Martedì scrivevo che avrei commentato la manovra preparata da Tremonti dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio prevista per mercoledì pomeriggio. Siamo a sabato ed ancora la manovra non è stata ancora ufficializzata. Sembra che sia all'esame del Presidente della Repubblica. Evidentemente c'è più di un problema, più di una resistenza, più di una quadra da trovare, come direbbe Bossi.
Nel frattempo il premier è riuscito, i soli tre giorni, a:
a) citare i "diari di Mussolini", che non esistono, quelli che girano sono un falso che solo Dell'Utri può pretendere di far passare per autentici, per affermare che lui il potere non ce l'ha e non l'ha mai avuto. Con tutti i problemi che il Paese ha, il Presidente potrebbe dedicare il suo tempo a letture di maggiore attualità. Infatti si è fatto rider dietro da tutta la comunità internazionale anche per il contesto in cui ha fatto le sue dichiarazioni
b) durante il convegno Confindustria ha offerto in diretta il ministero delle attività produttive alla Marcegaglia ottenendo una reazione di gelido silenzio da parte degli industriali presenti, tranne un povero tapino che ha alzato la manina come uno scolaretto diligente e che ha fatto la figura del pirla
c) ha affermato che il governo ha respinto un attacco senza precedenti ai nostri BOT. Se il presidente capisse qualcosa di economia e conoscesse la ripartizione del debito pubblico saprebbe che gli hedge fund attaccano i BTP o titoli similari quando debbono speculare al ribasso su un debito sovrano. Farebbe pertanto bene ad andare a leggere il bollettino Banca d'Italia che esce a metà di ogni mese ed avrebbe la possibilità di avere qualche idea chiara in più ed eviterebbe di dire idiozie a ruota libera
d) è riuscito a far irritare il Presidente della Repubblica per la ennesima volta. Quest'ultimo, da parte sua, potrebbe essere meno tollerante e meno conciliante di fronte ai comportamenti irrituali e offensivi del Premier
Io attendo l'uscita del testo definitivo della manovra. Ho l'impressione che se ne riparlerà non prima di lunedì
sabato 29 maggio 2010
mercoledì 26 maggio 2010
LA MANOVRA
La manovra è stata approvata con riserva dal consiglio dei ministri e la conferenza stampa di Berlusconi rimandata ad oggi pomeriggio. Il tutto è sintomatico di una frattura ormai insanabile tra Tremonti, che è il principale responsabile dello sfascio dei conti pubblici ma sa benissimo che ormai siamo ad un punto di non ritorno, ed il premier, che continua a credere che si possa continuare a raccontare agli italiani che gli asini volano. Ma la festa è finita ed il tempo delle balle raccontate a ruota libera ormai alle spalle. Mi auguro che gli italiani comincino a ragionare. Il mio commento sui provvedimenti a dopo la conferenza stampa
martedì 25 maggio 2010
GIANNI LETTA - IL RICHELIEU DELLA GARBATELLA
Ho sempre giudicato Gianni Letta uno dei maggiori responsabili del disastro verso il quale i governi Berlusconi stavano portando il Paese. Rari i suoi interventi pubblici, continua l'attività dietro le quinte, la tessitura di alleanze, l'attivazione di contatti, gli accordi su compromessi di varia natura . Mi ha sempre ricordato la figura di Richelieu, che governò di fatto al posto di un debole LUIGI XIII, o quella del MAZARINO , che svolse il medesimo ruolo durante la minore età di LUIGI XIV. Visti i tempi e la collocazione geografica, nonchè "la statura"del nostro premier, definirlo il RICHELIEU della Garbatella è già un complimento.
Ebbene, ieri Gianni Letta ha parlato: visto che il Premier si vergognava a farlo e visto che Tremonti ha ben altre gatte da pelare, è toccato a lui dichiarare che:
" ci aspetta un periodo di duri sacrifici, limitati nel tempo, per evitare..............di fare la stessa fine della Grecia.
Da un uomo prudente ed aveduto come lui, non mi sarei mai aspettato una esternazione così chiara e inequivocabile, ma, evidentemente, ..... gli è scappata. Finalmente qualcuno di notevole peso nel regime ha dichiarato quello che è sotto gli occhi di tutti e che qualsiasi persona di buon senso aveva da tempo compreso. Per quanto mi attiene lo sto scrivendo da almeno due anni: " che i conti pubblici sono fuori controllo e che siamo sull'orlo della bancarotta"
Nel momento in cui scrivo non so ancora quali saranno le misure "definitive" che saranno approvate. Ma sono fin d'ora sicuro che a pagare saranno sempre i ceti medi a reddito fisso e che di vera lotta all'evasione fiscale non ci sarà traccia.
Commenterò il provvedimento quando sarà varato. Per ora mi limito ad osservare che le panzane berlusconiane ormai non reggono più: se ne stanno accorgendo i precari della pubblica amministrazione che rimarranno senza posto di lavoro, il milione e mezzo di cassaintegrati che tra poco rimarranno senza reddito, i licenziati dalle aziende che chiudono, i giovani ai quali vengono proposte occasioni di lavoro "immorali" sotto il profilo economico e normativo.
I nodi, prima o poi vengono sempre al pettine: l'ho scritto innumerevoli volte. Una conferma in più.
Ebbene, ieri Gianni Letta ha parlato: visto che il Premier si vergognava a farlo e visto che Tremonti ha ben altre gatte da pelare, è toccato a lui dichiarare che:
" ci aspetta un periodo di duri sacrifici, limitati nel tempo, per evitare..............di fare la stessa fine della Grecia.
Da un uomo prudente ed aveduto come lui, non mi sarei mai aspettato una esternazione così chiara e inequivocabile, ma, evidentemente, ..... gli è scappata. Finalmente qualcuno di notevole peso nel regime ha dichiarato quello che è sotto gli occhi di tutti e che qualsiasi persona di buon senso aveva da tempo compreso. Per quanto mi attiene lo sto scrivendo da almeno due anni: " che i conti pubblici sono fuori controllo e che siamo sull'orlo della bancarotta"
Nel momento in cui scrivo non so ancora quali saranno le misure "definitive" che saranno approvate. Ma sono fin d'ora sicuro che a pagare saranno sempre i ceti medi a reddito fisso e che di vera lotta all'evasione fiscale non ci sarà traccia.
Commenterò il provvedimento quando sarà varato. Per ora mi limito ad osservare che le panzane berlusconiane ormai non reggono più: se ne stanno accorgendo i precari della pubblica amministrazione che rimarranno senza posto di lavoro, il milione e mezzo di cassaintegrati che tra poco rimarranno senza reddito, i licenziati dalle aziende che chiudono, i giovani ai quali vengono proposte occasioni di lavoro "immorali" sotto il profilo economico e normativo.
I nodi, prima o poi vengono sempre al pettine: l'ho scritto innumerevoli volte. Una conferma in più.
sabato 22 maggio 2010
EUGENIO SCALFARI - PER L'ALTO MARE APERTO
Ho letto in questi giorni l'ultimo libro di Eugenio Scalfari. Scalfari è una delle persone che più stimo per l'impegno civile profuso a partire dal dopoguerra a difesa dei valori democratici che hanno fatto parecchia fatica ad affermarsi nel nostro Paese e che, a mio avviso, sono oggi a rischio per effetto della politica dell'attuale governo. Sono un attento lettore di REPUBBLICA fin dal primo numero e di Repubblica condivido pienamente la linea editoriale. Ritengo il quotidiano espressione di quella cultura razional/illuminista nella quale mi riconosco
Ebbene, debbo dire che il libro mi ha deluso.
Scalfari ha 86 anni, ha problemi di salute e pensavo, anche alla luce delle parole con le quali aveva voluto presentarlo(cfr quarta di copertina), che il libro avrebbe avuto le caratteristiche di una specie di "testamento spirituale", di " un bilancio di vita", di un "lascito"alle future generazioni. Non voglio essere male interpretato: io auguro a Scalfari lunga vita ma avevo avuto l'impressione che con questo libro l'autore avesse voluto porre fine alla sua attività di scrittore.
