La lotta all'evasione costituisce, lo sto dicendo da anni e sembra che ormai lo abbiano capito quasi tutti, uno dei pilastri sui quali poggia una corretta gestione dei conti pubblici e la possibilità concreta di attuare una politica di redistribuzione dei redditi, la quale, oltre a dare concretezza ad un principio costituzionale, è necessaria per realizzare una società più equa e con minori differenze sociali nell'interesse generale perché una società più equilibrata è anche quella in cui ci sono minori tensioni e nella quale, in definitiva, si vive meglio
Sono quindi personalmente favorevole ai blitz, come ieri a Milano, che continuano ad individuare le aree di evasione che tutti conoscevamo ma che nessuno prima d'ora aveva cercato di colpire, unica eccezione il ministro Visco, e che, se accompagnati da una quotidiana meno appariscente ma concreta attività della Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, contribuiranno a abbassare significativamente la ricchezza evasa. Ricordo che si calcola in 120 miliardi di euro l'anno la cifra sottratta alle casse dello Stato.
Sono quindi anche pienamente favorevole a utilizzare, come sembra il governo in carica voglia fare, quanto recuperato dalla lotta all'evasione per ridurre l'aliquota sul primo scaglione dal 23 al 20%. Ricordo che il primo scaglione colpisce i redditi fino a 15.000 euro il che comporterebbe un minor carico fiscale di 450 euro per tutti. Essendo l'IRPEF una imposta per scaglioni è ovvio che il beneficio fiscale lo avrà anche chi ha un reddito di 25.000 euro che pagherà sui primi 15.000 il 20 e non il 23 mentre sui rimanenti 10.000 pagherà, come adesso, il 27%.
L'altro pilastro è la lotta a sprechi e corruzione e anche su questo mi sembra che il governo abbia iniziato ad operare anche se di strada da fare ce ne è molta.
E che l'operato del governo sia nel giusto ce ne danno testimonianza:
a) il ritrovato prestigio internazionale del nostro Paese
b) le minori tensioni nella gestione del debito pubblico. Il famigerato spread è sceso a circa 400 punti base (leggasi centesimi) e penso che scenderà ulteriormente nelle prossime settimane; l'asta dei BOT di questa settimana è andata benissimo nel senso che la domanda è stata sufficientemente sostenuta e i tassi scesi sotto il 2%. Ricordo al riguardo che è essenziale per noi che i tassi si abbassino il più possibile per ridurre il peso degli interessi su un debito di1.900 miliardi oltre ai circa 70 di debiti verso fornitori emersi solo recentemente
c) le liberalizzazioni non produrranno effetti diretti di grande rilievo ma servono a liberare il Paese dalle mille vischiosità entro le quali si trova impelagato.
d) stesso obbiettivo hanno le semplificazioni.
Ora il governo ha di fronte un'altra sfida: quella di riordinare, d'accordo con le parti sociali, i contratti di lavoro; riordino propedeutico a dare inizio ad una politica di reindustrializzazione del Paese che sola può offrire opportunità di lavoro ai nostri giovani
Ma che il governo si muova bene lo dice meglio di ogni altro l'esito del sondaggio che RADIO PADANIA ha fatto presso i propri ascoltatori. Bene, il 78,5% degli ascoltatori approva l'operato del governo malgrado gli anatemi di Bossi e compagni di merende. Il sondaggio è stato fatto sparire dal sito ma ormai di tutto qullo che si fa resta traccia quindi piccoli sotterfugi o piccole furbizie non servono
La gente forse comincia ad accorgersi che è meglio affidare le proprie sorti a persone serie e competenti piuttosto che ai venditori di fumo e di slogan.
Vedremo il seguito di tutto, ci cono ancora mesi delicati da affrontare, ma la stessa FITCH, l'Agenzia di rating che in settimana ci ha rimandato indietro di due caselle, ha affermato che senza Monti sarebbe stato peggio. Dobbiamo convincerci tutti che tre mesi fa eravamo su l'orlo del baratro e che se non ci siamo finiti lo dobbiamo al Presidente della Repubblica che è intervenuto con energia e al quale dobbiamo imperituro ringraziamento, lo stesso che dobbiamo al Presidente Scalfaro che, in epoca più lontana, ha difeso la Costituzione e la democrazia dal tentativo autoritario che si stava sviluppando.
BLOG DI UN CITTADINO DELL'UNIONE EUROPEA, DELLA REPUBBLICA ITALIANA, DELLA REGIONE LOMBARDIA, DELLA PROVINCIA DI VARESE, DEL COMUNE DI BUSTO ARSIZIO
domenica 29 gennaio 2012
venerdì 27 gennaio 2012
LA MANOVRA DI MONTI - LE SEMPLIFICAZIONI
Proseguendo nella sua azione di rinnovamento rapido della pubblica amministrazione, il governo ha varato una serie di misure tutte tendenti, utilizzando tecnologie di ormai larga diffusione, a semplificare la vita dei cittadini nei loro rapporti con la pubblica amministrazione.
Misure che nei paesi più evoluti sono state attuate da tempo e di cui non riporto il dettaglio già presente sulla stampa quotidiana
L'intento del governo è lodevole ma è mia impressione che non bastino i mezzi ma sia necessario, soprattutto, che cambi il passo dei dirigenti pubblici e, di conseguenza, di tutte le strutture delle quali i dirigenti sono responsabili. Perché da noi quello che manca, soprattutto, è "l'organizzazione" e un modo di lavorare non dispersivo.
Faccio due semplici esempi di episodi capitatimi tra ieri e oggi.
Ieri dovevo fare due pagamenti in posta (Tarsu e bollettino di pagamento alla Prealpina di un necrologio) e completare la procedura per la posta certificata.
All'ufficio postale di via Fratelli d'Italia dopo un attesa estenuante per i ritmi da panda degli addetti, sono riuscito a fare le prime due operazioni. Tengo a precisare che in genere faccio tutto on line da casa ma il necrologio potevo pagarlo solo con bollettino postale. Per la terza sono andati in pallone, non trovavano non so che cosa, per cui mi sono ripromesso di completare la procedura di posta certificata stamattina alll'ufficio postale vicino casa. Ci vado e l'impiegata mi guarda desolata: "abbiamo la fotocopiatrice rotta" per cui non posso fare la fotocopia dei suoi documenti" Ritorni, per favore, oppure qui vicino c'è la cartoleria che fa fotocopie..
Premesso che l'impiegata poveretta non ha colpe, ritornerò in un secondo momento perché per una questione di principio non vedo perché debba sostenere io le spese (minime, lo riconosco) per la fotocopia del mio documento di identità.
Osservo solamente che la fotocopiatrice in dotazione all'ufficio è talmente vecchia che, ovviamente, non può che guastarsi in continuazione.Sarebbe molto meno costoso e più produttivo che le poste ne comperassero una nuova.
L'episodio è piccolo è banale ma l'efficenza del sistema Paese si misura anche da questi insignificanti episodi.
Ben vngano quindi tutte le misure di ammodernamento delle strutture ma è necessario che siano accompagnate dall'ammodernamento delle teste che rimangono sempre le responsabili ultime di tutto ciò che ci accade
Misure che nei paesi più evoluti sono state attuate da tempo e di cui non riporto il dettaglio già presente sulla stampa quotidiana
L'intento del governo è lodevole ma è mia impressione che non bastino i mezzi ma sia necessario, soprattutto, che cambi il passo dei dirigenti pubblici e, di conseguenza, di tutte le strutture delle quali i dirigenti sono responsabili. Perché da noi quello che manca, soprattutto, è "l'organizzazione" e un modo di lavorare non dispersivo.
Faccio due semplici esempi di episodi capitatimi tra ieri e oggi.
Ieri dovevo fare due pagamenti in posta (Tarsu e bollettino di pagamento alla Prealpina di un necrologio) e completare la procedura per la posta certificata.
All'ufficio postale di via Fratelli d'Italia dopo un attesa estenuante per i ritmi da panda degli addetti, sono riuscito a fare le prime due operazioni. Tengo a precisare che in genere faccio tutto on line da casa ma il necrologio potevo pagarlo solo con bollettino postale. Per la terza sono andati in pallone, non trovavano non so che cosa, per cui mi sono ripromesso di completare la procedura di posta certificata stamattina alll'ufficio postale vicino casa. Ci vado e l'impiegata mi guarda desolata: "abbiamo la fotocopiatrice rotta" per cui non posso fare la fotocopia dei suoi documenti" Ritorni, per favore, oppure qui vicino c'è la cartoleria che fa fotocopie..
Premesso che l'impiegata poveretta non ha colpe, ritornerò in un secondo momento perché per una questione di principio non vedo perché debba sostenere io le spese (minime, lo riconosco) per la fotocopia del mio documento di identità.
Osservo solamente che la fotocopiatrice in dotazione all'ufficio è talmente vecchia che, ovviamente, non può che guastarsi in continuazione.Sarebbe molto meno costoso e più produttivo che le poste ne comperassero una nuova.
L'episodio è piccolo è banale ma l'efficenza del sistema Paese si misura anche da questi insignificanti episodi.
Ben vngano quindi tutte le misure di ammodernamento delle strutture ma è necessario che siano accompagnate dall'ammodernamento delle teste che rimangono sempre le responsabili ultime di tutto ciò che ci accade
mercoledì 25 gennaio 2012
SI E' "SFIGATI" SE A 28 ANNI NON SI E' ANCORA LAUREATI?
In questi giorni sono scoppiate polemiche sulla frase che costituisce il titolo di questo post pronunciata dal Viceministro Martone
L'argomento è più importante di quanto non sembri a prima vista perché ne va del futuro del Paese.
Premesso che in questo momento è opportuno che il governo si concentri su problemi che richiedono urgente soluzione e eviti di alimentare polemiche su problemi importanti ma meno "incombenti", premesso che le generalizzazioni non vanno mai bene, premesso che gli studenti di oggi hanno molte più difficoltà che in passato, il mio giudizio è chiaro: il problema non è se si è sfigati o meno( si possono usare espressioni meno esplicite), il problema è un altro: a chi serve, a che serve una laurea presa a 27, 28, 30 o più anni?
Premesso che in questo momento è opportuno che il governo si concentri su problemi che richiedono urgente soluzione e eviti di alimentare polemiche su problemi importanti ma meno "incombenti", premesso che le generalizzazioni non vanno mai bene, premesso che gli studenti di oggi hanno molte più difficoltà che in passato, il mio giudizio è chiaro: il problema non è se si è sfigati o meno( si possono usare espressioni meno esplicite), il problema è un altro: a chi serve, a che serve una laurea presa a 27, 28, 30 o più anni?
Mi spiego: il livello di offerta formativa del sistema scolastico del nostro Paese è sempre più basso, sia sotto il profilo quantitativo che, ancor più importante, sotto il profilo qualitativo. Mi sembra che il livello di conoscenze dello studente medio di oggi sia nettamente inferiore a quello degli studenti di alcuni decenni fa. Parlo di studente medio, cioè della media degli studenti, le eccezioni ci sono sempre state e non fanno testo. Ne è conferma il fatto che nei test internazionali di conoscenza i nostri studenti si piazzano sempre in fondo alla classifica, soprattutto nelle materie scientifiche
E allora mi chiedo nuovamente: a che serve, a chi serve il curriculum universitario di una persona che, mi riferisco a titolo esemplificativo alla facoltà che ho frequentato io, Giurisprudenza, ha "dato" Istituzioni di Diritto Privato a 19 anni e a 27 non ha ancora "dato" diritto amministrativo? Tra il primo esame e il secondo citato sono passati 8 anni: Nel frattempo quello studente ha dimenticato tutto o quasi tutto il contenuto dell'esame di Istituzioni di diritto privato, il mondo è cambiato rapidamente e sostanzialmente, il know how anche di chi procede a passo più spedito è rapidamente diventato parzialmente obsoleto, chi ha perso ritmo e passo stenterà ancor di più. Chi a 28 anni non si è ancora laureato non è uno sfigato ma una persona che troverà notevoli difficoltà ad avere una vita non frustrante. Meglio fermarsi prima, a mio avviso, il mondo è pieno di persone di successo non laureate.
Io così la penso e avrei piacere se qualcuno intervenisse con un commento su questo argomento che mi sembra centrale. Alla fine viene sempre in evidenza il problema della formazione dei giovani e il ruolo centrale della scuola, in tutti i suoi gradi, nel determinare il futuro del Paese
Io così la penso e avrei piacere se qualcuno intervenisse con un commento su questo argomento che mi sembra centrale. Alla fine viene sempre in evidenza il problema della formazione dei giovani e il ruolo centrale della scuola, in tutti i suoi gradi, nel determinare il futuro del Paese
martedì 24 gennaio 2012
TRUFFE IN AGGUATO
Segnalo a chi mi legge.
Oggi ricevo un messaggio sul mio recapito gmail in cui mi si invita a collaborare ad un forum di politica e ecologia.. Apro il sito per vedere di cosa si tratta (tutto regolare nel sito) e a un certo punto mi compare un messaggio di un altro sito "ww.flycell.it" in cui mi si dice che posso vincere un IPAD2.
Come un cretino ci casco, io che mi picco di essere erede di Voltaire e Diderot, e invio il mio numero di cellulare. A strettissimo giro mi arriva un sms in cui mi si dice di essere entrato nel club flycell che con euro 5,04 a settimana mi dà dieci crediti e la possibilità di vincere altri "fantastici" premi.(ore 13,47)
Resomi conto di esser stato un "coglione" rispondo con un sms in cui dico che ho già incaricato il mio legale di tutelarmi (ore13,48). A strettissimo giro mi arriva un messaggio in cui mi si dice che il comando inviato non è corretto e che per disattivare occorre inviare "STOP" al n . 48008(ore 13,48). Lo faccio(ore 13,49) e sempre a strettissimo giro mi si dice che il servizio è stato disattivato(ore 13,50)
Segnalo quanto mi è accaduto per i seguenti motivi:
a) per ribadire a me stesso che sono un fesso
b) per evitare che qualcuno dei miei lettori ci caschi
c) per segnalare al forum di politica ed ecologia che mi è accaduto mentre ero sul loro sito
d) per lasciare traccia
e) per invitare ADICONSUM e chi di competenza a fare gli opportuni passi a tutela del consumatore.
f) per diffidare flycell dal riprovarci perché "errare humanum est" sed perseverare diabolicum"
Oggi ricevo un messaggio sul mio recapito gmail in cui mi si invita a collaborare ad un forum di politica e ecologia.. Apro il sito per vedere di cosa si tratta (tutto regolare nel sito) e a un certo punto mi compare un messaggio di un altro sito "ww.flycell.it" in cui mi si dice che posso vincere un IPAD2.
Come un cretino ci casco, io che mi picco di essere erede di Voltaire e Diderot, e invio il mio numero di cellulare. A strettissimo giro mi arriva un sms in cui mi si dice di essere entrato nel club flycell che con euro 5,04 a settimana mi dà dieci crediti e la possibilità di vincere altri "fantastici" premi.(ore 13,47)
Resomi conto di esser stato un "coglione" rispondo con un sms in cui dico che ho già incaricato il mio legale di tutelarmi (ore13,48). A strettissimo giro mi arriva un messaggio in cui mi si dice che il comando inviato non è corretto e che per disattivare occorre inviare "STOP" al n . 48008(ore 13,48). Lo faccio(ore 13,49) e sempre a strettissimo giro mi si dice che il servizio è stato disattivato(ore 13,50)
Segnalo quanto mi è accaduto per i seguenti motivi:
a) per ribadire a me stesso che sono un fesso
b) per evitare che qualcuno dei miei lettori ci caschi
c) per segnalare al forum di politica ed ecologia che mi è accaduto mentre ero sul loro sito
d) per lasciare traccia
e) per invitare ADICONSUM e chi di competenza a fare gli opportuni passi a tutela del consumatore.
f) per diffidare flycell dal riprovarci perché "errare humanum est" sed perseverare diabolicum"
lunedì 23 gennaio 2012
ANCHE IL PROFESSOR MONTI TENTATO DA OPERAZIONI DI FINANZA CREATIVA ALLA TREMONTI?
