Del lungo editoriale, che consiglio a tutti di andare a riprendere, mi limito a sottolineare due passaggi:
".............siamo davanti . dice Mauro . ad un pervertimento della politica, divenuta per molti un mestiere, un sistema di collocamento ad alta rendita, dove "spariscono valori, ideali, tradizioni e difesa degli interessi legittimi, i quattro elementi che fanno muovere le bandiere di un partito e parlano ai cittadini, offrendo identità, testimonianza, partecipazione e rappresentanza" e continua:"qui si ruba per comandare e si comanda per rubare. La politica troppo spesso è ridotta a strumento del potere, meccanismo di supremazia, sistema di garanzia. Le istituzioni, invase e dominate in molte parti d'Italia da questa nuova classe di potentati famelici, diventano semplicemente il luogo fisico dove avviene questo scambio sotterraneo e continuo tra una politica disincarnata da ogni dignità e l'arricchimento dei singoli o delle loro bande"
il secondo passaggio:
"la nostra democrazia,era corrosa dalle tangenti nel '92, oggi è malata. C 'è la possibilità di salvarla prima di tutti evitando i giudizi sommari che impediscono di capire, dunque di distinguere, quindi di giudicare e infine di scegliere con il voto. La parola "casta" è uno degli inganni della fase in cui viviamo, perché annulla questa capacità di distinguere e di discernere, crea il fascio che tutto accomuna , disarmando il cittadino quando lo indigna a vuoto, perché gli fa credere che il cambiamento sia impossibile o peggio inutile, mentre lo rassicura facendolo sentire diverso e migliore. Tocca invece a noi, cittadini e pubblica opinione, esercitare la fatica della coscienza e della consapevolezza, dunque della responsabilità, sporcandoci le mani.
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