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lunedì 12 novembre 2012

LETTERA APERTA A CARLO STELLUTI

Caro Carlo,
            sono rientrato a Busto ieri pomeriggio ed ho trovato nella mia casella di posta elettronica ampio materiale relativo al tuo intervento di Giovedì scorso in occasione della iniziativa sulla mafia organizzata dal comitato Matteo Renzi. In particolare gli articoli di stampa della "Prealpina", della "Provincia" e di "Varese News"nonché il Comunicato Stampa del GRUPPO CONSILIARE PD e DELLA SEGRETERIA  CITTADINA PD.
Io ero presente alla serata di Giovedì in quanto, pur aderendo al comitato Bersani, ritengo sia utile, anzi doveroso, ascoltare le ragioni degli altri, sempre. Ho già dichiarato in più occasioni su questo blog ed in altre sedi che il mio sostegno a Bersani nasce soprattutto dal fatto che di Renzi sostanzialmente non mi fido. Non mi fido per il linguaggio, il metodo ma, soprattutto, perché ci sono già troppe ombre sull' ancor breve passato politico del sindaco di Firenze, non mi piace la frequentazione con finanzieri scambiati per banchieri (ti rimando ala lettura del mio post del 22 Ottobre dal titolo "Renzi insiste") e mi sembra, il sindaco di Firenze, troppo spesso in contraddizione con valori e comportamenti che dovrebbero essere nel DNA di chi si riconosce in un partito come il PD. E poi perché ho fatto un mestiere che mi ha insegnato ad "annusare" e a "pesare" le persone in tempi rapidi e difficilmente mi sbaglio
Tu sai, Carlo, che ti stimo, che ti ritengo una persona per bene ed onesta (qualità che non tutti i politici hanno) con un bagaglio di esperienze prezioso, sai anche che cerco sempre di trovare, all'interno del partito e all'interno delle coalizioni che vedono il partito impegnato, le ragioni che uniscono, non quelle che dividono-
Ma stavolta HAI SBAGLIATO, E DI MOLTO. 
Le tue dichiarazioni, come riportate dalla stampa, mettono sullo stesso piano la tua esperienza drammatica e traumatica come sindaco di Bollate, dove hai dimostrato senza ombra di dubbio rettitudine, schiena dritta e................coraggio(altra qualità non proprio comunissima) e l'esperienza come candidato sindaco della coalizione di centrosinistra alle ultime comunali di Busto e come capogruppo del partito in consiglio per un breve periodo nel secondo semestre dello scorso anno.
Sono due cose distanti anni luce che, come sono state riferite dalla stampa, mettono sullo stesso piano due esperienze non paragonabili ed offendono le persone che all'interno del PD di Busto lavorano per l'affermazione di princìpi e valori che tutti ci accomunano e, se mi consenti, offendono anche me.
Le parole sono pietre, diceva Carlo Levi, i tempi sono difficili, la rotta non facile da trovare, i guasti provocati da quasi venti anni di regime devastanti, la bussola che tutti quanti ci deve orientare è la riaffermazione del primato dell'etica ed il riconoscimento del Paese come bene comune, non tanto per noi che gran parte della vita abbiamo alle spalle quanto per le giovani e le future generazioni le quali hanno tutto il diritto di pretendere che si lasci loro un mondo migliore.
Ti so uomo intelligente e riflessivo; se riterrai di utilizzare questo mio spazio per fare le tue valutazioni, sarò ben lieto di ospitarle.
Con stima ed amicizia
Alberto

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