Leggo sulla stampa che il Premier avrebbe allo studio una operazione di finanza straordinaria, a mio avviso creativa, per ridurre rapidamente e per importi considerevoli il debito pubblico. Ricordo che il debito pubblico a fine Novembre, ultimo dato disponibile, era di 1.905 miliardi dopo aver raggiunto il tetto massimo di 1911 a Settembre. Inoltre, come ho avuto modo di sottolineare nell'ultimo post, Tremonti ha lasciato un "lascito ereditario" di 70 miliardi di debiti nei confronti dei fornitori. In pillole il debito pubblico veleggia verso i 2.000 miliardi e verso un rapporto deficit/ pil superiore al 125%.
Cosa fare per ridurre il debito considerati gli impegni assunti dai nostri governi di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e di rientrare entro il 60% del pil in 20 anni?
Gli articoli di stampa che ho letto ipotizzano una prima operazione nell'ordine dei 50 miliardi Cosa si farebbe?
a) si prendono le poche partecipazioni statali rimaste dotate di buona liquidità (Fintecna, Sace ecc.) e si cedono alla Cassa depositi e prestiti che è controllata al 70% dallo Stato e al 30%da 65 Fondazioni Bancarie e non fa parte del perimetro della Pubblica Amministrazione. Cassa Depositi e Prestiti acquisisce i pacchetti azionari di dette società e paga il controvalore secondo perizie che qualcuno sembra stia facendo in queste settimane..
b) con quali risorse Cassa Depositi e Prestiti paga?
Potrebbe pagare utilizzando i propri depositi presso il tesoro (120 miliardi circa)ma non può perché a fronte ci sono le obbligazioni emesse da CDP collocate sul mercato dalle Poste
Si potrebbe invece utilizzare il rafforzamento patrimoniale che CDP registrerebbe consolidando i bilanci delle società acquisite(10/15 miliardi), per costruire una leva finanziaria nemmeno troppo spinta che consentirebbe di emettere 50 miliardi di obbligazioni con i quali pagare il Tesoro
CDP con questa operazione raggiungerebbe anche l'obbiettivo di mettere in sicurezza le società citate dal pericolo di scalate
c) il Ministero dell'economia con quello che incassa potrebbe ritirare dal mercato titoli pubblici per importi addirittura superiori a quanto incassa in quanto i nostri BTP in questi ultimi mesi hanno perso valore e molti sono quotati nettamente sotto la parità. O potrebbe saldare i suoi debiti verso i fornitori il che ridarebbe fiato al sistema delle imprese. Anzi, considerando che la maggior parte dei debiti è stata fatta dalle ASL questa circostanza potrebbe indurre le Regioni, cui compete il settore sanitario, a cedere a CDP tutto il cedibile e a rimettere in ordine i bilanci
In sintesi una operazione molto simile a SCIP 1 e SCIP 2 con le quali Tremonti ha cartolarizzato negli anni scorsi una notevole mole di patrimonio immobiliare dello stato e di enti pubblici (Inpdapd, Inps) con molte, a mio avviso zone d'ombra
Perché non mi convince l'operazione:
- perché sarebbe una operazione da gioco delle tre carte che di fatto sposta il debito dallo Stato a CDP che, secondo me, fa parte a pieno titolo del consolidato dello Stato e quindi non cambia niente
- perché andrebbe impostata a leva amplificando le dimensioni delle operazioni e facendo perdere l'esatta cognizione dello stato delle cose
- perché sarebbe poco trasparente e perché assomiglierebbe troppo alle operazioni inventate da Tremonti per nascondere la verità sui conti dello Stato, operazioni responsabili non ultime del disastro davanti al quale ci hanno portato l'accoppiata Berlusconi/Tremonti.
Al riguardo segnalo che sul Corriere della Sera di oggi a pagina 4 è pubblicato un grafico sulla evoluzione del debito pubblico nell'ultimo decennio che mostra chiaramente come l'affermazione del premier uscito Berlusconi sul fatto che "avrebbe ereditato " dai governi di sinistra del passato il debito è falsa, come molte delle affermazioni del predetto.(1.282 mld a fine 2000, 1.905 a Settembre 2011)
In sintesi credo che il maggior pregio del governo Monti sia quello di aver segnato una netta discontinuità con il passato esecutivo. E' meglio per tutti se questa discontinuità rimane.
Cosa fare per ridurre il debito considerati gli impegni assunti dai nostri governi di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e di rientrare entro il 60% del pil in 20 anni?
Gli articoli di stampa che ho letto ipotizzano una prima operazione nell'ordine dei 50 miliardi Cosa si farebbe?
a) si prendono le poche partecipazioni statali rimaste dotate di buona liquidità (Fintecna, Sace ecc.) e si cedono alla Cassa depositi e prestiti che è controllata al 70% dallo Stato e al 30%da 65 Fondazioni Bancarie e non fa parte del perimetro della Pubblica Amministrazione. Cassa Depositi e Prestiti acquisisce i pacchetti azionari di dette società e paga il controvalore secondo perizie che qualcuno sembra stia facendo in queste settimane..
b) con quali risorse Cassa Depositi e Prestiti paga?
Potrebbe pagare utilizzando i propri depositi presso il tesoro (120 miliardi circa)ma non può perché a fronte ci sono le obbligazioni emesse da CDP collocate sul mercato dalle Poste
Si potrebbe invece utilizzare il rafforzamento patrimoniale che CDP registrerebbe consolidando i bilanci delle società acquisite(10/15 miliardi), per costruire una leva finanziaria nemmeno troppo spinta che consentirebbe di emettere 50 miliardi di obbligazioni con i quali pagare il Tesoro
CDP con questa operazione raggiungerebbe anche l'obbiettivo di mettere in sicurezza le società citate dal pericolo di scalate
c) il Ministero dell'economia con quello che incassa potrebbe ritirare dal mercato titoli pubblici per importi addirittura superiori a quanto incassa in quanto i nostri BTP in questi ultimi mesi hanno perso valore e molti sono quotati nettamente sotto la parità. O potrebbe saldare i suoi debiti verso i fornitori il che ridarebbe fiato al sistema delle imprese. Anzi, considerando che la maggior parte dei debiti è stata fatta dalle ASL questa circostanza potrebbe indurre le Regioni, cui compete il settore sanitario, a cedere a CDP tutto il cedibile e a rimettere in ordine i bilanci
In sintesi una operazione molto simile a SCIP 1 e SCIP 2 con le quali Tremonti ha cartolarizzato negli anni scorsi una notevole mole di patrimonio immobiliare dello stato e di enti pubblici (Inpdapd, Inps) con molte, a mio avviso zone d'ombra
Perché non mi convince l'operazione:
- perché sarebbe una operazione da gioco delle tre carte che di fatto sposta il debito dallo Stato a CDP che, secondo me, fa parte a pieno titolo del consolidato dello Stato e quindi non cambia niente
- perché andrebbe impostata a leva amplificando le dimensioni delle operazioni e facendo perdere l'esatta cognizione dello stato delle cose
- perché sarebbe poco trasparente e perché assomiglierebbe troppo alle operazioni inventate da Tremonti per nascondere la verità sui conti dello Stato, operazioni responsabili non ultime del disastro davanti al quale ci hanno portato l'accoppiata Berlusconi/Tremonti.
Al riguardo segnalo che sul Corriere della Sera di oggi a pagina 4 è pubblicato un grafico sulla evoluzione del debito pubblico nell'ultimo decennio che mostra chiaramente come l'affermazione del premier uscito Berlusconi sul fatto che "avrebbe ereditato " dai governi di sinistra del passato il debito è falsa, come molte delle affermazioni del predetto.(1.282 mld a fine 2000, 1.905 a Settembre 2011)
In sintesi credo che il maggior pregio del governo Monti sia quello di aver segnato una netta discontinuità con il passato esecutivo. E' meglio per tutti se questa discontinuità rimane.
domenica 22 gennaio 2012
LA MANOVRA DI MONTI - LE LIBERALIZZAZIONI
Il Premier sta proseguendo come noto nel suo programma di governo con quella che è stata chiamata "la seconda fase." Il consiglio dei Ministri ha approvato in settimana un decreto che verrà sottoposto all'esame di camera e senato in tempi brevissimi e che è stato chiamato "cresci Italia"
Riandiamo un po' indietro: prima di Natale è stato convertito in legge il decreto che reperiva risorse per ottemperare agli obblighi del nostro Paese nei confronti dell'Unione Europea, e conteneva il completamento della riforma delle pensioni. Ho già provveduto a commentare la prima fase. Era una situazione di assoluta emergenza e il governo si è mosso, a mio avviso, presto e bene. In questa sede mi limito a sottolineare che il governo, in relazione alla prima fase, ha ora il "dovere" di continuare con decisione la lotta all'evasione ( i blitz di Cortina e Portofino debbono essere seguiti da una attività capillare di controllo e di accertamento), ha il dovere di combattere con decisione corruzione e sprechi, e deve muoversi secondo una logica di redistribuzione dei sacrifici e del reddito. Altrimenti il "salva Italia" si traduce in una ennesima spremitura dei ceti medi e popolari che viceversa (a parte l'imperativo dell'equità), sono gli unici che possono far ripartire la domanda e rimettere in moto un meccanismo di crescita del Paese che è fermo da dieci anni.
Passiamo alla seconda fase.
Confesso che non sono per niente convinto che le misure contenute nel decreto servano più di tanto a "far crescere l'Italia". Si, c'è un tentativo di liberare il Paese delle incrostazioni, dei ritardi e delle rigidità, che ne rallentano il passo, c'è un segnale forte alle lobbies ma, sinceramente, non penso che quanto contenuto nel decreto possa contribuire ad una crescita sensibile e rapida come invece sembrano ritenere il Premier, la Confindustria, la stessa Bankitalia e molti economisti.
Ritengo infatti che per far ripartire il Paese sia piuttosto necessario un ripensamento globale della nostra politica industriale perché in questi ultimi due decenni il sistema Italia è stato travolto nella sua capacità manifatturiera e la deindustrializzazione, effetto di una perdita di competitività netta nel contesto di una economia globalizzata, della delocalizzazione delle multinazionali e di molti Gruppi italiani, del venir meno dello spirito di impresa e della finanziarizzazione delle attività, ha avuto come conseguenza la chiusura di migliaia di stabilimenti con la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro sia nei settori direttamente coinvolti che nell'indotto. Il Nord, lo sostengo da tempo, non ce la fa più a trainare un sud sempre più impantanato, il vincolo del debito pubblico condiziona pesantemente ogni politica di sostegno, la mancanza di investimenti in infrastrutture ha reso il sistema Italia fragile e debole., in troppi settori siamo praticamente assenti nella competizione globale
Qui bisogna ricominciare quasi daccapo perché anche una corretta politica redistributiva avrebbe sola conseguenza, nell'attuale contesto, l'aumento del consumo di prodotti importati senza dare alcun sostegno alla creazione di posti di lavoro che sola può assicurare ai nostri giovani opportunità di valorizzare i propri talenti.
Il problema centrale del Paese, a mio avviso, è quello della reindustrializzazione. E' un compito immane quello di reindustrializzare, che coinvolge classe politica, il sistema delle imprese, il sistema bancario, il sindacato, il sistema scolastico. Se non si producono tecnologie e conoscenze, se il know how deve essere tutto importato, il destino dell'Italia è quello di un declino rapido e non arrestabile. Io penso che Monti se ne renda perfettamente conto e, completata la seconda fase, di dedicherà a questa decisiva terza fase, se gliene verrà dato il tempo.
Sulla seconda fase non voglio nemmeno entrare nei dettagli anche perché la stampa ne ha già ampiamente trattato; mi sembra importante il messaggio che contiene ma pensare che vengano grossi risultati e i problemi si risolvano aumentando il numero delle farmacie (norma peraltro più che giusta) o regolando in maniera diversa l'attività dei negozianti, dei taxisti, delle stazioni di servizio, degli ordini professionali,delle assicurazioni o delle banche mi sembra eccessivamente ottimistico. Anche la norma che consente ai giovani imprenditori di dare avvio ad una attività sotto forma di "società semplificata" con l'impegno di un solo euro, è misura giusta ma che può produrre tangibili effetti solo nel medio-lungo.
Piuttosto una cosa mi sembra molto importante; tra i "lasciti" del Ministro Tremonti c'un arretrato di circa 70 miliardi di euro nei pagamenti dello Stato ai suoi fornitori. Ne avevo già parlato alcuni mesi fa, ma il problema è venuto in evidenza solo ora. 70 miliardi sono quasi cinque punti di PIL per cui il debito pubblico effettivo è ormai alle soglie dei 2000 miliardi. Inoltre, e questo è altrettanto se non più importante, i mancati pagamenti stanno "strozzando"tantissime imprese. Sembra che il governo abbia intenzione di sanare gli arretrati con titoli di stato. Non è la misura ideale ma, dato il contesto e dato che soldi in cassa non ce ne sono, è l'unica possibile per far respirare le aziende ed impedire "un credit crunch"che sarebbe letale
In sintesi continuo a sostenere che il governo Monti è l'unico possibile in questo delicato passaggio della vita nazionale. Eravamo sull'orlo del baratro e ci siamo fermati in tempo, la credibilità del Paese è stata riconquistata, il Premier gode di stima e considerazione, dà affidamento e scoraggia gli affondi della speculazione internazionale. Il famigerato "spread" ha cominciato a ridursi. Abbiamo tre o quattro mesi brutti davanti, poi si dovrebbe cominciare a respirare. Patetica, in questo contesto, la recente affermazione del premier uscito secondo la quale "la cura è fallita, mi dovranno richiamare" Pensi ad altro cavaliere, pensi ad altro.
Certo è che la stagione dei "furbetti del quartierino", delle cricche e delle caste, dei corruttori e dei corrotti, dei pressappochisti e degli incompetenti dobbiamo lasciarcela definitivamente alle spalle. Così come dobbiamo lasciarci alle spalle "gli inchini"alle isole di capitani di nave irresponsabili. E' inaudito che "prassi" di tal genere fossero conosciute e tollerate da tempo. Il comandante Palumbo ci aveva scritto anche un libro sull'adrenalina che veniva scatenata da un passaggio ravvicinato davanti agli scogli. E sembra pure che le compagnie di navigazione considerassero tali manovre alla stregua di "spot" pubblicitari. Anche nel caso del Titanic o dell'Andrea Doria ci sono stati errori umani. Al Giglio non ci sono stati errori ma solo una assoluta imbecillità che ha distrutto vite umane, una nave che costava una enormità di denaro, posti di lavoro, ambiente, immagine del nostro Paese nel mondo
Sembrano
Riandiamo un po' indietro: prima di Natale è stato convertito in legge il decreto che reperiva risorse per ottemperare agli obblighi del nostro Paese nei confronti dell'Unione Europea, e conteneva il completamento della riforma delle pensioni. Ho già provveduto a commentare la prima fase. Era una situazione di assoluta emergenza e il governo si è mosso, a mio avviso, presto e bene. In questa sede mi limito a sottolineare che il governo, in relazione alla prima fase, ha ora il "dovere" di continuare con decisione la lotta all'evasione ( i blitz di Cortina e Portofino debbono essere seguiti da una attività capillare di controllo e di accertamento), ha il dovere di combattere con decisione corruzione e sprechi, e deve muoversi secondo una logica di redistribuzione dei sacrifici e del reddito. Altrimenti il "salva Italia" si traduce in una ennesima spremitura dei ceti medi e popolari che viceversa (a parte l'imperativo dell'equità), sono gli unici che possono far ripartire la domanda e rimettere in moto un meccanismo di crescita del Paese che è fermo da dieci anni.
