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lunedì 21 giugno 2010

LA MANOVRA IL DEBITO PUBBLICO LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO

A metà mese, lo sapete, esce il bollettino statistico della Banca d'Italia che aggiorna circa l'indebitamento complessivo e la sua ripartizione. Nei miei ultimi precedenti post sull'argomento( cfr in particolare quello del 12 marzo ) mi dichiaravo contento per il Paese del fatto che l'aumento del debito nei primi mesi dell'anno sembrava rallentasse la sua dinamica evolutiva ma, nel contempo, ritenevo che fosse opportuno attendere i dati dei mesi successivi per avere conferma della tendenza al rallenntamento che non condividevo. Puntuali i dati di fine aprile confermano le mie valutazioni: il debito è salito a 1.813 mld, nuovo record assoluto, con un aumento di ben 15 miliardi in un solo mese. Considerato che il PIL 2009 è stato di 1.520 mld vuol dire che il deficit sul pil ha ormai raggiunto il 120%. Ritengo inoltre che i dati siano ancora falsati per difetto: il ministero dell'economia ha rallentato notevolmente i pagamenti ed i trasferimenti; conseguenza è che sta accumulando nuovo debito che prima o poi dovrà venire allo scoperto. E allora che cosa si sono inventati il ministro dell'economia ed il premier? che nella valutazione di un paese va considerata la posizione complessiva debito pubblico + indebitamento privato e siccome l'indebitamento privato nel nostro paese è più basso che negli altri paesi noi saremmo, secondo i due, tra i più solidi del mondo. Ed hanno spacciato per un successo del nostro governo il fatto che l'Unione europea abbia dichiarato il principio degno di attenzione ma senza che questo cambi di uno iota i parametri del patto di stabilità cui ogni paese è tenuto. Chiariamo una volta per tutte che l'unico indebitamento che conta è quello dello stato e degli enti locali e sotto questo punto di vista il nostro paese è tra quelli messi peggio ed è a rischio. Ricordo che nei prossimi mesi gli USA e anche Germania e Regno Unito avranno necessità di emettere quantità enormi di titoli di stato. Speriamo che gli investitori internazionali abbiano risorse e volontà di non dimenticare le nostre esigenze di rifinanziamento che non sono leggere.
Collegato a quanto sopra c'è il problema della manovra da 25 mld. Scrivevo recentemente che la manovra era iniqua, faceva gravare tutto il peso sugli statali e sugli enti locali( le mani nelle tasche degli italiani il governo le fa mettere da regioni, province e comuni) e non conteneva alcun provvedimento di lotta all'evasione fiscale nè alcuna misura di sostegno allo sviluppo.
Le difficoltà che il provvedimento sta incontrando, la quantità enorme di emendamenti, anche della maggioranza, confermano che l'impianto predisposto da Tremonti era completamente sbagliato. Vedremo come andrà a finire.
Io da parte mia continuo a ritenere che questo paese si salva con due sole misure
a) una lotta senza quartiere all'evasione fiscale
b) una lotta senza quartiere alla corruzione ed agli sprechi della pubblica amministrazione e della classe politica.
In sintesi ritorna prepotente il problema della questione morale: tutto il resto è marginale e irrilevante.
Al riguardo, peraltro, sono sempre piuttosto pessimista. Sarei curioso di sapere cosa ne pensa al riguardo il cardinal Sepe. Povera chiesa in povero stato

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