lunedì 11 maggio 2020
L ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ALDO MORO.
Due giorni fa, il 9 Maggio, ricorreva l'anniversario della morte dell'onorevole Aldo Moro e del ritrovamento del suo corpo nel bagagliaio di una Renault rossa in via Caetani in pieno centro di Roma. La data del 9 Maggio è stata scelta da qualche anno come giornata del ricordo di tutte le vittime del terrorismo. Ora non si può dire che l'evento sia passato sotto silenzio, la RAI ha trasmesso testimonianze e documenti, gli altri media ne hanno parlato ma la sensazione complessiva è che su tutta la vicenda si voglia stendere da più parti un velo di silenzio e che non ci sia alcun interesse a fare chiarezza su una vicenda che presenta ancora molti lati oscuri e punti non chiariti. Vicenda della quale dò questa chiave di lettura. Parto da Yalta cittadina ucraina sul Mar Nero nella quale le potenze che stavano uscendo vincitrici dalla guerra si trovarono nel fEBBRAIO del 1945 per definire l'assettto delle varie aree. In quella sede fu stabilito che l'Italia sarebbe rimasta nell'area di influenza degli Stati Uniti. La fragile democrazia che si sviluppò dalla lotta partigiana e dagli accadimenti di fine Aprile '45 e che trovò nella Costituzione entrata in vigore il 1 Gennaio 1948 la sua base istituzionale, fu fin dagli inizi una democrazia a sovranità limitata,sotto tutela e se non scppiò la guerra civile dopo l'attentato a Togliatti dell'estate '48, non fu per la vittoria di Gino Bartali nella tappa del Tour de France ma perchè l'Unione sovietica si era impegnata a non alterare gli equilibri. Gli Stati Uniti esecitarono la "tutela" sul nostro Paese in varie forme e con vari mezzi. Innanzitutto con una forte attività di pressione e di intervento del proprio corpo diplomatico (basti pensare all'ambasciatrice a Roma negli ani '50 signora Luce), a organizzazioni collaterali come NATO, GLADIO, MASSONERIA, a singoli uomini politici che divennero referenti diretti del'Amministrazione USA: Giulio Andreotti e Francesco Cossiga sugli altri. Una spondafu offerta dalla chiesa preconciliare di Pio XII. Nella seconda metà degli anni '60 l'Amministrazone USA ed in particolare il Segretario di Stato Henry Kissinger, fortemente preoccupati per le conseguenze che i moti e le manifestazioni di dissenso che avevano attraversato gli USA e tutta Europa avrebbero potuto determinare sugli equilibri di potere internazionali e sull'egemonia degli USA, individuarono nella "strategia della tensione" lo strumento per difendere i loro interessi. Strategy tension(l'espressione fu utilizzata la prima volta in un articolo ) che consisteva nell'appoggio a regimi di estrema destra in varie parti del mondo (regine Pinochet in Cile,.regime dei colonnelli in Grecia, regime dei Generali in Argentina) e il non disdegnare il ricorso anche a attentati e stragi per determinare nelle opinioni pubbliche dei vari Paesei un sentiment di incertezza e di vera e propria paura con conseguenteorientamento favorevole a spostare a destra l'asse politico dei loro Paesi. Piazza Fontana va letta in questa ottica a mio avviso e anche l'affaire Moro va letto in quest'ottica. Aldo Moro era, agli occhi dell'Amministrazione Usa, l'uomo politico cheavrebbe aperto le porte del gocverno al PCI, e questo non poteva eesere tollerato. Quindi a mio avviso,parte operativa affidata alle Brigate Rosse, che probabilmente non si resero conto di chi le strumentalizzava, regia Usa. Moro non poteva eesere salvato, perchè così era stato deciso ed i vertici della Democrazia Ceristiana del tempo non avevano la forza di opporsi al disegno Usa. E' pienamente coerente con ciò il fatto che il partito del rigore fosse costituito in gran parte da esponenti della democrazia cristiana. Da qualche tempo crescono in molti la nostalgia e il rimpianto per quella classe dirigente che, personalmente, disistimo in maasimo grado. Si trattava perlopiù di persone di scarsa qualità che venivano cooptate non tanto per le loro qualità e competenze bensì per la loro appartenenza ed il rispetto assoluto, ossequioso e acritico delle indicazioni delle segreterie dei loro partiti. Come adesso, mi si dirà. Comcordo ma il Paese ha bisogno di un appoccio diverso nello affrontare i problemi. Ritornare al passato sarebbe del tutto inutile. Elio Petri nel suo film TODO MODO, tratto dal romanzo di Leomardo Sciascia, tratteggia in maniera magistrale i caratteri di quella classe dirigente
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