Al contrario delle mie attese, il libro si è rivelato un dotto excursus nella cultura degli ultimi quattro secoli, un richiamo degli autori e dei movimenti che hanno "caratterizzato"la formazione del pensiero moderno, partendo da Montaigne ed arrivando ai nostri giorni. Scalfari è un uomo colto e padroneggia pienamente i "collegamenti" ed il libro è comunque interessante; ma è senz'anima e una specie di divertissement intellettuale dell'autore. Mi aspettavo qualcosa di diverso
Ebbene, debbo dire che il libro mi ha deluso.
Scalfari ha 86 anni, ha problemi di salute e pensavo, anche alla luce delle parole con le quali aveva voluto presentarlo(cfr quarta di copertina), che il libro avrebbe avuto le caratteristiche di una specie di "testamento spirituale", di " un bilancio di vita", di un "lascito"alle future generazioni. Non voglio essere male interpretato: io auguro a Scalfari lunga vita ma avevo avuto l'impressione che con questo libro l'autore avesse voluto porre fine alla sua attività di scrittore.
Al contrario delle mie attese, il libro si è rivelato un dotto excursus nella cultura degli ultimi quattro secoli, un richiamo degli autori e dei movimenti che hanno "caratterizzato"la formazione del pensiero moderno, partendo da Montaigne ed arrivando ai nostri giorni. Scalfari è un uomo colto e padroneggia pienamente i "collegamenti" ed il libro è comunque interessante; ma è senz'anima e una specie di divertissement intellettuale dell'autore. Mi aspettavo qualcosa di diverso
venerdì 21 maggio 2010
SILVIO BERLUSCONI E LA CONOSCENZA DELLE LINGUE
Il nostro premier è noto per l'alta condiderazione che ha di se stesso, considerazione che talvolta assume rilievi patologici che un tempo avrebbero indotto i medici specialisti in materia a ritenere opportuno sottoporre ad attento controllo chi ne manifestasse i sintomi. Poi è intervenuta la Legge 180/78 , la cosiddetta legge Basaglia, una legge "di sinistra", e non se ne è fatto più niente. Tra le varie "presunzioni" del premier c'è quella di conoscere bene le lingue. Ora se con il francese se la cavicchia, ma non più di tanto, se non altro per le sue giovanili esperienze di "chansonnier"sulle navi crociera e per il proficuo supporto del fido Apicella, con l'inglese non ci siamo proprio. Pochi ricordano un discorso alle Nazioni Unite, al quale per fortuna non assistette praticamente nessuno, caratterizzato da una pronuncia che assomigliava molto a quella di Totò che sbarca a Milano con Peppino De Filippo e si rivolge al vigile(ghisa) per ottenere informazioni: Nous voulevons savoir ecc.ecc.
Ma il top lo ha raggiunto questa settimana. Durante una conferenza stampa con il Presidente egiziano Mubarak ha sostenuto che l'uso delle moderne tecnologie come GOGOL consente anche ai piccoli imprenditori di rimanere sui mercati. Mi son detto: forse voleva riferirsi a GOOGLE oppure ha scoperto o inventato un nuovo motore di ricerca. Vado su GOOGLE, clicco GOGOL e trovo 3.730.000 risultati; il primo mi rimanda a Wikipedia che mi parla di uno scrittore russo nato nel 1809 e morto nel 1852. Non capisco cosa c'entri con il discorso di Berlusconi, proseguo, perdo almeno mezzora ma poi mi arrendo. Ma mi resta il dubbio iniziale: forse voleva riferirsi a GOOGLE e siamo noi comuni mortali a non avere gli strumenti per capire.
Che ci volete fare: questo passa il convento, questo vuole la maggioranza degli italiani per cui dobbiamo aspettarci nuove performances fino a che anche questa nottata sarà passata
Ma il top lo ha raggiunto questa settimana. Durante una conferenza stampa con il Presidente egiziano Mubarak ha sostenuto che l'uso delle moderne tecnologie come GOGOL consente anche ai piccoli imprenditori di rimanere sui mercati. Mi son detto: forse voleva riferirsi a GOOGLE oppure ha scoperto o inventato un nuovo motore di ricerca. Vado su GOOGLE, clicco GOGOL e trovo 3.730.000 risultati; il primo mi rimanda a Wikipedia che mi parla di uno scrittore russo nato nel 1809 e morto nel 1852. Non capisco cosa c'entri con il discorso di Berlusconi, proseguo, perdo almeno mezzora ma poi mi arrendo. Ma mi resta il dubbio iniziale: forse voleva riferirsi a GOOGLE e siamo noi comuni mortali a non avere gli strumenti per capire.
Che ci volete fare: questo passa il convento, questo vuole la maggioranza degli italiani per cui dobbiamo aspettarci nuove performances fino a che anche questa nottata sarà passata
domenica 16 maggio 2010
TREMONTI A CACCIA DI 25 MILIARDI
Venerdì 7 maggio ho scritto un post che ho intitolato "Giulio Tremonti un ministro in affanno" nel quale stigmatizzavo il fatto che il nostro Ministro dell'economia, dopo aver negato spudoratamente la necessità di una manovra correttiva, era stato costretto ad ammettere, a denti stretti, che la manovra era necessaria e nell'ordine dei 25 miliardi. Mi chiedevo anche dove il fantasioso ministro avrebbe rivolto la sua attenzione per reperire la cifra e sostenevo che le strade percorribili da un esecutivo serio erano solamente due:
a) una lotta dura all'evasione fiscale con immediati benefici effetti sul fronte delle entrate
b) una lotta dura alla corruzione dei funzionari pubblici e della classe politica con immediati benefici effetti sul fronte delle uscite
Leggo sui media che le misure allo studio sono le seguenti:
1) Possibile chiusura delle uscite di luglio e di dicembre delle pensioni di anzianità, misura a mio avviso di nullo impatto anche perchè i conti dell'INPS sono in ordine e non si vede perchè debbano essere colpiti coloro che vogliono uscire dal settore produttivo dopo averne maturati i requisiti. Ricordo al riguardo che con la riforma Dini, la riforma Maroni corretta dal governo Prodi nel solo "scalone" l'uscita si è già portata di fatto a 60 anni e salirà a 62 per gli uomini in tempi brevi
2) si pensa ad un contributo di solidarietà per le cosiddete "pensioni d'oro", cioè quelle superiori a 8 volte il minimo, quindi da 3.500 euro lordi mensili in su. Premesso che io appartengo alla categoria pur percependo una pensione che reputo per nulla affatto d'oro, che ho maturato versando per decenni, io e la mia azienda, cifre notevoli tra imposte e contributi e sulla quale pago fino all'ultimo euro l'aliquota Irpef prevista, mi sembra la solita manovra demagogica con nessun effetto pratico( le pensioni di questo tipo sono numericamente molto poche) e ingiustamente punitiva pertutti coloro che hanno fatto sempre il loro dovere fiscale, anche perchè soggetti - bisogna riconoscerlo - a ritenuta alla fonte. Comunque abbiamo sempre pagato ed io, personalmente, ritengo il dovere "fiscale" uno dei cardini della democrazia ma pretendo che il mio denaro venga speso con oculatezza ed onestà, cosa che raramente accade di riscontrare
3) si pensa ad una riduzione del 5% degli stipendi di ministri e parlamentari. Misura questa di scarsissimo effetto pratico ma importantissima come segnale al Paese che non ne può più della classe politica.
