Fra due giorni, il 17 Febbraio, ricorre l'anniversario della morte di Giordano Bruno, mandato al rogo in Campo dei Fiori il 17 Febbraio 1600 dal tribunale dell'inquisizione guidato dal cardinal Bellarmino, poi santificato.
Ogni anno ricordo la data (quest'anno con leggero anticipo così chi ha necessità di documentarsi lo fa) perchè non si perda memoria che la conquista delle libertà di cui oggi godiamo, e che vengono continuamente messe in discussione , è costata nel corso dei secoli lacrime, sangue e lutti. E per sottolineare che le categorie mentali dell'Islam odierno sono quelle che in Europa erano prevalenti ai tempi di Giordano Bruno. Ma da noi, poi, sono arrivati Spinoza, Voltaire, Kant, Marx, Nietsche e tanti altri e non possiamo perdere le libertà conquistate con tanta fatica negli ultimi tre secoli per una presunta necessaria apertura verso l'Islam il quale, checchè di sè dica, è sinonimo di integralismo e di concezione sostanzialmente incline alla limitazione delle libertà in difesa di un principio superiore.
Pubblico nuovamente un articolo scritto nel Febbraio 2009 e ricordo che Dante fa dire di Catone l'Uticense:
"Libertà va cercando, ch'è si cara come sa chi per lei vita rifiuta."
Pubblico nuovamente un articolo scritto nel Febbraio 2009 e ricordo che Dante fa dire di Catone l'Uticense:
"Libertà va cercando, ch'è si cara come sa chi per lei vita rifiuta."
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