Passiamo alla seconda fase.
Confesso che non sono per niente convinto che le misure contenute nel decreto servano più di tanto a "far crescere l'Italia". Si, c'è un tentativo di liberare il Paese delle incrostazioni, dei ritardi e delle rigidità, che ne rallentano il passo, c'è un segnale forte alle lobbies ma, sinceramente, non penso che quanto contenuto nel decreto possa contribuire ad una crescita sensibile e rapida come invece sembrano ritenere il Premier, la Confindustria, la stessa Bankitalia e molti economisti.
Ritengo infatti che per far ripartire il Paese sia piuttosto necessario un ripensamento globale della nostra politica industriale perché in questi ultimi due decenni il sistema Italia è stato travolto nella sua capacità manifatturiera e la deindustrializzazione, effetto di una perdita di competitività netta nel contesto di una economia globalizzata, della delocalizzazione delle multinazionali e di molti Gruppi italiani, del venir meno dello spirito di impresa e della finanziarizzazione delle attività, ha avuto come conseguenza la chiusura di migliaia di stabilimenti con la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro sia nei settori direttamente coinvolti che nell'indotto. Il Nord, lo sostengo da tempo, non ce la fa più a trainare un sud sempre più impantanato, il vincolo del debito pubblico condiziona pesantemente ogni politica di sostegno, la mancanza di investimenti in infrastrutture ha reso il sistema Italia fragile e debole., in troppi settori siamo praticamente assenti nella competizione globale
Qui bisogna ricominciare quasi daccapo perché anche una corretta politica redistributiva avrebbe sola conseguenza, nell'attuale contesto, l'aumento del consumo di prodotti importati senza dare alcun sostegno alla creazione di posti di lavoro che sola può assicurare ai nostri giovani opportunità di valorizzare i propri talenti.
Il problema centrale del Paese, a mio avviso, è quello della reindustrializzazione. E' un compito immane quello di reindustrializzare, che coinvolge classe politica, il sistema delle imprese, il sistema bancario, il sindacato, il sistema scolastico. Se non si producono tecnologie e conoscenze, se il know how deve essere tutto importato, il destino dell'Italia è quello di un declino rapido e non arrestabile. Io penso che Monti se ne renda perfettamente conto e, completata la seconda fase, di dedicherà a questa decisiva terza fase, se gliene verrà dato il tempo.
Sulla seconda fase non voglio nemmeno entrare nei dettagli anche perché la stampa ne ha già ampiamente trattato; mi sembra importante il messaggio che contiene ma pensare che vengano grossi risultati e i problemi si risolvano aumentando il numero delle farmacie (norma peraltro più che giusta) o regolando in maniera diversa l'attività dei negozianti, dei taxisti, delle stazioni di servizio, degli ordini professionali,delle assicurazioni o delle banche mi sembra eccessivamente ottimistico. Anche la norma che consente ai giovani imprenditori di dare avvio ad una attività sotto forma di "società semplificata" con l'impegno di un solo euro, è misura giusta ma che può produrre tangibili effetti solo nel medio-lungo.
Piuttosto una cosa mi sembra molto importante; tra i "lasciti" del Ministro Tremonti c'un arretrato di circa 70 miliardi di euro nei pagamenti dello Stato ai suoi fornitori. Ne avevo già parlato alcuni mesi fa, ma il problema è venuto in evidenza solo ora. 70 miliardi sono quasi cinque punti di PIL per cui il debito pubblico effettivo è ormai alle soglie dei 2000 miliardi. Inoltre, e questo è altrettanto se non più importante, i mancati pagamenti stanno "strozzando"tantissime imprese. Sembra che il governo abbia intenzione di sanare gli arretrati con titoli di stato. Non è la misura ideale ma, dato il contesto e dato che soldi in cassa non ce ne sono, è l'unica possibile per far respirare le aziende ed impedire "un credit crunch"che sarebbe letale
In sintesi continuo a sostenere che il governo Monti è l'unico possibile in questo delicato passaggio della vita nazionale. Eravamo sull'orlo del baratro e ci siamo fermati in tempo, la credibilità del Paese è stata riconquistata, il Premier gode di stima e considerazione, dà affidamento e scoraggia gli affondi della speculazione internazionale. Il famigerato "spread" ha cominciato a ridursi. Abbiamo tre o quattro mesi brutti davanti, poi si dovrebbe cominciare a respirare. Patetica, in questo contesto, la recente affermazione del premier uscito secondo la quale "la cura è fallita, mi dovranno richiamare" Pensi ad altro cavaliere, pensi ad altro.
Certo è che la stagione dei "furbetti del quartierino", delle cricche e delle caste, dei corruttori e dei corrotti, dei pressappochisti e degli incompetenti dobbiamo lasciarcela definitivamente alle spalle. Così come dobbiamo lasciarci alle spalle "gli inchini"alle isole di capitani di nave irresponsabili. E' inaudito che "prassi" di tal genere fossero conosciute e tollerate da tempo. Il comandante Palumbo ci aveva scritto anche un libro sull'adrenalina che veniva scatenata da un passaggio ravvicinato davanti agli scogli. E sembra pure che le compagnie di navigazione considerassero tali manovre alla stregua di "spot" pubblicitari. Anche nel caso del Titanic o dell'Andrea Doria ci sono stati errori umani. Al Giglio non ci sono stati errori ma solo una assoluta imbecillità che ha distrutto vite umane, una nave che costava una enormità di denaro, posti di lavoro, ambiente, immagine del nostro Paese nel mondo
Sembrano
sabato 21 gennaio 2012
I MISTERI DELL'ELETTRONICA E DELLE PROCEDURE
Applicando il metodo sperimentale sono arrivato a questa conclusione:
a) se entro sul blog usando GOOGLE CHROME non ci sono problemi
b) se utilizzo Internet Explorer se non ci sono commenti si entra, se ci sono già commenti non si entra e il blog si blocca
Contiuerò a sperimentare
venerdì 20 gennaio 2012
I MISTERI DELL'ELETTRONICA E DELLE PROCEDURE
Il mio blog continua a fare capricci. Non so perché ma non sii riesce a lasciare commenti e il blog si blocca. Cercherò di risolvere il problema ma non so da che parte cominciare
Un saluto a tutti
Un saluto a tutti
giovedì 19 gennaio 2012
UMBERTO BOSSI E ROBERTO MARONI A VARESE
Ho appena finito di assistere in televisione al comizio che Umberto Bossi e Roberto Maroni hanno tenuto a Varese.
L'intervento di Bossi, che ha parlato dopo Maroni, si è concluso con un "sempre uniti" che fa sorridere considerato che non ci crede nessuno e visto che si sta consumando ad opera di Maroni quello che si potrebbe chiamare con linguaggio psicoanalitico "omicidio del padre" Ma Maroni non ha bisogno di affondare la lama, almeno in questo momento, per cui le idi di Marzo sono rimandate, di poco secondo me.
Dell'intervento di Bossi, che è ormai irreversibilmente condizionato dai suoi problemi fisici, ho rimarcato alcuni passaggi che qui sintetizzo:
- che lui a Roma ci sta male tanto è vero che di fatto conosce solo il Parlamento. Mai vista la Cappella Sistina (non ne dubitavo), e mai la Lega approverà di "dare soldi" per il Colosseo, come richiesto dal sindaco Alemanno, dove "sono morti tanti Galli"(sic).
Sinceramente ho provato un sentimento di umana comprensione per questi poveri Galli Cisalpini, anche a distanza di così tanto tempo, vittime fin da allora di "Roma ladrona?
Osservo poi che la maggior parte dei Galli era insediata a nord delle Alpi ( Omnia Gallia divisa est in partes tres quarum.................) ma riconosco che ricondurre i padani ai celti della Gallia Cisalpina è corretto. Non dimentico inoltre di essere nato a poco più di 10 chilometri di distanza da Senigallia, fondata dai Galli Senoni.
Maroni ha fatto un intervento di maggior spessore anche se, debbo dire, non mi sembra abbia le phisique du role del Gallo/Celta, che venivano descritti come alti, vigorosi e di bell'aspetto. ha richiamato l'intuizione e il sogno (I have a dream) dell'europa dei popoli, ha rivendicato la sua trentennale militanza accanto al Bossi/boss, si è detto pronto a mettersi in gioco per una lega "autonoma" che vada da sola( e lì Bossi non è per niente d'accordo) e per tornare ad essere la Lega del territorio vicina al territorio
Ma soprattutto ha lanciato l'anatema: "Fuori dalla Lega chi cerca d farmi fuori dalla Lega".
Formalmente ha in più passaggi riconosciuto la leadership del vecchio leader ma è chiaro che la parabola di Bossi è giunta al termine. Poveri quelli del cerchio magico, la guardia palatina del boss guidata dal trota.
Vedremo quando le idi di Marzo faranno uscire di scena il vecchio Boss.
Per ora mi limito ad osserv are che se l'Italia, o anche la sola Padania, vogliono sopravvivere alla sfida globale, ci sarà forse bisogno di leaders di maggior peso e di maggior spesssore
L'intervento di Bossi, che ha parlato dopo Maroni, si è concluso con un "sempre uniti" che fa sorridere considerato che non ci crede nessuno e visto che si sta consumando ad opera di Maroni quello che si potrebbe chiamare con linguaggio psicoanalitico "omicidio del padre" Ma Maroni non ha bisogno di affondare la lama, almeno in questo momento, per cui le idi di Marzo sono rimandate, di poco secondo me.
Dell'intervento di Bossi, che è ormai irreversibilmente condizionato dai suoi problemi fisici, ho rimarcato alcuni passaggi che qui sintetizzo:
- che lui a Roma ci sta male tanto è vero che di fatto conosce solo il Parlamento. Mai vista la Cappella Sistina (non ne dubitavo), e mai la Lega approverà di "dare soldi" per il Colosseo, come richiesto dal sindaco Alemanno, dove "sono morti tanti Galli"(sic).
Sinceramente ho provato un sentimento di umana comprensione per questi poveri Galli Cisalpini, anche a distanza di così tanto tempo, vittime fin da allora di "Roma ladrona?
Osservo poi che la maggior parte dei Galli era insediata a nord delle Alpi ( Omnia Gallia divisa est in partes tres quarum.................) ma riconosco che ricondurre i padani ai celti della Gallia Cisalpina è corretto. Non dimentico inoltre di essere nato a poco più di 10 chilometri di distanza da Senigallia, fondata dai Galli Senoni.
Maroni ha fatto un intervento di maggior spessore anche se, debbo dire, non mi sembra abbia le phisique du role del Gallo/Celta, che venivano descritti come alti, vigorosi e di bell'aspetto. ha richiamato l'intuizione e il sogno (I have a dream) dell'europa dei popoli, ha rivendicato la sua trentennale militanza accanto al Bossi/boss, si è detto pronto a mettersi in gioco per una lega "autonoma" che vada da sola( e lì Bossi non è per niente d'accordo) e per tornare ad essere la Lega del territorio vicina al territorio
Ma soprattutto ha lanciato l'anatema: "Fuori dalla Lega chi cerca d farmi fuori dalla Lega".
Formalmente ha in più passaggi riconosciuto la leadership del vecchio leader ma è chiaro che la parabola di Bossi è giunta al termine. Poveri quelli del cerchio magico, la guardia palatina del boss guidata dal trota.
Vedremo quando le idi di Marzo faranno uscire di scena il vecchio Boss.
Per ora mi limito ad osserv are che se l'Italia, o anche la sola Padania, vogliono sopravvivere alla sfida globale, ci sarà forse bisogno di leaders di maggior peso e di maggior spesssore
mercoledì 18 gennaio 2012
BLOG BLOCCATO
Mi è stato segnalato che il blog sarebbe stato bloccato, cioè se un lettore vuole fare un commento non ci riesce perché la procedura gli segnala "blog bloccato".
Da parte mia non ho difficoltà a pubblicare i vari post mentre la settimana scorsa avevo difficoltà a condividere i post sulla mia pagina "Facebook".
Che il "Grande Fratello" mi abbia preso di mira?
Vedrò di risolvere l'arcano se il blocco continua
Da parte mia non ho difficoltà a pubblicare i vari post mentre la settimana scorsa avevo difficoltà a condividere i post sulla mia pagina "Facebook".
Che il "Grande Fratello" mi abbia preso di mira?
Vedrò di risolvere l'arcano se il blocco continua
lunedì 16 gennaio 2012
ERRORE
Nel mio ultimo post ho fatto un errore concettuale. Ho scritto che prevedevo che il bollettino Bankitalia uscito oggi avrebbe evidenziato un nuovo record di debito pubblico a 1.930 miliardi. L'errore sta nel fatto che i dati usciti si riferiscono a fine Novembre e a Novembre l'erario incassa i saldi delle dichiaraziioni.dei redditi Conseguentemente Novembre è da sempre un mese "buono". Il dato significativo lo troveremo con i dati di Gennaio. Non cambia il mio giudizio di fondo
Segnalo che nei primi 11 mesi del 2011 il debito è passato da 1.842 a 1.905 miliardi con un aumento di 63 miliardi e che l debito in mano a soggetti esteri è di 787 miliardi negli ultimi quattro mesi è sceso da 827 a 787 a conferma del disimpegno degli investitori esteri nei confronti delle nostre emissioni
Segnalo che nei primi 11 mesi del 2011 il debito è passato da 1.842 a 1.905 miliardi con un aumento di 63 miliardi e che l debito in mano a soggetti esteri è di 787 miliardi negli ultimi quattro mesi è sceso da 827 a 787 a conferma del disimpegno degli investitori esteri nei confronti delle nostre emissioni
LE AGENZIE DI RATING E I MERCATI
Tra poche ore riaprono i mercati finanziari europei; sarà la prima seduta dopo l'abbassamento di rating che ha colpito Francia, Italia ed altri importanti Paesi europei.
Cosa accadrà? Presumibilmente ci sarà una corsa alle vendite allo scoperto che, sfruttando l'effetto leva, consentiranno agli operatori forti guadagni. Il dollaro si rafforzerà ulteriormente. Il famigerato spread si riporterà seccamente sopra quota 500.
Se il quadro sopra delineato è corretto, ne dovranno tener conto anche i managers d'azienda nell'elaborare le strategie industriali a conferma ulteriore degli stretti legami tra economia industriale ed economia finanziaria.
Inoltre stamane esce il supplemento al bollettino ufficiale con i dati di finanza pubblica a fine Novembre. Anche qui è ipotizzabile un nuovo record assoluto dell'indebitamento che si posizionerà intorno ai 1930 miliardi. Se si considera inoltre che ci sono oltre 70 miliardi di debiti nei confronti di fornitori dell Stato non onorati, si vede come il debito pubblico abbia ormai sforato quota 2.000 miliardi. Qualcuno dirà che è colpa di Monti. Vorrei ricordare che i dati che escono oggi sono al 30 Novembre 2011 e Monti si era appena insediato
Cosa accadrà? Presumibilmente ci sarà una corsa alle vendite allo scoperto che, sfruttando l'effetto leva, consentiranno agli operatori forti guadagni. Il dollaro si rafforzerà ulteriormente. Il famigerato spread si riporterà seccamente sopra quota 500.
Se il quadro sopra delineato è corretto, ne dovranno tener conto anche i managers d'azienda nell'elaborare le strategie industriali a conferma ulteriore degli stretti legami tra economia industriale ed economia finanziaria.
