L'Istat ha pubblicato i dati relativi al primo trimestre 2009 che evidenziano, a mio avviso, un quadro generale piuttosto preoccupante e prospettive di uscita dalla crisi piuttosto lontane per il nostro paese;
a) la produzione industriale è calata nel trimestre del 21% circa rispetto al primo trimestre 2008. Questo è il dato più preoccupante perchè un calo così vistoso ha come immediata conseguenza la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, dato confermato dall'aumento esponenziale delle richieste di ricorso alla Cassa Integrazione. Il picco si raggiungerà, secondo me, a Settembre quando un numero rilevante di imprese non riaprirà i battenti. Poi si comincerà ad intravedere un pò di luce in fondo al tunnel
b) le entrate fiscali hanno segnato un brusco arresto con una diminuzione nel trimestre del 4,6% cioè, in termini assoluti, 4 miliardi di euro. In particolare il gettito Iva ha avuto un calo del 10,6%( da 22.781 a 20.371 milioni di euro); considerato che il calo dei consumi è stato nel periodo dell'1% - fonte Confcommercio - il dato significa che l'evasione fiscale sugli scambi è ripartita alla grande. Le entrate fiscali sono sostenute solo dall'IRE, la vecchia Irpef, pagata da dipendenti e pensionati, il che dimostra che a pagare sono sempre i soliti. Ovviamente l'unica contromisura che questi ultimi possono prendere è la riduzione dei consumi con ulteriori effetti depressivi sull'economia
c) il debito pubblico sta salendo di circa 10 miliardi di euro al mese ed ha ampiamente superato i 1.700 mld( 1.708 a fine febbraio). Il nostro è in termini percentuali sul PIL il secondo debito pubblico del pianeta dopo quello del Giappone e supererà il 115% a fine 2009
Questi sono i dati; un pò di realismo, al posto di un irresponsabile ottimismo di facciata, sarebbe a mio avviso auspicabile anche perché servirebbe ad affrontare i problemi seriamente ed evitare che si giunga ad un punto di non ritorno
martedì 12 maggio 2009
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