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lunedì 15 giugno 2015

PERCHE' CE L'HO CON LA MORALE CRISTIANO CATTOLICA E CON LA SUA VISIONE DEL MONDO

Non ho dimenticato che devo concludere le riflessioni che ho riunito in diversi post sotto il titolo "Il mio Gino, le religioni monoteiste, la Teodicea". Oggi volo più basso e cercherò di motivare l'affermazione di cui al titolo.
Le civiltà che siamo soliti chiamare "pagane" - per delimitare il perimetro, le civiltà precristiane del bacino mediterraneo e del medio oriente - avevano un rapporto con la vita e con la natura positivo e ottimista. E un rapporto con il corpo privo di sensi di colpa.
"Eccoti, finalmente. Ero tutta una smania di te. Rechi un rifiato all'anima, bruciante di brama" (Saffo, frammenti)
"Mi scrolla amore, come vento nell'alpe su roveri piomba.(sempre Saffo)
"Sono io che ti faccio la serenata: fammi entrare, fammi entrare: ti supplico, ti supplico(Alceo)
"Voglio fare all'amore con te. Hai così vaga l'anima(Anacreonte)
E ascoltate questa, sempre Anacreonte:
"Tempie d'argento, testa bianca: ormai la giovinezza bella non c'è più. Vecchi i denti. La vita era dolce! E mi resta così poco! L'aldilà mi spaura, e singhiozzo fitto: il Tartaro è un baratro orrendo, la discesa penosa, e chi va giù non torna su: sta scritto.
Ma anche nella Bibbia, permeata della presenza di un Dio unico corrucciato e severo, ci sono passaggi sublimi che vanno riscoperti:
"Ecco, sei bella, mia amica
ecco, sei bella
i tuoi occhi sono colombe
attraverso il tuo velo
............................................
i tuoi seni sono come due caprioli,
gemelli di gazzella
che pascolano tra i gigli.
(Il cantico dei cantici)  
Se poi si passa al mondo latino, vediamo Catullo:
"Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
rumoresque senum severiorum
omnes unius aestimemus assis!
Soles occidere et redire possunt
nobis cum semel occidit brevis lux
nox est perpetua una dormienda,
Da mi basia mille , deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum
deinde usque altera mille, deinde centum
Dein, cum milia multa fecerimus
conturbabibus illa, ne sciamus
aut ne quis malus invidere possit
cum tantum sciat esse basiorum
(Carmi)
E' un inno alla vita, un invito a godere la vita, un monito a ricordare la caducità del nostro destino. Bisognerà attendere 15 secoli per veder riafforare lo stesso impulso vitale con Lorenzo de'Medici

 Guardiamo invece la visione del mondo che hanno veicolato la morale e l'insegnamento cristiano/cattolico, visione del mondo che ha oscurato il messaggio d'amore e di solidarietà che molti vedono, io no, nell'insegnamento del Cristo:
Atto di dolore
"Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i vostri castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti  mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia perdonami.
Me lo facevamo "recitare" a 8/10 anni. Ma quali peccati potevamo aver commesso non solo io e i miei coetanei, ma anche gli adulti che cercavano di vivere al meglio una vita non facile.
Salve Regina
"Salve regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve
A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva
a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quei Tuoi occhi misericordiosi.
E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno
O clemente, o Pia, o dolce Vergine Maria 
La vita concepita come "valle di lacrime", siamo tutti "gementi e piangenti" "esuli figli di Eva". E la miseria, un po' di ottimismo un po' di visione sorridente sulla vita e sul futuro. Invece no, terrorizzati per secoli dalla paura per le fiamme dell'inferno (che adesso non c'è più o se c'è è vuoto). Aboliti i limbi,( da pochi anni)il paradiso abolito come luogo, ricondotto anche il purgatorio a "stato" e non "a luogo" (vi segnalo al riguardo un bellissimo saggio di Le Goff - La nascita del Purgatorio), io ho la se nsazione che per secoli ci abbiano preso per i fondelli e ci abbiano rovinato la vita.
Preferisco Catullo, decisamente
 
Salve Regina  

 

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