I riti della settimana santa più che altri periodi dell'anno sollecitano in tutti noi che siamo nati e ci siamo formati qui in occidente una più approfondita riflessione in ordine ai nostri rapporti con la religione nella quale siamo stati cresciuti, a quelli con altre religioni, e il nostro modo di approcciare i grandi temi dell'esistenza. Per quanto mi concerne, considero da tempo le religioni, tutte, la risposta mitica che l'umanità si è data nel corso della sua storia in ordine ai grandi quesiti dell'esistenza. Quindi:
a) risposta ad una domanda, risposta che l'umanità si è data da sola, nessun intervento esterno
b) risposta mitica. Mitos in greco significa parola, discorso MITO pertanto è "come se la sono raccontata" Come se la sono raccontata in in merito all'origine dell'umanità e ecco i miti di Deucalione e Pirra, di Adamo ed Eva, Nun Nunet dell'antico Egitto. Come se la sono raccontata in merito al nostro destino dopo la morte ed ecco il mito del Paradiso e dell'Inferno, del viaggio nel Regno dei Morti accompagnato dal libro dei Morti nell'antico Egitto, come se la sono raccontata in ordine al giudizio dell'operato di ciascuno di noi ed ecco il mito del giudizio universale da noi e del giudizio da parte di Osiride nell'antico Egitto. Come se ...........in ordine ad un luogo di mezzo dove espiare le proprie colpe( non gravi - veniali) in attesa di essere accolti nella luce eterna ed ecco il mito del Purgatorio (cfr LA NASCITA DEL PURGATORIO di LeGoff).
Il mito che caratterizza sopra ogni altro il cristianesimo è il mito della RESURREZIONE, mito che del resto aveva attraversato tutta l'antichità. E già al tempo di Gesù non tutti credevano nella Resurrezione: i SADDUCEI - ad esempio - non ci credevano.
Posso credere al giudizio universale? No, non posso.
Posso credere alla resurrezione dei corpi? No, non posso
Posso credere ad un Dio creatore del cielo e della Terra? No, non posso.
Posso credere ad una trinità anch'essa mutuata dal mondo antico e "incollata"alla meno peggio sul nuovo impianto? No non posso
E su molte altre cose. Per cui sarei falso ed ipocrita se mi dicessi cristiano e buon cristiano.
Mi riconosco e riconosco come valori comuni fratellanza ed uguaglianza ma ci arrivo attraverso "les principes" di fine settecento. Non c'è bisogno di una religione per questo.
E allora?
Allora rispetto per tutti, apertura a tutti ma se un islamico pretende di farmi tornare indietro di secoli e di farmi dimenticare i sacrifici di Giordano Bruno, degli albigesi e delle innumerevoli vitime dell'intolleranza religiosa, nessun cedimento, nessun buonismo, nessuna giustificazione.
Il mito che caratterizza sopra ogni altro il cristianesimo è il mito della RESURREZIONE, mito che del resto aveva attraversato tutta l'antichità. E già al tempo di Gesù non tutti credevano nella Resurrezione: i SADDUCEI - ad esempio - non ci credevano.
Posso credere al giudizio universale? No, non posso.
Posso credere alla resurrezione dei corpi? No, non posso
Posso credere ad un Dio creatore del cielo e della Terra? No, non posso.
Posso credere ad una trinità anch'essa mutuata dal mondo antico e "incollata"alla meno peggio sul nuovo impianto? No non posso
E su molte altre cose. Per cui sarei falso ed ipocrita se mi dicessi cristiano e buon cristiano.
Mi riconosco e riconosco come valori comuni fratellanza ed uguaglianza ma ci arrivo attraverso "les principes" di fine settecento. Non c'è bisogno di una religione per questo.
E allora?
Allora rispetto per tutti, apertura a tutti ma se un islamico pretende di farmi tornare indietro di secoli e di farmi dimenticare i sacrifici di Giordano Bruno, degli albigesi e delle innumerevoli vitime dell'intolleranza religiosa, nessun cedimento, nessun buonismo, nessuna giustificazione.
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