4) si pensa a maggiori controlli su gli assegni di invalidità. Misura sacrosanta visti gli abusi che sono stati consentiti nel corso degli ultimi decenni
5) si pensa di raddoppiare il tempo di pagamento delle liquidazioni (oggi sembra mediamente sui tre mesi). Misura da furbetti della Magliana che solo in Italia può avere accoglienza
6) si pensa ad un possibile blocco degli aumenti e delle indennità accessorie dei dipendenti statali. E perchè? Degli statali deve essere monitorata e giudicata la produttività, debbono essere sottoposti a costanti verifiche i "dirigenti", che sono i responsabili del buono o cattivo andamento della gestione delle amministrazioni, si deve fare una netta distinzione tra i capaci e i non capaci, licenziando questi ultimi - i dirigenti, dico - se se ne ravvedano i presupposti. Ma una misura "uguale per tutti" è iniqua e non condivisibile
7) si valuta se congelare gli scatti di anzianità a magistrati, militari e docenti universitari. E perchè?Anche su questo punto occorre valutare se gli stipendi sono equi e corrispondenti alla produttività, ma bloccare gli scatti è iniquo e non condivisibile
8) si pensa di aumentare l'età pensionabile delle lavoratrici del settore privato. Anche su questo aspetto valgono le osservazioni di cui al punto 1
9) finalmente delle misure in materia fiscale:
a) pronta una sanatoria per gli immobili "fantasma", cioè abusivi, scoperti dal demanio
b) si pensa ad una riapertura dei termini del concordato fiscale
Qui riconosco ed ammiro il vero Tremonti che, da buon fiscalista, certe idee deve averle nel DNA. Bravò (alla francese) Monsieur Tremontì et "chapeau" a toute votre politique fiscale des ces dernières années. Vous entrerez dans l'histoire et l'Italie tomberà de plus en plus dans la merde. Quintino Sella, che in linea di principio non gode più di tanto delle mie simpatie, si sta rivoltando nella tomba
a) una lotta dura all'evasione fiscale con immediati benefici effetti sul fronte delle entrate
b) una lotta dura alla corruzione dei funzionari pubblici e della classe politica con immediati benefici effetti sul fronte delle uscite
Leggo sui media che le misure allo studio sono le seguenti:
1) Possibile chiusura delle uscite di luglio e di dicembre delle pensioni di anzianità, misura a mio avviso di nullo impatto anche perchè i conti dell'INPS sono in ordine e non si vede perchè debbano essere colpiti coloro che vogliono uscire dal settore produttivo dopo averne maturati i requisiti. Ricordo al riguardo che con la riforma Dini, la riforma Maroni corretta dal governo Prodi nel solo "scalone" l'uscita si è già portata di fatto a 60 anni e salirà a 62 per gli uomini in tempi brevi
2) si pensa ad un contributo di solidarietà per le cosiddete "pensioni d'oro", cioè quelle superiori a 8 volte il minimo, quindi da 3.500 euro lordi mensili in su. Premesso che io appartengo alla categoria pur percependo una pensione che reputo per nulla affatto d'oro, che ho maturato versando per decenni, io e la mia azienda, cifre notevoli tra imposte e contributi e sulla quale pago fino all'ultimo euro l'aliquota Irpef prevista, mi sembra la solita manovra demagogica con nessun effetto pratico( le pensioni di questo tipo sono numericamente molto poche) e ingiustamente punitiva pertutti coloro che hanno fatto sempre il loro dovere fiscale, anche perchè soggetti - bisogna riconoscerlo - a ritenuta alla fonte. Comunque abbiamo sempre pagato ed io, personalmente, ritengo il dovere "fiscale" uno dei cardini della democrazia ma pretendo che il mio denaro venga speso con oculatezza ed onestà, cosa che raramente accade di riscontrare
3) si pensa ad una riduzione del 5% degli stipendi di ministri e parlamentari. Misura questa di scarsissimo effetto pratico ma importantissima come segnale al Paese che non ne può più della classe politica.
4) si pensa a maggiori controlli su gli assegni di invalidità. Misura sacrosanta visti gli abusi che sono stati consentiti nel corso degli ultimi decenni
5) si pensa di raddoppiare il tempo di pagamento delle liquidazioni (oggi sembra mediamente sui tre mesi). Misura da furbetti della Magliana che solo in Italia può avere accoglienza
6) si pensa ad un possibile blocco degli aumenti e delle indennità accessorie dei dipendenti statali. E perchè? Degli statali deve essere monitorata e giudicata la produttività, debbono essere sottoposti a costanti verifiche i "dirigenti", che sono i responsabili del buono o cattivo andamento della gestione delle amministrazioni, si deve fare una netta distinzione tra i capaci e i non capaci, licenziando questi ultimi - i dirigenti, dico - se se ne ravvedano i presupposti. Ma una misura "uguale per tutti" è iniqua e non condivisibile
7) si valuta se congelare gli scatti di anzianità a magistrati, militari e docenti universitari. E perchè?Anche su questo punto occorre valutare se gli stipendi sono equi e corrispondenti alla produttività, ma bloccare gli scatti è iniquo e non condivisibile
8) si pensa di aumentare l'età pensionabile delle lavoratrici del settore privato. Anche su questo aspetto valgono le osservazioni di cui al punto 1
9) finalmente delle misure in materia fiscale:
a) pronta una sanatoria per gli immobili "fantasma", cioè abusivi, scoperti dal demanio
b) si pensa ad una riapertura dei termini del concordato fiscale
Qui riconosco ed ammiro il vero Tremonti che, da buon fiscalista, certe idee deve averle nel DNA. Bravò (alla francese) Monsieur Tremontì et "chapeau" a toute votre politique fiscale des ces dernières années. Vous entrerez dans l'histoire et l'Italie tomberà de plus en plus dans la merde. Quintino Sella, che in linea di principio non gode più di tanto delle mie simpatie, si sta rivoltando nella tomba
sabato 15 maggio 2010
VACANZE
Quest'anno mia moglie ed io abbiamo deciso di non fare un periodo di vacanze lungo in Sicilia come abbiamo fatto negli ultimi anni. Partiremo lunedì 17 in nave da Genova con la Compagnia Grandi Navi Veloci(come sempre) e resteremo a Marina di Noto fino a fine Giugno. Avremo la possibilità di vedere le due rappresentazioni al teatro greco di Siracusa, come tutti gli anni, di ritrovare amici cari, di "stare a mare" durante tutto il mese di Giugno, il mese che preferiamo perchè le giornate sono lunghe, fa già caldo ma non caldissimo, non c'è ressa nè confusione, si può cominciare la giornata con un primo bagno in perfetta solitudine, i ristoranti non sono affollati ecc.
Poi, nei nostri programmi, c'è quello di passare qualche giorno a luglio a Busto e goderci la nostra terrazza ed il relativo barbecue insieme agli amici che saranno in città in quel periodo. Poi, sempre nei programmi, dovremmo passare la seconda metà di Luglio a Briançon da amici a noi molto cari, quindi rientro per qualche giorno a Busto e poi, nei giorni centrali di agosto, un soggiorno all'Aprica - dove siamo stati in vacanza - estiva ed invernale- per venti anni e dove abbiamo abbiamo bei ricordi di persone e di cose, evitando di spostarci nei giorni del caldo, del caos, della confusione, dei disagi di tutti i tipi..............in un contesto di "prezzi" assurdi. A fine agosto e a settembre un paio di viaggi, mete ancora da definire, fino a che la fine della bella stagione ci costringerà a pensare a prepararci all'inverno. Un soggiorno ad Abano Terme non sarebbe una brutta idea. Siamo infatti giunti alla conclusione che anche se siamo due "pensionati" - gran brutta parola - l'errore più grande che potremmo fare sarebbe quello di sprofondare nelle "abitudini" e nel "fare sempre le stesse cose". Realisticamente siamo nell'ultima fase del nostro percorso (non siamo vecchi ma nemmeno più giovani), il tempo ha un sapore diverso da quello che si percepiva quando si avevano venti anni e molto abbiamo ancora da vedere, da fare, da vivere. Stamane ho acquistato da Boragno l'ultimo libro di Scalfari, una delle persone che più stimo e che, è mia sensazione, si sente alla fine del viaggio e "sente" l'esigenza morale di fare un bilancio, di ripercorrere le tappe delle sue innumerevoli esperienze, di lasciare una specie di testamento di quelle che sono state le linee guida del suo "parcour". Penso che avrò modo di riflettere approfonditamente sulle sue riflessioni. Eppoi il computer portatile, la posta elettronica, facebook e il "telefonino" mi consentiranno di non sentirmi isolato. Gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione sono tutti "strumenti positivi". E' l'uso che se ne fa che fa la differenza. E soprattutto la differenza la fa la capacità o meno di apprezzare la vicinanza delle persone care, degli amici, delle persone con le quali si condividono idee e ideali. La vita l'ho sempre concepita come un viaggio, con varie fasi ognuna delle quali con le sue caratteristiche ed i suoi lati positivi. Poi arriverà il momento in cui sarà "ora di andare". Quale sia il destino migliore, andare o restare, solo il DIO lo può sapere, disse Socrate duemila e quattrocento anni fa.(Platone- Apologia di Socrate) La Grecia ha indubbiamente avuto momenti migliori degli attuali: del resto panta rei come disse un altro fine pensatore di poco anteriore. Anche noi, del resto, abbiamo avuto un passato glorioso che, alla luce della realtà attuale, sembra molto ma molto lontano.
