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giovedì 31 marzo 2011

AUDIZIONE ALLA CAMERA DEL MINISTRO GIULIO TREMONTI

Il ministro Tremonti, se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Mentre il premier lo capisci subito che ti prende per i fondelli, lui no. Con quell'aria da professorino saputello che si ritrova ti dà l'impressione di uno affidabile, competente, uno che non ti frega.
Mi spiego. All' inizio di settimana il ministro dell'economia è stato sentito alla Camera (in termini tecnici, una audizione) dove ha enunciato il suo "programma-proposta" - così lo defnisce il Corriere della Sera - per il futuro.
Dopo essersi parlato bene addosso rivendicando che anche in Europa sono state recepite sue idee, in particolare il fondo salva stati dentro il quale c'è l'idea degli eurobonds figli dei Tremonti bonds ed il fatto che nella valutazione di un Paese deve essere preso in considerazione non solo il debito pubblico ma anche la finanza privata, è passato ad enunciare il suo programma:
"l'obbiettivo immediato è il pareggio di bilancio, il deficit zero; poi tra quattro anni, nel 2015, partirà la lotta al terzo debito pubblico del mondo, magari con l'inserimento nella Costituzione di una norma blocca debito (l'hanno già fatto altri partner europei) perchè non basta rivedere l'articolo 81, quello che impone la copertura finanziaria delle leggi di spesa"
Faccio le seguenti  considerazioni:
a)  innazitutto mi viene in mente una vecchia regoletta che ci veniva insegnata alle medie con i primi rudimenti del latino: "spero, promitto e iuro reggono l'infinito futuro". Il premier in primis, ma anche il ministro Tremonti, l'hanno assimilata totalmente. Promitto che faremo il ponte sullo stretto di Messina, dieci centrali nucleari, che ricostruiremo l'Aquila in tre giorni, che diminuiremo le tasse, che liberemo Lampedusa in 24 ore, massimo 48, che il PIL crescerà del 3, che dico 3, almeno 4% l'anno per i prossimi 5 anni (cfr. intervista al premier fatta dallo zerbino-giornalista Michele Renzulli e da me commentata con il mio post del 4 Febbraio)   ecc ecc ecc .
Iuro: giuro sulla testa dei miei figli che non ho mai corrotto l'avvocato Mills, che non ho mai pagato una donna per fare sesso, che non ho mai evaso il fisco, che non ho mai compiuto un reato in vita mia, che non ho mai smazzettato, che non ho mai avuto rapporti con Stefano Bontade, che Mangano era un semplice stalliere, che sono sceso in campo per puro spirito di servizio, che le mie frequntazioni con Gheddafi, Putin, Mubarak Lukashenko sono ispirate al solo obbiettivo di redimerli ecc.ecc.ecc.ecc. ed altre mille amenità del genere.
Spero, infine, .....che me la cavo. Comunque io me la cavo, siete voi italiani che non so se ve la caverete.
b) seconda osservazione: ma caro ministro Tremonti, il suo programma tutto coniugato al futuro fa presumere che responsabile dell'economia in questi ultimi due decenni sia stato un altro. Lei, mi scusi, dove era? su Marte? Pareggio di bilancio. Cominci per prima cosa a riportare a segno positivo l'avanzo primario. Ciampi, ai suoi tempi, lo aveva portato ad oltre il 5%, lo stesso Padoa-Schioppa nel biennio 2006- 2008 l'aveva riportato ad oltre il 3%. Vorrei ricordarLe che dal 2008 ad oggi il debito pubblico è salito dal 103% (Padoa-Schioppa) al suo 121%, dato di fine gennaio. Vorrei anche ricordarLe che nel solo mese di Gennaio il debito è salito di quasi 37 miliardi di euro (cfr mio post del 14 Marzo). Lei, mi scusi, dove era? C'è bisogno di cambiare la Costituzione per tenere sotto controllo il deficit? Poi non capisco perchè l'attacco al terzo debito pubblico del mondo (secondo dopo il Giappone signor ministro, la Grecia conta quanto il due di coppe sullo scenario finanziario internazionale) debba cominciare nel 2015. Perchè non prima o perchè non dopo?. Le riconosco, da un anno a questa parte, una prudente attenzione all'evoluzione delle dinamiche del debito pubblico. Non è perchè Lei conosce molto bene lo stato reale delle finanze pubbliche e sa di essere su una polveriera? Poi non dia la colpa di tutto alla dottoressa Cannata (cfr. mio post del 24 Novembre). Perchè è stato lei, signor ministro, ad impostare una politica basata su scudi fiscali, lassismo nella lotta all'evasione fiscale, tagli indiscrimati nelle voci di spesa, tagli che non hanno prodotto alcun beneficio se è vero come è vero che nel decennio ultimo il debito pubblico è salito dai 1.261 miliardi di fine 2000 (cfr mio post del 19 Agosto 2010) agli attuali 1.879.
Per cui, signor ministro, non venga a raccontare che lei ha messo in sicurezza i conti pubblici perchè non è vero. Vorrei anche ricordarLe che dopo Grecia, Portogallo e Irlanda, ci siamo Spagna e noi.
Devotamente Suo
Alberto Pirani

martedì 29 marzo 2011

CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Faccio seguito e riferimento ai due ultimi miei post sull'argomento. L'avvocato Tovaglieri, candidato sindaco della Lega per un giorno o poco più , ha dichiarato, obtorto collo, che "non può che acccettare la decisione di Bossi di tenere  in piedi l'alleanza LEGA/PDL a Busto"
Del resto Bossi in una intervista raccolta a Besozzo (quando si dice il respiro internazionale degli statisti della Lega) aveva parlato chiaro: l'alleanza Lega-Pdl a Busto è uno dei prezzi da pagare per il federalismo" e più non dimandare, aggiungo io, scomodando padre Dante.
Perchè il prezzo del federalismo lo debbano pagare i cittadini  di Busto non è dato sapere; il nesso non c'è, probabilmente ci sono cose nel rapporto Bossi-Berlusconi che noi non conosciamo.
L'avvocato Tovaglieri a questo punto ha dovuto prendere atto della situazione e, con una certa dose di ironia e autoironia, ha commentato che i manifesti con la sua faccia (già stampati e attaccati in città) - essendo un peccato usarli per incartare il pesce, commento io - li compererà personalmente e  li terrà da parte, che magari vengono buoni fra cinque anni.
Ha peraltro riconosciuto che: "si rende conto che ora serve un esame di coscenza per la Lega bustocca".
Se lo dice lui, che è durato l'espace d'un matin come candidato sindaco, ci crediamo.
Se non ci fosse da piangere, perchè c'è da piangere a commentare queste cose, sarebbe tutta da ridere. Sembra la trama di un film di Totò.
Chissà cosa passa nella testa degli elettori bustocchi, ad assistere a questo spettacolo, ben triste a dire il vero.
Io so solo che resto sempre più convinto che: "anche a Busto cambiare si può (si deve) e.............se non ora, quando?" e che Stelluti sindaco sia la ricetta migliore per affrontare e risolvere i problemi della città, che sono tanti.

