, il problema - ben più grave- è che non c'è una classe dirigente credibile, non c'è idea di Paese e non c'è idea di come creare le condizioni per arrestare il declino e invertire la rotta. E il Partito Democratico continua a rimanere avviluppato nelle sue contraddizioni.
Non riesco nemmeno a commentare quello che avviene ogni giorno perchè sento tutto inutile. E mi sento davanti al giudizio di nostri giovani, dei nostri giovanissimi e delle future generazioni. Un giudizio che non può essere che severo.

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