giovedì 17 agosto 2017

CONTINUIAMO A PARLARE DI BANCHE....................SECONDA PARTE

Facciamo il punto, avevo detto. Dopo aver parlato di Montepaschi, le due banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ribadisco che solo una gestione "criminale" poteva portare al collasso le due banche maggiori dell'area più dinamica del Paese, quel triveneto che è stato il motore dell'economia italiana in questi ultimi decenni.
Il decreto emanato dal governo in Giugno è stato convertito in legge con molta fatica e tra molte opposizioni e distinguo. Il provvedimento emanato prevede:
. le due banche sono state poste in liquidazione coatta amministativa
- Intesa SanPaolo ha rilevato per un euro la rete di sportelli, il personale, le attività operative
- lo Stato ha "dovuto" immettere liquidità per 4,8 miliardi per garantire la continuità operativa dei due Istituti. L'impegno dello Stato riguarda anche garanzie sugli impegni delle due banche per un ammontare massimo di 12 miliardi. Quindi non è stato attivato il bail in: i depositanti non sono stati  chiamati a sacrifici. Per i sottoscrittori di "obbligazioni subordinate" è stato previsto un meccanismo simile a quello delle 4 banche fallite nel 2015: rimborso all'80% dal fondo interbancario di tutela dei depositi e un 20% versato da Intesa per coloro che hanno sottoscritto le obbligazioni entro il 12 Giugno 2014 nell'ambito di un rapporto negoziale diretto con le banche e che abbiamo un reddito annuale non superiore ai 35.000 euro e un patrimonio mobiliare non superiore ai 100.000 euro Le richieste di indennizzo vanno presentate entro il 30 Setttembre. Per chi non si trova nelle condizioni di cui sopra si apre la strada dell'arbitrato come per le 4 banche. Va ricordato che, nel casole ancora non sono stati nominati gli arbitri per cui i tempi sono molto lunghi e l'esito incerto.
In definitva:
il MONTEPASCHI è stato "salvato" senza ricorrere a procedure, non sono stati coinvolti i depositanti, i sottoscrittori di obbligazioni subordinate hanno visto trasformato il loro credito in quote di capitale sociale dal valore incerto. Lo Stato ha dovuto intervenire con iniezioni dirette di liquidità ed è diventato il primo azionista del Monte
- POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA sono state "salvate" mettendole in liquidazione coatta amministrativa e cedendo personale e attività e passività ordinarie per 1 euro a Intesa. Lo Stato ha "dovuto"intervenire per cassa per 4,2 miliardi e prendere impegni per altri 12. I depositanti non sono sttai coinvolti, i sottoscrittori di obbligazioni subordinate recuperano l'80% ( più un altro 20% a carico di Intesa) forfettariamente se si trovano in certe condizioni. Altrimenti debbono ricorrere all'arbitrato
LE QUATTRO BANCHE FALLITE NEL 2015
- sottoposte a procedura di risoluzione secondo le nuove normative europee.
- gli azionisti hanno visto azzerato il capitale
- non sono stati coinvolti i depositanti
- i sottoscrittori di "subordinate" : rimborso forfettario all'80% se i titoli sono stati acquistati prima del 2014  e arbitrato per gli altri (ancora non sono stati nominati gli arbitri)
- cedute le attività operative a UBI BANCA
Come si può rilevare, soluzioni "tagliate" su misura per i singoli casi e con un pesante intervento dello Stato per evitare il default-
Ci sono altre mine vaganti nel sistema bancario italiano? secondo me sì ma nomi non ne faccio. Non ho alcuna intenzione di procurarmi delle grane.

Nessun commento:

Posta un commento