Nel mio ultimo post del 3 Agosto avevo affermato che sarebbe stato l'ultimo prima che si conoscesse l'esito della vicenda. Mantengo l'impegno ma, alla luce di quanto ho dedotto leggendo l'articolo di Marco Ricci su Cronache Maceratesi del 4 Agosto, voglio fare una precisazione. Nell'articolo si ipotizza il possibile intervento del Fondo Interbancario di tutela dei depositi "in qualità di garante" Lo riterrei un ulteriore "vulnus" alla chiarezza dei ruoli e alla specificità delle competenze.
Il FIDT è il fondo che tutela i depositi di ciascuno di noi nel caso in cui la banca presso la quale si ha il conto vada in default. E' un fondo alimentato dalle Banche obbligatorio per legge. Quindi non sono soldi pubblici.
Copre fino a 100.000 euro (non più 103.000) per depositante(in caso di conto cointestato 200.000) i depositi in conto corrente o i depositi nominativi delle banche "società per azioni". Non copre le obbligazioni emesse dalla banca, i depositi al portatore e i pronti contro termine. Le banche di credito cooperativo hanno il loro fondo.
Questo deve fare il fondo e non altro. Altrimenti cresce la tentazione di utilizzare uno strumento nato per uno scopo per altre finalità. Come succede per la "Cassa Depositi e Prestiti," che raccoglie i depositi del sistema postale e li utilizza spesso per finalità non perfettamente in linea con lo statuto. Di zone d'ombra nel nostro Paese ce ne sono anche troppe. Eviterei di aggiungerne altre
Alberto, ciao.
RispondiEliminaCome al solito ho letto il tuo post ma mi è rimasto un dubbio: poco prima della metà del post, scrivi che il FDTI "copre fino a 100.00 euro (non più di 103.000) per depositante" ecc. ecc. Mi è rimasto un dubbio: non è che volevi scrivere 100.000 invece di 100.00? Va bene che gli zeri contano niente ma...
Scusami, sono sempre il solito rompiscatole.
Carlo
Non sei un rompiscatole, Carlo, il che sarebbe un difetto. Sei atttento e preciso, e questa è una qualità. L'occasione è quella giusta per augurarti buon ferragosto
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