Poi, nei nostri programmi, c'è quello di passare qualche giorno a luglio a Busto e goderci la nostra terrazza ed il relativo barbecue insieme agli amici che saranno in città in quel periodo. Poi, sempre nei programmi, dovremmo passare la seconda metà di Luglio a Briançon da amici a noi molto cari, quindi rientro per qualche giorno a Busto e poi, nei giorni centrali di agosto, un soggiorno all'Aprica - dove siamo stati in vacanza - estiva ed invernale- per venti anni e dove abbiamo abbiamo bei ricordi di persone e di cose, evitando di spostarci nei giorni del caldo, del caos, della confusione, dei disagi di tutti i tipi..............in un contesto di "prezzi" assurdi. A fine agosto e a settembre un paio di viaggi, mete ancora da definire, fino a che la fine della bella stagione ci costringerà a pensare a prepararci all'inverno. Un soggiorno ad Abano Terme non sarebbe una brutta idea. Siamo infatti giunti alla conclusione che anche se siamo due "pensionati" - gran brutta parola - l'errore più grande che potremmo fare sarebbe quello di sprofondare nelle "abitudini" e nel "fare sempre le stesse cose". Realisticamente siamo nell'ultima fase del nostro percorso (non siamo vecchi ma nemmeno più giovani), il tempo ha un sapore diverso da quello che si percepiva quando si avevano venti anni e molto abbiamo ancora da vedere, da fare, da vivere. Stamane ho acquistato da Boragno l'ultimo libro di Scalfari, una delle persone che più stimo e che, è mia sensazione, si sente alla fine del viaggio e "sente" l'esigenza morale di fare un bilancio, di ripercorrere le tappe delle sue innumerevoli esperienze, di lasciare una specie di testamento di quelle che sono state le linee guida del suo "parcour". Penso che avrò modo di riflettere approfonditamente sulle sue riflessioni. Eppoi il computer portatile, la posta elettronica, facebook e il "telefonino" mi consentiranno di non sentirmi isolato. Gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione sono tutti "strumenti positivi". E' l'uso che se ne fa che fa la differenza. E soprattutto la differenza la fa la capacità o meno di apprezzare la vicinanza delle persone care, degli amici, delle persone con le quali si condividono idee e ideali. La vita l'ho sempre concepita come un viaggio, con varie fasi ognuna delle quali con le sue caratteristiche ed i suoi lati positivi. Poi arriverà il momento in cui sarà "ora di andare". Quale sia il destino migliore, andare o restare, solo il DIO lo può sapere, disse Socrate duemila e quattrocento anni fa.(Platone- Apologia di Socrate) La Grecia ha indubbiamente avuto momenti migliori degli attuali: del resto panta rei come disse un altro fine pensatore di poco anteriore. Anche noi, del resto, abbiamo avuto un passato glorioso che, alla luce della realtà attuale, sembra molto ma molto lontano.
venerdì 14 maggio 2010
LE LISTE DI PROSCRIZIONE
Il centrodestra, in primis il premier, sta sostenendo che è in atto una vera e propria azione di sciacallaggio (da che pulpito viene la predica) con l'emersione attraverso i media di una lunga fila di personaggi che hanno ottenuto "vantaggi" più o meno cospicui dalla "cricca" Anemone & C. tanto da far assumere a quell'elenco le caratteristiche di vere e proprie "liste di proscrizione".
Premesso che vale sempre la presunzione di innocenza fino all'accertamento delle singole responsabilità con sentenza emessa dai magistrati competenti per materia e territorio(sembra che nei paesi democratici siano i magistrati deputati ad accertare le responsabilità penali, civili ed amministrative dei cittadini), tenderei a sottolineare che non di liste di proscrizione si tratta (Mario e Silla erano un'altra cosa) ma di liste di veri e propri "criminali" nel senso letterale ed etimologico della parola nel caso accertato di persone che abbiano accettato vantaggi economici in cambio di comportamenti contrari alle leggi in vigore (corruzione, concussione,interesse privato in atti d'ufficio, turbativa d'asta ecc. ecc. ecc.). Lo stesso premier sembra seriamente preoccupato, non tanto per un rigurgito di spirito di legalità, quanto per il timore che alla luce dell'evidenza dei fatti la squadra di governo si sfaldi come il Milan. come il matrimonio con la Signora Veronica Lario, o come lo spesso strato di cerone che serve a nascondere giorno dopo giorno l'inesorabile avanzare del tempo.
Premesso che vale sempre la presunzione di innocenza fino all'accertamento delle singole responsabilità con sentenza emessa dai magistrati competenti per materia e territorio(sembra che nei paesi democratici siano i magistrati deputati ad accertare le responsabilità penali, civili ed amministrative dei cittadini), tenderei a sottolineare che non di liste di proscrizione si tratta (Mario e Silla erano un'altra cosa) ma di liste di veri e propri "criminali" nel senso letterale ed etimologico della parola nel caso accertato di persone che abbiano accettato vantaggi economici in cambio di comportamenti contrari alle leggi in vigore (corruzione, concussione,interesse privato in atti d'ufficio, turbativa d'asta ecc. ecc. ecc.). Lo stesso premier sembra seriamente preoccupato, non tanto per un rigurgito di spirito di legalità, quanto per il timore che alla luce dell'evidenza dei fatti la squadra di governo si sfaldi come il Milan. come il matrimonio con la Signora Veronica Lario, o come lo spesso strato di cerone che serve a nascondere giorno dopo giorno l'inesorabile avanzare del tempo.
martedì 11 maggio 2010
IL PIANO ANTICRISI A DIFESA DELL'EURO VARATO DURANTE IL FINE SETTIMANA
Meno di due anni fa, il fallimento della Lehmann & Brothers, intervenuto il 15 settembre 2008, fece "scoppiare"una crisi, peraltro già latente ed evidente da tempo, che mise in discussione la stabilità dei mercati finanziari internazionali e fece "tremare" l'intera comunità internazionale. Bolla speculativa del mercato immobiliare, mutui subprime e "titoli tossici" furono le principali cause di quella fase A quella "crisi", alle sue cause, alle sue motivazioni, dedicai nel corso dei mesi più di venti post ai quali mi permetto rimandare chi fosse interessato alle mie opinioni al riguardo e a ripercorrere le tappe di quel momento storico. In questa sede mi limito a ricordare e a riconoscere, come feci allora, che la situazione fu salvata dalle decisioni tempestive, efficaci ed espressione di una compatta linea comune, prese da banche centrali, governi, organismi sovranazionali, che dettero un segnale fortissimo che consentì il ritorno, graduale, alla normalità dei circuiti finanziari.
In questi ultimi mesi si sono create le condizioni per una nuova grave "crisi", questa volta dell'area EURO ed, all'interno dell'area, per la debolezza della situazione greca e di altri paesi con i conti pubblici "non a posto", quelli che con disprezzo sui mercati internazionali vengono chiamati PIGS(chi conosce l'inglese sa cosa significa l'acronimo).
