Visualizzazioni totali

mercoledì 25 novembre 2009

SILVIO BERLUSCONI E L'AVVOCATO MILLS

Faccio riferimento al mio ultimo post nel quale preannunciavo la serata di presentazione alla libreria Boragno di Busto Arsizio del libro scritto a quattro mani da Peter Gomez e Antonella Mascali dal titolo"Il regalo di Berlusconi", libro che ricostruisce la storia dei rapporti tra il Gruppo Fininvest e l'avvocato inglese David Mills. Il quale, lo ricordo "ad abundantiam", è il professionista che costituì nel corso degli anni ottanta una rete di 64 società "off-shore"del cosiddetto comparto B o comparto riservato che avrebbero dovuto restare appunto "riservate" e non riconducibili al gruppo del Premier e che furono invece utilizzate dal Gruppo nel corso degli anni per operazioni di varia natura, molte delle quali "border line" o addirittura "out line". L'avvocato Mills è stato recentemente condannato in appello a 4 anni e sei mesi per corruzione per aver ricevuto 600.000 dollari dal Gruppo in cambio di testimonianze reticenti o false nel corso di vari processi a carico del Premier. La recente dichiarazione di incostituzionalità del cosiddetto "lodo Alfano" riconduce il Premier nel processo esponendolo al rischio, in caso di condanna, dell'interdizione dai pubblici uffici. Di qui il nervosismo e l'ira di quest'ultimo e l'affannoso tentativo dei suoi legali, casualmente anche parlamentari, e del ministro Alfano di trovare soluzioni che impediscano che il processo nei confronti del premier vada avanti. La soluzione individuata per ultima è stata quella del cosiddetto " processo breve"che, dietro l'apparente ratio di norma di carattere generale tendente a ridurre la durata dei processi, nasconde la natura di ennesima norma ad personam la cui finalità vera è la sottrazione del beneamato (cfr miei precedenti post) ai processi in corso a suo carico che andrebbero rapidamente in prescrizione.


Questo lo stato delle cose.


La serata alla libreria Boragno è stata interessante anche se la assenza di Gomez, impegnato in una trasmissione televisiva sulla 7, ha forse ridotto il livello in quanto la coautrice Antonella Mascali, pur brava ed informata, non ha il carisma e l'esperienza di Gomez. Ad ogni buon conto folto pubblico presente in sala ed interventi interessanti sia da parte dell'autrice che da parte del pubblico.
Io mi sono limitato a sottoporre alla dottoressa Mascali un argomento di riflessione: cioè se il fatto che fin dalla seconda metà degli anni '80 le società off-shore avessero operato prevalentemente con banche estere e con una sola banca italiana, l'allora Banco di Santo Spirito, non avesse fatto pensare a lei e a Gomez che l'appoggio dato fin da allora al Gruppo dal dominus di quell'Istituto, notoriamente estremamente lungimirante nelle sue prese di posizione e nelle sue valutazioni, avesse la finalità di sostenere con largo anticipo il progetto di discesa in campo del premier realizzatosi dopo l'implosione dei partiti della prima Repubblica. Mi è stato risposto che Forza Italia è stata costituita solo anni più tardi ad opera di Dell'Utri e che la mia riflessione non trovava fondamento. Di ciò ho preso atto anche se rimango dell'idea che il progetto, che io chiamerei disegno, "Forza Italia"venga da più lontano di quanto comunemente non si pensi. Tant'è: ritengo che non sia questa la sede per approfondire l'argomento.
Vedremo nelle prossime settimane l'evoluzione delle cose. E' mia personale, e mi pare molto condivisa, opinione che il premier, in una forma o nell'altra, si sottrarrrà al processo allungando l'agonia di un regime che sta portando il Paese al collasso. Ma questo sarà argomento del prossimo post che intitolerò "Giulio Tremonti contro il resto del mondo"

Nessun commento:

Posta un commento