Visualizzazioni totali

venerdì 15 giugno 2018

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 10 GIUGNO 2018

Il 24 Giugno, giorno dei ballottaggi, è ancora lontano. Nel frattempo ritengo utile approfondire alcune riflessioni che ho sviluppato nei due precedenti post che ho dedicato all'argomento. In particolare mi sembra necessario chiarire quale è il mio modo di ragionare quando approccio un problema.
- cerco innanzitutto di documentarmi il  più possibile
- mi sforzo di osservare le cose nel modo più asettico possibile
-  provo ad individuare le linee di tendenza e vado a cercarne le motivazioni
- separo il giudizio sulla situazione quale mi appare dalle mie personali convinzioni.
Ed ecco come vedo la situazione del Paese in questo momento.
Vedo un Paese fortemente preoccupato per le tante insicurezze del vivere quotidiano. Tra le preoccupazioni c'è certamente quella legata ai problemi della immigrazione, anche per il martellamento continuo dei media sull'argomento, ma non è la principale. Il problema più sentito, a mio avviso, è il lavoro, la paura di perderlo, la difficoltà a trovarlo. Perchè è chiaro a tutti che se non si ha lavoro anche la banalità di pagare la bolletta della luce o prendere un caffè al bar può diventare un problema. e sono pochi, sempre a mio avviso, coloro che attribuiscono  agli immigrati i problemi del mondo del lavoro. Piuttosto le responsabilità vengono attribuite ad una classe politica che da in continuazione una sconfortante immagine di sè (ultimo episodio lo stadio della Roma Calcio) e ad una  classe imprenditoriale che stenta a tenere il passo sui mercati internazionali, non solo per suoi limiti o carenze,le viene riconosciuto,ma anche per le debolezze complessive del sistema Italia, e agli effetti della globalizzazione. Se ci fate caso i sacchetti gialli dell'ESSELUNGA sono tutti "made in Vietnam". Cinquanta anni fa i vietcong venivano mitizzati dalla mia generazione che se li immaginava contrastare eroicamente gli invasori yankee sul sentiero di Ho-chi-Minh, (che non era un sentiero unico come credevano quegli stupidotti degli americani ma un dedalo di sentieri, vie di fuga passaggi segreti nel folto della vegetazione della foresta pluviale dove i "viet" si muovevano come pesci nell'acqua e sbeffeggiavano militarmente gli americani; così ce l'avevano  venduta) Cinquanta anni dopo fabbricano i sacchetti gialli della Esselunga o le scarpe da jogging della Nike o della Mitzuno. Un minimo di riflessione al riguardo andrebbe fatta.
Altra fonte primaria di preoccupazioni, il sistema pensionistico. E' preoccupato chi sta per raggiungere i requisiti e vede sempre più allontanarsi il "d-day", sono preoccupati i giovani che hanno capito benissimo che le loro pensioni saranno aleatorie e certamente magre. In questa fase la mia generazione sta tamponando le crescenti difficoltà con aiuti in denaro o altre utilità e con "prestazioni di servizi"(far la spesa, tenere i bambini, assicurare una presenza confortante in caso di bisogno).ma tra 20 anni la mia generazione non ci sarà più e chi guarda lontano vede in ciò motivo di inquietitudine. E destano preoccupazione ed allarme il degrado fisico di molte città, immediatamente percepibile visto che ormai in pratica non si fa più manutenzione, e dell'ambiente. E sono produttrici di insicurezza i continui episodi di  violenza, - non sono inventati - che le cronache giornalmente segnalano e la evidente difficoltà delle famiglie a tenere sotto controllo le tensioni che  covano al loro interno
E hanno prodotto devastanti lacerazioni i crac di molte, troppe banche ed Istituzioni finanziarie che hanno rovesciato sui cittadini risparmiatori  la distruzione di ricchezza imputabile esclusivamente ai comportamentti disonesti di Consigli di Amministrazione e Manager operativi che spesso hanno rivelato un livello di competenze assolutamente insufficiente a coprire ruoli apicali. Preoccupano i livelli raggiunti dal debito pubblico visti i pericoli che potrebbero emergere per i risparmi.
Questa è la situazione, a mio avviso, tale da non presentare rilevanti motivi di ottimismo.
Conseguenza è che crescono i consensi, non è solo un fenomeno italiano, verso le forze che si propongono come risposte a questo stato di insicurezza crescente, da noi Lega per chi auspica maggiore "ordine" e maggiore presenza dello Stato, Cinquestelle per chi auspica un rinnovamento anche generazionale che superi l'impasse nel quale siamo invischiati.. Nessun "appeal" possono avere vecchie forze che si richiamano a esperienze ormai esaurite (la sinistra di Liberi ed Uniti il cattolicesimo popolare della vecchia DC); in costante regresso un partito come Forza Italia che si era proposto come coagulo di forze liberali ma che è sempre stato il partito  personale di SB. Pochissimo consenso riscuote il Partito Democratico il quale non è in grado di percepire quali sono le priorità, i bisogni, le ansie, le paure degli Italiani del 2018 e che ha perso il contatto con il Paese Questo è quell che penso, non condivido se non in parte "il sentiment" che ho cercato d delineare ma trovo assurdo che le forze cosiddette progressiste imputino  "alla gente" il fatto di non essere capiti. La responsabilità è esclusivamente loro. E trovo per lo meno discutibile che le mie osservazioni, condivisibili o meno, portino taluno a pensare che abbia perduto in coerenza.

Nessun commento:

Posta un commento