Giulio Tremonti ha pubblicato a fine gennaio un suo libro che ha intitolato " Uscita di sicurezza", Rizzoli Editore Euro 12 pagine 190 + 14 allegati
Un libro scritto in fretta, sostanzialmente "tirato via", con un unico scopo: dimostrare che........... io l'avevo detto...(e preparandosi una sua personale "uscita di sicurezza")...con analisi ex post che io condivido quasi integralmente con solo due ma discriminanti riserve:
a) le analisi sono in gran parte ex post integrate in alcune affermazioni e tesi sostenute negli anni scorsi. Tesi in parte enunciate nel precedente libro "La paura e la speranza" pubblicato nel 2008 ma portate avanti con con tanto poco vigore che sono rimaste completamente inascoltate.
b) ma Tremonti dove è stato dal 1994 a fine 2011. Non era lui il potente e autoreferenziale "Ministro dell'economia"? Tanto autoreferenziale che più volte nel corso degli anni si sono create frizioni con gli alleati, in particolare con Fini, per una carente "cabina di regia"? Non era lui di cui Berlusconi doveva fidarsi per forza in quanto, avendo studiato economia al CEPU e non capendoci niente, doveva per forza lasciar parlare un "tecnico" - checchè ne dica Brunetta - che ha fatto il bello e il cattivo tempo per anni?
L'impianto del libro è molto semplice:
- tutti i mali che si sono manifestati negli ultimi anni, ed in particolare dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008, derivano dalla assoluta prevalenza della "finanza" sull' economia reale, dalla prevalenza del "capitale dominante" come chiama il capitale finanziario sulla economia di produzione. Uscita di sicurezza: il ritorno ad una separazione netta tra economia produttiva ed economia speculativa. Questo in pillole.
Mi riprometto di commentare analiticamente il pensiero di Tremonti in un successivo post ma ho voluto anticipare il tema che ritengo possa interessare a parecchie persone.
lunedì 27 febbraio 2012
GIULIO TREMONTI - USCITA DI SICUREZZA
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