Quest'anno ci stiamo avvicinando al XXV Aprile in un clima di sfilacciamento e di frizione anche tra le componenti che hanno sempre riconosciuta come "centrale" la resistenza e individuato in essa i valori fondanti della nostra Repubblica e che necessita a mio avviso di ribadire alcuni punti fermi.
Tramontata, penso per sempre, l'era di quel personaggio che, avendo poca nozione e poca percezione della storia nazionale, ha sempre evitato di adempiere ai doveri istituzionali che la Costituzione impone ad un Presidente del Consiglio di questa Repubblica, va ribadito con forza che:
a) la nostra Repubblica e la nostra Costituzione trovano fondamento nei valori che il XXV Aprile tramanda
b) la resistenza e la lotta di liberazione sono patrimonio del Paese e non solo dei discendenti di coloro che combatterono nelle brigate Garibaldi. E' patrimonio dei "cattolici", degli "azionisti", dei "liberali", di tutti coloro che si misero in gioco per affermare i valori della "democrazia"
c) l'ANPI deve avere ben chiaro che sua "mission" è quella di tramandare questi valori alle future generazioni. Tentazioni di utilizzare l'ANPI come palestra per trovare personali spazi politici debbono essere contrastate e spente sul nascere
d) il PARTITO DEMOCRATICO, che sul piano ideologico è la sintesi di quanto sopra enunciato, deve avere chiaro che - soprattutto in questo campo - suo compito è tenere vive identità e valori. Mi auguro pertanto che i problemi che sono emersi a Roma sulla partecipazione del PD alle manifestazioni dell'ANPI vengano superati in questa ottica.
Viviamo in un momento storico pieno di dubbi, di incognite, di sentieri che non si sa dove portino, un momento le cui difficoltà maggiori sono costituite dalla indubbia crisi della costruzione europea, da un ridimensionamento delle aspettative di qualità di vita e benessere di tutto il mondo occidentale causato essenzialmente ma non solo dalla"globalizzazione", dalla pressione del mondo islamico e delle immigrazioni. Bisogna tenere la barra dritta e i nervi saldi e ribadire e richiarire i valori. Ideologia in questa accezione ed etica nel governare: questi i due punti fermi
Tramontata, penso per sempre, l'era di quel personaggio che, avendo poca nozione e poca percezione della storia nazionale, ha sempre evitato di adempiere ai doveri istituzionali che la Costituzione impone ad un Presidente del Consiglio di questa Repubblica, va ribadito con forza che:
a) la nostra Repubblica e la nostra Costituzione trovano fondamento nei valori che il XXV Aprile tramanda
b) la resistenza e la lotta di liberazione sono patrimonio del Paese e non solo dei discendenti di coloro che combatterono nelle brigate Garibaldi. E' patrimonio dei "cattolici", degli "azionisti", dei "liberali", di tutti coloro che si misero in gioco per affermare i valori della "democrazia"
c) l'ANPI deve avere ben chiaro che sua "mission" è quella di tramandare questi valori alle future generazioni. Tentazioni di utilizzare l'ANPI come palestra per trovare personali spazi politici debbono essere contrastate e spente sul nascere
d) il PARTITO DEMOCRATICO, che sul piano ideologico è la sintesi di quanto sopra enunciato, deve avere chiaro che - soprattutto in questo campo - suo compito è tenere vive identità e valori. Mi auguro pertanto che i problemi che sono emersi a Roma sulla partecipazione del PD alle manifestazioni dell'ANPI vengano superati in questa ottica.
Viviamo in un momento storico pieno di dubbi, di incognite, di sentieri che non si sa dove portino, un momento le cui difficoltà maggiori sono costituite dalla indubbia crisi della costruzione europea, da un ridimensionamento delle aspettative di qualità di vita e benessere di tutto il mondo occidentale causato essenzialmente ma non solo dalla"globalizzazione", dalla pressione del mondo islamico e delle immigrazioni. Bisogna tenere la barra dritta e i nervi saldi e ribadire e richiarire i valori. Ideologia in questa accezione ed etica nel governare: questi i due punti fermi
nobili principi . purtroppo in questo secolo quei principi sono stati eliminati dal caimano e da fanfaron ,uno milanese e l'altro fiorentino.resta qualcosa nella memoria storica di alcuni.
RispondiEliminale socialdemocrazie europee ,appiattite al neoliberismo,sono in via di estensione.Nascono nuovi soggetti politici o movimenti.Ne è es. il fiorire di liste e listelle alle amministrative;liste fai da te;ognuno propone il suo elisir,ma solo per l'oggi,senza vista lunga per una società dei diritti e del walfarestate.E' un ritorno al medioevo della democrazia,ma non dispero;dopo unA CATARSI risorgerà l'illuminismo.
Memoria dei valoridella Resistenza ? E chi si ricorda dei valori dei Garibaldini?