domenica 27 marzo 2011

CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Non più tardi di ieri scrivevo che le dichiarazioni del coordinatore regionale del PDL, Mantovani, facevano presagire un ripensamento circa la decisione della Lega di andare da sola qui  a Busto Arsizio, decisione comunicata alla stampa e ai quattro venti  con la ufficializzazione nei giorni scorsi della candidatura di Claudio Tovaglieri. Scelta politica che aveva fatto dichiarare al segretario cittadino del PDL, Antonelli, che il PDL era "strafelice" di andare da solo e lo aveva indotto, imprudentemente, ad esprimere giudizi fortemente negativi. sulla alleanza tra i due partiti nel quinquennio che si sta concludendo. Nel contempo dalla parte della Lega l'onorevole Marco Reguzzoni, in forte ascesa nel partito, dichiarava che" la scelta era definitiva"  e che "spazi di manovra non ce ne erano"
Scrivevo anche che se il ripensamento ci fosse stato, sarebbe stata l'ennesima conferma che le scelte   che riguardano la nostra città vengono sempre prese da altri e in altra sede.
Puntuali sono arrivate le dichiarazioni di Bossi che, testualmente, ha detto che "non si può ottenere da Berlusconi il federalismo ma poi tirargli il pacco" seguite dalle dichiarazioni  di Speroni, allineate e coperte, che ha detto: " preferivo andare da solo ma se questo è uno dei prezzi da pagare per il federalismo, lo paghiamo tranquillamente."
Le cronache dicono che l'onorevole Marco Reguzzoni  non l'abbia presa per niente bene, la decisione di Bossi.
Cosa è accaduto , in effetti, a mio avviso:  che Marco Reguzzoni ha tentato di completare il disegno da "Mani sulla città" che sta perseguendo.
Il suocero Speroni parlamentare europeo  e presidente del Consiglio comunale, lui, il Marco,  onorevole a Roma in forte ascesa e vero dominus di tutta la partita, l'avvocato Tovaglieri, strettamente legato alll'onorevole, sindaco della città e, dulcis in fundo, la signora Paola Reguzzoni, sorella dell'onorevole Marco, amministratore delegato di Agesp  Servizi, la società "in house providing" partecipata al 100% dal Comune nella quale è concentrato il potere economico pubblico.
Un bel quadretto , non c'è che dire.
Talmente bello che non deve essere per niente piaciuto a due esponenti della Lega potenti qui in Provincia, il ministro dell'interno Maroni  e il segretario nazionale Giancarlo Giorgetti. E, per ora, le ambizioni di Marco Reguzzoni sono ridimenzionate.
Come finirà? Con ogni probabilità con una conferma di Farioli candidato sindaco di PDLe LEGA uniti, o un terzo nome se Reguzzoni non digerisce la sconfitta. Nell'uno e nell'altro caso il quadro è quello di una frattura profonda all'interno della Lega e tra Lega e PDL. Con quali garanzie si può affidar loro il futuro della città se è evidente che continueranno a litigare tra di loro e a paralizzarsi vicendevolmente come è avvenuto per tutto il tempo dell'attuale legislatura?
In tutto questo, dove sia l'attenzione agli interessi della cittadinanza, quale sia il programma per dare alla città un disegno strategico per il suo futuro, quali siano gli obbiettivi operativi, sinceramente non emerge da nessuna parte.
Bustocchi, l'avete capito che siete merce di scambio tra poteri forti interessati al solo loro interesse (la tautologia è voluta) e che dei vostri bisogni non hanno la minima considerazione? 
Credetemi; meglio l'alternativa Stelluti, molto meglio. Altrimenti la città rimarrà per altri cinque anni immobilizzata dai veti incrociati, condizionata dagli equilibri politici nazionali, in una situazione di stallo che ne accentuerà la decadenza.
Perchè anche a Busto cambiare si può; e se non ora, quando?
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

sabato 26 marzo 2011

CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Sul suo sito personale Carlo Stelluti, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni comunali del 15 e 16 Maggio, ha pubblicato il suo "Programma Amministrativo" per la gestione della città.
Il documento, dopo aver enunciato e ricordato i principi e i valori ai quali il candidato sindaco e la coalizione si richiamano, entra nel dettaglio dei singoli problemi specifici di Busto Arsizio e enuncia con chiarezza e realismo la posizione di Stelluti su ciascuno di essi.
Mi permetto pertanto rimandare chi segue il mio blog a detto documento per una visione completa del programma, condiviso pienamente dalle forze politiche che sostengono la candidatura e con assoluta convinzione da me personalmente.
La campagna elettorale è praticamente partita in questi giorni con la presentazione di Stelluti il 18 al Museo del Tessile, con quella del candidato sindaco del PDL Luigi Farioli ai Molini Marzoli il 24, mentre la Lega non ha ancora presentato ufficialmente il suo candidato Tovaglieri.
Come è noto la Lega da qualche giorno ha comunicato di voler "andare da sola" al prossimo appuntamento elettorale indicando in Tovaglieri il suo candidato. Peraltro proprio ai Molini Marzoli il responsabile per la Lombardia del PDL, Mantovani, ha pubblicamente dichiarato che "Bossi vuole che a Busto la Lega resti alleata "- glielo avrebbe detto personalmente Berlusconi -  facendo pensare ad un possibile ripensamento che confermerebbe, se mai ce ne fosse bisogno, come le decisioni che riguardano la città di Busto vengono sempre prese da altri e in altra sede.
Questo solo fatto dovrebbe far riflettere i cittadini di Busto, sesta città della Lombardia per abitanti, sul perchè la città da decenni è in una situazione di sostanziale immobilismo, sulle ragioni della palese sua decadenza, sulla assoluta mancanza di un disegno progettuale per il suo futuro e sulle responsabilità di tale stato di cose.
Come ho già scritto, seguirò con assiduità la campagna elettorale e ne riferirò giornalmente da questo spazio.
Continuo a credere e con sempre maggiore convinzione che:
"Anche a Busto cambiare si può, e se non ora, quando?

E' ARRIVATA - LA PRIUS E' ARRIVATA

Finalmente la macchina nuova, che sostituisce la Yaris distrutta in Dicembre, è arrivata. E' una PRIUS della Yoyota. E' la prima mia auto ibrida, è la prima con il cambio automatico. Infatti ho avuto qualche difficoltà a prendere confidenza con un modo di guidare cui non sono abituato. Adesso bisognerà evitare di distruggerla. L'ho comperata via Internet e ritengo di aver fatto un buon acquisto; io sono sempre più favorevole agli aacquisti on line. In genere si può scegliere, con calma, in una vasta gamma, i prezzi sono più bassi e rischi non se ne corrono se si ha un minimo di dimestichezza con l'elettronica.

venerdì 25 marzo 2011

IL CIBO, IL VINO, IL BUON VIVERE

Ho la fortuna, e la sfortuna insieme, di avere una moglie che cucina divinamente bene. Fortuna perchè il mangiar bene, specialmente in compagnia di amici cari, è una delle gioie della vita. Sfortuna perchè ogni programma di controllo del peso salta regolarmente. E dovrei perdere qualche chilo, lo so.
Milena cucina bene per una serie di ragioni. Innanzitutto perchè è intellettualmente curiosa; se c'è da imparare qualcosa di nuovo nel settore, lei lo va a cercare e lo impara. La sua cucina è creativa nel senso che aggiunge o toglie ogni volta qualcosa. Cucina bene anche perchè le piace mangiar bene e sa che a me piace. Cucina bene perchè ha attinto dalla cucina siciliana, la sua terra natale, dalla cucina marchigiana, assimilata attraverso mia madre, da quella romana  che le viene dalla nonna materna, da quella lombarda, dove viviamo da tempo immemorabile. Infine dalla cucina francese e magrebina, che le viene dalla compagna di tanti anni di suo padre, Solange, ebrea nata in Marocco, giunta in Francia con il marito avvocato quando il Marocco divenne indipendente, prima nella regione dello champagne e poi a Parigi. Dove vive attualemte in un bellissimo appartamento al ventisettesimo piano di uno stabile di trenta che fa parte, insieme ad edifici similari, di quel bel complesso che risponde al nome di Beaugrenelle nel quindicesimo, due passi dalla torre Eiffel.
Rimasti entrambi vedovi alla fine degli anni 70, mio suocero Pippo, il grande Pippo Mauceri, al quale ho voluto sinceramente bene e ancor più gliene voglio adesso che non c'è più, e Solange, si conobbero al club mediterranée di Kaamrina, in Sicilia, nel 1984 e sono rimasti insieme fino al 2005, quando Pippo ci ha lasciati.. Ci sentiamo al telefono con regolarità ed anche a Solange voglio sinceramente bene perchè a quasi 89 anni, li compie in giugno, ha conservato gioia di vivere, un atteggiamento positivo e pieno di ironia e di autoironia nei confornti della vita, una disponibilità rari, in genere, alla sua età. Dovevate vederli qualche anno fa, Pippo con il suo francese siculo/marsigliese, e lei con la sua leggerezza dell'essere, sempre pronta a fare una valigia per andare n'importe ou dans le monde-
Brava cuoca, dicevo, mia moglie. Io, invece, dovrei essere l'esperto dei vini e degli abbinamenti vino pietanza.
Ieri avevamo dei cari amici a cena. Eravamo perciò andati in mattinata al mercato di Busto dove dal nostro solito fornitore - Rocco- avevamo preso un chilo di tonno - bellissimo - da fare in carpaccio  che avrebbe dovuto seguire un primo di pasta condita con salsa di pomodoro che facciamo ogni anno in Sicilia e che ci dura tutto l'anno. Riempiamo bottigliette, le sterilizziamo, e le sigilliamo. Durano per mesi e per anni.
Poi i nostri amici ci hanno comunicato, in tarda mattinata, che sarebbero sì venuti ma che non avrebbero potuto fermarsi a cena in quanto i due bellissimi loro nipotini avevano bisogno di asssistenza. Conseguentemente il tonno ce lo siamo fatto a pranzo. Di un chilo ne abbiamo fatto fuori sei etti. Era talmente buono che abbiamo fatto il bis. Due porzioni cadauno da 150 grammi; nient'altro. Carpaccio semplicissimo: materia prima eccellente, tagliato a fette sottili, condito con succo di limone e pepe bianco macinato al momento. Il sommellier, che sarei io, doveva scegliere il vino da abbinare: ho scelto un Regaleali dei Tasca d'Almerita vendemmia 2010 comperato all'Esselunga che qui a Busto (è a 100 metri da casa nostra) ha un'ottima enoteca.
Carpaccio memorabile, Vi assicuro