Inoltre stamane esce il supplemento al bollettino ufficiale con i dati di finanza pubblica a fine Novembre. Anche qui è ipotizzabile un nuovo record assoluto dell'indebitamento che si posizionerà intorno ai 1930 miliardi. Se si considera inoltre che ci sono oltre 70 miliardi di debiti nei confronti di fornitori dell Stato non onorati, si vede come il debito pubblico abbia ormai sforato quota 2.000 miliardi. Qualcuno dirà che è colpa di Monti. Vorrei ricordare che i dati che escono oggi sono al 30 Novembre 2011 e Monti si era appena insediato
venerdì 13 gennaio 2012
LE AGENZIE DI RATING
Ho dedicato parecchi post alle Agenzie di rating (cfr. etichette) e da tempo critico con forza il potere che tre sole società, private e di matrice statunitense, hanno di determinare le sorti di intere aree economiche, di Stati, di aziende e, in definitiva, di ciascuno di noi.
Oggi se ne è avuto un altro eclatante esempio: Standard & Poor's ha comunicato il declassamento della Francia, che ha perso la tripla A, e di altri Paesi tra cui il nostro. Non appena diffusa la notizia, seppure ancora a livello di rumours, nel primo pomeriggio, i mercati hanno fatto registrare una brusca inversione di tendenza, gli operatori di tutto il mondo, incollati ai loro computer, hanno cominciato a vendere allo scoperto e si è diffuso un clima se non di panico senz'altro di notevole nervosismo. Tutti comportamenti che poi influiscono sulla economia reale, quella sulla quale deve poggiare ogni singolo Paese.
E allora una volta per tutte: cosa aspettiamo in Europa a dar vita a società che svolgano le stesse funzioni delle Agenzie di Rating, possibilmente di natura pubblica, e che diano garanzie di professionalità e trasparenza, qualità di cui le Agenzie di Rating hanno dato prova in più occasioni di essere sprovviste?
Ma perché dobbiamo continuare a temere il giudizio di queste organizzazioni che, tra l'altro, sono uno degli strumenti attraverso i quali gli USA esercitano la loro influenza sul mondo?
Ma perché dobbiamo essere confusi e deboli davanti al giudizio arrogante di queste società che, tra l'altro, hanno un approccio puramente quantitativo e sono lontane anni luce dal comprendere i valori portanti della vecchia Europa che, pur tra mille contraddizioni, ha elaborato nel corso del tempo quella che con bella espressione viene definita "economia sociale di mercato" al cui disfacimento io personalmente assisto con preoccupazione?
Tra le tante cose da "mettere a posto" in Europa c'è anche questa. L'Europa ha la forza economica, il suo passato, la sua storia per non subire ancora lo strapotere delle tre "sisters"
Oggi se ne è avuto un altro eclatante esempio: Standard & Poor's ha comunicato il declassamento della Francia, che ha perso la tripla A, e di altri Paesi tra cui il nostro. Non appena diffusa la notizia, seppure ancora a livello di rumours, nel primo pomeriggio, i mercati hanno fatto registrare una brusca inversione di tendenza, gli operatori di tutto il mondo, incollati ai loro computer, hanno cominciato a vendere allo scoperto e si è diffuso un clima se non di panico senz'altro di notevole nervosismo. Tutti comportamenti che poi influiscono sulla economia reale, quella sulla quale deve poggiare ogni singolo Paese.
E allora una volta per tutte: cosa aspettiamo in Europa a dar vita a società che svolgano le stesse funzioni delle Agenzie di Rating, possibilmente di natura pubblica, e che diano garanzie di professionalità e trasparenza, qualità di cui le Agenzie di Rating hanno dato prova in più occasioni di essere sprovviste?
Ma perché dobbiamo continuare a temere il giudizio di queste organizzazioni che, tra l'altro, sono uno degli strumenti attraverso i quali gli USA esercitano la loro influenza sul mondo?
Ma perché dobbiamo essere confusi e deboli davanti al giudizio arrogante di queste società che, tra l'altro, hanno un approccio puramente quantitativo e sono lontane anni luce dal comprendere i valori portanti della vecchia Europa che, pur tra mille contraddizioni, ha elaborato nel corso del tempo quella che con bella espressione viene definita "economia sociale di mercato" al cui disfacimento io personalmente assisto con preoccupazione?
Tra le tante cose da "mettere a posto" in Europa c'è anche questa. L'Europa ha la forza economica, il suo passato, la sua storia per non subire ancora lo strapotere delle tre "sisters"
giovedì 12 gennaio 2012
LA CAMERA DICE NO ALL'ARRESTO DI COSENTINO LA CONSULTA DICE NO AL REFERENDUM
Molti amici mi rimproverano di essere troppo pessimista sul futuro del Paese. Ma di fronte a due episodi come quelli odierni come si fa ad essere ottimisti. L'episodio Cosentino è emblematico: quando si sente minacciate la classe politica che in questo momento ha la maggioranza in Parlamento fa quadrato .Ma in passato non sono stati esenti da ambiguità anche i partiti che attualmente stanno all'opposizione.
Sono invece curioso di conoscere quali sono le motivazioni che hanno portato la Suprema Corte a dichiarare inammissibile il referendum.
Conseguenza: dobbiamo tenerci Cosentino e dobbiamo tenerci il porcellum
Non c'è salvezza: al professor Monti un invito "faccia quello che deve, accada poi quel che può"
Sono invece curioso di conoscere quali sono le motivazioni che hanno portato la Suprema Corte a dichiarare inammissibile il referendum.
Conseguenza: dobbiamo tenerci Cosentino e dobbiamo tenerci il porcellum
Non c'è salvezza: al professor Monti un invito "faccia quello che deve, accada poi quel che può"
mercoledì 11 gennaio 2012
DOPO SARKOZY LA MERKEL
Che cosa è andato a fare il Presidente del Consiglio prima da Sarkozy e oggi dalla Merkel?
A lanciare messaggi, forti e chiari che più chiari non si può.
Innanzitutto fa sincero piacere osservare che nelle conferenze stampa congiunte al termine degli incontri, Monti appaia dotato di pari se non di maggior carisma rispetto agli altri leaders. Fino a due mesi fa quando chi ci rappresentava si presentava in una sala riunioni c'era un fuggi fuggi generale. Oggi è tutto uno scambio di complimenti, quasi di salamelecchi:: ma come siamo contenti di averla nostro ospite, ma come ha ragione, lei che ha tanta esperienza. Lui gigioneggia un po', con quel suo humour di stampo "british" così diverso da altri. recenti approcci. Ma non esageriamo.
Il messaggio a Sarkozy era chiaro: diamoci una mano, presentiamoci uniti noi due grandi paesi latini per ammorbidire le intransigenze della Merkel, la quale ha le sue ragioni ma che se ci costringe ad una politica economica di eccessivo rigore in tempi stretti, ci impedisce ogni azione di sostegno alla attività produttiva con ovvi riflessi su occupazione, mancata crescita, tensioni sociali. Ne abbiamo bisogno entrambi.
Il messaggio per la Merkel è altrettanto chiaro. Ringraziamo sentitamente la Germania di aver riconosciuto che in tempi brevissimi abbiamo rovesciato la situazione e presi provvedimenti efficaci sia di carattere congiunturale che strutturale, ma adesso, cari tedeschi, cercate di guardare lontano perché sono sempre ' in agguato pronte a "staccare la spina" forze populiste che metterebbero in difficoltà anche voi se prevalessero. E qui il riferimento al "progetto Europa" come la più importante costruzione della storia del nostro Continente Detto con maggiore chiarezza: "se lo spread rimane sopra i 500 basis points, si fa presto a scrivere e a dire che con Monti non è cambiato niente. Quindi, visto che già domani c'è un'asta di BTP, sarebbe oltremodo gratificante se l'asta andasse molto bene a tassi significativamente ridimensionati. Io, Monti, otterrei due risultati: mi finanzio a tassi più contenuti - e ne ho bisogno - e metto la museruola ai cani da azzanno che aspettano al varco. (tra i più feroci quelli di razza Sallusti, quelli di razza Santanchè, i Ferrara bulldogs e i Belpietro rottveiler.)
Intelligenti pauca - dicevano i latini.
Vedrete che domani l'asta andrà benissimo: non c'è bisogno che "comperi" la BCE sul secondario: Basta che "sottoscrivano" mani amiche sul primario. Conseguenza, un bel sospiro di sollievo, la borsa italiana che sale e il Professor Monti che si rafforza in vista dei prossimi non facili impegni.
Per ora godiamoci la sensazione di venir rappresentati da persone apprezzate e stimate per le loro competenze e le loro capacità operative. E non si dica che i tedeschi sono pregiudizialmente prevenuti nei confronti del nostro Paese: Monti lo riempiono di complimenti, hanno dato il loro convinto sostegno alla nomina di Draghi al vertice della BCE, vanno pazzi per gli sfogliavelo di Giovanni Rana.
Convinciamoci una volta per tutte che il monaco non lo fa l'abito, ma il monaco.
A lanciare messaggi, forti e chiari che più chiari non si può.
Innanzitutto fa sincero piacere osservare che nelle conferenze stampa congiunte al termine degli incontri, Monti appaia dotato di pari se non di maggior carisma rispetto agli altri leaders. Fino a due mesi fa quando chi ci rappresentava si presentava in una sala riunioni c'era un fuggi fuggi generale. Oggi è tutto uno scambio di complimenti, quasi di salamelecchi:: ma come siamo contenti di averla nostro ospite, ma come ha ragione, lei che ha tanta esperienza. Lui gigioneggia un po', con quel suo humour di stampo "british" così diverso da altri. recenti approcci. Ma non esageriamo.
Il messaggio a Sarkozy era chiaro: diamoci una mano, presentiamoci uniti noi due grandi paesi latini per ammorbidire le intransigenze della Merkel, la quale ha le sue ragioni ma che se ci costringe ad una politica economica di eccessivo rigore in tempi stretti, ci impedisce ogni azione di sostegno alla attività produttiva con ovvi riflessi su occupazione, mancata crescita, tensioni sociali. Ne abbiamo bisogno entrambi.
Il messaggio per la Merkel è altrettanto chiaro. Ringraziamo sentitamente la Germania di aver riconosciuto che in tempi brevissimi abbiamo rovesciato la situazione e presi provvedimenti efficaci sia di carattere congiunturale che strutturale, ma adesso, cari tedeschi, cercate di guardare lontano perché sono sempre ' in agguato pronte a "staccare la spina" forze populiste che metterebbero in difficoltà anche voi se prevalessero. E qui il riferimento al "progetto Europa" come la più importante costruzione della storia del nostro Continente Detto con maggiore chiarezza: "se lo spread rimane sopra i 500 basis points, si fa presto a scrivere e a dire che con Monti non è cambiato niente. Quindi, visto che già domani c'è un'asta di BTP, sarebbe oltremodo gratificante se l'asta andasse molto bene a tassi significativamente ridimensionati. Io, Monti, otterrei due risultati: mi finanzio a tassi più contenuti - e ne ho bisogno - e metto la museruola ai cani da azzanno che aspettano al varco. (tra i più feroci quelli di razza Sallusti, quelli di razza Santanchè, i Ferrara bulldogs e i Belpietro rottveiler.)
Intelligenti pauca - dicevano i latini.
Vedrete che domani l'asta andrà benissimo: non c'è bisogno che "comperi" la BCE sul secondario: Basta che "sottoscrivano" mani amiche sul primario. Conseguenza, un bel sospiro di sollievo, la borsa italiana che sale e il Professor Monti che si rafforza in vista dei prossimi non facili impegni.
Per ora godiamoci la sensazione di venir rappresentati da persone apprezzate e stimate per le loro competenze e le loro capacità operative. E non si dica che i tedeschi sono pregiudizialmente prevenuti nei confronti del nostro Paese: Monti lo riempiono di complimenti, hanno dato il loro convinto sostegno alla nomina di Draghi al vertice della BCE, vanno pazzi per gli sfogliavelo di Giovanni Rana.
Convinciamoci una volta per tutte che il monaco non lo fa l'abito, ma il monaco.
martedì 10 gennaio 2012
LE MARCHE GIOACCHINO ROSSINI E LA MUSICA DESCRITTIVA
La mia regione, le Marche, è ignorata dai più eppure qualche cosa di buono ce l'abbiamo. Abbiamo delle colline dolcissime, città d'arte come Urbino, tanti borghi di impianto medioevale come quello in cui sono nato, ottimi vini (Verdicchio, Bianchello del Metauro, Passerina, Lacrima d Morro, Rosso Conero, Rosso Piceno) abbiamo dato i natali ad alcuni personaggi di un certo spessore: ad esempio tal Giacomo Leopardi, lui e Dante, tutto il resto a notevole distanza), a Raffaello Sanzio, al Bramante, in campo musicale a Pergolesi, a Spontini e, soprattutto, a Gioacchino Rossini. Il quale a 12 anni (faceva le medie se usassimo i parametri odierni) fu invitato da un amico, Agostino Triossi, a passare una vacanza estiva nella tenuta di famiglia di Conventello nei pressi di Ravenna. Lì compose le sei sonate a quattro (faceva le medie) che poi suonava insieme ai suoi ospiti la sera. Un giorno scoppiò uno dei quei temporali estivi dei quali si sono quasi perse le tracce. Io me la immagino la cappa di calura che partendo dalla costa si dirige sempre più pesante verso l'interno, verso il triangolo delle Bermude Lugo, Belricetto, Russi, fino a "rompere" in uno di quei temporali tutti tuoni, lampi e saette, temporali che durano poco ma che sono di una violenza inaudita. E ciò gli dette ispirazione per comporre la sesta delle sonate il cui terzo movimento "descrive" in maniera estremamente naturalistica la "tempesta". Tipico esempio di "musica descrittiva" che Rossini riprese più volte e nel quale si cimentarono in tanti. Quanto a Rossini, basta ricordare la sinfonia iniziale del Guglielmo Tell in cui ad un certo punto si descrive magistralmente un'altra tempesta e che fu copiata quasi pari pari da Verdi per la scena della tempesta all'inizio dell' Otello.Tutta la sesta sinfonia "Pastorale" di Beethoven è musica descrittiva e anche lì il quarto movimento "descrive" una tempesta. Altri esempi "Le quattro stagioni" di Vivaldi (io preferisco l'inverno), il volo del Calabrone, "Il carnevale degli animali " di Saint Saens, le "Fontane di Roma" di Respighi e tanti altri.
Perché ho parlato della musica descrittiva e di Rossini? Boh! Forse per ricordare che gli anni intellettualmente più fecondi sono quelli della prima infanzia e della prima giovinezza. E' in quegli ani che il cervello funziona meglio, va in banda larga ad almeno 100 mega, memorizza tutto, è in quegli anni che si determina il destino di ognuno. Perciò, mamme, poche merendine e pochi piagnistei, che di fatica di studio non è mai morto nessuno.
Perché ho parlato della musica descrittiva e di Rossini? Boh! Forse per ricordare che gli anni intellettualmente più fecondi sono quelli della prima infanzia e della prima giovinezza. E' in quegli ani che il cervello funziona meglio, va in banda larga ad almeno 100 mega, memorizza tutto, è in quegli anni che si determina il destino di ognuno. Perciò, mamme, poche merendine e pochi piagnistei, che di fatica di studio non è mai morto nessuno.
domenica 8 gennaio 2012
PERCHE' MONTI E' ANDATO DA SARKOZY
Ha destato sorpresa e curiosità l'incontro che Monti ha avuto con Sarkozy in settimana. Tutti a chiedersi il motivo dell'incontro, il perché, qualcuno é arrivato ad ipotizzare che lo spread costantemente sopra i 500 punti base fosse motivo di grande preoccupazione sia per Monti che per la Francia. Il motivo vero è che Monti, che è uno statista e che padroneggia come nessuno le problematiche economiche e finanziarie, sta proseguendo per tappe, forzate, e secondo una strategia ben precisa la sua attività di governo.
