Mi ricollego ai due ultimi post pubblicati. Sto assistendo su Rai tre alla rappresentazione del Nabucco diretto all'Opera di Roma dal maestro Muti. Alla fine della seconda parte Minoli ha proposto la registrazione del momento della serata inaugurale, sabato sera, in cui - alla fine del coro - il Maestro ha concesso il bis. Nel concederlo si è girato verso il pubblico e, cosa del tutto inusuale, ha rivolto un accorato appello ai presenti e, idealmente, al Paese, affinchè non venga disperso l'immenso patrimonio culturale che il nostro Paese ha saputo esprimere e accumulare nel corso dei secoli.
Il NABUCCO non è tra le mie opere preferite; trovo il libretto ampolloso e certi passaggi psicologici un po' ingenui. Questi assiri che si convertono poi, ma quando mai.
Oltretutto da qualche tempo tendo a rimuoverla per due ordini di motivi:
Oltretutto da qualche tempo tendo a rimuoverla per due ordini di motivi:
a) mi fa ricordare che il coro ce lo fecero cantare, dopo diverse sedute di prove, in seconda elementare e per me la seconda elementare risale al 1954
b) il Nabucco della terza parte e dell'inizio della quarta mi ricorda un po' troppo, per certi versi, ma solo per certi versi, una persona di mia conoscenza e la cosa mi fa girare le scatole. Ma poi c'è la quarta parte,e questo non lo dimentico.
Ma il coro e quel bis concesso da Muti rimarranno nella coscenza collettiva ad imperituro ammonimento.C' era molta emozione sul pascoscenico, molti dei coristi e delle coriste avevano le lacrime agli occhi, il pubblico era coinvolto come raramente è accaduto ultimamente. Anche io mi sono sentito toccato e mi sono posto per l'ennesima volta la domanda che spesso mi pongo.
Noi siamo il Paese di Dante, di Giotto, di Petrarca, di Piero della Francesca, del Mantegna, di Michelangelo, di Macchiavelli, di Leonardo, di Galileo, di Volta, di Rossini, di Bellini, di Leopardi, di Manzoni, di Verdi, di Croce, di Pirandello, di Marconi, di Gramsci, di Rubbia, della Levi Montalcini, di Dulbecco, di Einaudi, di Degasperi e di tanti altri che hanno dato lustro all'Italia Ma se siamo questo Paese, cosa aspettiamo a liberarci dei Borghezio, dei Calderoli, delle trote, dei Verdini, dei Bertolaso, della filosofia del Bunga Bunga, dei Minzolini, dei Belpietro e di tutti quelli che fannno informazione drogata, dei ladri, dei corrotti e di tutto il mondo di nani e ballerine che ha occupato le Istituzioni.?
Democraticamente, sempre, ma cosa aspettiamo?
SE NON ORA,QUANDO?
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