giovedì 24 marzo 2011

PERCHE' AMO BOLOGNA

Dopo Genova, Bologna. Nei cimiteri di una volta sulle lapidi si leggeva "alfa" per indicare la nascita e "omega" per indicare l'uscita di scena. Ebbene per me Bologna è l'alfa e Genova è l'omega, chiaramente di non tutta la mia vita. L' alfa della mia vita è un piccolo ma  bellissimo paese marchigiano adagiato come una nave su una collina dell'entroterra di Senigallia, si chiama Ostra, il mio paese, mon patelin come direbbero i francesi. L'omega della mia vita, e chi lo sa. Tanto per citare il Socrate giuntoci attraverso gli scritti di  Platone  solo il Dio lo può sapere. Entrambe care, per motivi diversi, Genova e Bologna, entrambe "dentro", quattro anni vissuti a Bologna, gli anni degli studi, quattro anni vissuti a Genova, quelli dell'uscita dal lavoro.
Apparentemente più facile da cogliere Bologna, ma poi più difficile da rendere. Anche Bologna, come Genova, va capita attraverso i suoi cantanti , non solo bolognesi ma anche del contado. Perchè Bologna è l'archetipo della emilianità. Per tornare ai cantanti Dalla ma soprattutto Guccini, Vasco e Ligabue, Gianni Morandi che esprime al meglio la sua regione, la Pausini - che è romagnola di Ravenna ma più emiliana che romagnola nel carattere, Alice - al secolo Carla Bissi , una delle mie preferite, romagnola di Forlì e romagnola nel carattere. Romagna e Emilia sono la stessa cosa? No, direi proprio di no. L'Emilia finisce a Imola ed è paciosità, rotondità, buon vivere, cultura, intelligenza, tolleranza.  In Romagna i toni si fanno più aspri: la romagna è la terra delle razdore, donne energche e volitive. Se ci riflette bene c'è la radice RAS nella parola. RAS come CAESAR latino, come CZAR, come RAS ARABO, come Rais. C'è un attitudine ad un comando sbrigativo nella romagnolità. Stessa intelligenza, ma più ruvida, stessa cultura ma più pratica, decisamente minor tolleranza . Perchè  la romagna è terra di anarchici, quelli che con le budella dell'ultimo papa volevano strozzare l'ultimo re. Programma che sostanzialmente condivido.
Tornando a Bologna, ci arrivai dalle Marche una fredda mattinata del Novembre 1966, a life ago.
Parecchio confuso e spaesato,  ma avevo avuto l'intuizione di chiedere la conversione del presalario in posto alloggio in uno dei collegi universitari. Per cui mi si allargò il cuore quando, dopo un paio di giorni passati a capire dove mi trovavo, andai al Collegio Irnerio per vedere se mi avevano preso. Miracolo, non so in base a quale criteri e senza alcuna raccomandazione,.........mi avevano preso. Vitto e alloggio erano problemi risolti e non erano problemi da poco.
Quattro erano i collegi universitari, allora. Due maschili, Irnerio e Morgagni maschili, Forni e Poeti femminili, Istituzioni benemerite che hanno dato la possibilità a tanti di poter fare il proprio percorso formativo in un ambiente sereno con i problemi pratici  risolti e con l'enorme fortuna di poter entrare in contatto con persone di tutte le regioni e di tutte le facoltà. Non so nemmeno se ci sono più, i collegi universitari, e come sono organizzati. Chiederò al mio friend Cesare Maioli, una delle prime persone che incontrai entrando all'Irnerio e che è ordinario di Informatica Giuridica a Giurisprudenza, stessa via, via Zamboni, stessa aria, stessi luoghi ma uno che il il mondo lo ha girato tutto e che cittadino del mondo è. Chiederò a lui o a qualcun altro.
In questo momento sto ascoltando un live di Bob Dylan del 1975,  BLOWIN' IN THE WIND , in this moment . E' una coincidenza non voluta ma bene esprime il clima di quegli anni.
Il collegio Irnerio aeva come direttore, a quel tempo un mite professore di storia del diritto italiano, scomparso da tempo purtroppo, il professor Colliva.
Non voglio citare chi c'era in collegio, a quel tempo. Non vorrei dimenticare qualcuno. Ma il ricordo di Giuseppe Solidoro, medico nato a Galatina e purtroppo scomparso da poco, è vivo. E non posso non citare Giovanni Stasi, ora primario radiologo al Belllaria, con il quale giocavo a tennis................mi batteva sempre, o Paolo Paolucci, titolare di cattedra a Modena ed esperto a livello internazionale di leucemie dei bambini, o Daniele Menozzi, ordinario di Storia contemporanea alla normale di Pisa. Non ne cito altri ma questa è l'Italia che è uscita dal 68  ed è meglio che lo sappiano e che se lo ricordino gli imbecilli alla Borghezio, le maestrine alla Gelmini o quell'idiota nelle cui mani è il Paese e che ebbe a dichiarare che i figli degli operai non sono come i figli della borghesia  e non possono aspirare alle medesime posizioni, ma scherziamo. Idiota, psicopatico e malavitoso.
Per me Bologna sono i portici , Piazza Maggiore, Via Indipendenza, le due torri ,  il freddo pungente degli inverni, il caldo soffocante delle estati e, soprattutto profumo di giovinezza. Non era verde la mia valle, nemmeno allora, ma a me piace ricordarla così. Finisco qui perchè se no il ricordo si tramuta in qualcosaltro.

Francesco Guccini ~ Bologna -live-

domenica 20 marzo 2011

PERCHE' AMO GENOVA

Fino al 2000 Genova la conoscevo poco. Si, c'ero stato,  conoscevo il centro, Piazza De Ferrari, il Duomo, il Porto, Boccadasse, un paio di musei, Palazzo Ducale, ovviamente, e poco altro. Conoscevo l'acquario e le belle cose fatte da Renzo Piano al porto, ma mai andato a  Sampierdarena., Cornigliano,  Sestri Ponente, Multedo, Pegli, Pra, Palmaro, Voltri.  Che Albaro fosse un quartiere considerato chic proprio non lo sapevo, che il Bisagno, risalito dalla Foce, facesse da spartiacque a quartieri popolosi come Marassi, fino a, su su,  Molassana passando per la sciorba , che, risalendolo, ad un certo punto si vedesse, sulla destra, Marassi lo stadio e il carcere, mentre poco più in là sulla sinistra si scoprisse la grande struttura di Staglieno, non lo sapevo. Buio assoluto sui quartieri più in alto, come Castelletto, Oregina, Granarolo, Certosa. e, verso est,, dopo Marassi, Quezzi, S:Fruttuoso Borgoratti. I FORTI , più in alto ancora, sapevo che esistevano,tutto lì.    La conoscevo di più attraverso le canzoni dei tanti cantanti genovesi, in primis Fabrizio, ma anche  Gino Paoli, Bruno Lauzi, Bindi, i Matia Bazar, i Ricchi e Poveri , Tenco, che proprio genovese non era. 
" Via del Campo, Creuza de Ma, Genova per noi, Boccadasse di Paoli, e di Paoli "Perduti" e la più bella di tutte, secondo me: "Genova e la Luna" che cercherò di inserire come link alla fine di queste righe, se ci riesco. Conoscevo le troffie al pesto, il Pigato , ma che da "Vicopalla"si mangiasse dell'ottimo stoccafisso accomodato, che da "Maria la zozzona" si mangiasse spendendo poco ma senza pretendere niente in termini di qualità e di pulizia, che la Cima alla genovese e il coniglio fossero ottimi, non lo sapevo.
Nei ristoranti buoni della città proprio non c'ero mai andato: Da Edilio, Il gran gotto, La pineta, Da Zeffirino e pochi altri.
Soprattutto non sapevo quanto vento ci fosse a Genova e soprattutto di soprattutto, non conoscevo la genovesità. Poi la banca per la quale lavoravo mi ci aveva mandato. Non l'avevo presa bene ma a poco a poco, camminando per i vicoli, correndo dalla foce alla chiesetta di Boccadasse e ritorno sulla spledida passeggiata a mare che le collega, tra una focaccia di Recco e il caffè preso a Banchi, Genova è penetrata nei miei tessuti.
Tutte queste riflessioni sulle ali dell'ascolto di un bellissimo album che Gino Paoli e Ornella Vanoni hanno inciso nel 2004, in occasione del loro settantesimo compleanno.Si intitola Ricordi? No non mi ricordo.  e il primo pezzo è "Boccadasse".
Dicevo: la genovesità. Concetto non facile da esprimere e da rendere. Genovesità è ruvidezza di scorza in superficie, genovesità è attitudine naturale al mugugno, genovesità è apparente tirchieria, o , meglio, parsimonia,  nell'uso di sentimenti e di denaro, è stile di vita sobrio, quasi un guidare con il freno a mano tirato, è riservatezza naturale, è apparente diffidenza nei rapporti con i non genovesi, è parlata caratteristica..........e alua......... ma sotto tutto questo c'è un immenso tesoro di generosità vera, di amicizia disinteressata, di sentimenti espressi a voce bassa ma non per questo meno apprezzabili, di civiltà di comportamenti , di naturale rispetto di se stessi e degli altri, delle proprie cose e di quelle comuni. E' nobiltà d'animo. Così io vedo Genova o, almeno, la Genova e i genovesi che ho conosciuto io,
Che attraverso questo spazio saluto e abbraccio. Perchè io, a Genova, ci ho lasciato il cuore.