Anche l'attuale crisi era largamente prevista e prevedibile. In un mio post del 5 febbraio che ho intitolato "La crisi" sviluppavo delle argomentazioni che hanno poi trovato riscontro. In sintesi, in questi ultimi mesi i mercati, chiamiamoli con maggior chiarezza "la speculazione internazionale", hanno mirato i paesi dell'area euro più deboli e con i conti in disordine ponendosi in posizione ribassista sui titoli di stato dei citati paesi che hanno cominciato a trovare difficoltà a rinnovare i debiti in scadenza e a far sottoscrivere nuovi titoli se non a tassi esponenzialmente crescenti. In primis la Grecia, che ad un certo punto è stata costretta ad emettere i suoi titoli a tassi superiori al 10%, ma anche il Portogallo e a seguire gli altri paesi con debolezze strutturali. La Grecia ha lanciato un drammatico SOS per evitare il default e le autorità europee, colto il pericolo di un effetto domino che avrebbe travolto la moneta unica ,nello scorso fine settimana hanno preso una serie di misure da configurarsi come un vero "piano di salvataggio" dell'EURO, che rischiava di sfaldarsi. Le misure, che commenterò in dettaglio, hanno avuto un immediato effetto: TUTTI COLORO CHE AVEVANO VENDUTO ALLO SCOPERTO, LUNEDI MATTINA SI SONO RICOPERTI IN FRETTA E FURIA: E' A CIO' CHE SI DEVE IL FORTISSIMO RIALZO DI TUTTE LE BORSE EUROPEE DI IERI, NON AD ALTRO.
Dimostra pertanto di avere una "visione corta" chi pensa che il rimbalzo di ieri, soprattutto dei titoli bancari, sia il segno di un cessato pericolo. I problemi restano tutti e restano irrisolti.
Estremamente positivo, per contro, è il fatto che, seppur con molta fatica, il piano è stato concordato ed ha visto l'impegno congiunto di Commissione UE, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale europea e governi nazionali.
Vediamo in dettaglio in cosa consiste il piano che impegna la cifra "enorme" di 750 miliardi di euro:
A) è stato innanzitutto costituito un fondo di 60 miliardi di euro, gestito direttamente dalla Commissione Europea, al quale potranno attingere, in tempi strettissimi, i paesi non in grado di finanziarsi autonomamente sui mercati. 60 mld non sono molti anche se l'esecutivo comunitario potrà anche contrarre prestiti da girare ai predetti paesi in forte difficoltà
B) è stato costituito un maxi-fondo di 440 miliardi di euro( chiamato Special vehicle Portfolio) del quale saranno azionisti, pro-quota, ovviamente, gli stati dell'eurozona (quindi esclusa la gran Bretagna e chi non ha adottato l'euro pur facendo parte dell'UE). L'importo costituirà la garanzia delle emissioni attraverso le quali il fondo raccoglierà "fondi" sui mercati da prestare ai paesi a rischio default( restano da definire le procedure per fissare tempi di erogazione, tassi ed importi da applicare ai paesi richiedenti.)
C) oltre a ciò il Fondo Monetario interverrà sia nel passaggio di cui al punto A che in quello di cui al punto B con una cifra fino alla metà di ogni singolo intervento per un massimale di 250 mld di euro. La partecipazione del FMI è stata fortemente voluta da Germania e Gran Bretagna che hanno trovato la "comprensione" degli USA che, in pratica, sono il dominus dell'FMI
D) Infine, ed è stato questo il segnale più importante per i "mercati", la BCE e le singole banche centrali si sono impegnate a "comperare bonds dei paesi in difficoltà i quali abbiano preso seri impegni sul risanamento"
Va sottolineato che questa misura è stata presa in seno alla Banca Centrale Europea con forti resistenze da parte dell Germania . La Bundesbank per voce del suo Presidente Axel Weber, ha sottolineato che la decisione di acquistare obbligazioni pubbliche dei paesi in difficoltà comporta notevoli rischi. E' del resto nota la posizione delle autorità monetarie tedesche, non entusiaste da sempre di aver abbandonato il marco e che fanno della stabilità e della lotta alla inflazione gli assi portanti della loro politica monetaria. Inoltre a livello BCE non sono state per niente apprezzate le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, in primis il nostro Premier, che hanno dato l'impressione di poco considerare l'assoluta indipendenza della Banca Centrale dai poteri politici, indipendenza alla quale, come è giusto e doveroso, tiene molto e che è caratteristica istituzionale di tutte le banche centrali.
Dispiace che anche il Presidente Napolitano non abbia capito i "retroscena" delle decisioni prese e le difficoltà della Merkel che, sull'Euro e sulla necessità di salvare la Grecia, ha dovuto registrare una pesante sconfitta elettorale. Sulla megalomania del nostro presidente del consiglio non c'è nulla di nuovo da scoprire.
Questo è quanto: le misure sono state tempestive, adeguate nelle cifre messe in gioco, coinvolgono tutte le autorità e tutti i paesi dell'area euro,ed hanno dato un forte segnale.
Tutto questo basterà? No, a mio avviso, se non ci si convince una volta per tutte che le furbizie alla fine non pagano e che sono necessarie in tutta europa politiche di estremo rigore fiscale e di controllo della spesa, le sole che possano consentire alla "vecchia" Europa di invertire la tendenza alla decadenza e ad un impoverimento complessivo dei popoli che la costituiscono.
Ci si riuscirà? Non lo so. Io ho una grandissima stima del governatore della Banca d'Italia Draghi che vedrei con favore succedere a Trichet come Presidente della BCE; ho l'impressione, invece, che quell'incarico verrà conferito ad Axel Weber. A livello internazionale veniamo considerati poco e non ci si fida di noi, purtroppo.
In questi ultimi mesi si sono create le condizioni per una nuova grave "crisi", questa volta dell'area EURO ed, all'interno dell'area, per la debolezza della situazione greca e di altri paesi con i conti pubblici "non a posto", quelli che con disprezzo sui mercati internazionali vengono chiamati PIGS(chi conosce l'inglese sa cosa significa l'acronimo).
Anche l'attuale crisi era largamente prevista e prevedibile. In un mio post del 5 febbraio che ho intitolato "La crisi" sviluppavo delle argomentazioni che hanno poi trovato riscontro. In sintesi, in questi ultimi mesi i mercati, chiamiamoli con maggior chiarezza "la speculazione internazionale", hanno mirato i paesi dell'area euro più deboli e con i conti in disordine ponendosi in posizione ribassista sui titoli di stato dei citati paesi che hanno cominciato a trovare difficoltà a rinnovare i debiti in scadenza e a far sottoscrivere nuovi titoli se non a tassi esponenzialmente crescenti. In primis la Grecia, che ad un certo punto è stata costretta ad emettere i suoi titoli a tassi superiori al 10%, ma anche il Portogallo e a seguire gli altri paesi con debolezze strutturali. La Grecia ha lanciato un drammatico SOS per evitare il default e le autorità europee, colto il pericolo di un effetto domino che avrebbe travolto la moneta unica ,nello scorso fine settimana hanno preso una serie di misure da configurarsi come un vero "piano di salvataggio" dell'EURO, che rischiava di sfaldarsi. Le misure, che commenterò in dettaglio, hanno avuto un immediato effetto: TUTTI COLORO CHE AVEVANO VENDUTO ALLO SCOPERTO, LUNEDI MATTINA SI SONO RICOPERTI IN FRETTA E FURIA: E' A CIO' CHE SI DEVE IL FORTISSIMO RIALZO DI TUTTE LE BORSE EUROPEE DI IERI, NON AD ALTRO.
Dimostra pertanto di avere una "visione corta" chi pensa che il rimbalzo di ieri, soprattutto dei titoli bancari, sia il segno di un cessato pericolo. I problemi restano tutti e restano irrisolti.
Estremamente positivo, per contro, è il fatto che, seppur con molta fatica, il piano è stato concordato ed ha visto l'impegno congiunto di Commissione UE, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale europea e governi nazionali.
Vediamo in dettaglio in cosa consiste il piano che impegna la cifra "enorme" di 750 miliardi di euro:
A) è stato innanzitutto costituito un fondo di 60 miliardi di euro, gestito direttamente dalla Commissione Europea, al quale potranno attingere, in tempi strettissimi, i paesi non in grado di finanziarsi autonomamente sui mercati. 60 mld non sono molti anche se l'esecutivo comunitario potrà anche contrarre prestiti da girare ai predetti paesi in forte difficoltà
B) è stato costituito un maxi-fondo di 440 miliardi di euro( chiamato Special vehicle Portfolio) del quale saranno azionisti, pro-quota, ovviamente, gli stati dell'eurozona (quindi esclusa la gran Bretagna e chi non ha adottato l'euro pur facendo parte dell'UE). L'importo costituirà la garanzia delle emissioni attraverso le quali il fondo raccoglierà "fondi" sui mercati da prestare ai paesi a rischio default( restano da definire le procedure per fissare tempi di erogazione, tassi ed importi da applicare ai paesi richiedenti.)