LE TAPPE
a) innanzitutto Monti, all'inizio del suo mandato, aveva il compito di ridare dignità e prestigio al nostro Paese. Ci ha messo la faccia e subito dignità e prestigio sono ritornati. Abbiamo tutti notato la stima con i quali i leaders europei lo accolgono, il carisma che trasmette nei suoi interventi in conferenza stampa, la riconquistata posizione di "par condicio" nei confronti della Merkel e di Sarkozy.
b) doveva dare un segnale forte di ricondurre i conti dello Stato sotto controllo e l'ha dato con una manovra che reperisce risorse per oltre 105 miliardi in tre anni che adempie agli impegni presi con l'Unione Europea dal precedente governo.
c) doveva dare un segnale agli italiani che si cambia musica in tema di lotta all'evasione fiscale e i blitz di Cortina e di Portofino il segnale lo hanno dato. Adesso bisogna continuare con una azione capillare e giornaliera, pochi clamori e tanta informatica, e far ritornare la legalità nell'adempimento dei doveri fiscali dei cittadini.
d) doveva iniziare un'opera di smantellamento dei monopoli e delle lobbies che ingessano il Paese e ne frenano lo sviluppo ed è in fase attuativa una serie di interventi di "liberalizzazioni" che proseguirà con cadenze ravvicinate nei prossimi mesi
e) doveva intervenire per attenuare l'impatto che il nuovo trattato intergovernativo in corso di stesura e di approvazione avrebbe sui nostri conti pubblici e la visita a Sarkosy si inserisce in questa strategia. Mi spiego: tutti hanno dimenticato che è in corso di stipula un nuovo "Trattatto intergovernativo" tra i Paesi UE. La bozza del trattato all'articolo 4 prevede che gli stati con un indebitamento rispetto al PIL superiore al 60% previsto dal trattato di Maastricht, debbano rientrare nel 60% al ritmo del 5% l'anno. Per esempio, se un Paese ha un indebitamento dell'80% del PIL deve rientrare di 20 punti di PIL in venti anni (5% l'anno), cioè un punto l'anno.. L'Italia ha un debito pari al 120% del PIL per cui dovrebbe rientrare di 60 punti in venti anni (tre punti di PIL l'anno) Considerato che un punto di PIL èquivale a circa 16 miliardi l'Italia sarebbe impegnata a raggiungere innanzitutto il "pareggio di bilancio"(entro il 2013) e fare manovre di riduzione dell'indebitamento di 48 miliardi l'anno per 20 anni. Un peso intollerabile per un Paese come il nostro che ha bisogno di rilanciare produzione, investimenti e consumi.
E allora quale è la strategia di Monti, in accordo con Sarkozy che ha problemi anche lui anche se minor gravità. Convincere la Merkel, che è rigida sul rispetto da parte di tutti i Paesi dei parametri di Maastricht anche perché l'opinione pubblica tedesca sta mostrando crescenti insofferenze nei confronti dell'Euro e degli oneri che la Germania deve sostenere per salvare questo o quel Paese, a tener conto dei cosiddetti "relevant factors"nella valutazione del rientro. "Relevant fators", cioè elementi positivi di cui tener conto per consentire ad uno Stato di rientrare più lentamente. Si ipotizza un punto e mezzo ( e non tre punti) di Pil l'anno per vent'anni scendendo quindi al 90". Va precisato che anche Tremonti stava portando avanti una proposta del genere ma la mancana assoluta di credibilità del nostro precedente governo vanificava ogni nostro tentativo .
Tra i "relevant factors" la ricchezza privata del Paese( patrimonio immobiliare, scarso indebitamento privato) e l'avere un sistema pensionistico sostenibile. Ecco perchè Monti ha voluto fare la riforma delle pensioni già durante la prima fase del suo governo.Per presentarsi a Sarkosy e successivamente alla Merkel, che vedrà Mercoledì, con il settore pensionistico "già a posto" e quindi con la credibilità di convincere la Germania, uniti mano nella mano con la Francia. ad ammorbidire le proprie posizioni
Inoltre Monti è convinto sostenitore del rafforzamento del fondo Salva-Stati, di un rafforzamento del potere della BCE, che dovrebbe assumere sempre di più il ruolo di Banca Centrale dell'Unione come la Federal Reserve negli Stati Uniti, e degli eurobonds come strumenti per risolvere la crisi dei debiti sovrani. Tutti argomenti sui quali le resistenze della Germania sono forti.
Ma ora a sostenerli, quegli argomenti, c'è Monti che viene ascoltato con attenzione.
Quanto all'introduzione della "Tobin tax", la posizione di Monti è che o si introduce in tutti i Paesi dell'Unione Europea o non la si introduce divergendo dalla Francia, che la vuole mettere anche se da sola, dalla Gran Bretagna, che non la vuole assolutamente introdurre.
Le prossime tappe, poi, saranno quelle di mettere in campo tutte le misure necessarie per rilanciare produzione, investimenti e consumi . Ma di questo voglio parlare a parte e lungamente perché mi sembra il nodo centrale per il futuro del Paese e delle giovani generazioni.
POST SCRIPTUM: Questo post l'ho scritto dalle 17 alle 18 di oggi domenica. Sapendo che in serata il Professor Monti sarebbe stato ospite della trasmissione di Fabio Fazio, non l'ho pubblicato subito perchè volevo inserirci una mia impressione su quanto avrebbe detto e illustrato.
Bene, l'impressione, ma lo si sapeva già, è che abbiamo come premier una persona seria, competente, di altissimo spessore intellettuale e professionale, chiaro e trasparente nell'esposizione delle proprie posizioni, abituato ad affrontare e risolvere i problemi con equilibrio e decisione, attitudine che gli deriva da una personalità matura e dalla perfetta conoscenza delle problematiche, nessuna tendenza a raccontare "balle". Praticamente la copia fotostatica di quello che c'era prima.
Lunga vita al Professore. God bless Monti and God bless Italy.
LE TAPPE
a) innanzitutto Monti, all'inizio del suo mandato, aveva il compito di ridare dignità e prestigio al nostro Paese. Ci ha messo la faccia e subito dignità e prestigio sono ritornati. Abbiamo tutti notato la stima con i quali i leaders europei lo accolgono, il carisma che trasmette nei suoi interventi in conferenza stampa, la riconquistata posizione di "par condicio" nei confronti della Merkel e di Sarkozy.
b) doveva dare un segnale forte di ricondurre i conti dello Stato sotto controllo e l'ha dato con una manovra che reperisce risorse per oltre 105 miliardi in tre anni che adempie agli impegni presi con l'Unione Europea dal precedente governo.
c) doveva dare un segnale agli italiani che si cambia musica in tema di lotta all'evasione fiscale e i blitz di Cortina e di Portofino il segnale lo hanno dato. Adesso bisogna continuare con una azione capillare e giornaliera, pochi clamori e tanta informatica, e far ritornare la legalità nell'adempimento dei doveri fiscali dei cittadini.
d) doveva iniziare un'opera di smantellamento dei monopoli e delle lobbies che ingessano il Paese e ne frenano lo sviluppo ed è in fase attuativa una serie di interventi di "liberalizzazioni" che proseguirà con cadenze ravvicinate nei prossimi mesi
e) doveva intervenire per attenuare l'impatto che il nuovo trattato intergovernativo in corso di stesura e di approvazione avrebbe sui nostri conti pubblici e la visita a Sarkosy si inserisce in questa strategia. Mi spiego: tutti hanno dimenticato che è in corso di stipula un nuovo "Trattatto intergovernativo" tra i Paesi UE. La bozza del trattato all'articolo 4 prevede che gli stati con un indebitamento rispetto al PIL superiore al 60% previsto dal trattato di Maastricht, debbano rientrare nel 60% al ritmo del 5% l'anno. Per esempio, se un Paese ha un indebitamento dell'80% del PIL deve rientrare di 20 punti di PIL in venti anni (5% l'anno), cioè un punto l'anno.. L'Italia ha un debito pari al 120% del PIL per cui dovrebbe rientrare di 60 punti in venti anni (tre punti di PIL l'anno) Considerato che un punto di PIL èquivale a circa 16 miliardi l'Italia sarebbe impegnata a raggiungere innanzitutto il "pareggio di bilancio"(entro il 2013) e fare manovre di riduzione dell'indebitamento di 48 miliardi l'anno per 20 anni. Un peso intollerabile per un Paese come il nostro che ha bisogno di rilanciare produzione, investimenti e consumi.
E allora quale è la strategia di Monti, in accordo con Sarkozy che ha problemi anche lui anche se minor gravità. Convincere la Merkel, che è rigida sul rispetto da parte di tutti i Paesi dei parametri di Maastricht anche perché l'opinione pubblica tedesca sta mostrando crescenti insofferenze nei confronti dell'Euro e degli oneri che la Germania deve sostenere per salvare questo o quel Paese, a tener conto dei cosiddetti "relevant factors"nella valutazione del rientro. "Relevant fators", cioè elementi positivi di cui tener conto per consentire ad uno Stato di rientrare più lentamente. Si ipotizza un punto e mezzo ( e non tre punti) di Pil l'anno per vent'anni scendendo quindi al 90". Va precisato che anche Tremonti stava portando avanti una proposta del genere ma la mancana assoluta di credibilità del nostro precedente governo vanificava ogni nostro tentativo .
Tra i "relevant factors" la ricchezza privata del Paese( patrimonio immobiliare, scarso indebitamento privato) e l'avere un sistema pensionistico sostenibile. Ecco perchè Monti ha voluto fare la riforma delle pensioni già durante la prima fase del suo governo.Per presentarsi a Sarkosy e successivamente alla Merkel, che vedrà Mercoledì, con il settore pensionistico "già a posto" e quindi con la credibilità di convincere la Germania, uniti mano nella mano con la Francia. ad ammorbidire le proprie posizioni
Inoltre Monti è convinto sostenitore del rafforzamento del fondo Salva-Stati, di un rafforzamento del potere della BCE, che dovrebbe assumere sempre di più il ruolo di Banca Centrale dell'Unione come la Federal Reserve negli Stati Uniti, e degli eurobonds come strumenti per risolvere la crisi dei debiti sovrani. Tutti argomenti sui quali le resistenze della Germania sono forti.
Ma ora a sostenerli, quegli argomenti, c'è Monti che viene ascoltato con attenzione.
Quanto all'introduzione della "Tobin tax", la posizione di Monti è che o si introduce in tutti i Paesi dell'Unione Europea o non la si introduce divergendo dalla Francia, che la vuole mettere anche se da sola, dalla Gran Bretagna, che non la vuole assolutamente introdurre.
Le prossime tappe, poi, saranno quelle di mettere in campo tutte le misure necessarie per rilanciare produzione, investimenti e consumi . Ma di questo voglio parlare a parte e lungamente perché mi sembra il nodo centrale per il futuro del Paese e delle giovani generazioni.
POST SCRIPTUM: Questo post l'ho scritto dalle 17 alle 18 di oggi domenica. Sapendo che in serata il Professor Monti sarebbe stato ospite della trasmissione di Fabio Fazio, non l'ho pubblicato subito perchè volevo inserirci una mia impressione su quanto avrebbe detto e illustrato.
Bene, l'impressione, ma lo si sapeva già, è che abbiamo come premier una persona seria, competente, di altissimo spessore intellettuale e professionale, chiaro e trasparente nell'esposizione delle proprie posizioni, abituato ad affrontare e risolvere i problemi con equilibrio e decisione, attitudine che gli deriva da una personalità matura e dalla perfetta conoscenza delle problematiche, nessuna tendenza a raccontare "balle". Praticamente la copia fotostatica di quello che c'era prima.
Lunga vita al Professore. God bless Monti and God bless Italy.
LA MANOVRA DI MONTI - LA RIFORMA DELLE PENSIONI
Con i blitz di Giuardia di Finanza e Agenzia delle Entrate di questi giorni di fatto è iniziata la fase 2 dell'azione di governo dell'esecutivo Monti. Vorrei completare quindi l'analisi della fase 1 (legge 22/12/2011 numero 214 approvata prima di Natale) con alcune notazioni circa il completamento della riforma delle pensioni iniziata nel 92 con il governo Amato, proseguita con la riforma Dini del '95, con gli interventi di Maroni e di Prodi nella prima decade del millennio e praticamente conclusa con i recenti interventi del governo Monti.
Vediamo le novità:
A) si passa definitivamente al sistema contributivo per tutti ( il sistema che calcola la pensione sulla base dei contributi versati). Non è che questo produca effetti sconvolgenti rispetto alla situazione precedente. Perché
- chi è stato assunto dal 1 Gennaio 1996 aveva già il contributivo per tutta la sua vita lavorativa per cui non gli cambia niente
- chi al 31 Dicembre '95 aveva meno di 18 anni di contributi aveva già il contributivo pro-rata per cui non gli cambia niente.
- chi al 31 Dicembre '95 aveva da 25 anni in su di contributi è già in pensione con il sistema retributivo
- chi al 31 Dicembre '95 aveva dai 18 anni di contribuzione in su viene leggermente penalizzzato perchè con le vecchie norme avrebbe avuto il retributivo per tutta la sua carriera lavorativa mentre ora gli anni dal 1 Gennaio 2012 al momento di collocamento in pensione gli vengono calcolati con il contributivo. La perdita è piccola, anzi potrebbe non esserci perdita se si considera che con il vecchio sistema oltre i 40 anni non si maturavano pi contributi.
B) PENSIONE DI VECCHIAIA
E quella che si consegue con il requisito dell'età anche se con un numero di anni di contributi basso
Dal 1 Gennaio 2012 gli uomini e le dipendenti pubbliche ne acquisiscono il diritto a 66 anni. A tale età verranno allineate progressivamente anche le dipendenti del settore privato (a regime nel 2016) e gli autonomi (a regime nel 2018). Anche qui cambia poco visto che l precedente limite era 65 anni
C) PENSIONI DI ANZIANITA'
La riforma Monti le abolisce e sono sostituite dal "pensionamento anticipato"per poter usufruire del quale occorre avere 42 anni di contributi gli uomini e 41 le donne. E' questa la novità più grande perché oggettivamente penalizza chi con il vecchio metodo poteva andare in pensione prima o con 40 anni di contributi o con le famose quote (età anagrafica + anni contributivi) che per il 2012 erano previste a quota 96 per i lavoratori dipendenti ( 60anni + 36 di contributi) Sarebbe stato opportuno introdurre la norma con maggiore gradualità perché penalizza fortemente chi ha 36/37/38 anni di contributi che se in possesso del requisito dell'età sarebbe potuto andare in pensione e che invece deve attendere i 41(se donna o 42 anni (se uomo) di contribuzione.
COROLLARIO ALLA MANOVRA SONO:
- il blocco dell'adeguamento all'indice Istat dell'importo delle pensioni superiori a tre volte il minimo 1.400 euro mensili (lordi)
- la "tracciabilità" per chi percepisce pensioni superiori ai 1.000 euro (norma che ritengo ingiusta e assurda perché la tracciabilità ha finalità di lotta all'evasione e non si capisce come possa evadere un pensionato che paga l'Irpef alla fonte)
- sono salvaguardati i diritti di chi aveva maturato i requisiti al 31 Dicembre 2011 che può andare in pensione con il vecchio metodo.
In sintesi la riforma completa un percorso già avviato negli anni scorsi e anticipa solamente alcuni degli effetti già previsti dalle vecchie norme.
E allora perchèé il premier Monti e il Ministro Fornero hanno dato così grande importanza all'inserimento già nella prima fase del completamento della riforma delle pensioni?
Cercherò di spiegarlo nel prossimo post.
