Pierluigi Bersani è stato eletto con le primarie del 25 ottobre nuovo segretario del Partito democratico.
Il nuovo segretario è pienamente e largamente legittimato da:
a) il voto degli iscritti espresso nelle settimane precedenti
b) il voto del "popolo delle primarie", costituito da iscritti e simpatizzanti, che si è recato numerosissimo ad esprimere le proprie scelte e fornendo una dimostrazione esaltante di quello che vuol dire" democrazia partecipata", massima espressione del diritto/dovere del cittadino a concorrere attivamente alla vita e alle scelte della "polis". Più di tre milioni di partecipanti al voto significano una cosa sola: che la "gente" riconosce ancora alla politica il suo ruolo essenziale nella vita democratica del Paese come espressamente riconosciuto dalla nostra costituzione il cui impianto è tuttora validissimo e solidissimo ad oltre 60 anni dalla sua entrata in vigore. Di ciò ho avuto confortante conferma nel corso della giornata passata interamente al seggio costituito presso il circolo Redaelli di Busto
c) il largo consenso ottenuto a livello regionale da Martina e dalla sua "squadra"
Io mi sono riconosciuto nella mozione Bersani per cui il consenso da essa ottenuto mi riempie di soddisfazione ma ancor più mi riempie di soddisfazione la "vitalità" dimostrata dal progetto PD, che costituisce la naturale evoluzione del progetto Ulivo, e che è, in primis "strumento fondamentale per arrestare la deriva populistica/autoritaria in atto nel Paese" e che si pone come l'organizzazione politica di gran lunga più importante legittimata a proporsi come alternativa di governo e "forza" di governo.
AL NUOVO SEGRETARIO CHIEDO POCHE, SEMPLICI COSE_
a) che la sua leadership sia inclusiva e pronta a dare sempre la massima attenzione ed importanza al contributo delle varie sensibilità presenti all'interno del partito
b) che dia vita e concretezza a una "forma partito"solidamente organizzata e presente capillarmente sul territorio, che si doti di poche ma chiare regole che debbono essere "rispettate" da tutti. Perchè non si deve mai dimenticare che i leaders passano ma il partito resta e che "l'organizzazione" è il principale fattore di successo di ogni struttura
c) che selezioni attentamente la classe dirigente del partito, a tutti i livelli, non dimenticando mai che le esperienze di ognuno debbono essere lasciate sedimentare gradualmente, senza eccessiva fretta e senza eccessive enfatizzazioni del "giovanilismo" e del "femminilismo". Al riguardo faccio due necessari approfondimenti:
1) i giovani sono il futuro di tutto e la loro importanza ovvia in qualsiasi tipo di organizzazione. Assicurare un equilibrato ricambio generazionale è uno dei compiti più difficili di chi è più avanti nel percorso di vita ed ha responsabilità di gestione prospettica di qualsivoglia ente o struttura. Ma essere giovani non significa necessariamente rappresentare la migliore soluzione in un momento dato, anchè perchè c'è giovane e giovane e l'esperienza di vita è altrettanto importante di una preparazione magari più update sul piano strettamente teorico
2) le donne non sono solo "l'altra metà del cielo"; sono innanzitutto cittadine con pari dignità, pari diritti e pari doveri.Una applicazione automatica e acritica delle cosiddette "quote rosa" è innanzitutto offensiva per le stesse donne e comunque non produttiva Se ci sono 10 donne più capaci di tutti sia data a tutte e dieci la responsabilità delle cose, ma se queste 10 donne non ci sono non è che debbano occupare posti di responsabilità solo perchè sono donne
Lo dice uno che per ragioni anagrafiche si è trovato a vivere direttamente quella eccezionale e irripetibile stagione di cambiamnto che sono stati la seconda parte degli anni 60 e che da per scontata e digerita da tempo l'affermazione dei principi di uguaglianza e di pari dignità di cui sopra
c) parli in continuazione al mondo del lavoro e delle imprese perchè le questioni economiche e le condizioni di vita dei cittadini sono il "fulcro" di tutto e in una economia sociale di mercato quale deve essere quella proposta dal PD il lavoro, la produzione del reddito e la sua distribuzione sono centrali
d) al riguardo non dimentichi mai che una società più equilibrata è nell'interesse di tutti, in primis del mondo delle imprese e della stessa Confindustria, perchè, è lapalissiano, solo se c'è una larga redistribuzione di reddito si creano le condizioni perchè la produzione trovi sbocchi equilibrati e continuativi nel tempo
La "questione fiscale" deve tornare quindi ad essere "centrale". L'operato del ministro Visco andrebbe riconsiderato ed apprezzato così come quello del Ministro Padoa-Schioppa
e) la questione morale deve essere la stella polare di tutto. Il Paese non può continuare a sprecare risorse e a rubare risorse come sta facendo, semplicemente, se non altro, perchè non ce la fa più a produrre ricchezza per assicurare da un lato un buon tenore di vita a larga parte dei suoi cittadini e per consentire ad una parte di essi facili arricchimenti a spese della collettività
f) le alleanze sono una componente non solo tattica ma strategica. Da solo il PD non potrà mai aspirare a governare ed è anche meglio così, sotto certi punti di vista. Quindi con pazienza, con realismo, con intelligenza politica, vanno cercati tutti i punti di convergenza e di confronto con tutte le forze alternative al Centrodestra. Solo con la sinistra estrema è inutile il dialogo ed il confronto visto che numerosi sono stati negli anni gli episodi di miopia infantile che hanno pregiudicato l'azione dei governi di centrosinistra del più recente passato
g) infine non abbia paura, Bersani, a perdere pezzi per strada: se qualcuno non si riconosce nel progetto politico del partito e nelle sue strategie, è opportuno che venga aiutato a separare le sue sorti da quelle del partito stesso, con civiltà, con equilibrio ma con fermezza
h) una ultima notazione: la COMUNICAZIONE, la COMUNICAZIONE, la COMUNICAZIONE. Nell'attuale contesto la comunicazione è tutto. Finora è stata incerta e poco efficace; urge correggere la rotta
Che altro dirle, neo segretario Pierluigi Bersani? In bocca al lupo, per il bene del PD ma, soprattutto, per il bene del Paese, con la P maiuscola
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