C) oltre a ciò il Fondo Monetario interverrà sia nel passaggio di cui al punto A che in quello di cui al punto B con una cifra fino alla metà di ogni singolo intervento per un massimale di 250 mld di euro. La partecipazione del FMI è stata fortemente voluta da Germania e Gran Bretagna che hanno trovato la "comprensione" degli USA che, in pratica, sono il dominus dell'FMI
D) Infine, ed è stato questo il segnale più importante per i "mercati", la BCE e le singole banche centrali si sono impegnate a "comperare bonds dei paesi in difficoltà i quali abbiano preso seri impegni sul risanamento"
Va sottolineato che questa misura è stata presa in seno alla Banca Centrale Europea con forti resistenze da parte dell Germania . La Bundesbank per voce del suo Presidente Axel Weber, ha sottolineato che la decisione di acquistare obbligazioni pubbliche dei paesi in difficoltà comporta notevoli rischi. E' del resto nota la posizione delle autorità monetarie tedesche, non entusiaste da sempre di aver abbandonato il marco e che fanno della stabilità e della lotta alla inflazione gli assi portanti della loro politica monetaria. Inoltre a livello BCE non sono state per niente apprezzate le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, in primis il nostro Premier, che hanno dato l'impressione di poco considerare l'assoluta indipendenza della Banca Centrale dai poteri politici, indipendenza alla quale, come è giusto e doveroso, tiene molto e che è caratteristica istituzionale di tutte le banche centrali.
Dispiace che anche il Presidente Napolitano non abbia capito i "retroscena" delle decisioni prese e le difficoltà della Merkel che, sull'Euro e sulla necessità di salvare la Grecia, ha dovuto registrare una pesante sconfitta elettorale. Sulla megalomania del nostro presidente del consiglio non c'è nulla di nuovo da scoprire.
Questo è quanto: le misure sono state tempestive, adeguate nelle cifre messe in gioco, coinvolgono tutte le autorità e tutti i paesi dell'area euro,ed hanno dato un forte segnale.
Tutto questo basterà? No, a mio avviso, se non ci si convince una volta per tutte che le furbizie alla fine non pagano e che sono necessarie in tutta europa politiche di estremo rigore fiscale e di controllo della spesa, le sole che possano consentire alla "vecchia" Europa di invertire la tendenza alla decadenza e ad un impoverimento complessivo dei popoli che la costituiscono.
Ci si riuscirà? Non lo so. Io ho una grandissima stima del governatore della Banca d'Italia Draghi che vedrei con favore succedere a Trichet come Presidente della BCE; ho l'impressione, invece, che quell'incarico verrà conferito ad Axel Weber. A livello internazionale veniamo considerati poco e non ci si fida di noi, purtroppo.
venerdì 7 maggio 2010
GIULIO TREMONTI UN MINISTRO IN AFFANNO
Il 2 marzo scorso in un mio articolo che intitolavo " I DATI ISTAT DEL 2009- FOTOGRAFIA E SPECCHIO DI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA" sostenevo che il nostro Paese si avviava rapidamente verso una situazione di "avvitamento" con buona pace dell'ottimismo del premier e del suo "furbo"ministro dell'economia. L'articolo è piuttosto lungo e rimando alla lettura integrale dello stesso chi fosse interessato.
Ora, a distanza di soli due mesi Tremonti a denti stretti è costretto ad ammettere che "le cose non vanno affatto bene" nei conti pubblici per cui sarà necessaria una "manovra correttiva" di almeno 10 miliardi quest'anno (prima dell'estate dico io) e di 25 miliardi in due anni. La colpa non è ovviamente del governo e del modo folle in cui ha amministrato la cosa pubblica in questi due anni. No, la colpa è della Grecia, del destino "cinico e baro", di Giove Pluvio che si accanisce contro di noi, dei mezzi di informazione che menano gramo(del resto il premier ha dichiarato ieri che nel nostro paese " c'è troppa libertà di stampa") e di chissà chi altri ancora.
Io non so cosa escogiterà il ministro, che già in passato ho definito un "pinocchietto". Io so solamente che:
a) il debito pubblico è assolutamente fuori controllo ed è oramai ben superiore ai 1.800 miliardi(la prossima settimana Bankitalia farà uscire i dati al 31 Marzo e secondo me siamo intorno ai 1.820)
b) le entrate fiscali sono in continua diminuzione perchè l'evasione è aumentata ulteriormente
c) la spesa corrente continua a salire e non si sa, meglio, si sa, dove va a finire la spesa
d) conseguenza di quanto sopra, l'avanzo primario, che per noi è necessario come l'aria da respirare, è un ricordo ormai lontano
e) i tassi hanno ripreso a salire e il rifinanziamento del debito ed il finanziamento del nuovo debito ci costeranno sensibilmente di più
f) la speculazione internazionale ci ha presi di mira, checchè ne dicano il ministro ed il premier
g) le cifre "sparate" oggi da Tremonti sono largamente errate per difetto
Per evitare il "default" sono necessarie e sufficienti, a mio avviso, due sole misure:
A) Una lotta immediata e senza quartiere all'evasione fiscale. Si calcola che il 25% del PIL sia "sommerso". Ricordando che il PIL 2009 è stato di 1.520 mld si fa presto a calcolare l'imponibile evaso
B) Una lotta immediata e senza quartiere alla corruzione e allo spreco di risorse pubbliche
Sono in grado il ministro ed il premier di percorrere questa strada?
Ma mi faccia il piacere, diceva Totò
Mi consola poco il poter dire: " ma io lo avevo detto" anche se debbo riconoscere che le 1.200 persone che hanno visitato il mio profilo completo sul blog sanno da tempo come la penso, sanno che io ragiono solo su dati concreti e su linee di tendenza ben individuabili da chiunque abbia un minimo di buon senso e che, a posteriori, molto di quello che affermo si rivela "giusto". Lo dico senza alcuna presunzione, anzi con molta amarezza
Ora, a distanza di soli due mesi Tremonti a denti stretti è costretto ad ammettere che "le cose non vanno affatto bene" nei conti pubblici per cui sarà necessaria una "manovra correttiva" di almeno 10 miliardi quest'anno (prima dell'estate dico io) e di 25 miliardi in due anni. La colpa non è ovviamente del governo e del modo folle in cui ha amministrato la cosa pubblica in questi due anni. No, la colpa è della Grecia, del destino "cinico e baro", di Giove Pluvio che si accanisce contro di noi, dei mezzi di informazione che menano gramo(del resto il premier ha dichiarato ieri che nel nostro paese " c'è troppa libertà di stampa") e di chissà chi altri ancora.
Io non so cosa escogiterà il ministro, che già in passato ho definito un "pinocchietto". Io so solamente che:
a) il debito pubblico è assolutamente fuori controllo ed è oramai ben superiore ai 1.800 miliardi(la prossima settimana Bankitalia farà uscire i dati al 31 Marzo e secondo me siamo intorno ai 1.820)
b) le entrate fiscali sono in continua diminuzione perchè l'evasione è aumentata ulteriormente
c) la spesa corrente continua a salire e non si sa, meglio, si sa, dove va a finire la spesa
d) conseguenza di quanto sopra, l'avanzo primario, che per noi è necessario come l'aria da respirare, è un ricordo ormai lontano
e) i tassi hanno ripreso a salire e il rifinanziamento del debito ed il finanziamento del nuovo debito ci costeranno sensibilmente di più
f) la speculazione internazionale ci ha presi di mira, checchè ne dicano il ministro ed il premier
g) le cifre "sparate" oggi da Tremonti sono largamente errate per difetto
Per evitare il "default" sono necessarie e sufficienti, a mio avviso, due sole misure:
A) Una lotta immediata e senza quartiere all'evasione fiscale. Si calcola che il 25% del PIL sia "sommerso". Ricordando che il PIL 2009 è stato di 1.520 mld si fa presto a calcolare l'imponibile evaso
B) Una lotta immediata e senza quartiere alla corruzione e allo spreco di risorse pubbliche
Sono in grado il ministro ed il premier di percorrere questa strada?