Vediamo le novità:
A) si passa definitivamente al sistema contributivo per tutti ( il sistema che calcola la pensione sulla base dei contributi versati). Non è che questo produca effetti sconvolgenti rispetto alla situazione precedente. Perché
- chi è stato assunto dal 1 Gennaio 1996 aveva già il contributivo per tutta la sua vita lavorativa per cui non gli cambia niente
- chi al 31 Dicembre '95 aveva meno di 18 anni di contributi aveva già il contributivo pro-rata per cui non gli cambia niente.
- chi al 31 Dicembre '95 aveva da 25 anni in su di contributi è già in pensione con il sistema retributivo
- chi al 31 Dicembre '95 aveva dai 18 anni di contribuzione in su viene leggermente penalizzzato perchè con le vecchie norme avrebbe avuto il retributivo per tutta la sua carriera lavorativa mentre ora gli anni dal 1 Gennaio 2012 al momento di collocamento in pensione gli vengono calcolati con il contributivo. La perdita è piccola, anzi potrebbe non esserci perdita se si considera che con il vecchio sistema oltre i 40 anni non si maturavano pi contributi.
B) PENSIONE DI VECCHIAIA
E quella che si consegue con il requisito dell'età anche se con un numero di anni di contributi basso
Dal 1 Gennaio 2012 gli uomini e le dipendenti pubbliche ne acquisiscono il diritto a 66 anni. A tale età verranno allineate progressivamente anche le dipendenti del settore privato (a regime nel 2016) e gli autonomi (a regime nel 2018). Anche qui cambia poco visto che l precedente limite era 65 anni
C) PENSIONI DI ANZIANITA'
La riforma Monti le abolisce e sono sostituite dal "pensionamento anticipato"per poter usufruire del quale occorre avere 42 anni di contributi gli uomini e 41 le donne. E' questa la novità più grande perché oggettivamente penalizza chi con il vecchio metodo poteva andare in pensione prima o con 40 anni di contributi o con le famose quote (età anagrafica + anni contributivi) che per il 2012 erano previste a quota 96 per i lavoratori dipendenti ( 60anni + 36 di contributi) Sarebbe stato opportuno introdurre la norma con maggiore gradualità perché penalizza fortemente chi ha 36/37/38 anni di contributi che se in possesso del requisito dell'età sarebbe potuto andare in pensione e che invece deve attendere i 41(se donna o 42 anni (se uomo) di contribuzione.
COROLLARIO ALLA MANOVRA SONO:
- il blocco dell'adeguamento all'indice Istat dell'importo delle pensioni superiori a tre volte il minimo 1.400 euro mensili (lordi)
- la "tracciabilità" per chi percepisce pensioni superiori ai 1.000 euro (norma che ritengo ingiusta e assurda perché la tracciabilità ha finalità di lotta all'evasione e non si capisce come possa evadere un pensionato che paga l'Irpef alla fonte)
- sono salvaguardati i diritti di chi aveva maturato i requisiti al 31 Dicembre 2011 che può andare in pensione con il vecchio metodo.
In sintesi la riforma completa un percorso già avviato negli anni scorsi e anticipa solamente alcuni degli effetti già previsti dalle vecchie norme.
E allora perchèé il premier Monti e il Ministro Fornero hanno dato così grande importanza all'inserimento già nella prima fase del completamento della riforma delle pensioni?
Cercherò di spiegarlo nel prossimo post.
giovedì 5 gennaio 2012
IL MIO "SOSPESO" CON L 'AGENZIA DELLE ENTRATE
Ritorno sul blitz dei funzionari della Agenzia delle Entrate a Cortina d'Ampezzo. Alcuni amici mi hanno criticato, benevolmente si intende, perché ho espresso delle riserve sull'operazione. Chiarisco allora la mia posizione. Da anni sostengo che la lotta all'evasione deve essere la priorità delle priorità. L'ho sostenuto, l'ho detto, l'ho scritto, ho lasciato ampie e numerose tracce di come la penso.
Sono altresi convinto che solo Monti può avviare una lotta vera all'evasione che finora non è stata mai fatta se non nel periodo in cui il dicastero è stato occupato da Vincenzo Visco (Vincenzo e non Ignazio Visco che è l'attuale governatore della Banca d'Italia). La norma che dal 1 Gennaio impone alle banche di trasmettere all'Agenzia delle entrate gli estratti conto bancari è una norma fondamentale per raggiungere questo obbiettivo Oggi, con le più recenti procedure elettroniche, si può fare tutto; basta volerlo. Personalmente ho delle riserve sulla capacità dell'Agenzia delle Entrate di raggiungerlo:vi vedo un problema di organizzazione, di ritmi di lavoro troppo blandi e, spesso, di opacità di comportamenti da parte degli uffici e dei singoli funzionari.
Fatta questa premessa, io sono del parere - questo in linea di principio - che le nazioni serie, le organizzazioni serie, fanno quello che devono tutto l'anno e senza clamori.. Il blitz ha scatenato la reazione negativa, ovvia, di tutti coloro che evadono bellamente da sempre, del popolo della Lega che è stato convinto che artigiani, piccoli imprenditori sono vessati in maniera indicibile dallo Stato identificato con Roma ladrona; non parlo nemmeno del PDL e del prenier uscito per i quali ...... eccoli, sono arrivati i cosacchi con cinquanta anni di ritardo. Il fatto è che il blitz ha scatenato anche la confusa reazione negativa anche di tanti poveri cristi che non hanno niente da nascondere, che non evadono un bel niente per mancanza di oggetto di evasione,, e che sono stati convinti in questi anni che gli interventi dello Stato configurano sempre interventi da stato di polizia che ledono le libertà e bla e bla e bla. Anche ieri Cicchitto in tal senso Reazioni complessivamente antistataliste che non mi piacciono. Quindi va bene il blitz come "atto esemplare" (concetto elaborato dagli anarchici per definire l'atto appunto esemplare, ad esempio l'attentato al tiranno, l'evento eclatante in funzione di denuncia e monito), ma da lunedì 9 Gennaio mi auguro di assistere ad un cambiamento di passo, di ritmo, di comportamenti da parte dei vari Uffici delle Agenzie delle Entrate sparsi sul territorio che faccia intravedere l'avvio di un rapporto diverso tra cittadini e amministrazione.
E qui introduco il tema che dà titolo a questo post.
Mi spiego:
- io sono andato in pensione il 1 Gennaio 2005 e fruisco di una pensione INPS e di una piccola pensione erogata dal Fondo Pensioni della Banca di Roma
- durante il 2005 mi è stata erogata la "liquidazione" sia dalla Banca che dal "Fondo Pensioni della Banca (avevo scelto di prendere subito, come ne avevo facoltà, una parte di quello maturato sul fondo)
- in data 4 Novembre 2009 ho ricevuto un accertamento dall'Agenzia delle Entrate di Euro 2.510,16 per minori versamenti ai fini Irpef sui redditi a tassazione separata percepiti nel 2005 (calcoli effettuati dai sostituti di imposta e non da me) e precisamente euro 1.264,16 sulla liquidazione "Banca" e 1.246 sulla liquidazione "Fondo". Stesso accertamento hanno ricevuto contestualmente a me altri 400 colleghi.
- versamento da effettuare entro 30 giorni pena severe sanzioni pecuniarie
- possibilità di chiedere la rettifica ad un qualsiasi ufficio dell'Agenzia delle Entrate
- essendo stretti i tempi, avendo accertato che l'Agenzia delle Entrate aveva ragione per la parte "Banca" ma non per la Parte "Fondo" e non avendo ricevuto dal fondo documentazione probatoria in tempo utile, obtorto collo pago i miei 2.510,16 euro entro i prescritti 30 giorni. Ricevuta in data 29 Dicembre 2009 una DICHIARAZIONE del fondo pensioni che comprovava la giustezza del loro operato, in data 7 Gennaio 2010 presento all'Agenzia delle Entrate di Busto una richiesta di "correzione bonaria"registrata alle ore 10:24:23. Non avendo ricevuto risposta in Marzo ripasso all'ufficio dove mi si dice che la correzione bonaria non l'hanno potuta fare (sic) per cui in data 17 Marzo 2010 firmo davanti al funzionario preposto una richiesta di rimborso di euro 1.626,37 perchè questo è l'importo esatto pagato in più. Documentazione registrata agli atti in data 17/3/2010 ore 11,45,14
- tutto tace per cui mi reco nuovamente all'Agenzia delle Entrate in data 5 Ottobre 2010; mi si dice che prenderanno in esame la pratica. A maggior mia tutela in data 10 Ottobre 2010 mando una mail all'Ufficio di Varese dove stavano accentrando le pratiche della specie sollecitando un riscontro. Per maggior sicurezza ripeto l'invio il giorno dopo.
Il 2011 è stato per me un anno non facile per cui ho un po' trascurato la pratica; siamo ad inizio 2012 e tutto tace.
Adesso mi sono stufato.
La prossima settimana riprendo in mano la cosa e se vedo che tutto è ancora in alto mare scrivo direttamente al Ministro e per conoscenza ai maggiori quotidiani italiani.
Voglio vedere se succede qualcosa. Io non pretendo di aver ragione, pretendo, da cittadino, una risposta.
Vedete perchè sono scettico sulle capacità operative dell Agenzia delle Entrate?
Sono altresi convinto che solo Monti può avviare una lotta vera all'evasione che finora non è stata mai fatta se non nel periodo in cui il dicastero è stato occupato da Vincenzo Visco (Vincenzo e non Ignazio Visco che è l'attuale governatore della Banca d'Italia). La norma che dal 1 Gennaio impone alle banche di trasmettere all'Agenzia delle entrate gli estratti conto bancari è una norma fondamentale per raggiungere questo obbiettivo Oggi, con le più recenti procedure elettroniche, si può fare tutto; basta volerlo. Personalmente ho delle riserve sulla capacità dell'Agenzia delle Entrate di raggiungerlo:vi vedo un problema di organizzazione, di ritmi di lavoro troppo blandi e, spesso, di opacità di comportamenti da parte degli uffici e dei singoli funzionari.
Fatta questa premessa, io sono del parere - questo in linea di principio - che le nazioni serie, le organizzazioni serie, fanno quello che devono tutto l'anno e senza clamori.. Il blitz ha scatenato la reazione negativa, ovvia, di tutti coloro che evadono bellamente da sempre, del popolo della Lega che è stato convinto che artigiani, piccoli imprenditori sono vessati in maniera indicibile dallo Stato identificato con Roma ladrona; non parlo nemmeno del PDL e del prenier uscito per i quali ...... eccoli, sono arrivati i cosacchi con cinquanta anni di ritardo. Il fatto è che il blitz ha scatenato anche la confusa reazione negativa anche di tanti poveri cristi che non hanno niente da nascondere, che non evadono un bel niente per mancanza di oggetto di evasione,, e che sono stati convinti in questi anni che gli interventi dello Stato configurano sempre interventi da stato di polizia che ledono le libertà e bla e bla e bla. Anche ieri Cicchitto in tal senso Reazioni complessivamente antistataliste che non mi piacciono. Quindi va bene il blitz come "atto esemplare" (concetto elaborato dagli anarchici per definire l'atto appunto esemplare, ad esempio l'attentato al tiranno, l'evento eclatante in funzione di denuncia e monito), ma da lunedì 9 Gennaio mi auguro di assistere ad un cambiamento di passo, di ritmo, di comportamenti da parte dei vari Uffici delle Agenzie delle Entrate sparsi sul territorio che faccia intravedere l'avvio di un rapporto diverso tra cittadini e amministrazione.
E qui introduco il tema che dà titolo a questo post.
Mi spiego:
- io sono andato in pensione il 1 Gennaio 2005 e fruisco di una pensione INPS e di una piccola pensione erogata dal Fondo Pensioni della Banca di Roma
- durante il 2005 mi è stata erogata la "liquidazione" sia dalla Banca che dal "Fondo Pensioni della Banca (avevo scelto di prendere subito, come ne avevo facoltà, una parte di quello maturato sul fondo)
- in data 4 Novembre 2009 ho ricevuto un accertamento dall'Agenzia delle Entrate di Euro 2.510,16 per minori versamenti ai fini Irpef sui redditi a tassazione separata percepiti nel 2005 (calcoli effettuati dai sostituti di imposta e non da me) e precisamente euro 1.264,16 sulla liquidazione "Banca" e 1.246 sulla liquidazione "Fondo". Stesso accertamento hanno ricevuto contestualmente a me altri 400 colleghi.
- versamento da effettuare entro 30 giorni pena severe sanzioni pecuniarie
- possibilità di chiedere la rettifica ad un qualsiasi ufficio dell'Agenzia delle Entrate
- essendo stretti i tempi, avendo accertato che l'Agenzia delle Entrate aveva ragione per la parte "Banca" ma non per la Parte "Fondo" e non avendo ricevuto dal fondo documentazione probatoria in tempo utile, obtorto collo pago i miei 2.510,16 euro entro i prescritti 30 giorni. Ricevuta in data 29 Dicembre 2009 una DICHIARAZIONE del fondo pensioni che comprovava la giustezza del loro operato, in data 7 Gennaio 2010 presento all'Agenzia delle Entrate di Busto una richiesta di "correzione bonaria"registrata alle ore 10:24:23. Non avendo ricevuto risposta in Marzo ripasso all'ufficio dove mi si dice che la correzione bonaria non l'hanno potuta fare (sic) per cui in data 17 Marzo 2010 firmo davanti al funzionario preposto una richiesta di rimborso di euro 1.626,37 perchè questo è l'importo esatto pagato in più. Documentazione registrata agli atti in data 17/3/2010 ore 11,45,14
- tutto tace per cui mi reco nuovamente all'Agenzia delle Entrate in data 5 Ottobre 2010; mi si dice che prenderanno in esame la pratica. A maggior mia tutela in data 10 Ottobre 2010 mando una mail all'Ufficio di Varese dove stavano accentrando le pratiche della specie sollecitando un riscontro. Per maggior sicurezza ripeto l'invio il giorno dopo.
Il 2011 è stato per me un anno non facile per cui ho un po' trascurato la pratica; siamo ad inizio 2012 e tutto tace.
Adesso mi sono stufato.
La prossima settimana riprendo in mano la cosa e se vedo che tutto è ancora in alto mare scrivo direttamente al Ministro e per conoscenza ai maggiori quotidiani italiani.
Voglio vedere se succede qualcosa. Io non pretendo di aver ragione, pretendo, da cittadino, una risposta.
Vedete perchè sono scettico sulle capacità operative dell Agenzia delle Entrate?
LA CENA DI CAPODANNO DI MONTI LE MALDIVE DI RUTELLI SCHIFANI E CASINI
Non c'è speranza: siamo un Paese di buffoni e di meschini.
Quells mente fine di Calderoli ha chiesto conto con una interrogazione a risposta scritta, della cena che il premier Monti ha fatto a Palazzo Chigi l'ulttimo dell'anno con la moglie, due coppia di parenti e 4 bambini. Festino - a detta di Calderoli - a carico del contribuente. Ricordato che Calderoli, che è un poveruomo, non si è mai indignato quando decine di carabinieri e poliziotti dovevano fare la scorta ed attendere le auto con le "mignottine" e le "mignottone"ospiti di Arcore o di altre residenze del premier uscito,(perchè le residenze, caro Calderoli, erano private ma le scorte pubbliche) apprezzo l'ironia con la quale il Premier ha risposto: la cena l'ha preparata la moglie, cotechino e lenticchie li hanno comperati in negozi romani............ non esclude, il premier, un lieve maggior consumo di acqua e di luce e gas. Se Calderoli riesce a quantificare il maggior consumo e mi manda il conto, lo pago io. Mentecatto, chi ha fatto l'interrogazione.
