Il 14 febbraio è appena iniziato. A mia moglie vorrei dedicare tutta una giornata di serenità e di amore nella solida forza dei quasi 30 anni che stiamo insieme. A chi mi legge, credente o non credente, vorrei regalare questi versi di Padre Turoldo regalati a me, non credente, da una persona credente.
Sono versi bellissimi. Siamo tutti immersi nel gran flusso dell'essere, compagni di un viaggio il cui senso forse ci sfugge, un viaggio che ognuno di noi vive in modo diverso da ogni altro e che ci dovrebbe portare a riflettere sulle ragioni che portano ad unire e non a dividere.
A me i versi di Padre Turoldo hanno richiamato alla memoria la serenità che scaturiva dall'ascolto di un vecchissimo e bellissimo album di Franco Battiato, MONDI LONTANISSIMI, l'equilibrio cosmico incarnato dalla dea MAAT dell'Olimpo egizio, il der Suchende del SIDDHARTA hessiano. Ve li regalo come mi sono stati regalati:
"Fratello ateo,
nobilmente pensoso,
alla ricerca di un Dio che non so darti,
attraversiamo insieme il deserto.
Di deserto in deserto,
andiamo oltre la foresta delle fedi,
liberi e nudi verso il Nudo Essere,
e li dove la Parola muore,
abbia fine il nostro cammino"
Dai "Canti ultimi" di Padre Turoldo
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