sabato 19 marzo 2011

Presentazione Carlo STELLUTI

CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Ieri sera il candidato sindaco Carlo Stelluti, sostenuto da PD, IDV,SEL, MANIFATTURA CITTADINA, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, VERDI, ha aperto la campagna elettorale presentando al Museo del Tessile il suo programma.
Sala gremita, atmosfera carica di aspettative e di ottimismo che il candidato ha pienamente interpretato e soddisfatto con un intervento di grande spessore. E' partito  dai principi e dai valori ai quali la coalizione si ispira, e che a mio avviso vanno ribaditi e enunciati ogni volta che ce ne sia occasione perchè marcano la differenza tra noi e il centro destra (volutamente ho scritto centro destra staccato ad evidenziare la frattura ormai palese tra PDL e LEGA: in verità avrei dovuto scrivere destra destra) e perchè costituiscono la "stella polare" che guida e che guiderà ogni scelta amministrativa. Fatta questa premessa, con evidente passione civile e politica, è passato ad illustrare il programma nei singoli punti ed infine ha risposto alle domande di alcuni dei presenti.
Non vorrei essere accusato di piaggeria, ma questo blog da oltre due anni sostiene gli stessi valori e gli stessi principi, e, soprattutto, sostiene la assoluta necessità , così come la sostiene Stelluti, della centralità dell' etica come principio ispiratore e pietra angolare di ogni scelta amministrativa. Senza etica, nè Busto nè il Paese si salvano. E' anche la tesi di fondo del mio libro "Sulla crisi e dintorni" che ho pubblicato in Gennaio
E' per questo che il mio sostegno a Stelluti è sincero, pieno e senza riserve
Cambiare, anche a Busto, si può.
SE NON ORA, QUANDO?

venerdì 18 marzo 2011

17 MARZO 1861 - 17 MARZO 2011 NABUCCO

Mi ricollego ai due ultimi post pubblicati. Sto assistendo su Rai tre alla rappresentazione del Nabucco diretto all'Opera di Roma dal maestro Muti. Alla fine della seconda parte Minoli ha proposto la registrazione del momento della serata inaugurale, sabato sera, in cui - alla fine del coro - il Maestro ha concesso il bis. Nel concederlo si è girato verso il pubblico e, cosa del tutto inusuale, ha rivolto un accorato appello ai presenti e, idealmente, al Paese, affinchè non venga disperso l'immenso patrimonio culturale che il nostro Paese ha saputo esprimere e accumulare nel corso dei secoli.
Il NABUCCO non è tra le mie opere preferite; trovo il libretto ampolloso e certi passaggi psicologici un po' ingenui.  Questi assiri che si convertono poi, ma quando mai.
Oltretutto da qualche tempo tendo a rimuoverla per due ordini di motivi:
a) mi fa ricordare  che il coro ce lo fecero cantare, dopo diverse sedute di prove, in seconda elementare e per me la seconda elementare risale al 1954
b) il Nabucco della terza parte e dell'inizio della quarta mi ricorda un po' troppo, per certi versi, ma solo per certi versi, una persona di mia conoscenza e la cosa mi fa girare le scatole. Ma poi c'è  la quarta parte,e questo non lo dimentico.
Ma il coro e quel bis concesso da Muti rimarranno nella coscenza collettiva ad imperituro ammonimento.C' era molta emozione sul pascoscenico, molti dei coristi e delle coriste avevano le lacrime agli occhi, il pubblico era coinvolto come raramente è accaduto ultimamente. Anche io mi sono sentito toccato e mi sono posto per l'ennesima volta la domanda che spesso mi pongo.
 Noi siamo il Paese di Dante, di Giotto, di Petrarca, di Piero della Francesca, del Mantegna, di Michelangelo, di Macchiavelli, di Leonardo, di Galileo, di Volta, di Rossini, di Bellini, di Leopardi, di Manzoni, di Verdi, di Croce, di Pirandello, di Marconi, di Gramsci, di Rubbia,  della Levi Montalcini, di Dulbecco, di Einaudi, di Degasperi e di tanti altri che hanno dato lustro all'Italia Ma se siamo questo Paese, cosa aspettiamo a liberarci dei Borghezio, dei Calderoli, delle trote, dei Verdini, dei Bertolaso, della filosofia del Bunga Bunga, dei Minzolini, dei Belpietro e di tutti quelli che fannno informazione drogata, dei ladri, dei corrotti e di tutto il mondo di nani e ballerine che ha occupato le Istituzioni.?
Democraticamente, sempre, ma cosa aspettiamo?
SE NON ORA,QUANDO?



mercoledì 16 marzo 2011

17 MARZO 1861 - 17 MARZO 2011

Domani si celebra il 150° della proclamazione dello Stato Italiano, lo sappiamo tutti. Stato che è nato dagli ideali risorgimentali, ideali per cui hanno combattuto e sono morti tanti italiani nel corso della prima parte del diciannovesimo secolo. L'unità d'Italia si è perfezionata poi, in tappe successive, con le battaglie del 1870 e infine con la prima guerra mondiale. Anche in questa fase tanti hanno sacrificato la vita per quell'ideale.
Negli anni trenta abbiamo anche tentato di trasformare il Regno in Impero, e anche in questa fase molti hanno lasciato la vita sui campi di battaglia.
Infine con la lotta partigiana, se vogliamo anche con il sacrificio dei ragazzi che hanno creduto nella RSI, e con il non tradimento del giuramento di fedeltà (penso a Cefalonia), molti altri sono morti per difendere la loro idea di Stato ITALIANO.
Ciò premesso non può essere consentito ad un personaggio della statura intellettuale, culturale e morale del sig. Renzo Bossi, cittadino italiano e consigliere regionale della Regione più popolosa del Paese, di affermare - come ha affermato - che "il tricolore identifica un sentimento di 50 fa".
Capisco che la percezione del tempo del predetto è pari a quella di una ameba, capisco che sul piano privato si può essere tutto ciò che si è in grado di essere, ma il sig Renzo Bossi - che suo padre ebbe l'intuizione di chiamare IL TROTA - ricopre un ruolo istituzionale e non può essere consentito nè a lui nè ad alcun altro di irridere così il sacrificio di tanti.
Soprattutto non dovrebbero consentirglielo i suoi coetanei che si arrabattano per lavori precari a 1.000 euro al mese se va bene.
E' questo il mio modo di commentare l'anniversario di domani. Basta

