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sabato 1 febbraio 2014

AICHE' NANA' AI TEMPI DI YOU PORN

In settimana i media hanno dato ampio risalto alla morte di Aiché Nanà, mancata a Roma all'età di 78 anni dopo lunga malattia.
Ai più giovani il nome non dice niente; alle persone meno giovani come quelle della mia generazione la notizia ha invece richiamato alla memoria molti ricordi e stimolato molte riflessioni. Perché, a mio avviso, il ruolo della ballerina turca nell'evoluzione del costume in Italia è stato di gran lunga superiore a quanto non si pensi. Mi spiego:
correva l'anno 1958, un anno pieno di fermenti, di cambiamenti, di speranze. Al festival di Sanremo Domenico Modugno aveva presentato un pezzo "esplosivo", una bomba colorata che richiamava i quadri di Chagall e che sarebbe diventato celebre nel mondo: "Nel blu dipinto di Blu". La legge Merlin aveva chiuso un'epoca nei rapporti tra i maschi italiani ed il sesso. Un Brasile stellare (Didi, Vava, Pelé il trio centrale d'attacco) aveva vinto i mondiali di calcio in Svezia (cinque a due la finale), era morto PIO XII, un papa fuori dalla storia (si pensi che aveva proclamato il dogma della "ascensione" in cielo anima e corpo di Maria nel 1950) e a lui era subentrato Giovanni XXIII che con il Concilio Vaticano secondo avrebbe portato aria fresca nella vita del cattolicesimo. Sul piano politico si stava preparando l'humus dal quale sarebbe nato il primo governo di centrosinistra. La televisione entrava in tutte le case, la cinquecento e la seicento erano le auto più vendute. Il vaccino contro la poliomenite veniva somministrato a tutti i bambini del Paese. In questo contesto il 5 Novembre di questo "fabulous year" in un locale allora alla moda, il Rugantino, Aiché Nanà, ballerina di turca di 22 anni, aveva iniziato una voluttuosa danza del ventre  durata 35 minuti accompagnata da uno "spogliarello" al termine del quale la giovane ballerina turca( non risulta fosse la nipote di Erdogan) si era ritrovata coperta solamente da un minuscolo slip. Era successo un gran casino. Qualcuno aveva telefonato alla polizia, i poliziotti avevano fatto irruzione e portato la ballerina - che si era nel frattempo rivestita - in commissariato. Nei giorni successivi lo "scandalo" era montato, Il vaticano aveva tuonato contro il degrado dei costumi, i notabili democristiani garanti della difesa dei valori cristiani all'interno della Repubblica avevano fatto a gara a chi fosse più indignato. Giovanardi non c'era ancora Federico Fellini, che stava lavorando alla "Dolce vita" aveva subito intuito che l'episodio del Rugantino si inseriva perfettamente nel discorso che con la DOLCE VITA cercava di fare sull'evoluzione del costume in Italia. Sono passati 55 anni da allora, quell'Italia nella quale le ballerine in televisione portavano i mutandoni, non c'è più. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Le "pruderies"di quell'epoca fanno sorridere. Ora.............you porn...........categories.
Quale delle due "Italie" sia la migliore ognuno può  valutare e giudicare. A mio avviso nel complesso meglio quella di adesso, ma l'immagine che il nostro Paese da di sè all'inIzio del terzo millennio non mi sembra esaltante.

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