giovedì 24 maggio 2012

LE TERRAZZE DI CUNARDO

Chi mi segue sa che per qualche settimana scriverò da questa clinica immersa nel verde della Valganna - a metà strada tra Varese e Luino - dove stiamo cercando (i medici stanno cercando con la mia collaborazione) di correggere gli errori posturali dovuti ad una non corretta prolungata deambulazione causata da un lato dal problema neurologico che mi affligge e, dall'altro, dai problemi che affliggono, chi più chi meno, gli ultrasessantenni quale - ahimè- io sono: artrosi, dolori muscolari, dolori articolari ecc.ecc. dovuti anche alle conseguenze di due brutte cadute.
La clinica ha un struttura semplicissima ma perfettamente coerente con gli scopi riabilitativi che costituiscono la sua "mission".
Un piano terra con la reception, l'ufficio ricoveri, le palestre e gli ambienti vocati alla riabilitazione e 7 camere per complessivi 20 posti letto. Al primo e secondo piano altre 69 camere (35 + 34) complessivamente 152 posti letto. Al terzo piano la "terrazza" o "le terrazze" dalle quali si gode il panorama sui boschi delle colline circostanti.
Il personale medico è italiano, il personale infermieristico e di supporto quasi tutto non italiano ma prevalentemente di persone dell'Unione Europea, i fisioterapisti tutti giovani italiani.
Le cucine sono ubicate a piano terra meno uno.
La struttura è diretta dal Dr. Salvato, persona gradevole e , mi risulta, professionalmente molto stimato.
Non parlerò in questa sede del team di persone che mi ha "preso in carico". Lo farò successivamente.
Mi limiterò a brevi cenni sui miei due compagni di stanza: Luigino o Gino, 79 anni molto ben portati che è qui per problemi di equilibrio (fisico sia ben chiaro) che talvolta manca e che è tra i "messi meglio", a parte un po' di sordità, tra quelli che ho visto qui. E Giancarlo, pochi anni meno giovane di me, e che invece è tra i messi peggio, purtroppo per lui. Non entrerò in ulteriori dettagli per rispetto della loro privacy.
Perchè qui si vede un po' di tutto; chi deve recuperare dopo un incidente fisico, chi deve far fronte ai problemi che l'avanzare dell'età comporta in termini di struttura ossea e/o muscolare, chi ha problemi neurodegerativi.più o meno avanzati.
Un bel campione di umanità più o meno sofferente. Ieri sera Fiorella Mannoia nell'introdurre una sua canzone ha detto, molto giustamente a parer mio, che in questa epoca in cui viviamo abbiamo perduto il senso e l'atteggiamento della "compassione", cum patire in latino, sun pathos in greco, e che è tradizione consolidata delle filosofie orientali, osservo io. E che significa, in parore povere, capire il dolore degli altri e "condividere" Qui, se si vuole, la si recupera, la compassione
Dalle terrazze di Cunardo 24 Maggio 2012 ore 18,30

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