lunedì 14 marzo 2011

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 GENNAIO 2011

Puntuale come un orologio svizzero è stato pubblicato stamane il supplemento al bollettino statistico Bankitalia con i dati di finanza pubblica a fine Gennaio.
Altrettanto puntuale come un orologio svizzero, il debito pubblico ha segnato un nuovo record e che record.
A fine gennaio il debito ha alzato l'asticella a 1.879.926 milioni, nuovo record assoluto con un incremento di ben  36.699 milioni di euro in un  solo mese. Tremonti continua a dire che la situazione è sotto controllo; io osservo che in Gennaio il debito è aumentato di  1.183 milioni al giorno.
E continuo a chiedermi, senza trovare risposta, dove vada a finire questa enorme massa di denaro considerato che i tassi rimangono bassissimi (all'ultima asta di btp il rendimento del BTP quinquennale è stato del 3,90% lordo e all'ultima asta di Bot il rendimentolo lordo dell'annuale è stato del 2,098% lordo) e che di grandi opere non si vede nemmeno l'ombra.
E appare del tutto velleitaria la affannosa ricerca da parte del Ministro dell'economia di nuovi rami da tagliare e di risparmi da individuare Tanto per fare un paragone il taglio al FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo, una delle poche aree di eccellenza del Paese, è stato  di  27 milioni su base annua(Il fondo è stato ridotto da 258 a 231 milioni. Il maestro Muti ha fatto benissimo a prendere la posizione che ha preso alla prima del Nabucco all'Opera di Roma. Si sarebbe indignato molto di più se avesse riflettuto sul fatto che tutto il taglio equivale a poco più di mezz'ora di aumento di debito pubblico.
Questi sono pazzi ma ancor più pazzesco è il fatto che nessuno si renda conto di quello che sta accadendo. Mentre scrivo ho di sottofondo il TG1 che parla proprio del bollettino: viene lasciato scivolare il dato sul nuovo record e si sottolinea di contro l'incremento delle entrate tributarie(praticamente nullo) e del recupero sul fronte dell'evasione(altrettanto irrilevante). Quelli del Minculpop, al confronto, erano dilettanti.
Questa volta non commento nemmeno le singole voci. Chi fosse interessato vada alle tavole IV e V del bollettino (pag 10 e 11 di totali 29). Mi limito ad osservare che 807 miliardi di debito sono in mano a soggetti non residenti. Tremonti continua ad essere tranquillo. Beato lui
Io, con il Maestro Muti, intono il coro del Nabucco "Oh mia patria, sì bella e perduta"

domenica 13 marzo 2011

CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE A BUSTO ARSIZIO

Ieri la LEGA ha ufficializzato che sarà l'avvocato Claudio Tovaglieri il suo candidato sindaco alle prossime elezioni ammiinistrative di metà Maggio. Di fatto si è rotta l'alleanza tra LEGA e PDL.
Il segretario cittadino del PDL, Antonelli, ha dichiarato - a caldo - che il PDL è strafelice di correre da solo e, per marcare la differenza,  ha ricordato i lunghi anni di leale collaborazione da parte del PDL stesso all'alleanza tra le due forze politiche, giungendo alla conclusione che - cito testualmente - " il risultato è la Busto che vediamo oggi" ammettendo implicitamente che l'alleanza ha prodotto risultati scarsi.
Se lo dice lui, ci crediamo senz'altro.
Conseguentemente emerge sempre più forte l'esigenza di un radicale cambiamento nella amministrazione della città.
IL CENTROSINISTRA  ha individuato fin dal mese di Dicembre in Carlo Stelluti, già segretario generale della CISL di Milano, già deputato dal '96 al 2001 per l'Ulivo, già sindaco di Bollate dal 2005 al 2010, bustocco di nascita e di residenza,, la persona giusta per guidare il cambiamento.
Carlo Stelluti presenterà venerdì 18 Marzo alle ore 21 al Museo del Tessile il suo programma. All'evento siamo tutti invitati.
CAMBIARE SI PUO'. SE NON ORA, QUANDO?

REPORT ISTAT DEL 1 MARZO CON I DATI MACROECONOMICI DELL'ANNO 2010

In attesa di commentare i dati sul debito pubblico a fine gennaio 2011, dati che verranno resi noti domani lunedì 14 nel consueto bollettino mensile della Banca d'Italia, ritengo utile dedicare attenzione al Report che l'Istat ha pubblicato il 1 Marzo con i dati macroecoinomici dell'anno 2010:
-  IL PIL AI PREZZI DI MERCATO è stato pari a 1.548.816 milioni correnti con una crescita dell'1,9% che depurato del coefficiente deflattivo si traduce in un 1,3% in termini di quantità, rettificato ieri a 1,2%. Il risultato è leggermente migliore delle previsioni, che davano un incremento dell'1%, e, soprattutto, segna il ritorno alla crescita dopo due anni di diminuzioni ( meno 1,3 nel 2008 e meno 5,2 nel 2009). Però i nostri diretti competitors hanno fatto meglio (+ 3,9 il Giappone, + 3,6 la Germania, + 2,8 gli USA, + 1,6 la Francia, + 1,3 il Regno Unito;
l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbkliche in rapporto al PIL è stato del 4,6%; era stato del 5,4 nel 2009 e il 2,7 nel 2008. E questo è un dato estremamente preoccupante, a mio avviso, in quanto maturato in un contesto di tassi estremamente bassi, che ha reso meno oneroso il finanziamento del debito, e di tagli pesanti ai bilanci dei Ministeri e ai trasferimenti agli enti locali.
Continuo a chiedermi: perchè il deficit annuale rimane così alto?
Una risposta, parziale, ce la danno i seguenti dati: 
-  il saldo primario (incassi dello stato meno esborsi)  prima del conteggio degli interessi è stato negativo (meno 0,1% rispetto al PIL) e questo è un dato estremamente preoccupante per un Paese come il nostro che ha un indebitamento di 1.843 miliardi. Ricordo che negli anni del governo Prodi/Padoa-Schioppa c'era stato un avanzo dell 1,3 nel 2006, ben il 3,5 nel 2007 e del 2,5 nel 2008( metà dell'anno governato dal Centro Destra. Nel 2009 quel + 2,5% si era già trasformato in un meno 0,7);
- gli interessi pagati nel 2010 sono ammontati a 70,1 miliardi, di poco inferiori (meno 0,4%) rispetto a quelli pagati nel 2009, esercizio che aveva fatto registrare un meno 13,4 rispetto al 2008.  I tassi sul mercato monetario e finanziario hanno ripreso a salire per cui è prevedibile già nel corrente 2011 una impennata dell'onere al servizio del debito;
-  le unità di lavoro (cioè gli occupati) sono diminuite dello 0,7%; in particolare sono diminuiti gli occupati dipendenti ( meno 1,1). Anche questo è un dato fortemente negativo soprattutto se si considera che il calo più forte (- 3,5) ha interessato l'industria in senso stretto. I lavoratori di pendenti a fine 2010 erano 24,046 milioni;
- le entrate totali sono state pari al 46,6% del PIL con un aumento dello 0,9 sul 2009. Ma il  risultato non deve ingannare in quanto risulta da un aumento delle imposte indrette del 5,1, dovuto per la quasi totalità ad un aumento del gettito IVA ma solo perchè  una legge del 3 Agosto 2009, la 102, aveva introdotto norme di contrasto alla compensazione tra crediti e debiti IVA impedendo una operazione che in passato aveva portato alla luce crediti inesistenti che venivano utilizzati in compensazione. La misura ha avuto un impatto di circa 5 miliardi sul bilancio 2010. Le imposte dirette hanno avuto un modesto aumento del gettito Irpef tutto a carico di lavoratori dipendenti e pensionati.
- La pressione fiscale complessiva (imposte dirette, indirette in conto capitale, + i contributi sociali) è stata del 42,6 del PIL contro un 43,1 nel 2009, ma ciò conferma chetutto il carico continua ad essere sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati aumentando lo squilibrio sociale e il divario tra chi le imposte non le paga e chi è costretto a farlo;
- un dato interessante è quello sulle uscite totali del bilancio dello Stato che sono ammontate al 51,2 del PIL( 52,5 nel 2009) Però bisogna sottolineare che le uscite di parte corrente ammontano a ben il 47,8 del PIL e sono aumentate dello 1,1 a conferma che tutte le risorse vengono impiegate per la gestione dell'esistente e che lo stato investe poco;
-  Le prestazioni sociali in denaro (le pensioni) sono aumentate del 2,3
Nell'ambito della spesa in conto capitale, la cui incidenza sul totale della spesa è passata dall'8,3 al 6,8 del PIL gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 16,2% e i contributi agli investimenti del 14,2 ad ulteriore conferma di quanto sopra.
Vi do, per finire. i più significativi dati assoluti:
a)  indebitamento netto dell'anno 71.271 milioni (in pratica l'onere per interessi )
b)  saldo primario -1.009 milioni
c)  prelievo fiscale 659.924
d)  PIL a pprezzi correnti 1.548,816
e)  saldo primario in percentuale: negativo per lo 0,1%
f)   pressione fiscale: 42,6%
g)  indebitamento netto dell'anno sul PIL: meno 4,6
h)  debito pubblico complessivo in termini assoluti: 1.843.227
i)  debito sul PIL 119, tuttavia, se si riflette sulla mancata compensazione IVA che ha comportato maggiori introiti per 5 miliardi (ma poi i crediti regolari riemergono queat'anno e bisogna pagarli), si arriva alla conclusione che è stata in gran parte una operazione di Window dressing in linea con la consueta fantasia  tremontiana e che il dato reale è già sopra il 120%.
In sintesi il mio giudizio di fondo non cambia:
-   il Paese è fermo e non cresce da tempo
-   il debito pubblico è enorme ed è una palla al piede che blocca ogni politica di sviluppo
-   il carico fiscale grava praticamente sui lavoratori dipendenti e sui pensionati
-   l'occupazione cala ed è sempre più precarizzata. Le giovani generazioni hanno davanti un futu-
    ro pieno di incertezze   
-   il Paese perde sempre più prestigio a ivello internazionale
In questa sede ho commentato solo i numeri. Stendo un velo pietoso su quello che sta avvenedo nel Paese, che sta perdento libertà formali e lbertà sostanziali con un tenore di vita in costante regresso, in un contesto di assalto alla diligenza e di corruzione diffusa  che fa sempre di più del nostro  un Paese avviato ad una deriva sudamericana.
Chi volesse approfondire gli argomenti oggi trattati lo può fare scaricando il documento dal sito Istat. Il documento è costituito dal Report e da 19 tabelle. Buona lettura.