Ma mi faccia il piacere, diceva Totò
Mi consola poco il poter dire: " ma io lo avevo detto" anche se debbo riconoscere che le 1.200 persone che hanno visitato il mio profilo completo sul blog sanno da tempo come la penso, sanno che io ragiono solo su dati concreti e su linee di tendenza ben individuabili da chiunque abbia un minimo di buon senso e che, a posteriori, molto di quello che affermo si rivela "giusto". Lo dico senza alcuna presunzione, anzi con molta amarezza
mercoledì 5 maggio 2010
LA QUESTIONE MORALE
Chi segue quello che sto scrivendo sul mio blog sa che alla questione morale ho dedicato numerosi post e sa che considero la "questione morale" la questione centrale del presente e del futuro del nostro Paese( Che mi ostino a scrivere con la P maiuscola). Ebbene dai quotidiani di oggi apprendo:
a) che il ministro (con la m minuscola) Scajola ha rassegnato le dimissioni per difendersi meglio da accuse assolutamente inverosimili e per non mettere in difficoltà il governo. Lui, poverino, ha comperato una casa lussuosa a Roma accendendo un regolare mutuo. Poi qualche oscuro benefattore, di cui il ministro ignora l'identità, ha integrato il prezzo versando alle venditrici 900 mila euro in assegni circolari provenienti da provvista non di pertinenza del ministro. ECHI CI CREDE. A me, debbo dire la verità, una "fortuna" così non è mai capitata. Il fatto è che non ci crede nemmeno il presidente del Consiglio, ed è tutto dire, che ha "scaricato" il suo ministro in fretta e furia. Del resto il sig Scaiola non è nuovo a simili disavventure. Figlio di sindaco democristiano di Imperia, fratello di Alessandro, anch'egli sindaco di Imperia,a sua volta sindaco e deputato democristiano di Imperia, ha costruito nel tempo una posizione di potere nel ponente ligure che definire "granitica" è dire poco. Ad Imperia, Savona e Genova non si muove foglia che Scajola non voglia(a La Spezia meno, lì son tutti "comunisti"). Nominato sindaco fu costretto a dimettersi dopo solo un anno per vicende attinenti alla gestione del Casinò di Sanremo (chi non è più giovanissimo ricorda le accuse di concussione sul conte Borletti9 e si fece 70 giorni a San Vittore. Prosciolto per l'abilità del suo avvocato difensore, dal 90 al 95 fu di nuovo sindaco di Imperia. Folgorato sulla via di Damasco dal fascino di SB, nel 2001 fu nominato ministro dell' interno e ricopriva quella carica nei giorni del G 8 di Genova (Luglio 2001) durante il quale il governo fece, a mio avviso, le prove generali di gestione autoritaria dello Stato tanto che l'Italia fu messa sotto accusa dal tribunale internazionale dei diritti dell'uomo per le violenze delle forze dell'ordine che provocarono un morto e migliaia di "pestati" a sangue tra i manifestanti. Io al tempo lavoravo in Piazza De Ferrari a venti metri da Palazzo Ducale, in piena zona rossa, ed ero talmente sicuro che sarebbe successo quello che che poi successe che, durante i giorni del G8...........me ne andai alle Maldive rientrando a G8 finito. Del resto fu lo stesso ministro ad ammettere di aver dato ordine di sparare sui manifestanti se fossero entrati in zona rossa. In seguito smentì affermando che le sue paroleerano state male interpretate, ma le sue dichiarazioni sono agli atti della storia. Poi, nel 2002, ci fu il caso Biagi, che il ministro definì un "rompicoglioni". Nel frattempo Biagi era morto ucciso dalle brigate rosse. Anche allora dovette dimettersi per la "statura" morale delle sue dichiarazioni. A proposito di statura ricordo che chi non gli vuole bene da tempo in Liguria lo chiama "sciaboletta", come il non compianto Vittorio Emanuele III . Sempre in sella, negli ultimi anni ha coperto il ruolo di ministro delle attività produttive dove si è distinto per aver sostenuto con convinzione il "nucleare" quando tutti i paesi avanzati si indirizzano su strade diverse.
QUESTA E' LA STORIA, MOLTO IN SINTESI, DI UNO DEGLI UOMINI PIU' POTENTI DELLA CLASSE POLITICA AL GOVERNO
Ho dedicato molto spazio alla vicenda Scajola, ma mica finisce qui.
Leggo anche:
b) a Roma Ciarrapico, altro bel personaggio, ex fascista e ora rispettabile senatore del PDL, è indagato per truffa con l'accusa di frode per ottenere contributi dallo stato. Gli hanno sequestrato 20 milioni di euro in immobili, quote societarie, conti correnti, una barca ecc. Anche Ciarrapico non è nuovo a disavventure della specie.Non mi dilungo ma tra cliniche, acque minerali, giornali, il CIARRA, amicone di Andreotti e di Gianni Letta, nonchè di Cesare Geronzi, ne ha fatte più di Bertoldo.
c) arrestato per bancarotta fraudolenta Simone Chiarella, ex genero di Gaetano Caltagirone, deceduto qualche mese fà e da non confondersi con il quasi omonimo suocero dell'onorevole Casini. In questo caso è stata l'ex moglie ad "inguaiare"il Chiarella, che, diciamo così, aveva distratto fondi e svuotato il patrimonio di società di sua pertinenza.
d) l'ex assessore regionale allo sport Prosperini, al quale ho dedicato qualche settimana un post, patteggia 3 anni e 5 mesi, ringrazia il Pubblico Ministero e dichiara che per il seguito "si dedicherà al volontariato" (sic). Le accuse: truffa corruzione e turbativa d'asta.
e) nubi si addensano su Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del PDL: concorso in corruzione per appalti legati all'ultimo G 8
f) Bertolaso continua ad essere nell'occhio del ciclone per la gestione della protezione civile
g)la magistratura di Firenze chiede il giudizio immediato per Angelo Balducci, ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici e per Fabio De Santis, provveditore per le opere pubbliche della Toscana(appalto per la scuola dei maresciallli dei carabinieri). Dalla "cricca" Anemone, Balducci & Co. emergera' nelle prossime settimane tanto di quel sudiciume da non credere.
