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domenica 18 dicembre 2011

CESARE GERONZI E L'INTERVISTA DI ALDO CAZZULLO - SECONDA PARTE

Proseguo con il commento all'intervista:

DOMANDA: Cosa è successo davvero alle Generali
RISPOSTA:Guardi, io ho studiato ed ho costruito la mia professionalità in un Istituto, la Banca d'italia, dove non sono entrato per raccomandazione. Ho vinto un concorso e nelle graduatorie di tutti i concorsi che in Banca d'Italia si fanno per salire di grado sono sempre stato il primo. Ho lasciato via Nazionale per andare al Banco di Napoli quando era una cloaca, dopo che il terremoto in Irpinia aveva reso industriale l'attività della camorra. Ho imparato molto. Se vedo una cosa, se rientra nelle mie dirette responsabilità, la capisco. Oggi vanno di moda i Presidenti che si dedicano a visite istituzionali, che riuniscono i consigli di amministrazione, che vanno in giro con fasci e borse di documenti che nulla dicono e a nulla servono. Io non sono adatto a portare borse. Chi conosce e sa parlare delle questioni e dei progetti non gira con fasci di documenti . O ha tutto qui ( Geronzi si indica la testa, chiarisce Cazzullo) oppure sono pressochè  inutili immagine e comunicazione.
Qui Geronzi la prende da lontano. Chiarisce innanzitutto che è sempre stato il primo della classe, che ha ottima memoria e non ha bisogno di andare in giro con fasci di documenti perchè lui ha tutto lì, nella sua testa ( messaggio chiaro, a mio avviso, e diretto a tutti quelli che in qualche modo potrebbero mettersi  di traverso.
DOMANDA: e qui Cazzullo prende la palla al balzo: Sta dicendo che in Generali hanno qualcosa da nascondere?
RISPOSTA: Niente affatto, non mi riferisco alle Generali.(Presidente, non è vero) Io sono ancora nel mondo di questo Gruppo.(Come Presidente della Fondazione, suvvia) Apprezzo questa grande e storica compagnia e coloro - a partire dai managers di vertice - che vi lavorano.(falso come Giuda) Verrà comunque il momento in cui parlerò della mia vicenda  "sine ira ac studio"( la vendetta va consumata fredda) e non è detto che questo tempo sia molto lontano (sto tornando in campo). Ora presiedo la Fondazione Generali e sono impegnato a far sì che con mezzi e risorse adeguati possa svolgere il ruolo nella ricerca, nella cultura, nell'assistenza,che compete ad un ente fondato dalla prima multinazionale italiana ( è in stand-by ma osserva tutto e.............per non sprecare tempo.............si dedica al volontariato. Ha chiamato in Fondazione anche Antonio Fazio cui si è riavvicinato, osservo io, dopo la frattura ai tempi dei furbetti del quartierino) 
DOMANDA: Le è stato attribuito il disegno di fondere Mediobanca e Generali. E' stata questa la causa della rottura?
RISPOSTA: fanfaluche. Timori inconsistenti. Mai pensato ad operazione siffatta.
Falso su tutta la linea. Era questo il disegno e per lui il ruolo di un Cuccia molto più potente ed al centro di tutti gli snodi politici, finanziari, economici del Paese.
DOMANDA: E' stato un errore scegliere di lasciare Mediobanca un anno e mezzo fa?
RISPOSTA: Io non ho mai chiesto di fare alcunchè( sempre e solo animato da spirito di servizio). Hanno scelto sempre i miei azionisti. (per i quali era troppo ingombrante, e tra di essi in primis Profumo) Io ho aderito alla proposta che mi è stata fatta dagli azionisti di Mediobanca; mi sembrava un'esperienza interessante( aveva bisogno di completare la sua formazione, suvvia) per concludere una carriera di grande rispetto( emblematico l'utilizzo della parola "rispetto") e di grande successo.(innegabile) Diciamo che temeva di perdere il requisito di onorabilità a seguito delle condanne incombenti, reuisito che non viene richiesto per le assicurazioni
DOMANDA:fu un errore fare la guerra a Vincenzo Maranghi nel 2003, quando era amministratore delegato di Mediobanca?
RISPOSTA: Lei deve pensare a come veniva svolta all'epoca l'attività di Mediobanca. I consigli di amministrazione consistevano nella lettura del verbale della seduta in corso E il consiglio successivo si apriva con la lettura del verbale della seduta precedente (in effetti lo stile Cuccia er a questo e Maranghi avrebbe voluto conservarlo ma non aveva il carisma per farlo).Ognuno apprendeva ogni decisione dai giornali ( adesso non esageriamo, diciamo che in consiglio c'erano persone docili). La lotta a Maranghi, che non ho certo fatto da solo, si aprì alla scadenza del patto che lui voleva cambiare: Maranghi pretendeva che le banche uscissero lascando il campo al cosiddetto gruppo B, quello storico degli imprenditori e ad alcuni "foresti"come venivan chiamati (vero, Maranghi sapeva che l'epoca in cui le banche IRI, che controllavano Mediobanca, invece di dare ordini a Cuccia li prendevano, era alle spalle e si stava adoperando per sottrarsi a queste ultime)
DOMANDA: foresti?
RISPOSTA: fu allora che emerse il cosiddetto gruppo francese: all'evidenza un acquirente clandestino non noto di cui nessuno conoscevanè nomi nè entità degli investimenti . Questo naturalmente determinò nelle banche una crisi di rigetto. l conflitto nacque là.E le dimissioni non furono forzate, alla fine furono volontarie.(Presidente, chi ci crede?)
DOMANDA: ne è proprio sicuro?
RISPOSTA: Maranghi si accorse che l'azionariato delle Generali era profondamete cambiato. e lui sapeva che le Generali sono fondamentali per la vita di Mediobanca. Preferì dimettersi pur di evitare che i rapporti tra Generali e Mediobanca fossero diversi. ( lo costringeste)
DOMANDA: I francesi n on rimasero ignoti a lungo
RISOSTA: mi fu chiesto di riccevere due signori a me sconosciuti(li conosceva, Tarak era la sponda tunisina di Crexi e Berlusconi). Erano Vincent Bollorè e Tarak ben Ammar . Fu così che, nonostante la difficoltà di trattare con Bollorè, nacque l'accordo basato sui tre gruppi: le banche, gli imprenditori e appunto i foresti. Si affermò la piena trasparenza. richiesta anche dalla vigilanza. Tornò la pace in Mediobanca, tornò la pace tra le banche, tornò la pace nelle Generali .( ma quando mai. Lei in Mediobanca voleva il potere assoluto, si ricorda di quando affossò il sistema duale per essere Presidente di un solo Consiglio di Amministrazione con pieni poteri? E in Generali voleva la stessa cosa) Se permette un pizzico di orgoglio personale credo di poterlo rivendicare.

fine della seconda untata. Segue

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