In settimana si terrà l'assemblea ordinaria della banca. E si squarceranno molti veli sul passato, il presente ed il futuro dell'Istituto e, con lui, dell'economia di tutta la regione. Ho scritto su Banca delle Marche un numero di articoli ormai vicino ai cento. Per documentami la mia principale fonte informativa è sempre stata la lettura di Cronache Maceratesi e degli articoli con i quali Marco Ricci ha seguito la vicenda.
Di Marco Ricci ho sempre apprezzato:
- la competenza in materia economica /bancaria
- la chiarezza con la quale ha documentato ai marchigiani l'evoluzione della vicenda. Chiarezza di scrittura che è sempre, a mio avviso, espressione di onestà intellettuale
- l'equilibrio con il quale ha documentato i fatti e l'assoluta "neutralità" alla quale si è sempre attenuto con lo scopo - evidente - di non influenzare, con il suo, il giudizio dei lettori. Una neutralità che in molti passaggi deve essere costato parecchio conservare.
Ma dopo l'articolo di ieri che ha titolato " Banca Marche, la pessima figura della politica regionale" nel quale ha per la prima volta "preso posizione", ormai che la vicenda è all'epilogo, gli vanno riconosciute "visione lunga" "capacità di andare al cuore dei problemi", e una statura morale e professionale di altissimo livello.
Le Marche hanno sì una banca in rovina ma anche un grandissimo giornalista ed una testata che, con mezzi modesti, riesce a fare informazione "concreta", "pulita" "di servizio" nelle loro accezioni più nobili.
E' questa l'Italia che deve riemergere perché è solo questa Italia che può fermare il declino. Tutto il resto non conta.
Nessun commento:
Posta un commento