giovedì 10 marzo 2011

L'ESPRIT DES LOIS

Il Corriere della Sera prosegue nella iniziativa di pubblicare due libri a settimana inseriti nel contesto dei "Classici del pensiero libero". L'ultimo pubblicato sono i "Pensieri" del barone di Montesquieu. Non è la sua opera migliore, anzi trovo le sue osservazioni spesso banali; ma Montesquieu è l'autore di un'opera fondamentale del pensiero moderno L'ESPRIT DES LOIS nella quale viene teorizzato un principio cardine che sta alla base delle moderne democrazie, quello della divisione dei poteri. Ho pensato a Montesquieu e alla sua opera fondamentale in vista della presentazione in parlamento della Riforma della Giustizia elaborata dal governo. La mia impressione è che un altro tassello nell'attuazione del disegno autoritario in atto stia per essere messo. Vigiliamo, vigiliamo, vigiliamo

mercoledì 9 marzo 2011

AMADEUS, IL MENSILE DELLA GRANDE MUSICA

Stamattina, come ogni mattina, sono andato alla mia abituale edicola, quella di Sant'Anna di cui è titolare quella gran brava persona che è Orlando, ed ho preso gli abituali quotidiani: "Repubblica" e "Il fatto". Il lunedì prendo anche il Corriere della Sera che contiene in allegato l'inserto finanziario; da qualche tempo lo prendo anche il  Giovedì e il Sabato in quanto contiene in allegato i libri "I classici del pensiero" ad un euro. Di tanto in tanto compero "Il sole 24 ore"e la stampa locale: "La Provincia" e "La Prealpina". Tutti i giorni, inoltre, entro sui siti del Corriere, della Repubblica,del Sole 24 ore, di Varese News.
Presi i quotidiani, Orlando mi informa che è anche arrivato il numero di Marzo di "Amadeus", il mensile di musica classica di cui ho tutti i numeri. Il numero di Marzo è il numero 256.e costa 11 euro. Considerato che parliamo di un mensile, vuol dire che esce da 21 anni. Aveva cominciato ad acquistarlo mio suocero che intorno al numero 20 mi disse che aveva intenzione di non continuare. Ho continuato io con un unico cruccio, che mi mancavano il numero 14 e il numero17. La rivista è ben documentata ed ogni mese in allegato contiene un CD di musica classica in genere di ottimo livello artistico e tecnico. Il numero di Marzo è dedicato a Vivaldi ed in particolare alle Sonate da camera a tre dall'op. 1. Complesso l'Estravagante con Stefano Montanari e Stefano Rossi al violino, Francesco Galligioni al violoncello, Maurizio Salerno al clavicembalo ed organo
Dicevo che mi mancavano il numero 14 e il numero 17 finchè un giorno, parlando con una delle persone che hanno la bontà di seguire il mio corso di economia all'Università della terza erà di Castellanza, l'amico Giuseppe Girola, vengo a sapere che anche la moglie di Giuseppe compera la rivista e..........non si sa mai.
Aveva sia il 14 che il 17: me ne hanno fatto una copia con la copertina praticamente perfetta per cui la collezione è completa. Preciso che con cadenze non regolari escono anche dei numeri speciali e numeri dedicati ad Opere Liriche. Ho anche quelli.
Io amo tutta la musica, lo ho scritto anche in precedenti occasioni; importante è che sia buona musica. La musica mi rilassa, mi accompagna mentre leggo o scrivo, si lega e mi lega  a ricordi di persone, fatti, circostanze. E trovo che  tra i tanti limiti della scuola italiana ci sia anche quello di non dare sufficiente spazio alla cultura musicale.
Quello che precede l'ho detto perchè ritengo che se si vuole ampliare il proprio bagaglio di conoscenze in materia musicale e filosofica, i mezzi e gli strumenti ci sono ed a prezzi accessibili. L'importante è volerlo. Poi , il tempo di ascoltare e di leggere, si trova

DE AMICITIA

Marco Tullio Cicerone che tutti quanti conosciamo, ma ne siamo proprio sicuri, oltre duemila anni fa scrisse un  trattatello che intitolò "Laelius de amicitia" che così comincia: Quinto Mucio l'augure raccontava spesso, a memoria e in modo piacevole, molti episodi della vita di Caio Lelio, suo suocero, ed in ogni discorso non esitava a chiamarlo "il saggio"
Mi è venuto in mente Cicerone, stamattina, nel pensare a due cari amici che in questi giorni hanno qualche problema di salute e sono ricoverati in ospedale. Non li citerò  per non violarne la prvacy, ma voglio dir loro che mia moglie ed io siamo loro vicini, con la mente e con il cuore.
Il trattato di Cicerone finisce così:
"Ecco cosa avevo da dire sull'amicizia,
Vi esorto dunque a collocare tanto in alto la virtù
senza la quale l'amicizia non può esistere,
in modo tale da ritenere che, tranne essa,
nulla vi sia più nobile dell'amicizia.

martedì 8 marzo 2011

8 MARZO - FESTA DELLA DONNA, FESTA DELLE DONNE

Questa mattina mi sono svegliato presto come al solito. Ho lasciato dormire mia moglie e, dopo le abluzioni del mattino, ho iniziato a vivere la giornata. Cinque minuti di esercizi di allungamento muscolare, venti minuti di ciclette, cinque minuti di stretching finali. Ohi, tutto questo, about, non è che sto lì con il cronometro. Il tutto accompagnato da un bel CD della Mannoia, Fragile, ovviamente con le cuffie.
Oggi è la festa della donna, la festa delle donne. Mia moglie non vuole nè mimose nè altro: dice, giustamente, che deve essere festa tutto l'anno. Ha ragione; vuol dire che la sveglierò con il profumo di una buona tazzina di caffè, Lavazza. Ma siccome lo faccio tutti i giorni, non vedo dove sia il pensiero. Vorrà dire che tirerò fuori dalle mie scorte una tavoletta di cioccolato fondente con cui accompagnare il caffè. Questo non capita tutti i giorni. Intanto è finito il cd della Mannoia. Allora vada per la Nannini, oggi si parla di donne.
Amor che nulla hai dato al mondo .............. quando il tuo sguardo arriverà.........amor che nulla hai dato al mondo............. quando quest'alba esploderà, ....................... amor che bello è darti al mondo, amor che bello è darsi al mondo....  quando quest'alba esploderà vivrò nel fuoco di una stella per lasciare con te la terra.
Sono i versi del pezzo che apre il cd., si intitola Ogni tanto. Stupendo testo come stupenda è la musica.
Dicevo, si parla di donne. Io appartengo a quella generazione che si è trovata nelle università nella seconda metà degli anni 60, il famigerato 68. Che secondo me non è stato la fonte di tutti i mali  come molti credono: anzi.
E' con il 68 che si accelera il movimento di  trasformazione della società italiana che, accanto a lati negativi, ha portato anche tante buone cose. Per esempio è cambiato profondamente il ruolo della donna nella società ed il rapporto uomo/donna. Vorrei ricordare che la legge che regola il divorzio è successiva al 68, così come la legge che regola l'interruzione della gravidanza(rimpiangiamo le mammane?), ricordo che anche lo statuto dei lavoratori è successivo. Rammento anche che prima c'era il delitto d'onore e che l'adulterio era considerato reato.............se lo commetteva la donna. L'uomo doveva dare pubblico scandalo.
Ricordo che non c'erano donne magistrato. che le donne mediico erano una rarità, non parliamo di donne giornaliste nè di banca dove le donne facevano le impiegate a vita mentre i funzionari e i dirigenti erano tutti uomini. Io ricordo bene che quando nel 92 fui chiamato a fare il direttore commerciale di una delle tre sedi in cui era stata divisa la Lombardia all'atto della fusione tra Banco di Roma e Banco di Santo Spirito , fusione che diede vita alla Banca di Roma (da me dipendevano 26 agenzie della parte ovest della cttà di Milano e della parte ovest della Lombardia) aprimmo sei nuove agenzie e che per tre di loro furono chiamate a dirigerle tre donne, non perchè erano donne ma perchè erano le più brave così come erano i più bravi i tre uomini.
Chiarisco un punto: io sono concettualmente contrario alle quote rosa.   Se per coprire, che so, dieci ruoli, ci sono in lizza 50 persone, si scelgono i dieci migliori, o giudicati tali; se sono uomini o donne poco importa.
E chiarisco anche che nel 2011 mi sembra che la parità sia un fatto ormai praticamente acquisito. Presidente della Confindustria è una donna, sindaci di tre tra le più importanti città italiane( Milano, Napoli, Genova) sono tre donne. La Polverini è governatore del Lazio; i media sono pieni di donne in ruoli importanti, Presidente della Mondadori è una donna (è anche figlia di SB, questo è vero). La Boccassini, la famigerata Boccassini, è una donna. E sono donne la Carfagna, la Bindi, la Prestigiacomo,  la Finocchiaro, qui a Busto la segretaria di circolo del PD è una donna, Erica D'Adda, che saluto attraverso questo spazio. Sono donne anche la Gelmini e la Maria Vittoria Brambilla, è vero. Del resto non tutte le ciambelle riescono col buco.
Per finire anche Belen è una donna, o almeno così sembra.
Una cosa, però, tutto quanto precede ha messo in evidenza: che il dialogo tra uomini e donne è difficile, se è difficile, per me quasi impossibile. Io alla mia veneranda, quasi, età, ancora del mondo femminile ho capito poco o niente e mi sembra tardi per recuperare. Eppure qualche piccola variegata esperienza l'ho fatta. Mi limito ad osservare che io faccio le cose secondo un ordine di priorità che non è quello che avrebbe una donna, mia moglie in primis. Per questo negli anni scorsi quando sciavo 40/50 giorni l'anno era così bello sciare senza donne al seguito. Ho freddo, ho fame, debbo far pipì, quella baita non va bene, lì si mangia male, il bagno è sporco................ecc.ecc.ecc.
Comunque care  rapprentanti dell'altra metà del cielo ...............oggi è il vostro giorno..............come tutti gli altri giorni dell'anno del resto.   Caffè e cioccolato.

