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martedì 5 ottobre 2010

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Chi mi segue sa che ho il pallino dei conti pubblici nel senso che annetto grande importanza  al loro andamento. Infatti tutta la politica di spesa( investimenti in infrastrutture, trasferimenti agli enti locali, spesa primaria) e di entrata  (politiche fiscali e previdenziali) dello Stato  è condizionata dall'andamento dei conti. Conseguentemente se essi sono in squilibrio non si possono promettere riduzioni fiscali nè fare investimenti in infrastrutture (ponte sullo stretto - questo per fortuna dico io - grandi opere, politiche energetiche) e non si può che continuare a tagliare i trasferimenti agli enti locali che, a loro volta, non possono che ridurre i servizi resi ai cittadini( sanità, strade, scuola ecc.). Oltretutto per un paese come il nostro che ha un debito pari al 120% circa del PIL (1.838 mld il debito a fine luglio) e che le norme europee che stanno entrando in vigore(/Rif. mio ultimo post sull'argomento) costringeranno a fare manovre per circa 45/mld l'anno solo per ottemperare all'obbligo di riportare il deficit nei parametri.
Ebbene ieri l'Istat ha pubblicato il bollettino trimestrale che esamina i risultati  del secondo trimestre e del primo semestre dell'anno in corso. Le risultanze sono oltremodo preoccupanti e confermano quello che sto scrivendo da molto tempo.
A) L'indebitamento nel trimestre è stato pari al 3,6% del PIL e nel primo  semestre al 6,1%. Un po' meno che nel 2009 quando era stato del 6,3%(e già il governo ha sottolineato solo questo dato) ma sempre cifre enormi. Inoltre nel 2009 si era in piena crisi internazionale mentre quest'anno la ripresa si è fatta sentire in tutto il mondo ed in Europa la Germania ha ripreso a trainare l'economia del continente.
Il saldo primario (differenza tra entrate e uscite al lordo dell'onere per il pagamento degli interessi sul debito pregresso) è stato negativo nel semestre per l'1,5% del PIL. E' vero che nel secondo trimestre è stato positivo, ci mancherebbe altro visto che le dichiarazioni dei redditi si fanno in maggio, ma meno dello scorso anno (5.804 milioni contro i 6.593 del 2009). Il saldo primario è un indicatore importantissimo, visto il debito pubblico che abbiamo, e se è negativo vuol dire che non ci sono margini .Ricordo che dovrebbe essere positivo di 5 punti solo per pagare gli interessi sul debito pregresso
Le entrate totali, inoltre,sono diminuite nel trimestre dell' 1,8%, ( nel semestre 0,8%) e l'incidenza delle entrate rispetto al PIL è scesa nel semestre al 42,2% contro il 43,3 del 2009. Questo non vuol dire che è diminuita la pressione fiscale. Vuol solo dire che è aumentata l'evasione
Alla luce di tutto questo ritengo:
a) che non ci sia alcun margine per ridurre le imposte come ha promesso domenica il presidente del consiglio a Milano
b) che anzi sono prevedibili manovre da lacrime e sangue per chi le imposte le paga( per gli evasori non  cambia niente.)
c) che i conti pubblici non sono affatto sotto controllo
d) che sono del tutto  ingiustificate le dichiarazioni ottimistiche del premier e del suo ministro; la stessa confindustria è fortemente allarmata perchè il sistema Italia sta collassando e il capitano del Titanic continua a far suonare l'orchestra.

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