Altrettanto sterili, insulse e senza senso le polemiche perchè Schifani, Rutelli e Casini hanno fatto una settimana di vacanza alle Maldive Premesso che alle Maldive ci sono stato anch'io, che ci sono stati centinaia di migliaia di Italiani, io a Schifani chiederei piuttosto se ha mai avuto rapporti pericolosi, come sembra, con soggetti non del tutto rispettabili della sua regione, a Casini chiederei come ha fatto ad imbarcare per tanto tempo nel suo partito uno come Totò Cuffaro, a Rutelli chiederei se non ritiene il caso di lasciare la politica ed occuparsi di altro. Magari si scoprono di lui qualità che finora non sono emerse.
Finiamola con le buffonate, sono altri i problemi del Paese. Io non ne posso più.
Quells mente fine di Calderoli ha chiesto conto con una interrogazione a risposta scritta, della cena che il premier Monti ha fatto a Palazzo Chigi l'ulttimo dell'anno con la moglie, due coppia di parenti e 4 bambini. Festino - a detta di Calderoli - a carico del contribuente. Ricordato che Calderoli, che è un poveruomo, non si è mai indignato quando decine di carabinieri e poliziotti dovevano fare la scorta ed attendere le auto con le "mignottine" e le "mignottone"ospiti di Arcore o di altre residenze del premier uscito,(perchè le residenze, caro Calderoli, erano private ma le scorte pubbliche) apprezzo l'ironia con la quale il Premier ha risposto: la cena l'ha preparata la moglie, cotechino e lenticchie li hanno comperati in negozi romani............ non esclude, il premier, un lieve maggior consumo di acqua e di luce e gas. Se Calderoli riesce a quantificare il maggior consumo e mi manda il conto, lo pago io. Mentecatto, chi ha fatto l'interrogazione.
Altrettanto sterili, insulse e senza senso le polemiche perchè Schifani, Rutelli e Casini hanno fatto una settimana di vacanza alle Maldive Premesso che alle Maldive ci sono stato anch'io, che ci sono stati centinaia di migliaia di Italiani, io a Schifani chiederei piuttosto se ha mai avuto rapporti pericolosi, come sembra, con soggetti non del tutto rispettabili della sua regione, a Casini chiederei come ha fatto ad imbarcare per tanto tempo nel suo partito uno come Totò Cuffaro, a Rutelli chiederei se non ritiene il caso di lasciare la politica ed occuparsi di altro. Magari si scoprono di lui qualità che finora non sono emerse.
Finiamola con le buffonate, sono altri i problemi del Paese. Io non ne posso più.
mercoledì 4 gennaio 2012
FILIPPO DI EDIMBURGO PRINCIPE CONSORTE
Ho sempre considearto il Principe Filippo come una delle persone più insulse che abbiano attraversato l'ultimo secolo. Arrivato a oltre novantanni senza una ruga, che vengono solo a quelli che hanno problemi da affrontare e da risolvere o che usano il cervello per pensare, è l'esempio perfetto di "principe consorte". Inodore, insapore, assimilabile ad una bella cornice appesa ad un muro ( una cornice non un quadro ), assolutamente trasparente per non offuscare l'immagine ed il ruolo della regina.
Ripercorrerne la biografia può essere utile per conoscerlo meglio.
Il principe Filippo, Duke of Edimburgh, nasce bene ( il 10 Giugno del 1921); appena nato è già principe di Grecia e Danimarca dal momento che appartiene alla casata degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Kluksburg che regnava in entrambi gli stati. Nasce a Corfù, figlio del principe Andrea di Grecia e della principessa Alice di Battemberg. Pochi mesi dopo la sua nascita muore a Londra suo nonno paterno, Luigi di Battemberg che si era naturalizzato inglese ed aveva assunto il cognome di Mountbatten (vedremo perché la cosa è importante).
Nel 22 in Grecia un governo militare insediatosi al potere costringe all'esilio il re Costantino di Grecia e insieme a lui il principe Andrea e il principino Filippo. La famiglia si trasferisce in Francia, a Saint Cloud, sobborgo elegante di Parigi.
Viene educato in Francia ma anche in Inghilterra dove frequenta la prestigiosa Cheam School e in Germania dove frequenta la Schule Schloss Salem diretta da uno dei suoi cognati, il Malgravio Bertoldo di Baden. Con l'avvento del nazismo la scuola, che era stata fondata da un ebreo, si trasferisce in Scozia ed anche il Principe Filippo si trasferisce in Scozia. Non fatelo però passare per antinazista, anzi: in più occasioni, nel corso della sua vita, non ha nascosto il suo apprezzamento per il nazismo.
Bellissimo, ricchissimo, nobilissimo a 18 anni entra nella Royal Navi, si diploma come miglior cadetto del suo corso e intraprende una brillante carriera di ufficiale di marina.
Nel frattempo, nel 39, era stato assegnato alla scorta della principessa Elisabetta, figlia del re Giorgio VI.
Quale era il suo compito: quello di intrattenere le principesse quando i reali erano in visita al collegio navale di Dartmouth. Vedi le coincidenze: nato da due case regnanti, almeno otto quarti di nobiltà, bello come il sole (perchè bisogna riconoscere che era ed è tuttora bellissimo) ricco da far vergogna, ufficiale di marina che per i suoi meriti fa una carriera velocissima, è proprio difficile da immaginare che la principessa Elisabetta, che in gioventù deve essere stata capace di provare sentimenti, si innamori? e certo che si innamora. Incominciano a frequentarsi e si fidanzano ufficialmente il 19 Aprile 47, giorno del ventunesimo compleanno di Elisabetta. In Luglio viene ufficializzato al pubblico e il 20 novembre (io avevo due mesi) si sposano, ovviamente a Westminster. Nel frattempo Luigi di Mountbatten gli aveva imposto di rinunciare ai titoli reali greci e danesi, di rinunciare alle sue pretese sul trono di Grecia, e di convertirsi all'anglicanesimo. Così viene naturalizzato inglese con il cognome di Mountbatten.
Del resto cosa non si fa per una come Elisabetta.
Una volta sposati si trasferiscono a Clarence House, lui prosegue la carriera in marina, cominciano a fare figli, Carlo e Anna i primi due. Elisabetta diviene regina nel 1952, alla morte del padre. Filippo accetta che la moglie come regina regnante mantenga il cognome Windsor e non assuma quello di Mountabatten. Del resto cosa non si fa per una come Elisabetta.
E nel 52 comincia il suo lavoro di Principe consorte: accompagna la regina, visita insieme a lei i paesi del Commonwealth, apre le cerimonie delle Olmpiadi di Melbourne, istituisce il "the Duke of Edimbourgh Award", un premio da riconoscere ai giovani che avessero dimostrato grande senso di responsabilità verso le loro comunità. Poi fa un sacco di altre cose: Presidente del WWF, impegnatissimo in tutte le attività a difesa dell'ambiente, presenzia ad un numero elevatissimo di eventi. E' logico che tutto questo lo costringa a trascurare fino ad abbandonare la sua carriera in marina e che lo stress gli procuri qualche iniziale problema cardiaco. Sembra fin dal 1992 come viene ufficialmente riconosciuto solo nel 2007. E poi gioca a polo, dipinge a olio, va in barca, frequenta un circolo massonico, colleziona opere d'arte, va al club e, soprattutto, ........................ con leggerezza, con continuità, con discrezione (del resto mica dice al suo valletto: se mi cerca la regina dille che sono al "Bunga Bunga". No, lui è al Club). Anche adesso che ha più di 90 anni anni e che è "Lord high Admiral" della Royal Navy, titolo che la regina gli ha ceduto come regalo per il suo novantesimo compleanno. Poi non ci si può meravigliare se quindici giorni fa, mentre era nel castello di Sandringram, viene colto da dolori al petto che rendono necessario un intervento urgente di angioplastica. Sembra che abbia avuto un certo ruolo nel peggioramento delle sue condizioni di salute la presenza di una vedova quarantenne. Ma si è ripreso subito, il Principe, e sta già bene.
E' un bel "volpino" il Principe Filippo; non diventerà mai re ma chiamalo stupido. Ed io che credevo che lo fosse.
Ripercorrerne la biografia può essere utile per conoscerlo meglio.
Il principe Filippo, Duke of Edimburgh, nasce bene ( il 10 Giugno del 1921); appena nato è già principe di Grecia e Danimarca dal momento che appartiene alla casata degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Kluksburg che regnava in entrambi gli stati. Nasce a Corfù, figlio del principe Andrea di Grecia e della principessa Alice di Battemberg. Pochi mesi dopo la sua nascita muore a Londra suo nonno paterno, Luigi di Battemberg che si era naturalizzato inglese ed aveva assunto il cognome di Mountbatten (vedremo perché la cosa è importante).
Nel 22 in Grecia un governo militare insediatosi al potere costringe all'esilio il re Costantino di Grecia e insieme a lui il principe Andrea e il principino Filippo. La famiglia si trasferisce in Francia, a Saint Cloud, sobborgo elegante di Parigi.
Viene educato in Francia ma anche in Inghilterra dove frequenta la prestigiosa Cheam School e in Germania dove frequenta la Schule Schloss Salem diretta da uno dei suoi cognati, il Malgravio Bertoldo di Baden. Con l'avvento del nazismo la scuola, che era stata fondata da un ebreo, si trasferisce in Scozia ed anche il Principe Filippo si trasferisce in Scozia. Non fatelo però passare per antinazista, anzi: in più occasioni, nel corso della sua vita, non ha nascosto il suo apprezzamento per il nazismo.
Bellissimo, ricchissimo, nobilissimo a 18 anni entra nella Royal Navi, si diploma come miglior cadetto del suo corso e intraprende una brillante carriera di ufficiale di marina.
Nel frattempo, nel 39, era stato assegnato alla scorta della principessa Elisabetta, figlia del re Giorgio VI.
Quale era il suo compito: quello di intrattenere le principesse quando i reali erano in visita al collegio navale di Dartmouth. Vedi le coincidenze: nato da due case regnanti, almeno otto quarti di nobiltà, bello come il sole (perchè bisogna riconoscere che era ed è tuttora bellissimo) ricco da far vergogna, ufficiale di marina che per i suoi meriti fa una carriera velocissima, è proprio difficile da immaginare che la principessa Elisabetta, che in gioventù deve essere stata capace di provare sentimenti, si innamori? e certo che si innamora. Incominciano a frequentarsi e si fidanzano ufficialmente il 19 Aprile 47, giorno del ventunesimo compleanno di Elisabetta. In Luglio viene ufficializzato al pubblico e il 20 novembre (io avevo due mesi) si sposano, ovviamente a Westminster. Nel frattempo Luigi di Mountbatten gli aveva imposto di rinunciare ai titoli reali greci e danesi, di rinunciare alle sue pretese sul trono di Grecia, e di convertirsi all'anglicanesimo. Così viene naturalizzato inglese con il cognome di Mountbatten.
Del resto cosa non si fa per una come Elisabetta.
Una volta sposati si trasferiscono a Clarence House, lui prosegue la carriera in marina, cominciano a fare figli, Carlo e Anna i primi due. Elisabetta diviene regina nel 1952, alla morte del padre. Filippo accetta che la moglie come regina regnante mantenga il cognome Windsor e non assuma quello di Mountabatten. Del resto cosa non si fa per una come Elisabetta.
E nel 52 comincia il suo lavoro di Principe consorte: accompagna la regina, visita insieme a lei i paesi del Commonwealth, apre le cerimonie delle Olmpiadi di Melbourne, istituisce il "the Duke of Edimbourgh Award", un premio da riconoscere ai giovani che avessero dimostrato grande senso di responsabilità verso le loro comunità. Poi fa un sacco di altre cose: Presidente del WWF, impegnatissimo in tutte le attività a difesa dell'ambiente, presenzia ad un numero elevatissimo di eventi. E' logico che tutto questo lo costringa a trascurare fino ad abbandonare la sua carriera in marina e che lo stress gli procuri qualche iniziale problema cardiaco. Sembra fin dal 1992 come viene ufficialmente riconosciuto solo nel 2007. E poi gioca a polo, dipinge a olio, va in barca, frequenta un circolo massonico, colleziona opere d'arte, va al club e, soprattutto, ........................ con leggerezza, con continuità, con discrezione (del resto mica dice al suo valletto: se mi cerca la regina dille che sono al "Bunga Bunga". No, lui è al Club). Anche adesso che ha più di 90 anni anni e che è "Lord high Admiral" della Royal Navy, titolo che la regina gli ha ceduto come regalo per il suo novantesimo compleanno. Poi non ci si può meravigliare se quindici giorni fa, mentre era nel castello di Sandringram, viene colto da dolori al petto che rendono necessario un intervento urgente di angioplastica. Sembra che abbia avuto un certo ruolo nel peggioramento delle sue condizioni di salute la presenza di una vedova quarantenne. Ma si è ripreso subito, il Principe, e sta già bene.
E' un bel "volpino" il Principe Filippo; non diventerà mai re ma chiamalo stupido. Ed io che credevo che lo fosse.
LA LOTTA ALL'' EVASIONE FISCALE - IL BLITZ A CORTINA
Sostengo da tempo che lotta all'evasione fiscale sul fronte delle entrate e lotta a corruzione e agli sprechi sul fronte delle uscite sono le due misure necessarie e sufficienti per mettere ordine stabilmente nei conti dello Stato. Chiaramente non tutto si risolve con questi due "pilastri" di intervento ma le priorità sono queste.
Sono pienamente favorevole, pertanto, alla misura che impone dal primo Gennaio alle banche di inoltrare alla Agenzia delle Entrate gli estratti conto di noi tutti. Qualcuno parla di stato di polizia; io penso invece che se non si ha nulla da nascondere non si ha nulla da temere. In tutti i paesi europei più avanzati, del resto, è prassi corrente un intervento anche "invasivo" del fisco nella vita dei cittadini. E del resto, se si vuole fare lotta all'evasione vera ed efficace, occorrono gli strumenti per farlo. Altrimenti si resta al livello dello spot demenziale che va in onda da qualche settimana secondo il quale "se tutti pagano le tasse.........le tasse ripagano tutti...........con i servizi"Affermazione che, dopo la scoperta dell'acqua calda, è quanto di più profondo abbia partorito la mente umana. Ma non mi sembra che lo spot abbia ancora convinto un solo evasore a cambiare comportamenti.
Sono invece non favorevole, anzi decisamente contrario, ad interventi come il blitz che a cavallo tra il 30 Dicembre e San Silvestro è stato fatto negli alberghi e negli esercizi commerciali di Cortina. Sappiamo tutti che a Cortina scendono migliaia di persone danarose che nel 99% dei casi hanno qualche vuoto da colmare con il fisco, capisco che il governo ha bisogno di lanciare segnali che non si limita a colpire i soliti noti, ma interventi così eclatanti servono solo a creare un clima antistatalista, ad irritare albergatori, operatori commerciali, un po' tutti, facendo correre il rischio di mettere in pericolo attività economiche comunque legittime.La lotta all'evasione si fa in silenzio e tutto l'anno con una organizzazione di controllo efficiente e rapida negli interventi. Personalmente sono parecchio scettico sulla capacità dell'Agenzia delle entrate di svolgere con efficacia il suo ruolo istituzionale. Vedo cattiva organizzazione, lentezza operativa e parecchie zone d'ombra sul piano dei comportamenti di molti funzionari. Perché è un settore che si presta alle tentazioni e le tentazioni vanno scoraggiate con interventi anche dolorosi dell'amministrazione. Mi spiego: se un funzionario viene scoperto a prendere quelle che in termini comuni si chiamano mazzette, lo si licenzia, subito, dando anche pubblicità alla cosa come monito per chi resta. Ovviamente vanno studiate forme di incentivi per remunerare i risultati raggiunti dai singoli funzionari o dai singoli uffici aumentando la parte variabile dello stipendio legata al raggiungimento degli obbiettivi
I prossimi mesi ci diranno se il governo sarà riuscito ad ottenere qualche risultato in questo campo, uno dei campi sui quali si gioca il futuro del Paese. Seguiremo e vedremo.