Mi fermo qui e mi limito a fare una semplice osservazione: UN PAESE COSI' DOVE PUO' ANDARE E CHE FINE POTRA' FARE SE SI CONSIDERA POI CHE E' GUIDATO DA UN PREMIER CHE IERI, DOPO AVER SCARICATO SCAJOLA, HA DICHIARATO:" IN ITALIA C'E' FIN TROPPA LIBERTA' DI STAMPA" come se fosse colpa dei mezzi di informazione se il Paese ha questa classe dirigente. Se non si ritorna ad una gestione corretta della cosa pubblica e se non si sanzionano pesantemente gli approfittatori, i bancarottieri, i corrotti( politici a livello nazionale e locale, funzionari pubblici, il nostro destino è segnato: default e bancarotta sulla scia dell'Argentina, della Grecia e di tutti i paesi che non hanno presente che i nodi, prima o poi,vengono tutti al pettine.Tremonti sa benissimo in che condizioni siamo e per questo continua a girare per l'Europa ed il mondo a lanciare messaggi rassicuranti: almeno lui, che peraltro ha grandissime responsasibilità nello sfascio del Paese se ne è accorto. Questa però, visto che è un uomo di indubbia intelligenza, è una aggravante . Speriamo tutti che non sia troppo tardi e che la speculazione internazionale, dopo aver attaccato la Grecia e la Spagna, non attacchi noi: con un debito pubblico di oltre 1.800 miliardi non c'è Merkel che tenga: le cifre in gioco, per noi,sono 7 volte quelle della Grecia. Decenni di corruzione e di sprechi ci hanno portato sull'orlo del baratro e l'orchestra, sul Titanic, continua a suonare
a) che il ministro (con la m minuscola) Scajola ha rassegnato le dimissioni per difendersi meglio da accuse assolutamente inverosimili e per non mettere in difficoltà il governo. Lui, poverino, ha comperato una casa lussuosa a Roma accendendo un regolare mutuo. Poi qualche oscuro benefattore, di cui il ministro ignora l'identità, ha integrato il prezzo versando alle venditrici 900 mila euro in assegni circolari provenienti da provvista non di pertinenza del ministro. ECHI CI CREDE. A me, debbo dire la verità, una "fortuna" così non è mai capitata. Il fatto è che non ci crede nemmeno il presidente del Consiglio, ed è tutto dire, che ha "scaricato" il suo ministro in fretta e furia. Del resto il sig Scaiola non è nuovo a simili disavventure. Figlio di sindaco democristiano di Imperia, fratello di Alessandro, anch'egli sindaco di Imperia,a sua volta sindaco e deputato democristiano di Imperia, ha costruito nel tempo una posizione di potere nel ponente ligure che definire "granitica" è dire poco. Ad Imperia, Savona e Genova non si muove foglia che Scajola non voglia(a La Spezia meno, lì son tutti "comunisti"). Nominato sindaco fu costretto a dimettersi dopo solo un anno per vicende attinenti alla gestione del Casinò di Sanremo (chi non è più giovanissimo ricorda le accuse di concussione sul conte Borletti9 e si fece 70 giorni a San Vittore. Prosciolto per l'abilità del suo avvocato difensore, dal 90 al 95 fu di nuovo sindaco di Imperia. Folgorato sulla via di Damasco dal fascino di SB, nel 2001 fu nominato ministro dell' interno e ricopriva quella carica nei giorni del G 8 di Genova (Luglio 2001) durante il quale il governo fece, a mio avviso, le prove generali di gestione autoritaria dello Stato tanto che l'Italia fu messa sotto accusa dal tribunale internazionale dei diritti dell'uomo per le violenze delle forze dell'ordine che provocarono un morto e migliaia di "pestati" a sangue tra i manifestanti. Io al tempo lavoravo in Piazza De Ferrari a venti metri da Palazzo Ducale, in piena zona rossa, ed ero talmente sicuro che sarebbe successo quello che che poi successe che, durante i giorni del G8...........me ne andai alle Maldive rientrando a G8 finito. Del resto fu lo stesso ministro ad ammettere di aver dato ordine di sparare sui manifestanti se fossero entrati in zona rossa. In seguito smentì affermando che le sue paroleerano state male interpretate, ma le sue dichiarazioni sono agli atti della storia. Poi, nel 2002, ci fu il caso Biagi, che il ministro definì un "rompicoglioni". Nel frattempo Biagi era morto ucciso dalle brigate rosse. Anche allora dovette dimettersi per la "statura" morale delle sue dichiarazioni. A proposito di statura ricordo che chi non gli vuole bene da tempo in Liguria lo chiama "sciaboletta", come il non compianto Vittorio Emanuele III . Sempre in sella, negli ultimi anni ha coperto il ruolo di ministro delle attività produttive dove si è distinto per aver sostenuto con convinzione il "nucleare" quando tutti i paesi avanzati si indirizzano su strade diverse.
QUESTA E' LA STORIA, MOLTO IN SINTESI, DI UNO DEGLI UOMINI PIU' POTENTI DELLA CLASSE POLITICA AL GOVERNO
Ho dedicato molto spazio alla vicenda Scajola, ma mica finisce qui.
Leggo anche:
b) a Roma Ciarrapico, altro bel personaggio, ex fascista e ora rispettabile senatore del PDL, è indagato per truffa con l'accusa di frode per ottenere contributi dallo stato. Gli hanno sequestrato 20 milioni di euro in immobili, quote societarie, conti correnti, una barca ecc. Anche Ciarrapico non è nuovo a disavventure della specie.Non mi dilungo ma tra cliniche, acque minerali, giornali, il CIARRA, amicone di Andreotti e di Gianni Letta, nonchè di Cesare Geronzi, ne ha fatte più di Bertoldo.
c) arrestato per bancarotta fraudolenta Simone Chiarella, ex genero di Gaetano Caltagirone, deceduto qualche mese fà e da non confondersi con il quasi omonimo suocero dell'onorevole Casini. In questo caso è stata l'ex moglie ad "inguaiare"il Chiarella, che, diciamo così, aveva distratto fondi e svuotato il patrimonio di società di sua pertinenza.
d) l'ex assessore regionale allo sport Prosperini, al quale ho dedicato qualche settimana un post, patteggia 3 anni e 5 mesi, ringrazia il Pubblico Ministero e dichiara che per il seguito "si dedicherà al volontariato" (sic). Le accuse: truffa corruzione e turbativa d'asta.
e) nubi si addensano su Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del PDL: concorso in corruzione per appalti legati all'ultimo G 8
f) Bertolaso continua ad essere nell'occhio del ciclone per la gestione della protezione civile
g)la magistratura di Firenze chiede il giudizio immediato per Angelo Balducci, ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici e per Fabio De Santis, provveditore per le opere pubbliche della Toscana(appalto per la scuola dei maresciallli dei carabinieri). Dalla "cricca" Anemone, Balducci & Co. emergera' nelle prossime settimane tanto di quel sudiciume da non credere.
Mi fermo qui e mi limito a fare una semplice osservazione: UN PAESE COSI' DOVE PUO' ANDARE E CHE FINE POTRA' FARE SE SI CONSIDERA POI CHE E' GUIDATO DA UN PREMIER CHE IERI, DOPO AVER SCARICATO SCAJOLA, HA DICHIARATO:" IN ITALIA C'E' FIN TROPPA LIBERTA' DI STAMPA" come se fosse colpa dei mezzi di informazione se il Paese ha questa classe dirigente. Se non si ritorna ad una gestione corretta della cosa pubblica e se non si sanzionano pesantemente gli approfittatori, i bancarottieri, i corrotti( politici a livello nazionale e locale, funzionari pubblici, il nostro destino è segnato: default e bancarotta sulla scia dell'Argentina, della Grecia e di tutti i paesi che non hanno presente che i nodi, prima o poi,vengono tutti al pettine.Tremonti sa benissimo in che condizioni siamo e per questo continua a girare per l'Europa ed il mondo a lanciare messaggi rassicuranti: almeno lui, che peraltro ha grandissime responsasibilità nello sfascio del Paese se ne è accorto. Questa però, visto che è un uomo di indubbia intelligenza, è una aggravante . Speriamo tutti che non sia troppo tardi e che la speculazione internazionale, dopo aver attaccato la Grecia e la Spagna, non attacchi noi: con un debito pubblico di oltre 1.800 miliardi non c'è Merkel che tenga: le cifre in gioco, per noi,sono 7 volte quelle della Grecia. Decenni di corruzione e di sprechi ci hanno portato sull'orlo del baratro e l'orchestra, sul Titanic, continua a suonare
domenica 2 maggio 2010
LA SITUAZIONE AGGIORNATA DEL DEBITO PUBBLICO NEI PAESI DELL'UNIONE EUROPEA
Sul mio sito FACEBOOK ho pubblicato tre articoli apparsi recentemente sul Sole 24 ore sui seguenti argomenti:
a)il rapporto deficit/pil e debito/pil nei paesi dell'Unione europea
b) bond governativi e rendimenti
c) Il sorpasso tedesco. L'italia al quarto posto nell'indebitamento
Gli articoli possono essere ovviamente scaricati direttamente dal sito del Sole 24 ore
Non voglio fare commenti, ma resto sempre convinto che se non si conoscono i dati e le cifre non si può capire quello che avviene nè si può avere un'idea di quello che potrà accadere.
a)il rapporto deficit/pil e debito/pil nei paesi dell'Unione europea
b) bond governativi e rendimenti
c) Il sorpasso tedesco. L'italia al quarto posto nell'indebitamento
Gli articoli possono essere ovviamente scaricati direttamente dal sito del Sole 24 ore
Non voglio fare commenti, ma resto sempre convinto che se non si conoscono i dati e le cifre non si può capire quello che avviene nè si può avere un'idea di quello che potrà accadere.
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