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lunedì 14 febbraio 2011

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 DICEMBRE 2010

Stamattina è stato pubblicato l'atteso supplemento al bollettino statistico mensile della Banca d'Italia con i dati di consuntivo a fine 2010.
Il debito si è posizionato a fine anno a 1.843.227 milioni di euro con un incremento di 79.763 milioni rispetto a fine Dicembre 2009 (1.763.894)
In Dicembre, come tutti gli anni, il debito è calato rispetto a novembre in quanto nel mese vengono registrati i pagamenti relativi al'autotassazione di Novembre. Occorre ricordare che l' esercizio 2009 aveva potuto contare su un'entrata straordinaria di 4,9 miliardi relativa allo scudo fiscale che non si è ripetuta nel 2010.
Il deficit sul PIL, che a fine 2009 era pari al 116,1% del PIL dovrebbe essersi posizionato al 120%.
Uso il condizionale perchè i dati definitivi del PIL non sono ancora noti; ho ipotizzato un incremento di un punto (da  1.520 a 1.536 miliardi) come avvalorato da tutti gli Istituti di ricerca. Quindi il 120% risulta dal dato del debito (1.843.227) fratto il PIL (1.536.000)
La ripartizione del debito per strumenti è la seguente(tav IV del bollettino):
-    155.802 di monente e depositi
-    129.862 di titoli a breve termine (BOT e CTZ)
- 1.418.733 di titoli a medio e lungo termine (BTP e CCT) di cui 154.999 a cedola variabile (CCT)
-    133.404 di prestiti sottoscritti da Istituzioni Finanziarie
-     5.426 di altre passività
Dei 1.843.227 milioni di debito complessivo,  2.892 milioni sono passività in valuta, 1.555.235 a medio termine
Per quanto attiene alla ripartizione del debito per settori detentori (tav. V), ricordo che i dati finali saranno resi noti - come sempre - un po' più tardi perchè Bankitalia deve raccogliere dati anche da fonti esterne.
I dati sicuri sono il debito verso la stessa Bankitalia (66.514), nei confronti di Istituzioni Finanziarie residenti (498.193), nei confronti di altre Istituzioni Finanziarie Residenti (270.104)
Il debito nei confronti di non residenti ammontava a fine settembre, ultimo dato ufficiale disponibile, a 807.827 milioni. Come ho più volte ricordato questo è un dato estremamente importante perchè una esposizione così forte nei confronti di non residenti, che possono decidere in ogni momento e senza alcuna possibilità di opposizione di non rinnovare  il debito in scadenza, è un elemento di forte debolezza per il nostro debito.
Che dire? Nei miei precedenti post del 2010 sull'argomento, in particolare gli ultimi due, quello del 13 gennaio che commentava i dati a fine Novembre e quello del 14 Dicembre che commentava i dati a fine Ottobre, prevedevo che a fine anno il debito avrebbe superato il 120%. Anzi, nell'ultimo arrivavo a dire che probabilmente avrebbe superato il 121% in quanto la non ripetibilità dell'introito straordinario di 4,9 miliardi relativo allo scudo non avrebbe consentito di ridurre più di tanto in Dicembre il deficit.
E mi chiedevo e continuo a chiedermi , senza risposta, perchè in un contesto di tassi bassissimi e di tagli draconiani ai bilanci dei ministeri e dei trasferimenti dalla amministrazione centrale agli enti locali , il debito continua a salire nella misura preoccupante in cui sale.
Il ministro Tremonti dovrebbe darci una spiegazione. Invece si defila- fa parlare la dottoressa Cannata - e si nasconde dopo aver fatto passare il messaggio che lui ha messo in sicurezza i conti pubblici.
Le interpretazioni possibili sono due:
a) la sindrome cinese (siediti sulla riva del fiume ed aspetta che la piena passi con il cadavere del tuo nemico), per cui se Draghi va a fare il capo della BCE e Berlusconi va a casa, io (Tremonti) che ho l'appoggio della lega, vado a fare il capo del governo
b) la preoccupazione di non restare con il cerino in mano in caso di attacchi speculativi sul nostro debito sovrano consiglia di restare il meno esposto possibile dal punto di vista mediatico
Nelle prossime settimane verificheremo quale delle due ipotesi sia la più valida e se ce ne è una terza.
Per ora contnuiamo a chiederci perchè il debito pubblico aumenta così tanto considerato anche il fatto che di investimenti in grandi opere, una per tutte il PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, non c'è traccia. Sullo stretto, costa calabrese, si verifica ogni tanto - nei caldi mesi estivi - un curioso fenomeno, una specie di miraggio: La fata Morgana. Evidentemente il cavaliere quel giorno che scese a vedere la location dell'opera deve essere stato colpito dalla fata morgana. Chissa cosa avrà visto, il poveruomo. Fa tenerezza, le bonhomme, anche se bisogna dargli atto che un tonno così vitale, in tonnara, non lo avevano mai visto. Ma la sorte dei tonni, si sa, è segnata. Speriamo solo che la camera della morte non si arrossi di alcun sangue, nè del tonno, nè dei tonnaroli nè del pubblico che assiste allo spettacolo.


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4 commenti:

  1. Gentile Pirani, mi sembra che Tremonti sia stato per molti anni il responsabile economico del nostro paese. E non pare proprio che l'Italia sia andata così bene in questi anni. Dovremmo anche promuoverlo facendolo primo ministro?

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  2. Se Lei avesse la bontà di andare a leggere i post sull'argomento che ho scritto negli ultimi due anni vedrà che ritengo Tremonti il principale responsabile dello sfascio dei conti pubblici e di politiche economiche disastrose che hanno favorito l'evasione fiscale, la frantumazione della coesione sociale, il prevalere di politiche di corto respiro. Con l'aggravante che mentre il premier di queste cose non capisce niente e vede i vincoli di bilancio come lacci alla sua politica del fare( cosa si è visto)Tremonti invece di cose economiche e fiscali ne capisce e tanto ( il giudizio di Brunetta è irrilevante).
    Io lo manderei a spalare letame in una stalla modello della sua amata Valtellina, altro che Primoministro.
    Ciò non toglie che Tremonti stia lavorando a che si creino le condizioni che ne favoriscano l'investitura a premier.
    Mi auguro che Lei continui a seguire quello che scrivo. Un franco confronto di opinioni fa del bene soprattutto ame.

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  3. Alberto
    mi piacerebbe un approfondimento sulle serie storiche del debito, magari aprendole tra entrate uscite.
    Ancora: tempo fa era stato attivato un progetto per la revisione dei principi contabili per la redazione del bilancio dello stato italiano. Mi sembra che non sia stato fatto nulla. Ragioniamo ancora solo per cassa e non per competenza?
    E ancora: un approfondimento tra le pieghe del "decreto mille proproghe" di cui non parla nessuno?
    Ciao

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  4. Domani me ne vado ad Abano per quattro giorni e stacco la spina (visto che gli altri non ci riescono). Al mio ritorno affronterò gli argomenti da te evidenziati a partire dal decreto mille proroghe nelle cui mille pieghe si nascondono mille fregature per i contribuenti onesti e per i ceti medi e medio/bassi.
    Niente di nuovo sotto il sole

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