sabato 5 marzo 2011

CAMPAGNA ELETTORALE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Le elezioni amministrative si terranno, come ormai noto, il 15 e 16 Maggio con ballottaggi eventuali a fine mese e riguarderanno anche la città di Busto Arsizio, dove risiedo da oltre venticinque anni.
Chi mi segue sa che mi riconosco nelle posizioni del centro sinistra; utilizzerò pertanto questo mio spazio, nelle prossime settimane, prevalentemente per illustrare le posizioni della coalizione che ha indicato in Carlo Stelluti, nato e residente a Busto, il candidato sindaco di tutti nonchè le posizioni specifiche del mio partito, il Partito Democratico. Non mi sentirete mai usare espressioni di mera propaganda o slogan di facile effetto. Sono infatti sempre più convinto che in questo Paese, sia a livello nazionale che locale, ci sia urgente bisogno di serietà propositiva e di serietà comunicativa che pongano argine alla deriva in atto, deriva economica, sociale, politica, ma deriva, soprattutto, morale. Il Paese dei balocchi esiste solo nel libro di Collodi. La realtà è fatta di sempre più famiglie in difficoltà economica, di aziende che chiudono, di posti di lavoro in pericolo, di precarietà come unica prospettiva per i giovani, di evidente scadimento dei valori di legalità, di moralità, di buon senso - oserei dire - senza i quali sarà impossibile, a mio avviso, arrestare l'arrretramento del Paese e con esso della città di Busto.
La coalizione è costituita dal Partito Democratico, il mio partito, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei valori, Federazione della sinistra, i verdi e Manifattura cittadina, una lista di cittadini di Busto che si riconoscono nei valori  ai quali più sopra mi riferivo.
Il candidato sindaco ha illustrato nei giorni scorsi alla stampa, in una conferenza tenuta presso il Museo del Tessile, le linee programmatiche, la coalizione, il suo personale curriculum che lo ha portato durante la sua attività, solo per citare le esperienze più importanti,  a coprire l'incarico di segretario generale della Cisl di Milano, di deputato nelle file dell'ulivo dal 1996 al 2001, di sindaco di Bollate dal 2005 al 2010. Esperienze variegate e importanti che ne fanno la persona ideale per guidare la città di Busto in un ottica di discontinuità con le amministrazioni degli ultimi venti anni che hanno avvolto la città in una specie di cortina di silenzio  che ha permesso a pochi di gestire la città nascondendo ai cittadini, per la vertà non molto attenti, il sostanziale immobilismo, i soldi pubblici buttati al vento(un esempio per tutti la "giostra" dei cinque ponti, io abito a 100 metri e non la ho vista mai percorrere da nessuno), gli edifici pubblici non utilizzati, sotto utilizzati o male utilizzati, la mancanza d un progetto di città che ne delinei obbiettivi e prospettive.
Ci sarà modo, nelle prossime settimane di parlare ampiamente di tutto ciò.
Per ora mi limti a segnalare:
a) che il candidato sindaco ha un sito web identificato come http://www.carlostelluti.it/
b) che il 17 marzo alle ore 21 si terrà al Museo del Tessile la presentazione del candidato sindaco, evento al quale invito fin d'ora chi fosse interessato
c) che il sito web del Partito Democratico di Busto fornirà nel corso delle prossime settimane tutto il materiale informativo per arrivare al voto consapevoli  e iinformati. Poi, nel segreto dell'urna, ciascuno sceglierà secondo scienza e coscenza. Quello che mi sento di dire è che non è più tempo di non interessarsi alla gestione della cosa pubblica. Ne va del futuro nostro ma, soprattutto,di quello delle nuove generazioni. 

PRECISAZIONE

Il post "Le statistiche del mio blog" è stato pubblicato dalla procedura sotto la data del 3 Marzo, quando lo avevo impostato, ma quota 15.000 è stata raggiunta pochi minuti fa. Al raggiungimento di quota 15.000 (nel frattempo sto scrivendo il prossimo post) l'ho pubblicato.

venerdì 4 marzo 2011

ERRATA CORRIGE

Nel mio ultimo post "La scuola pubblica e la scuola privata" ho scritto che "LA VOCE.INFO" fa capo a Ilvo Diamanti. Errore: fa capo a Tito Boeri e ad altri noti economisti come Francesco Giavazzi. Mi sono fidato della mia memoria senza andare a controllare in quanto ero assolutamente sicuro che il viso che avevo davanti agli occhi, che è quello di Tito Boeri, fosse quello di Diamanti. L'importante, nella vita, è riconoscere quando si sbaglia, soprattutto se si sbaglia in buona fede.

SCUOLA PUBBLICA - SCUOLA PRIVATA

Due giorni fa il premier, per ingraziarsi le gerarchie ecclesiastiche e comperare la loro assoluzione, ha fatto una filippica contro la scuola pubblica e contro i gay. Occupiamoci della scuola.
Il premier ha detto che "nella scuola pubblica si insegnano principi contrari a quelli che si insegnano nelle famiglie"
Osservo che se fosse così sarebbe una cosa lodevole perchè non vedo quale esempio in tema di "princìpi" si possa ricavare dagli insegnamenti di uno come Silvio Berlusconi. Ma era una sparata, una delle tante, tanto è vero che il cardinale Bagnasco, cinico come pochi, ma altrettanto, come pochi, intelligente, ha ritenuto opportuno  prendere le distanze e ha fatto una dichiarazione, strumentale a parer mio, di difesa della scuola pubblica.
Io mi limito ad osservare che in materia di scuola e di rapporti tra scuola pubblica e scuola privata la Costituzione, che è e rimane la legge fondamentale dello Stato e il pilastro giuridico sul quale poggia il "contratto sociale" che ci lega come italiani, si esprime in maniera chiara, esauriente ed esaustiva agli articoli 33 e 34 che riporto integralmente:
                                                                          art.33
"L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione e istituisce scuole statali per ogni ordine e grado
Enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo stato
La legge nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello di alunni di scuole statali
E' previsto un esame di stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale
Le istituzioni di alta cultura, università e accademiie, hanno diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello stato

