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lunedì 27 luglio 2015

TROIS CONTES

Gustave Flaubert è universalmente conosciuto (veramente se domandate a cento italiani chi fosse, ottantacinque non lo sanno) per il suo capolavoro Madame Bovary ma ha scritto ovviamente altro, tra cui tre brevi racconti riuniti sotto il titolo "Trois contes".
Ho pensato a Flaubert per trovare un titolo da dare a tre brevi racconti nati dalla cronaca di questi giorni e che confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, le condizioni del Paese.
IL PAESE DI PULCINELLA - LA BUONA SCUOLA - JONESCO E IL TEATRO DELL'ASSURDO
Il primo racconto ha per protagonista una mia cara amica. Mi ha autorizzato a citarla con nome e cognome ma preferisco non farlo per non fare assumere alla sua vicenda una valenza di caso isolato perché, purtroppo,  caso isolato non è.
Immaginate una ragazza bella, tonica, intelligente e "opened mind" che tanti anni fa si iscrive all' ISEF per poter insegnare educazione fisica nelle scuole. I primi  anni ovviamente è precaria; poi gli anni passano, la ragazza di un tempo si trasforma in una bella signora sempre tonica, intelligente e "opened mind".......e sempre precaria.
Quest'anno maturano le condizioni per andare in pensione e la protagonista  di questa storia, nel timore di incappare in una nuova Fornero, chiede ed ottiene di "andare in pensione" il 30 Giugno e prepara il suo rientro nella regione di origine. Qualche giorno dopo riceve una allegra telefonata dal provvedtorato di Milano del seguente tenore:
"Signora, le comunichiamo la sua immissione in ruolo. Venga a Milano a scegliere la cattedra" "Veramente io sono già in pensione""Ah"
Ma non è finita qui. Passano pochi giorni e arriva un'altra telefonata dal provveditorato, questa volta imbarazzata:
"Non ce ne voglia ma ci invii una lettera di rinuncia al ruolo perché altrimenti rimangono bloccate tutte le assegnazioni."
Commentando insieme la vicenda, la mia amica mi ha detto con amarezza: "Tutto avrei creduto nella vita  tranne che di dover firmare una lettera di rinuncia al ruolo, ruolo che ho atteso per quaranta anni"  
E non mi dite che il riferimento a Jonesco non è pertinente.
POMPEI, LE ASSEMBLEE SINDACALI, LA CGIL E SIMILARI, IL PIL
Lanci di agenzia nel corso della notte riferiscono  che è stato avvistata al largo del Vesuvio e del sito di Pompei una imbarcazione con a bordo un corrucciato e smarrito Plinio il Vecchio. Il grande naturalista dell'antichità che perse la vita per la curiosità di andare a vedere da vicino, sempre più da vicino, il grande evento naturale che ha lasciato all'umanità un sito archeologico unico al mondo, non si capacitava - riferiscono i testimoni oculari - che non si comprenda l'importanza di quello che Pompei rappresenta. Come!?, avrebbe dichiarato, io ci sono morto per capire e capirne di più e voi bloccate con una assemblea pretestuosa in una giornata di luglio tutto il sito costringendo migliaia di persone ad attendere sotto il sole i comodi dei vostri custodi; con le ovvie ripercussioni sull'immagine dell'Italia e di Pompei. Per non parlare di quel sindacato, avrebbe aggiunto, la CGIL, che forse ha avuto un ruolo positivo in passato ma che ora è costituito da una pletora di piccoli burocrati incapaci di attingere dall'esperienza dei Paesi più evoluti e senza alcuna idea in merito alle politiche da tenere per la  valorizzazione del sito. Perché è diventato di moda, ed e facile continuare a ripetere che il turismo è il nostro principale asset ma.............considerato che.................tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, poi bisogna saper prendere gli opportuni provvedimenti concreti per ridurre le distanze.
Plinio il vecchio, chiamato ad esprimere il suo parere nel corso di una affollata conferenza stampa, si è espresso in questi termini:
a) licenziare in tronco di tutti gli attuali custodi, affetti da astenia cronica e da sindrome di Pavese (..lavorare stanca..); rimuovere il sovraintendente; chiudere le sedi sindacali per manifesta incapacità dei sindacati ad elaborare strategie operative di largo respiro
b) chiamare l'esercito a difendere in assetto di guerra il sito
c) attribuire ai comandanti licenza di sparare a vista contro chiunque tenti di trafugare un reperto o di danneggiare il luogo
d) affidare a studenti ben motivati e ben preparati il ruolo  e il compito di guida turistica 
Così facendo non potremo che migliorare perché una gestione di Pompei peggiore di quelle degli ultimi tempi sarebbe impossibile da realizzare
CHI DI FURBIZIA FERISCE, DI INGORGO FERISCE E FA FERIRE
Faticoso viaggio di rientro a Milano, sabato pomeriggio. Traffico a singhiozzo, caldo pesante e, alla barriera di Melegnano, un ingorgo che fa perdere più di un'ora. Causato da cosa? Dalla maleducazione di tanti automobilisti che più furbi di RENARD (Renard et Isengrin) hanno creduto opportuno superare la lunga fila  a sinistra per poi trovarsi, arrivati al casello,nella necessitàdi incanalarsi in corsie già occupate. Caos totale. Sarebbe bastata una pattuglia della stradale  a far multe. Non c'era. Abbiamo telefonato noi al 112. Interveniamo subito. Li hai visti? Stavo male; sono arrrivato a casa.........uno straccio  
MORALE: siamo un Paese sgangherato, anarchico, pressappochista, furbo, senza morale e senza dignità. Un Paese così non può che essere destinato a ritornare ad essere un paese di straccioni come sempre è stato
 

1 commento:

  1. Patrizio, Luxembourg27 luglio 2015 alle ore 14:35

    Caro Alberto, mi spiace leggere quanto hai scritto, ma solo perchè è la verità ed una ulteriore conferma dell'abisso nel quale siamo sprofondati.
    Il primo caso è paradossale, ma almeno si interfaccia con un provvedimento governativo positivo.
    La seconda storia, ma non è una novità, è inaccettabile.
    Questa marmaglia deve poter essere licenziata su due piedi, ma questo purtroppo non potrà mai avvenire in Italia, troppe anime belle, troppi garantisti.
    Il Governo, qualunque governo, è debole e non ha e non vuole avere i mezzi per operare.
    Qualche settimana fa un disegno di legge prevedeva, non dico l'auspicata perdita del valore legale della laurea, ma almeno una modesta classifica delle università.
    E' bastato qualche starnazzamento di docenti e di studenti, che più studiano e più non comprendono una mazza, per fare marcia indietro.
    Infine, se non si arriverà, per qualsiasi lavoro e professione, a stabilire le remunerazioni su di una base fissa e su di una variabile legata ai risultati, non andremo da nessuna parte.
    Terzo caso: non riesco a ricordarmi il nome di quel ministro della pubblica istruzione che cancello' l'educazione civica dai programmi scolastici della scuola media.
    vorrei contattare una medium per inviargli nel mondo dei più, dove sicuramente si trova, un non metaforico calcio nel sedere.
    La maleducazione dilaga ed il controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine ce lo siamo giocato.
    Mala tempora currunt

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