La vedo brutta per il tonno. Siamo a fine giornata e sulla 7 va in onda una puntata niente male del programma di Santoro. Il quale conduce la trasmissione con molto glamour, molta nonchalance , una sottile punta di veleno e una quasi impercettibile vena di sarcasmo. Travaglio assiste beffardo.
Personaggio centrale della puntata il senatore, meglio, ex senatore, De Gregorio. Il quale, in preda ad una irrefrenabile esigenza di palingenesi morale che lo riconduca puro come un giglio, o perlomeno sbiancato ma non come un giaguaro, alle gioie della famiglia, ha sentito l'esigenza incontenibile di dire davanti a milioni di spettatori la sua verità.
La mia sensazione è che De Gregorio, non potendo ormai più non voglio dire "ricattare" - parola disdicevole - bensì diciamo far giungere le proprie valutazioni ad alcuno dei precedenti interlocutori, abbia voluto sottrarsi ad un abbraccio potenzialmente fatale facendo pubblico e clamoroso atto di riconoscimento dei propri errori che lo ponga al riparo da eventuali piccoli sgarbi da parte di chi magari si può sentire colpito.
Tornando alla tonnara, il tonno entra nella rete ed è spinto ineluttabilmente verso la camera della morte dove lo attende la squadra di tonnaroti guidata dal RAIS, il Capo della Tonnara, colui che decide i tempi e i modi ed al quale spetta la parola finale.
Chi è in questo caso il RAIS? Certamente non qualcuno del PD.
Io non ho mai assistito ad una tonnara. Questa è la prima ma mi sembra di conoscerla già
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