                                                                 art.34
"La scuola è aperta a tutti
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obligatoria e gratuita
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi
La repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze che debbono essere attribuiti per concorso"
Sono prncipi talmente chiari e talmente condivisibili che non necessitano di alcun commento.
Da parte mia mi limito ad osservare che:
a) gli articoli da 1 a 54 della Costituzione sono perfetti così come sono e non hanno bisogno di alcuna modifica perchè enunciano i principi fondanti del  contratto sociale e dell'esere cittadini italiani
b)  le scuole private sono ammesse ma debboono essere senza oneri per lo stato
c) debbono essere conservate le misure di sostegno come il presalario affinchè i capaci e meritevoli possano accedere ai gradi più alti degli studi
d) tali princìpi sono stati attuati gradualmente e con fatica nel dopoguerra
e) la scuola pubblica aperta a tutti è una delle maggiori conquiste di questo dopoguerra
f) io stesso ho potuto laurearmi perchè mi ha aiutato il poter contare sul presalario (sono nato benestante in quanto mio padre e mio zio erano titolari di un lanificio nelle marche fondato da mio nonno, poi, nell'età del liceo e dell'università ho avuto un regresso economico non marginale in quanto mio padre ha venduto la sua quota a mio zio - che qualche anno dopo ha chiuso l'attività - ed ha avviato un negozio di lane e di abbigliamento che non dava i redditi precedenti.
g) ho avuto l'intuizione e la fortuna di convertire il presalario in posto alloggio in uno degli allora quattro collegi universitari di Bologna, il collegio Irnerio, dove ho trascorso i quattro anni del ciclo di studi, anni che rimangono tra i più belli e proficui della mia vita
h) che non può essere consentito a nessuno, tantomeno ad un malavitoso, di distruggere l'impalcatura costruita con tanta lungimiranza ma con altrettanta fatica da chi ci ha preceduto
Fatte queste premesse dii ordine metodologico, veniamo ad alcune riflessioni pratiche sui rapportii tra scuola pubblica e scuola privata.
Ci si aspetterebbe che la scuola privata, alla quale accedono alunni provenienti da famiglie di reddito per lo meno medio/alto diano una preparazione maggiore, più accurata, di livello superiore, visto che si paga per frequentarle. E invece no, proprio no:
Una mia amica, amicizia risalente al periodo universitario, che insegna sociologia dell'educazione a Bologna, una di quelle persone che onorano il Paese con i loro studi e con il loro lavoro, tra i massimi esperti nazionali del problema, mi segnala un documento apparso sul sito La voce.inf, sito che fa riferimento al professor Ilvo Diamanti che insegna, se ricordo bene, ad Urbino, dal quale risulta che il rendimento degli alunni delle scuole pubbliche che emerge dai test effettuati con il medoto PISA, che chi opera nel mondo della scuola ben conosce, sui quindicenni, evidenzia una netta superiorità della scuola pubblica sulla scuola privata. Ho provato ad allegare le tabelle a questo post ma non ci sono riuscito per cui vi segnalo il link che é il seguente
www.lavoce.info/articoli/pagina1002185.html
Conclusioni: nessuno si azzardi a toccare la scuola pubblica; io mi onoro di aver sposato una bravissima insegnante di lettere che ha formato intere genrazioni di alunni alle scuole "Prandina" di Busto e so io più di qualsiasi altro lo scrupolo, l'impegno, il rigore, i risultati che hanno caratterizzato l'attività professionale di mia moglie. Nessuno si azzardi a toccare e distruggere questo patrimonio. Quando finirà il sonno della ragione? Quando insorgeremo contro il mondo di disvalori che ha avvolto tutto come una meleassa?  SE NON ORA, QUANDO?

giovedì 3 marzo 2011

LE STATISTICHE DEL MIO BLOG

Come annunciato in passato, ogni 5.000 visualizzazioni del mio blog faccio il punto delle statistiche.
La procedura che consente di verificare le visualizzazioni è partita il primo maggio 2010; quota 5.000 è stata raggiunta il 13 ottobre 2010 in 167 giorni; quota 10.000 il 25 dicembre 2010 (74  giorni dopo), quota 15.000 oggi ( 70 giorni dopo quota 10.000, con una media giornaliera di 71 visualizzazioni)
Osservo con soddisfazione che c'è un interesse crescente per quello che scrivo e per le mie posizioni, circostanza questa che mi conforta nel continuare nell'ormai quasi quotidiano impegno con rinnovate energie.
Gradirei, l'ho già scritto e lo ripeto, un maggior numero di commenti, preferibilmete non anonimi, che consentirebbero di aprire un dibattito sui vari argomenti. Molti intervengono su facebook(ogni post lo pubblico sul mio profilo) , molti mi scrivono delle mail, con alcuni mi sento al telefono, molti li incontro, ma non è la stessa cosa.
Osservo anche che mentre da parte mia ritengo gli argomenti di economia quelli che dovrebbero destare maggior interesse, per contro sono i post in cui tratto di etica, di questione morale, quelli che hanno più lettori a conferma, secondo me, che ormai c'è una sempre maggior consapevolezza della centralità della questione morale per il futuro del Paese. Del resto economia ed etica sono strettamente intrecciate.

E veniamo alle statistiche

POST PIU'LETTI IN ASSOLUTO

1) Vito Mancuso, la Mondadori, la questione morale  con 488 visualizzazioni
2) Il giornalista Gianni Marotta, il sindaco di Vittoria  con 275 visualizzazioni
3) Benedetto Di Rienzo Preside dell'ITC  di Bus Arsizio con 250 visualizzazioni
4) Roberta de Monticelli - La questione morale con 184  visualizzazioni
5) Domenica  7 Novembre 2010 - una giornata fausta con 147 visualizzazioni

PAESI DAI QUALI SONO STATE FATTE LE VISUALIZZAZIONI

1) ITALIA                                            con  13.450  visualizzazioni
2)  STATI UNITI                                 con       423  visualizzazioni
3)  GERMANIA                                  con       160  visualizzazioni
4) GRAN BRETAGNA                       con      158   visualizzazioni
5)  PAESI BASSI                                 con        99    visualizzazioni
Il prossimo appuntamento al raggiungimento delle 20.000 visualizzazioni

mercoledì 2 marzo 2011

IL VESCOVO LUIGI NEGRI, LA DOPPIA MORALE, I SOCIALISTI E GLI ANARCHICI ROMAGNOLI

Il vescovo Luigi Negri è vescovo di San Marino e Montefeltro, terre spartiacque tra Marche e Romagna. Chi non ricorda Guido da Montefeltro e la sua corte rinascimentale, Francesca da Rimini.................." quali colombe dal disio chiamate".................."quel giorno più non ci leggemmo avante", il Rubicone da dove Giulio Cesare inviò la famosa mail: " alea iacta est", il Fellini di Amarcord, la terra dove è nato Valentino Rossi, il Bramante, la Predappio di Benito Mussolini, un po' più a Nord?
Io, che sono nato in provincia di Ancona,da studente ho fatto numerose gite scolastiche San Marino - San Leo - Urbino  in giornata. A San Leo c'è una bella rocca dove fu imprigionato Cagliostro, a Urbino un bellissimo palazzo ducale, a San Marino andavamo per comperare i francobolli da collezione e prodotti vari che costavano meno , per esempio le carte da gioco.
Ma quelle terre sono anche quelle dove tra la seconda metà dell'800 e il primo novecento si è affermato vigoroso il movimento socialista anche nella sua componente anarchica. E ricordo che a fine 800 in quelle terre si cantava ................."con le budella dell'ultimo papa strozzeremo l'ultimo re "
Mi sono venute in mente quelle parole, chissà mai perchè, al leggere l'intervista che il vescono Negri ha rilasciato alla "Stampa" di Torino.
In sintesi il vescovo ha detto che da sempre alla Chiesa interessa  ciò che un governante fa per il bene comune; sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio.
Ha proseguito dicendo che non è edificante che anche in ambienti cattolici si demonizzi l'avversario politico ed ha concluso che un politico è più o meno apprezzabile per quanto fa per il bene comune, che il vescovo identifica con il bene della Chiesa.
Tradootto in soldoni, alla Chiesa non interessa quello che il premier fa la sera, l'importante che conceda alla Chiesa tutto il concedibile (assunzione senza concorso degli insegnanti di religione, esenzione ICI, stop al testamento biologico, messa in discussione della legge sull'aborto ecc.ecc.ecc.)
Ecco io trovo le affermazioni del vescovo di un cinismo e di una amoralità aberranti e capisco perchè Martin Lutero ha preso le posizioni che ha preso e perchè tanti, tra di essi io, abbiano scarsa stima degli esponenti della gerarchia mentre viene unanimemente riconosciuto ed apprezzato l'impegno nel sociale di tanti cattolici di base, di tanti sacerdoti impegnati sul territorio, di tante Istituzioni come la Caritas o la San Vincenzo che operano concretamente per l'affermazione di valori di solidarietà e di amore per il prossimo propri del messaggio evangelico e non solo di esso.