Sono pienamente favorevole, pertanto, alla misura che impone dal primo Gennaio alle banche di inoltrare alla Agenzia delle Entrate gli estratti conto di noi tutti. Qualcuno parla di stato di polizia; io penso invece che se non si ha nulla da nascondere non si ha nulla da temere. In tutti i paesi europei più avanzati, del resto, è prassi corrente un intervento anche "invasivo" del fisco nella vita dei cittadini. E del resto, se si vuole fare lotta all'evasione vera ed efficace, occorrono gli strumenti per farlo. Altrimenti si resta al livello dello spot demenziale che va in onda da qualche settimana secondo il quale "se tutti pagano le tasse.........le tasse ripagano tutti...........con i servizi"Affermazione che, dopo la scoperta dell'acqua calda, è quanto di più profondo abbia partorito la mente umana. Ma non mi sembra che lo spot abbia ancora convinto un solo evasore a cambiare comportamenti.
Sono invece non favorevole, anzi decisamente contrario, ad interventi come il blitz che a cavallo tra il 30 Dicembre e San Silvestro è stato fatto negli alberghi e negli esercizi commerciali di Cortina. Sappiamo tutti che a Cortina scendono migliaia di persone danarose che nel 99% dei casi hanno qualche vuoto da colmare con il fisco, capisco che il governo ha bisogno di lanciare segnali che non si limita a colpire i soliti noti, ma interventi così eclatanti servono solo a creare un clima antistatalista, ad irritare albergatori, operatori commerciali, un po' tutti, facendo correre il rischio di mettere in pericolo attività economiche comunque legittime.La lotta all'evasione si fa in silenzio e tutto l'anno con una organizzazione di controllo efficiente e rapida negli interventi. Personalmente sono parecchio scettico sulla capacità dell'Agenzia delle entrate di svolgere con efficacia il suo ruolo istituzionale. Vedo cattiva organizzazione, lentezza operativa e parecchie zone d'ombra sul piano dei comportamenti di molti funzionari. Perché è un settore che si presta alle tentazioni e le tentazioni vanno scoraggiate con interventi anche dolorosi dell'amministrazione. Mi spiego: se un funzionario viene scoperto a prendere quelle che in termini comuni si chiamano mazzette, lo si licenzia, subito, dando anche pubblicità alla cosa come monito per chi resta. Ovviamente vanno studiate forme di incentivi per remunerare i risultati raggiunti dai singoli funzionari o dai singoli uffici aumentando la parte variabile dello stipendio legata al raggiungimento degli obbiettivi
I prossimi mesi ci diranno se il governo sarà riuscito ad ottenere qualche risultato in questo campo, uno dei campi sui quali si gioca il futuro del Paese. Seguiremo e vedremo.
domenica 1 gennaio 2012
LA MANOVRA DI MONTI - COSA CAMBIA E COSA CI ASPETTA
Mi ero ripromesso di non parlare di problematiche economiche fino all'anno nuovo ed ho mantenuto l'impegno.
Sono stato indeciso se commentare la manovra messa a punto dal nuovo governo in Dicembre e diventata legge dello Stato poco prima di Natale visto che la stampa e i media ne hanno parlato a profusione. Poi ho optato per il sì in quanto ritengo che ci sia ancora confusione nella comprensione dei provvedimenti.
Cercherò di fare una sintesi astenendomi da esprimere un giudizio di valore in questa sede.
LA MANOVRA
La manovra reperisce risorse per 32,3 miliardi nel 2012, 35,1 nel 2013 e 37,1 nel 2014.
Due terzi vengono da imposte, un terzo da tagli di spese.
Parliamo del 2012
A) L'imposta che produrrà più entrate è l'IMU che dovrebbe dare un gettito di 11 miliardi di cui 9 allo Stato e 2 ai comuni.
L'aliquota sulla prima casa è lo 0,4 % ma su una rendita catastale rivalutata del 60%. Ci sarà una detrazione fissa di 200 euro oltre a 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni I comuni potranno variare l'aliquota dello 0,2% in più o in meno
L'aliquota sulla seconda casa è lo 0,76%, non c'è detrazione; i comuni possono variare l'aliquota dello 0,3% in più o in meno
Rammento che la rendita catastale di una casa è considerata reddito per cui non bisogna dimenticare l'impatto dell'aumento del 60% sull'IRPEF.
B) 6 miliardi li porterà l'aumento delle accise sui carburanti già scattato da alcuni giorni.il costo della benzina è schizzato di circa 10 centesimi e la verde è ormai stabilmente oltre 1,70 al litro
Rammento che l'aumento ha un immediato effetto sul costo dei trasporti. La maggior parte del trasporto avviene da noi su gomma per cui l'impatto inflattivo è immediato
C) Addizionale regionale Irpef: l'aliquota base sale da 0,90 a 1,23% con decorrenza retroattiva 1 Gennaio 2011. Le regioni inoltre hanno libertà di aumentare di un altro 0,50. Quindi il massimo applicabile è 1,73%.L'addizionale comunale fissata per legge ad un massimo dello 0,8% non varia ma è presumibile che i comuni che applicano una aliquota inferiore a 0,8 si allineino al massimo vista le crescenti necessità delle amministratori comunali di reperire risorse.
D) Imposta sugli investimenti finanziari: entra in vigore una "minipatrimoniale" che colpisce con lo 0,10% (nel 2013 sale a 0,15%) le "consistenze" finanziarie, quindi non solo i titoli in deposito ma anche fondi comuni di investimento, polizze vita, buoni fruttiferi postali. (restano esenti le consistenze inferiori ai 5.000 euro). Esempio se un soggetto ha complessivamente 300.000 euro paga 300 euro l'anno.
E) le attività finanziarie "scudate" pagano l'1% nel 2012, l'1,35 nel 2013 e lo 0,4% dal 2014 in poi.
F) viene vietato l'uso del contanti per pagamenti superiori ai 1.000 euro e, soprattutto, cade il segreto bancario nel senso che le banche trasmettono da oggi gli estratti dei movimenti dei conti correnti dei loro clienti all'Agenzia delle entrate che ha così uno strumento immediato di verifica e controllo. Qui si gioca la partita e il futuro del Paese. Se le Agenzie delle entrate faranno bene quello che debbono fare, ora ci sono gli strumenti per combattere con successo l'evasione fiscale che sottrae ogni anno alle casse dello stato circa 120 miliardi.
G) Da oggi la ritenuta fiscale sulle cedole, dividendi, interessi e sui "capital gain" è unificata al 20%
Non tratto in questa sede il tema della Previdenza cui voglio dedicare un articolo a parte nè quello dei tagli alle spese che tratterò a parte Spero di essere stato chiaro nell'esposizione e di non aver dimenticato niente. Veramente ho dimenticato volutamente gli aggravi fiscali su auto di cilindrata superiore ai 185 cavalli e sulle imbarcazioni perché sono misure giustissime ma più che altro di facciata in quanto riguardano un numero ristrettissimo di soggetti.
Sono stato indeciso se commentare la manovra messa a punto dal nuovo governo in Dicembre e diventata legge dello Stato poco prima di Natale visto che la stampa e i media ne hanno parlato a profusione. Poi ho optato per il sì in quanto ritengo che ci sia ancora confusione nella comprensione dei provvedimenti.
Cercherò di fare una sintesi astenendomi da esprimere un giudizio di valore in questa sede.
LA MANOVRA
La manovra reperisce risorse per 32,3 miliardi nel 2012, 35,1 nel 2013 e 37,1 nel 2014.
Due terzi vengono da imposte, un terzo da tagli di spese.
Parliamo del 2012
A) L'imposta che produrrà più entrate è l'IMU che dovrebbe dare un gettito di 11 miliardi di cui 9 allo Stato e 2 ai comuni.
L'aliquota sulla prima casa è lo 0,4 % ma su una rendita catastale rivalutata del 60%. Ci sarà una detrazione fissa di 200 euro oltre a 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni I comuni potranno variare l'aliquota dello 0,2% in più o in meno
L'aliquota sulla seconda casa è lo 0,76%, non c'è detrazione; i comuni possono variare l'aliquota dello 0,3% in più o in meno
Rammento che la rendita catastale di una casa è considerata reddito per cui non bisogna dimenticare l'impatto dell'aumento del 60% sull'IRPEF.
B) 6 miliardi li porterà l'aumento delle accise sui carburanti già scattato da alcuni giorni.il costo della benzina è schizzato di circa 10 centesimi e la verde è ormai stabilmente oltre 1,70 al litro
Rammento che l'aumento ha un immediato effetto sul costo dei trasporti. La maggior parte del trasporto avviene da noi su gomma per cui l'impatto inflattivo è immediato
C) Addizionale regionale Irpef: l'aliquota base sale da 0,90 a 1,23% con decorrenza retroattiva 1 Gennaio 2011. Le regioni inoltre hanno libertà di aumentare di un altro 0,50. Quindi il massimo applicabile è 1,73%.L'addizionale comunale fissata per legge ad un massimo dello 0,8% non varia ma è presumibile che i comuni che applicano una aliquota inferiore a 0,8 si allineino al massimo vista le crescenti necessità delle amministratori comunali di reperire risorse.
D) Imposta sugli investimenti finanziari: entra in vigore una "minipatrimoniale" che colpisce con lo 0,10% (nel 2013 sale a 0,15%) le "consistenze" finanziarie, quindi non solo i titoli in deposito ma anche fondi comuni di investimento, polizze vita, buoni fruttiferi postali. (restano esenti le consistenze inferiori ai 5.000 euro). Esempio se un soggetto ha complessivamente 300.000 euro paga 300 euro l'anno.
E) le attività finanziarie "scudate" pagano l'1% nel 2012, l'1,35 nel 2013 e lo 0,4% dal 2014 in poi.
F) viene vietato l'uso del contanti per pagamenti superiori ai 1.000 euro e, soprattutto, cade il segreto bancario nel senso che le banche trasmettono da oggi gli estratti dei movimenti dei conti correnti dei loro clienti all'Agenzia delle entrate che ha così uno strumento immediato di verifica e controllo. Qui si gioca la partita e il futuro del Paese. Se le Agenzie delle entrate faranno bene quello che debbono fare, ora ci sono gli strumenti per combattere con successo l'evasione fiscale che sottrae ogni anno alle casse dello stato circa 120 miliardi.
G) Da oggi la ritenuta fiscale sulle cedole, dividendi, interessi e sui "capital gain" è unificata al 20%
Non tratto in questa sede il tema della Previdenza cui voglio dedicare un articolo a parte nè quello dei tagli alle spese che tratterò a parte Spero di essere stato chiaro nell'esposizione e di non aver dimenticato niente. Veramente ho dimenticato volutamente gli aggravi fiscali su auto di cilindrata superiore ai 185 cavalli e sulle imbarcazioni perché sono misure giustissime ma più che altro di facciata in quanto riguardano un numero ristrettissimo di soggetti.
L'INNO ALLA GIOIA DI SCHILLER BEETHOVEN
Oggi inizia un anno che tutti prevedono difficile, denso di incognite, pieno di problematiche economiche e sociali, ed allora perché non affrontarlo con un consapevole ottimismo? E allora che c'è di meglio per assorbire e trasmettere ottimismo dell'ultimo movimento(An die freude) della nona di Beethoven?
Beethoven quando l'ha composto era completamente sordo ed aveva tutte le ragioni per essere pessimista................eppure. Schiller ha scritto i versi animato da e pervaso di "sturm und drang", quindi attivo e positivo atteggiamento verso la vita e le cose. E non dimentichiamo che "l'Inno alla Gioia" è quello che l'Unione Europea ha scelto come suo inno ufficiale che deve accompagnare la costruzione di un grande progetto di cui solo gli imbecilli non comprendono l'importanza e la valenza.
Ve lo propongo scaricato da "you tube" ma ogni grande direttore ed ogni grande orchestra vi si sono cimentati ed ognuno può trovare l'esecuzione che più gli aggrada.
Se poi volete continuare la mattinata circondati dal bello e dal sereno, a scelta ascoltate "l'adagietto" della quinta di Mahler o la quarta d Brahms o il terzo movimento della settima sempre di Ludvig Van, oppure il concerto n 2 per piano di Rachmaninov, oppure .............and more and more.
Se poi avete altri gusti musicali, perché no la sinfonia che apre la "Cavalleria Rusticana" di Mascagni o la "Casta Diva" di Bellini o la sinfonia che apre "La Traviata" di Verdi? O Puccini, tutto.
Se poi non vi va nemmeno questo,che ne dite di un CD dei "Platters" anni 50?( "Only You", "Smoke gets in your eyes"), un Frank Sinatra d'annata? ( My way, Are you lonesome tonight, Call me irresponsible) o, che so, Tina Turner che vi carica per tutto l'anno?
Non va bene ancora: Gianna Nannini? I rolling Stones?
Se tutto questo non va bene per farvi cominciare "tonici" l'anno, vedete un po' che effetto vi fa l'opera omnia di VASCO che è un grande. (Voglio trovare un senso a questa vita........anche se questa vita un senso non ce l'ha). Bisogna sempre cercare di trovare un senso, e cercare di dare un futuro migliore alle generazioni che ci seguiranno. Ultimamente, mi sembra, abbiamo preso qualche cantonata, ma possiamo sempre rimediare. L'importante è non scambiare per ottimismo le prediche di Vanna Marchi.
Buon anno a tutti, sinceramente.
Beethoven quando l'ha composto era completamente sordo ed aveva tutte le ragioni per essere pessimista................eppure. Schiller ha scritto i versi animato da e pervaso di "sturm und drang", quindi attivo e positivo atteggiamento verso la vita e le cose. E non dimentichiamo che "l'Inno alla Gioia" è quello che l'Unione Europea ha scelto come suo inno ufficiale che deve accompagnare la costruzione di un grande progetto di cui solo gli imbecilli non comprendono l'importanza e la valenza.
Ve lo propongo scaricato da "you tube" ma ogni grande direttore ed ogni grande orchestra vi si sono cimentati ed ognuno può trovare l'esecuzione che più gli aggrada.
Se poi volete continuare la mattinata circondati dal bello e dal sereno, a scelta ascoltate "l'adagietto" della quinta di Mahler o la quarta d Brahms o il terzo movimento della settima sempre di Ludvig Van, oppure il concerto n 2 per piano di Rachmaninov, oppure .............and more and more.
Se poi avete altri gusti musicali, perché no la sinfonia che apre la "Cavalleria Rusticana" di Mascagni o la "Casta Diva" di Bellini o la sinfonia che apre "La Traviata" di Verdi? O Puccini, tutto.
Se poi non vi va nemmeno questo,che ne dite di un CD dei "Platters" anni 50?( "Only You", "Smoke gets in your eyes"), un Frank Sinatra d'annata? ( My way, Are you lonesome tonight, Call me irresponsible) o, che so, Tina Turner che vi carica per tutto l'anno?
Non va bene ancora: Gianna Nannini? I rolling Stones?
Se tutto questo non va bene per farvi cominciare "tonici" l'anno, vedete un po' che effetto vi fa l'opera omnia di VASCO che è un grande. (Voglio trovare un senso a questa vita........anche se questa vita un senso non ce l'ha). Bisogna sempre cercare di trovare un senso, e cercare di dare un futuro migliore alle generazioni che ci seguiranno. Ultimamente, mi sembra, abbiamo preso qualche cantonata, ma possiamo sempre rimediare. L'importante è non scambiare per ottimismo le prediche di Vanna Marchi.
Buon anno a tutti, sinceramente.