E così l'ISTAT ha certificato il dato largamente atteso e che non meraviglia nessun osservatore con un minimo di competenze in materia economica ed onesto intellettualmente: Il PIL del quarto trimestre ha segnato una contrazione dello 0,2% dopo la contrazione dello 0,1% nel terzo trimestre. L'Italia è in recessione tecnica(due trimestri di seguito con il PIL in diminuzione); non sarebbe cambiato assolutamente niente se il quarto trimestre si fosse chiuso sullo zero. Non sarebbe stata recessione tecnica ma la sostanza chiara ed evidente ugualmente.
E' subito cominciato il balletto delle dichiarazioni tendenti a trovare il responsabile o i responsabili. Il governo accusa i governi precedenti,l'opposizione e chi non ama il governo in carica afferma invece che dopo 8 mesi di attività dell'esecutivo guidato dal prof. Conte e supportato politicamente dai signori Di Maio e Salvini, leaders delle due formazioni politiche che alle ultime elezioni hanno ottenuto i maggiori consensi, non solo non si vede alcuna inversione di tendenza ma si intravede per contro un quadro prospettico fortemente preoccupante soprattutto in relazione al rallentamentio della Germania e di altre importanti economie- Da parte mia penso che se non cominceremo ad uscire da questo gioco infantile del "di chi è la colpa" e se continueremo a non guardare in faccia la realtà non abbiamo alcuna speranza di aver le idee minimamente chiare in merito alla situazione, alle prospettive e ai provvedimenti da adottare.
Quando scoppiò la crisi del 2008 con il fallimento, il 15 Settembre di quell'anno, della Lehman Brothers, cominciai a scrivere su questo blog, che era agli inizi, una serie di articoli che riunii poi in un libro che titolai "Sulla crisi e dintorni" e che pubblicai - dopo una prima uscita di prova del Dicembre 2010- su "IL mio libro .it" nel Gennaio 2011. Una seconda edizione uscì nel Dicembre 2011.
Pubblico nuovamente la prefazione alla edizione del Gennaio 2011 che contiene alcune riflessioni a mio avviso tuttora valide a distanza di otto anni e che forse possono aiutare a comprendere la realtà delle cose Non sarà certo il reddito di cittadinanza, a mio avviso, a risolvere i problemi del Paese, ma di questo parlerò a parte