Nel post precedente ho raccontato come e dove avevamo visto la finale dei campionati mondiali del 1982. Avevo anche anticipato che avevo un aneddoto da raccontare sulla tenda che ci ospitava in quei giorni sul Gargano. Lo faccio ora. Stavamo insieme da non molto tempo e avevamo deciso di fare le vacanze estive in tenda. La tenda ci fu prestata da una gentile amica che alcuni giorni prima della partenza ci portò in un prato alla periferia di Busto per fare le prove. Così, così e così e poi cosà, cosà. Tutto chiaro? Chiarissimo, e poi, un laureato in Giurisprudenza e una laureata in lettere.................
Arrivammo dopo lungo e periglioso viaggio a Vieste sul Gargano ed andammo in un camping che ci avevano consigliato perché "era gestito da uno di Varese". Il camping in effetti era bello, pulito e funzionale. Arrivammo all'ora di pranzo, mangiammo qualcosa e alle 14,30 cominciarono le operazioni di montaggio della tenda. Alle 15 tutto il materiale era disposto in ordine per l'inizio della procedura. Alle 18,30 avevo montato un picchetto. La giornata era ancora lunga ma una profonda inquietitudine cominciò a pervaderci. Intorno alle 18.30 il miracolo: arrivarono due olandensi. Lui altissimo, lei in proporzione, con una canadese piccola piccola. L'olandese montò la tenda in due minuti e zero due. Finito alzò lo sguardo e incrociò il mio. Evidentemente il mio doveva essere uno sguardo disperato perché sorrise, disse - me lo ricorderò sempre - "FUNNY" e montò la tenda in 18 minuti e 24. Il programma prevedeva di cambiare posto ogni tre/quattro giorni. Rimanemmo lì tutti i 21 giorni. La tenda l'avete già vista con chi ci abitava
Ciao prof Pirani. Il post è molto divertente e mi ha ricordato il mio primo, ed unico, campeggio avvenuto 40 anni fa nella pineta di Lignano Sabbiadoro (PN). "Dovrai raddoppiare il numero di picchetti", mi suggerì il solito premuroso amico. "Non sei molto lontano dalla zona della Bora e i temporali di fine stagione, quando arrivano, hanno il potere di devastare i campeggi." Nel campeggio non esistevano piazzole attrezzate e mi sembrò strano che nessuno avesse occupato quell'enorme spazio ai piedi della collinetta. Sembrava fatto apposta per me. In un'ora, istruzioni alla mano, io e mia moglie innalzammo la "Betty" bloccandola con un numero impressionante di picchetti. Al terzo giorno di permanenza, in piena notte, arrivò il temuto temporale e i picchetti vinsero la loro personale battaglia contro il vento. Peccato che il mio amico, quello dei picchetti, abbia dimenticato di dirmi che non si deve mai posizionare la tenda in una conca ai piedi di una collinetta. Valigie, vestiti, pentole, piatti ecc. ecc. galleggiavano in mezzo metro d'acqua. Tornammo subito a casa e decidemmo che al mare non esisteva niente di meglio delle accoglienti pensioncine per famiglie:-).
RispondiEliminaGastone Campanati
Noialmeno questo lo abbiamo evitato. Comunque sia sono dei ricordi sui quali, a distanza di tanto tempo si sorride. Ed è. Un saluto cordiale meglio averle fatte certe esperienze piuttosto che non averle fatte. Sempre meglio vivere di ricordi che di rimpianti
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